Champagne, il thread definitivo

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il chiaro
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 16 dic 2015 14:16

Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda alì65 » 16 dic 2015 18:50

videodrome ha scritto:
alì65 ha scritto:visto che si parla di Fallet-Prevostat l'altra sera ho aperto un extra-brut e l'ho trovato un po stanchino; di solito mi piace un botto ma questa boccia non tanto, troppo verso il maturo/stile ossidativo.............continuo a preferire E-Ouriet

che però si destreggia meglio sul pn che sullo chardonnay

Fallet qual'è il migliore e a che prezzi gira?


mediamente 45,00 e, come dice il chiaro, extra brut e molto particolare è il pas dosé
devo dire che nella bt di champo non sto a distinguere i vitigni vari ma devi piacermi punto, che anche solo PM...........in effetti VVrigny mi piace un botto!!! :D
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 16 dic 2015 19:59

alì65 ha scritto:visto che si parla di Fallet-Prevostat l'altra sera ho aperto un extra-brut e l'ho trovato un po stanchino; di solito mi piace un botto ma questa boccia non tanto, troppo verso il maturo/stile ossidativo.............continuo a preferire E-Ouriet


Claudio....se è dello stesso lotto/sboccatura della gemella bevuta a casa tua assieme a Davide e Paolo credo 2 anni fa (forse anche 3)........... :wink: :wink: forse andava anche bevuta prima....è vero che sti champi durano......ma essendo un brut......NON ALL'INFINITO..... :lol: :lol:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 16 dic 2015 20:00

il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio...... :lol: :lol: :lol:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda lerosine » 20 dic 2015 20:34

fallet-prevostat demi sec omaggiato da madame fallet brindato con panettone meraviglioso.piccolo aneddoto su fallet sulla guida champagne 99 maison è pubblicato che era defunto messer fallet presentantoci alla maison abbiamo fatto le condonglianze ma il tipo che ci accoglie ci dice che messer fallet e vivo e vegeto meglio cosi che la salute lo mantenga a lungo da farci deliziare con i suoi meravigliosi champagne.auguri a tutti e buone bevute di champagne naturalmente.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 21 dic 2015 11:16

arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio...... :lol: :lol: :lol:


È il solito motivetto. Si mettano in conto le spese del viaggio e forse i conti non tornano più.
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Ziliovino » 21 dic 2015 12:35

il chiaro ha scritto:
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.

Forse va inquadrato un po' meglio lo stile aziendale piuttosto particolare... :roll: Comunque in azienda li vendono a 19€, se non sbaglio.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Wineduck » 21 dic 2015 13:18

il chiaro ha scritto:
arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio...... :lol: :lol: :lol:


È il solito motivetto. Si mettano in conto le spese del viaggio e forse i conti non tornano più.
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.


Ma certo uno si fa 1.200 km a sue spese, dedica ore a parlare con il proruttore, a capire la sua filosofia, ad entrare nello spirito del prodotto che non considera pura merce di scambio ma uno dei suoi principali elementi emozionali della vita, magari dedica anche altro tempo per scrivere su questo forum o su FB o comunque a fare marketing gratuito per l'azienda e poi... dovrebbe pagarlo come nel centro di Milano, come un qualunque altro cliente!
Fattene una ragione Marco: voi agenti fate parte della catena distributiva, siete commercianti, fate un lavoro utile ma per voi quelle bottiglie sono "merce" su cui ricaricare un margine, tutto assolutamente lecito e corretto ma non potete pretendere di impedire alle aziende di avere una politca di attenzione e valorizzazione dei clienti diretti (specialmente se l'azienda capisce che sono appassionati ovvero potenziali market-driver). Come fate a non capire che mettere sullo stesso piano i prodotti di nicchia e quelli di grande tiratura, serve solo a omologare i primi ai secondi ed a farli diventare "oggetti" senza anima e senza capacità emotiva? Accontentatevi di lavorare il modo tipicamente commerciale i vini delle grandi aziende e lascaite in pace i piccoli aritgiani (e con loro noi appassionati)!
La tua difesa della categoria è romantica e per certi versi commovente, ma suona più antiquata delle rivendicazioni ottocentesche di Landini e di Camusso, oltre che allineata alle difese corporativistiche messe in atto dai medici, dai notai, dagli avvocati, dai farmacisti e da tutte le altre lobby che non vorrebbero un mercato più libero e più efficiente. Insomma un tipico "barcone" all'italiana, dove pur di conservare lo status quo non si guarda in faccia a nessuno: tutti uniti contro il consumatore/cliente finale!
E basta!!!
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 21 dic 2015 14:04

