Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.








videodrome ha scritto:alì65 ha scritto:visto che si parla di Fallet-Prevostat l'altra sera ho aperto un extra-brut e l'ho trovato un po stanchino; di solito mi piace un botto ma questa boccia non tanto, troppo verso il maturo/stile ossidativo.............continuo a preferire E-Ouriet
che però si destreggia meglio sul pn che sullo chardonnay
Fallet qual'è il migliore e a che prezzi gira?
alì65 ha scritto:visto che si parla di Fallet-Prevostat l'altra sera ho aperto un extra-brut e l'ho trovato un po stanchino; di solito mi piace un botto ma questa boccia non tanto, troppo verso il maturo/stile ossidativo.............continuo a preferire E-Ouriet
il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.
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arnaldo ha scritto:il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.
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e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio......
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il chiaro ha scritto:
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.
il chiaro ha scritto:arnaldo ha scritto:il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.
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e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio......
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È il solito motivetto. Si mettano in conto le spese del viaggio e forse i conti non tornano più.
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.
Wineduck ha scritto:il chiaro ha scritto:arnaldo ha scritto:il chiaro ha scritto:Fallet prevostat extra brut 35+íva
Ogni cartone va abbianto ad altri 3 di altri produttori.
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e tutti quelli che vanno da Loro in Francia caricano i cartoni ad un cacchio......
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È il solito motivetto. Si mettano in conto le spese del viaggio e forse i conti non tornano più.
In ogni caso io non lo tratto, ma questa cosa indica la mancanza di serietà dell'azienda.
Ma certo uno si fa 1.200 km a sue spese, dedica ore a parlare con il proruttore, a capire la sua filosofia, ad entrare nello spirito del prodotto che non considera pura merce di scambio ma uno dei suoi principali elementi emozionali della vita, magari dedica anche altro tempo per scrivere su questo forum o su FB o comunque a fare marketing gratuito per l'azienda e poi... dovrebbe pagarlo come nel centro di Milano, come un qualunque altro cliente!
Fattene una ragione Marco: voi agenti fate parte della catena distributiva, siete commercianti, fate un lavoro utile ma per voi quelle bottiglie sono "merce" su cui ricaricare un margine, tutto assolutamente lecito e corretto ma non potete pretendere di impedire alle aziende di avere una politca di attenzione e valorizzazione dei clienti diretti (specialmente se l'azienda capisce che sono appassionati ovvero potenziali market-driver). Come fate a non capire che mettere sullo stesso piano i prodotti di nicchia e quelli di grande tiratura, serve solo a omologare i primi ai secondi ed a farli diventare "oggetti" senza anima e senza capacità emotiva? Accontentatevi di lavorare il modo tipicamente commerciale i vini delle grandi aziende e lascaite in pace i piccoli aritgiani (e con loro noi appassionati)!
La tua difesa della categoria è romantica e per certi versi commovente, ma suona più antiquata delle rivendicazioni ottocentesche di Landini e di Camusso, oltre che allineata alle difese corporativistiche messe in atto dai medici, dai notai, dagli avvocati, dai farmacisti e da tutte le altre lobby che non vorrebbero un mercato più libero e più efficiente. Insomma un tipico "barcone" all'italiana, dove pur di conservare lo status quo non si guarda in faccia a nessuno: tutti uniti contro il consumatore/cliente finale!
E basta!!!
il chiaro ha scritto:Hai ragione, se sono appassionato e mi scarrozzo 1200 km devono tenerne conto! Lo dirò quando andrò in visita da chateau Rayas. Anzi, magari mi faccio pure pagare perchè io sarò il loro "market-driver" in Italia.
Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca. Abbiano le palle di non avere importatori e di aspettare i clienti in cantina, una miriade di market-driver al servizio dell'azienda. Perchè poi Giunchi non possa essere un market-driver bisogna che qualcuno me lo spieghi: si impegna a comprare tot bottiglie all'anno, stoccarle, far coniscere il prosotto, sostituirlo quando ci son problemi..... Boh.