Wineduck ha scritto:
il chiaro ha scritto:
arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


:lol: :lol: :lol: :lol: :lol: e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio...... :lol: :lol: :lol:


È il solito motivetto. Si mettano in conto le spese del viaggio e forse i conti non tornano più.
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.


Ma certo uno si fa 1.200 km a sue spese, dedica ore a parlare con il proruttore, a capire la sua filosofia, ad entrare nello spirito del prodotto che non considera pura merce di scambio ma uno dei suoi principali elementi emozionali della vita, magari dedica anche altro tempo per scrivere su questo forum o su FB o comunque a fare marketing gratuito per l'azienda e poi... dovrebbe pagarlo come nel centro di Milano, come un qualunque altro cliente!
Fattene una ragione Marco: voi agenti fate parte della catena distributiva, siete commercianti, fate un lavoro utile ma per voi quelle bottiglie sono "merce" su cui ricaricare un margine, tutto assolutamente lecito e corretto ma non potete pretendere di impedire alle aziende di avere una politca di attenzione e valorizzazione dei clienti diretti (specialmente se l'azienda capisce che sono appassionati ovvero potenziali market-driver). Come fate a non capire che mettere sullo stesso piano i prodotti di nicchia e quelli di grande tiratura, serve solo a omologare i primi ai secondi ed a farli diventare "oggetti" senza anima e senza capacità emotiva? Accontentatevi di lavorare il modo tipicamente commerciale i vini delle grandi aziende e lascaite in pace i piccoli aritgiani (e con loro noi appassionati)!
La tua difesa della categoria è romantica e per certi versi commovente, ma suona più antiquata delle rivendicazioni ottocentesche di Landini e di Camusso, oltre che allineata alle difese corporativistiche messe in atto dai medici, dai notai, dagli avvocati, dai farmacisti e da tutte le altre lobby che non vorrebbero un mercato più libero e più efficiente. Insomma un tipico "barcone" all'italiana, dove pur di conservare lo status quo non si guarda in faccia a nessuno: tutti uniti contro il consumatore/cliente finale!
E basta!!!


Hai ragione, se sono appassionato e mi scarrozzo 1200 km devono tenerne conto! Lo dirò quando andrò in visita da chateau Rayas. Anzi, magari mi faccio pure pagare perchè io sarò il loro "market-driver" in Italia.
Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca. Abbiano le palle di non avere importatori e di aspettare i clienti in cantina, una miriade di market-driver al servizio dell'azienda. Perchè poi Giunchi non possa essere un market-driver bisogna che qualcuno me lo spieghi: si impegna a comprare tot bottiglie all'anno, stoccarle, far coniscere il prosotto, sostituirlo quando ci son problemi..... Boh.
Ale, ma davvero pensi che un privato faccia piu mercato di un distributore/importatore? Davvero credi che un prodotto artigianale se venduto da un commerciante diventi industriale?
Tutto qui Ale, io non critico chi va in azienda a comprare, ma critico l'azienda che ha rispetto pari a zero di chi per lavoro è veramente market driver (guadagnando, eccheccaxxo!!!!) di quella azienda. Avranno anche firmato dei contratti, ma evidentemente quella è roba preottocentesca ormai scaduta, prescritta, roba da Camusso e Landini e quindi non valida.
Sul discorso delle lobby, scusami ma non ti seguo: vado, firmo un contratto e poi pretendo venga rispettato: cosa c'è di lobbistico in questo?
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Wineduck » 21 dic 2015 15:29

il chiaro ha scritto:Hai ragione, se sono appassionato e mi scarrozzo 1200 km devono tenerne conto! Lo dirò quando andrò in visita da chateau Rayas. Anzi, magari mi faccio pure pagare perchè io sarò il loro "market-driver" in Italia.
Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca. Abbiano le palle di non avere importatori e di aspettare i clienti in cantina, una miriade di market-driver al servizio dell'azienda. Perchè poi Giunchi non possa essere un market-driver bisogna che qualcuno me lo spieghi: si impegna a comprare tot bottiglie all'anno, stoccarle, far coniscere il prosotto, sostituirlo quando ci son problemi..... Boh.
Ale, ma davvero pensi che un privato faccia piu mercato di un distributore/importatore? Davvero credi che un prodotto artigianale se venduto da un commerciante diventi industriale?
Tutto qui Ale, io non critico chi va in azienda a comprare, ma critico l'azienda che ha rispetto pari a zero di chi per lavoro è veramente market driver (guadagnando, eccheccaxxo!!!!) di quella azienda. Avranno anche firmato dei contratti, ma evidentemente quella è roba preottocentesca ormai scaduta, prescritta, roba da Camusso e Landini e quindi non valida.
Sul discorso delle lobby, scusami ma non ti seguo: vado, firmo un contratto e poi pretendo venga rispettato: cosa c'è di lobbistico in questo?


Sei talmente accecato da questa furiosa difesa degli interessi di parte che non ti rendi conto che confondi l'eslusiva fra distributori con quella che riguarda i clienti finali. Suvvia come puoi metterli sullo stesso piano?!?! Per farti capire come sia "ideologica" la tua posizione, ti invito a fare due calcoli: quante visite annue può gestire un piccolo produttore artigianale? I giorni lavorativi sono 220 e se tutto va bene, potrà ricevere nel 50% di questi giorni (il resto lo deve necessariamente passare in cantina ed in vigna). Mettiamo che faccia una media di 2 visite al giorno (che per molti piccoli non è poco) mettendo nel calderone le giornate di punta da 3-4 visite al giorno, con quelle invernali da 1 al massimo. Stiamo quindi parlando di 240 visite all'anno: vogliamo ipotizzare che in ciascuna visita verranno vendute una media di 12 bottiglie? Lo so, è una media molto alta, significa pensare quasi sempre a gruppi o comunque persone con alta capacità di spesa. Però meglio uno spenario "al peggio" che uno troppo ottimistico.
In ogni caso, anche con questo scenario, si arrivebbe ad un massimo di meno di 3.000 bt./anno.... :shock:
Sai benissimo che nessun produttore-artigiano-imprenditore che possa considerarsi tale (e non semplice garagista) può sopravvivere con meno di 30-40 mila bottiglie anno, mentre ne servono almeno il doppio se hai dipendenti fissi, un minimo di struttura indiretta, ecc. Escludo dal ragionamento il prezzo medio di vendita che è ovviamente una variabile importante (perchè vendere Barolo/Champagne a 10-15+IVA o vendere Vedicchio/Chianti Colli Aretini a 3/5+IVA non è la stessa cosa) ma per un attimo faccio finta che non conti. Tanto il ragionamento vale lo stesso.
Stiamo comuqnue parlando del meno 10% della produzione di un artigiano! :shock:
Se poi è uno che esporta e che riceve visite di clienti anche stranieri (come molti nello champagne), significa che spalma questa sua vendita diretta fra un numero talmente differenziato di soggetti che l'impatto sul singolo negoziante/agente/distributore è praticamente NULLO!
Anche perchè, come ti ho spiegato una volta, il cliente che fa 1.200 per visitare un produttore e comprare qualche bottiglia in vendita diretta, non sarebbe comunque un cliente dei canali HORECA. Piuttosto cambierebbe prodotto/produttore ma difficilmente si rassegnerebbe a comprare sullo stesso canale del suo vicino di casa che non è wine-addicted come lui!
E' curioso come tu preferisca scagliarti contro la pratica della vendita diretta a prezzi leggermente ribassati, mentre fingi di ignorare che il vostro nemico #1 è la vendita online che sta crescendo a ritmi vertiginosi per fette importantissime della produzione dei piccoli produttori: quella si che si affermerà sempre di più mettendo in forte crisi le lunghe e inefficenti catene distributive tradizionali!
Su quelle, niente, silenzio di tomba... 8)
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda alì65 » 21 dic 2015 15:36