Ale, ma davvero pensi che un privato faccia piu mercato di un distributore/importatore? Davvero credi che un prodotto artigianale se venduto da un commerciante diventi industriale?
Tutto qui Ale, io non critico chi va in azienda a comprare, ma critico l'azienda che ha rispetto pari a zero di chi per lavoro è veramente market driver (guadagnando, eccheccaxxo!!!!) di quella azienda. Avranno anche firmato dei contratti, ma evidentemente quella è roba preottocentesca ormai scaduta, prescritta, roba da Camusso e Landini e quindi non valida.
Sul discorso delle lobby, scusami ma non ti seguo: vado, firmo un contratto e poi pretendo venga rispettato: cosa c'è di lobbistico in questo?
alì65 ha scritto:che l'importatore si faccia carico e rispetto del contratto è dovuto ma non puoi impedire ad una azienda la vendita di qualche bt al privato in visita
se ppoi il privato carica il furgone e se le vende sottobanco questo è un altro discorso, diventa un rivenditore e come tale andrebbe trattato
se così fosse sono affari tra l'importatore e l'azienda, dovranno discutere di questo
in Borgogna alcune aziende limitavano l'acquisto a sole poche bt per evitare conflitti con il suo distributore; ci sta ma non vendere per nulla non lo trovo simpatico
la rete commerciale professionale è una cosa, la rete passionale è un'altra....
prosit!!!
il chiaro ha scritto:[Lo dirò quando andrò in visita da chateau Rayas. Anzi, magari mi faccio pure pagare perchè io sarò il loro "market-driver" in Italia.
?
il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.
arnaldo ha scritto:il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.
Beh. io se fossi il produttore, e sapessi che questo distributore Italiano impone l'acquisto di un trenino di altra roba e a 35 euro a BT.....onestamente toglierei il mandato......ma come ....tutti ma dico tutti i produttori di bolle d'oltralpe vogliono VENDERE,VENDERE,VENDERE....fare i numeri.......tant'è che la gran parte ha due/tre distributori......e questi vendono un prodotto di un produttore la cui vendita è condizionata all'acquisto di altri produttori.??? che strano ??? chissa' se i vecchietti coniugi lo sanno......no,perchè praticamente limita le loro vendite...non so se mi spiego.
Io se fossi il distributore cercherei di avere piu' bottiglie dai coniugi, e le venderei ad un prezzo inferiore, non di molto l'attuale , ma un pochino si.
Poi mi smazzolerei per vendere ANCHE gli altri produttori meno conosciuti, ma questo esulerebbe dalla vendita legata ad un altra. MI sembra una barzelletta.
Si possono ridurre anche i produttori in catalogo, non serve averne sempre diciotto per vendere poco di tutti. SI PUO' PUNTARE SU 3/4 NOMI e vendere una BARCA di bottiglie. NOn i due cartoncini ogni tanto.
arnaldo ha scritto:il chiaro ha scritto:Nel caso di Fallet Prevostat mi domando cosa se ne fa di un importatore (Giunchi) se poi lo scavalca.
Beh. io se fossi il produttore, e sapessi che questo distributore Italiano impone l'acquisto di un trenino di altra roba e a 35 euro a BT.....onestamente toglierei il mandato......ma come ....tutti ma dico tutti i produttori di bolle d'oltralpe vogliono VENDERE,VENDERE,VENDERE....fare i numeri.......tant'è che la gran parte ha due/tre distributori......e questi vendono un prodotto di un produttore la cui vendita è condizionata all'acquisto di altri produttori.??? che strano ??? chissa' se i vecchietti coniugi lo sanno......no,perchè praticamente limita le loro vendite...non so se mi spiego.
Io se fossi il distributore cercherei di avere piu' bottiglie dai coniugi, e le venderei ad un prezzo inferiore, non di molto l'attuale , ma un pochino si.
Poi mi smazzolerei per vendere ANCHE gli altri produttori meno conosciuti, ma questo esulerebbe dalla vendita legata ad un altra. MI sembra una barzelletta.