che l'importatore si faccia carico e rispetto del contratto è dovuto ma non puoi impedire ad una azienda la vendita di qualche bt al privato in visita
se ppoi il privato carica il furgone e se le vende sottobanco questo è un altro discorso, diventa un rivenditore e come tale andrebbe trattato
se così fosse sono affari tra l'importatore e l'azienda, dovranno discutere di questo
in Borgogna alcune aziende limitavano l'acquisto a sole poche bt per evitare conflitti con il suo distributore; ci sta ma non vendere per nulla non lo trovo simpatico

la rete commerciale professionale è una cosa, la rete passionale è un'altra....

prosit!!!
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Wineduck » 21 dic 2015 15:52

alì65 ha scritto:che l'importatore si faccia carico e rispetto del contratto è dovuto ma non puoi impedire ad una azienda la vendita di qualche bt al privato in visita
se ppoi il privato carica il furgone e se le vende sottobanco questo è un altro discorso, diventa un rivenditore e come tale andrebbe trattato
se così fosse sono affari tra l'importatore e l'azienda, dovranno discutere di questo
in Borgogna alcune aziende limitavano l'acquisto a sole poche bt per evitare conflitti con il suo distributore; ci sta ma non vendere per nulla non lo trovo simpatico

la rete commerciale professionale è una cosa, la rete passionale è un'altra....

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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 21 dic 2015 16:01

il chiaro ha scritto:[Lo dirò quando andrò in visita da chateau Rayas. Anzi, magari mi faccio pure pagare perchè io sarò il loro "market-driver" in Italia.
?


Marco....per l'amor di Dio....assicurati bene che si faccia trovare il giorno esatto alla ora esatta nel luogo esatto visto che ha tre o quattro sedi diverse e non cosi' vicine tra loro......no te lo dico perchè rimbomba ancora nell'aria IL MEGA PACCO che ci tiro' due anni fa...e lui allegramente ci disse che ci aspettava in un altra fantomatica sede a 200 km di distanza......mi raccomando...... 8) 8) :oops: :oops:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 21 dic 2015 16:10

il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.


Beh. io se fossi il produttore, e sapessi che questo distributore Italiano impone l'acquisto di un trenino di altra roba e a 35 euro a BT.....onestamente toglierei il mandato......ma come ....tutti ma dico tutti i produttori di bolle d'oltralpe vogliono VENDERE,VENDERE,VENDERE....fare i numeri.......tant'è che la gran parte ha due/tre distributori......e questi vendono un prodotto di un produttore la cui vendita è condizionata all'acquisto di altri produttori.??? che strano ??? chissa' se i vecchietti coniugi lo sanno......no,perchè praticamente limita le loro vendite...non so se mi spiego.
Io se fossi il distributore cercherei di avere piu' bottiglie dai coniugi, e le venderei ad un prezzo inferiore, non di molto l'attuale , ma un pochino si.
Poi mi smazzolerei per vendere ANCHE gli altri produttori meno conosciuti, ma questo esulerebbe dalla vendita legata ad un altra. MI sembra una barzelletta.
Si possono ridurre anche i produttori in catalogo, non serve averne sempre diciotto per vendere poco di tutti. SI PUO' PUNTARE SU 3/4 NOMI e vendere una BARCA di bottiglie. NOn i due cartoncini ogni tanto.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 21 dic 2015 16:12

Conosco un amico distributore.....che quando NON RAGGIUNGE numeri soddisfacenti.......zac....perde il mandato......ed è gia' successo alcune volte......a questi non gliene frega niente di ALDO o MARCO....questi vogliono vendere un tot e tu lo sai benissimo......... 8) 8)
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda maxb » 21 dic 2015 16:14

apro una bella bottiglia di selosse substance. grandi aspettative, è uno dei miglio.................. CAXXO!! tappata!!!! tutto nel cesso tra mille bestemmie!! :evil: :evil:
Se vuoi descrivere ciò che è vero, lascia l'eleganza al sarto.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda arnaldo » 21 dic 2015 16:16

Fattela cambiare! Ne hai il diritto!
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Smarco » 21 dic 2015 17:18

arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.


Beh. io se fossi il produttore, e sapessi che questo distributore Italiano impone l'acquisto di un trenino di altra roba e a 35 euro a BT.....onestamente toglierei il mandato......ma come ....tutti ma dico tutti i produttori di bolle d'oltralpe vogliono VENDERE,VENDERE,VENDERE....fare i numeri.......tant'è che la gran parte ha due/tre distributori......e questi vendono un prodotto di un produttore la cui vendita è condizionata all'acquisto di altri produttori.??? che strano ??? chissa' se i vecchietti coniugi lo sanno......no,perchè praticamente limita le loro vendite...non so se mi spiego.
Io se fossi il distributore cercherei di avere piu' bottiglie dai coniugi, e le venderei ad un prezzo inferiore, non di molto l'attuale , ma un pochino si.
Poi mi smazzolerei per vendere ANCHE gli altri produttori meno conosciuti, ma questo esulerebbe dalla vendita legata ad un altra. MI sembra una barzelletta.
Si possono ridurre anche i produttori in catalogo, non serve averne sempre diciotto per vendere poco di tutti. SI PUO' PUNTARE SU 3/4 NOMI e vendere una BARCA di bottiglie. NOn i due cartoncini ogni tanto.

Non lo sanno proprio "a detta loro" poco tempo fa mentre ero da Ulysse Collin che non vende a nessuno perché altrimenti Mongiardino gli tira le orecchie (parole sue) mi diceva della sua nuova cassetta da 5 stile Selosse e raccontava di quanto a detta sua sia fantastica è perfetta per ogni appassionato che voglia bere i suoi champagne, insomma, gli chiedo se me ne vende 1 e mi risponde che se la voglio devo contattare Moon Import :roll: allora gli faccio notare che per avere quella sua amata cassetta tramite Moon devo spendere la bellezza di 7000 iva compresa e poi scegliere se prendere la sua o quella di Selosse, chiaramente non gli ho detto che sceglierei a occhi chiusi quella di Selosse comunque alla fine è rimasto di sasso e non voleva crederci, pensava che scherzavo, alla fine quando ha capito che parlavo seriamente ha detto: si va bene ma di cassette ne hanno poche e sono uniche.... E POI CHE ME FREGA TANTO FINCHÉ MANDA I SOLDI (questo in maiuscolo però non l ha detto) :lol:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 21 dic 2015 21:33

niente, non ce la si fa! Siccome siamo appassionati vorremmo avere un canale preferenziale e facilitato per soddisfare la nostra passione.
Moon import che chiede una spesa di tot per avere la cassetta di Ulisse Collin o Giunchi che chiede l'acquisto di altri cartoni di champagne per avere un cartone di Fallet Prevostat o Meregalli che chiede che per acquistare Sassicaia si accetti di vederrsi arrivare altra roba mica puntano la pistola alla tempia a nessuno.

Però Gunchi che ha x bottiglie all'anno di Prevostat e non riesce ad averne di più deve accettare in modo benevolo che ne arrivino altre (poche) a prezzi che lui non può praticare. E sentirsi dire da enoteche e ristoranti: mi stai fregando perché il mio cliente le acquista a tot euro in meno.

Tutto lecito, ma pensare che sia serio da parte dell'azienda mi sembra assurdo, poi ovviamente ognuno guarda l'interesse del proprio quadrato di giardino e gli altri si fottano.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 21 dic 2015 21:41

arnaldo ha scritto:
il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.


Beh. io se fossi il produttore, e sapessi che questo distributore Italiano impone l'acquisto di un trenino di altra roba e a 35 euro a BT.....onestamente toglierei il mandato......ma come ....tutti ma dico tutti i produttori di bolle d'oltralpe vogliono VENDERE,VENDERE,VENDERE....fare i numeri.......tant'è che la gran parte ha due/tre distributori......e questi vendono un prodotto di un produttore la cui vendita è condizionata all'acquisto di altri produttori.??? che strano ??? chissa' se i vecchietti coniugi lo sanno......no,perchè praticamente limita le loro vendite...non so se mi spiego.
Io se fossi il distributore cercherei di avere piu' bottiglie dai coniugi, e le venderei ad un prezzo inferiore, non di molto l'attuale , ma un pochino si.
Poi mi smazzolerei per vendere ANCHE gli altri produttori meno conosciuti, ma questo esulerebbe dalla vendita legata ad un altra. MI sembra una barzelletta.
Si possono ridurre anche i produttori in catalogo, non serve averne sempre diciotto per vendere poco di tutti. SI PUO' PUNTARE SU 3/4 NOMI e vendere una BARCA di bottiglie. NOn i due cartoncini ogni tanto.


Arnaldo abbi pazienza: Fallet Prevostat è molto richiesto e in Italia ne arriva poco per cui chi ce l'ha lo vende ai clienti che lo fanno lavorare di più.
Pensi che un ristoratore possa comprare Monfortino e basta? Oppure Masseto e basta? Suvvia.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Wineduck » 21 dic 2015 23:17

il chiaro ha scritto:niente, non ce la si fa! Siccome siamo appassionati vorremmo avere un canale preferenziale e facilitato per soddisfare la nostra passione.
Moon import che chiede una spesa di tot per avere la cassetta di Ulisse Collin o Giunchi che chiede l'acquisto di altri cartoni di champagne per avere un cartone di Fallet Prevostat o Meregalli che chiede che per acquistare Sassicaia si accetti di vederrsi arrivare altra roba mica puntano la pistola alla tempia a nessuno.

Però Gunchi che ha x bottiglie all'anno di Prevostat e non riesce ad averne di più deve accettare in modo benevolo che ne arrivino altre (poche) a prezzi che lui non può praticare. E sentirsi dire da enoteche e ristoranti: mi stai fregando perché il mio cliente le acquista a tot euro in meno.

Tutto lecito, ma pensare che sia serio da parte dell'azienda mi sembra assurdo, poi ovviamente ognuno guarda l'interesse del proprio quadrato di giardino e gli altri si fottano.



Marco, te lo dico con la massima simpatia che provò per te: chi è fra noi che sta difendendo il proprio metro quadrato? Io nello Champagne ci sono stato 1 volta in 20 anni di collezionismo e di altri acquisti diretto ne farò forse il 5% di tutti quelli annui, tu invece difendi quello che fai tutti i giorni. Quindi stacca la spina dell'estremismo e ritorna con i piedi per terra. Il vino, come qualunque altro prodotto, è pensato per chi lo deve bere NON PER CHI LO USA COME STRUMENTO DI LAVORO!!!! Ma sei rincitrullito? I vari importatori scelgono di fare gli IMPRENDITORI cioè gente che accetta il rischio, mica i dipendenti pubblici! Se applicano ricarichi che non sanno spiegare e sperano che nell'era di Internet non si scoprano i prezzi alla fonte, è meglio che cambino mestiere!
Oggi anche i bambini sanno quanto costa uno Champagne base dal produttore, in enoteca ad Epernay e quanto nel centro di Milano. Se poi uno vuole credere agli asini che volano, faccia pure.
Mi viene un sospetto: ma se ci sono così tanti ristoratori ed enotecario che si lamentano dei ricarichi, non sarà colpa del bassi valore aggiunto che questi soggetti fanno percepire ai loro clienti? Siamo sicuri che la colpa sia di quei 4 gatti di appassionati che si scapicollano per la loro insana passione?
Sarà un caso ma io conosco sempre più enotecario/ristoratori che alzano il telefono o scrivono una mail al produttore francese e importano direttamente. E c'è ne saranno sempre di più nell'era di Internet (riviste straniere online, guide internazionali, siti con descrizione di vini e punteggi, ecc.). Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda il chiaro » 22 dic 2015 00:13

Wineduck ha scritto: (...) Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?


Può essere benissimo, ma resta il fatto che se si decide di avere una rete commerciale bisognerebbe rispettarla, nulla più. Si chiama "non tenere i piedi in due scarpe". Citrico non ha una rete commerciale ed è per me assolutamente lecito. Ma son convinto che se l'avesse non la scavalcherebbe.
Cosa c'è di così difficile in questo concetto?
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Smarco » 22 dic 2015 00:23

Wineduck ha scritto:
il chiaro ha scritto:niente, non ce la si fa! Siccome siamo appassionati vorremmo avere un canale preferenziale e facilitato per soddisfare la nostra passione.
Moon import che chiede una spesa di tot per avere la cassetta di Ulisse Collin o Giunchi che chiede l'acquisto di altri cartoni di champagne per avere un cartone di Fallet Prevostat o Meregalli che chiede che per acquistare Sassicaia si accetti di vederrsi arrivare altra roba mica puntano la pistola alla tempia a nessuno.

Però Gunchi che ha x bottiglie all'anno di Prevostat e non riesce ad averne di più deve accettare in modo benevolo che ne arrivino altre (poche) a prezzi che lui non può praticare. E sentirsi dire da enoteche e ristoranti: mi stai fregando perché il mio cliente le acquista a tot euro in meno.

Tutto lecito, ma pensare che sia serio da parte dell'azienda mi sembra assurdo, poi ovviamente ognuno guarda l'interesse del proprio quadrato di giardino e gli altri si fottano.



Marco, te lo dico con la massima simpatia che provò per te: chi è fra noi che sta difendendo il proprio metro quadrato? Io nello Champagne ci sono stato 1 volta in 20 anni di collezionismo e di altri acquisti diretto ne farò forse il 5% di tutti quelli annui, tu invece difendi quello che fai tutti i giorni. Quindi stacca la spina dell'estremismo e ritorna con i piedi per terra. Il vino, come qualunque altro prodotto, è pensato per chi lo deve bere NON PER CHI LO USA COME STRUMENTO DI LAVORO!!!! Ma sei rincitrullito? I vari importatori scelgono di fare gli IMPRENDITORI cioè gente che accetta il rischio, mica i dipendenti pubblici! Se applicano ricarichi che non sanno spiegare e sperano che nell'era di Internet non si scoprano i prezzi alla fonte, è meglio che cambino mestiere!
Oggi anche i bambini sanno quanto costa uno Champagne base dal produttore, in enoteca ad Epernay e quanto nel centro di Milano. Se poi uno vuole credere agli asini che volano, faccia pure.
Mi viene un sospetto: ma se ci sono così tanti ristoratori ed enotecario che si lamentano dei ricarichi, non sarà colpa del bassi valore aggiunto che questi soggetti fanno percepire ai loro clienti? Siamo sicuri che la colpa sia di quei 4 gatti di appassionati che si scapicollano per la loro insana passione?
Sarà un caso ma io conosco sempre più enotecario/ristoratori che alzano il telefono o scrivono una mail al produttore francese e importano direttamente. E c'è ne saranno sempre di più nell'era di Internet (riviste straniere online, guide internazionali, siti con descrizione di vini e punteggi, ecc.). Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?

Per carità, lungi da me il voler criticare l operato di Moon o ornellaia o chiunque altro, dico solo che uno di loro prima di obbligarti a prendere tot bottiglie a tot prezzo dovrebbero porsi solo una domanda: ma quanto valgono veramente queste bottiglie? Perché diciamocelo, in quanti qui pagherebbero un fallon 150 € quando su internet costa 80 oppure quanti pagherebbero un ornellAia 170 quando su internet sta a 115? Eppure uno per avere 6 bottiglie deve farsi carico di 70 e più bottiglie per poi rivenderle a prezzo di costo se tutto va bene quando invece chi le vende ha almeno l 80% di margine! Dopo però ci lamentiamo se qualcuno si stufa e decide di partire e caricarsi le bottiglie da solo (dove ancora possibile).
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Wineduck » 22 dic 2015 00:26

il chiaro ha scritto:
Wineduck ha scritto: (...) Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?


Può essere benissimo, ma resta il fatto che se si decide di avere una rete commerciale bisognerebbe rispettarla, nulla più. Si chiama "non tenere i piedi in due scarpe". Citrico non ha una rete commerciale ed è per me assolutamente lecito. Ma son convinto che se l'avesse non la scavalcherebbe.
Cosa c'è di così difficile in questo concetto?


Niente ma mi risulta alquanto difficile credere che un produttore accetti un contratto che preveda di non vendere direttamente vino ai clienti diretti di una certa nazione se ha già una vendita diretta. Io non lo accetterei mai e sarebbe folle il produttore che accettasse di non avere contatti con coloro che tengono in piedi tutta la baracca. Perché forse loro hanno un più di rispetto per coloro che, con i propri soldi, remunerano il produttore, il distributore, l'agente e il commerciante. Tutta gente rispettabilissima ma che si mette in tasca una quota parte di quello che paghiamo noi con i soldi che ci sudiamo. Ionmi sarei anche rotto le palle di essere additato come un "nemico della società" invece che come il vostro rispettabilissimo finanziatore. Solo in paese che ha la stessa cultura di mercato del Burkina Faso si possono leggere discorsi così allucinanti. :shock:
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda vinogodi » 22 dic 2015 10:02

...non entro in un discorso commerciale che non mi compete perché , semplicemente, non ne sono competente. Dico solo che se un appassionato non ha risorse infinite ed è mosso da insana passione per il vino, per poterlo bere , ai massimi livelli ed emozionabilità (soprattutto dopo un lungo percorso di conoscenza) mette sul piatto tutto ciò che è possibile per spendere al meglio le risorse disponibili. Altrimenti si deve accontentare. Questo alcuni produttori "di vertice" lo sanno e sanno pure che vivono proprio grazie a questo circolo apparentemente piccolo di gente disposta a fare sacrifici per avere vini a costi altrimenti insostenibili. Perché per certi vini e certi produttori, la quota che rappresenta questa piccola nicchia rimane significativa rispetto alla massa critica di quei vini.
Siamo una supernicchia rappresentante lo zerovirgola del mercato? Bene , proporzionale allo zero virgola dei vini di punta che adoriamo in maniera quasi fideistica e il prezzo rimane l'incontro fra le due esigenze di domanda-offerta. Questa nicchia, per cui, non viene sottovalutata neppure da chi si sente in un paradiso enologico apparentemente irraggiungibile.
Ho il privilegio di conoscere l'intero (o quasi) mondo enologico per cui ne approfitto per raggiungere il mio scopo del bere sommo? Non penso di essere una minaccia per il mercato , così come non mi ritiene una minaccia il produttore avveduto o il distributore amico, visto che, comunque, nessuno mi regala nulla . Certe bottiglie non si parla di "pagarle poco" ma di averle , e per averle senza il cappio al collo di un ricatto commerciale e di una spesa assolutamente sproporzionata rispetto ad una catena del valore inefficiente, inefficace e speculativa. Scusatemi ma ha ragione Alessandro Wineduck ...
Ultima modifica di vinogodi il 22 dic 2015 10:12, modificato 1 volta in totale.
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