Si possono ridurre anche i produttori in catalogo, non serve averne sempre diciotto per vendere poco di tutti. SI PUO' PUNTARE SU 3/4 NOMI e vendere una BARCA di bottiglie. NOn i due cartoncini ogni tanto.
il chiaro ha scritto:niente, non ce la si fa! Siccome siamo appassionati vorremmo avere un canale preferenziale e facilitato per soddisfare la nostra passione.
Moon import che chiede una spesa di tot per avere la cassetta di Ulisse Collin o Giunchi che chiede l'acquisto di altri cartoni di champagne per avere un cartone di Fallet Prevostat o Meregalli che chiede che per acquistare Sassicaia si accetti di vederrsi arrivare altra roba mica puntano la pistola alla tempia a nessuno.
Però Gunchi che ha x bottiglie all'anno di Prevostat e non riesce ad averne di più deve accettare in modo benevolo che ne arrivino altre (poche) a prezzi che lui non può praticare. E sentirsi dire da enoteche e ristoranti: mi stai fregando perché il mio cliente le acquista a tot euro in meno.
Tutto lecito, ma pensare che sia serio da parte dell'azienda mi sembra assurdo, poi ovviamente ognuno guarda l'interesse del proprio quadrato di giardino e gli altri si fottano.
Wineduck ha scritto: (...) Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?
Wineduck ha scritto:il chiaro ha scritto:niente, non ce la si fa! Siccome siamo appassionati vorremmo avere un canale preferenziale e facilitato per soddisfare la nostra passione.
Moon import che chiede una spesa di tot per avere la cassetta di Ulisse Collin o Giunchi che chiede l'acquisto di altri cartoni di champagne per avere un cartone di Fallet Prevostat o Meregalli che chiede che per acquistare Sassicaia si accetti di vederrsi arrivare altra roba mica puntano la pistola alla tempia a nessuno.
Però Gunchi che ha x bottiglie all'anno di Prevostat e non riesce ad averne di più deve accettare in modo benevolo che ne arrivino altre (poche) a prezzi che lui non può praticare. E sentirsi dire da enoteche e ristoranti: mi stai fregando perché il mio cliente le acquista a tot euro in meno.
Tutto lecito, ma pensare che sia serio da parte dell'azienda mi sembra assurdo, poi ovviamente ognuno guarda l'interesse del proprio quadrato di giardino e gli altri si fottano.
Marco, te lo dico con la massima simpatia che provò per te: chi è fra noi che sta difendendo il proprio metro quadrato? Io nello Champagne ci sono stato 1 volta in 20 anni di collezionismo e di altri acquisti diretto ne farò forse il 5% di tutti quelli annui, tu invece difendi quello che fai tutti i giorni. Quindi stacca la spina dell'estremismo e ritorna con i piedi per terra. Il vino, come qualunque altro prodotto, è pensato per chi lo deve bere NON PER CHI LO USA COME STRUMENTO DI LAVORO!!!! Ma sei rincitrullito? I vari importatori scelgono di fare gli IMPRENDITORI cioè gente che accetta il rischio, mica i dipendenti pubblici! Se applicano ricarichi che non sanno spiegare e sperano che nell'era di Internet non si scoprano i prezzi alla fonte, è meglio che cambino mestiere!
Oggi anche i bambini sanno quanto costa uno Champagne base dal produttore, in enoteca ad Epernay e quanto nel centro di Milano. Se poi uno vuole credere agli asini che volano, faccia pure.
Mi viene un sospetto: ma se ci sono così tanti ristoratori ed enotecario che si lamentano dei ricarichi, non sarà colpa del bassi valore aggiunto che questi soggetti fanno percepire ai loro clienti? Siamo sicuri che la colpa sia di quei 4 gatti di appassionati che si scapicollano per la loro insana passione?
Sarà un caso ma io conosco sempre più enotecario/ristoratori che alzano il telefono o scrivono una mail al produttore francese e importano direttamente. E c'è ne saranno sempre di più nell'era di Internet (riviste straniere online, guide internazionali, siti con descrizione di vini e punteggi, ecc.). Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?
il chiaro ha scritto:Wineduck ha scritto: (...) Forse l'importatore ed i suoi preziosi agenti, sono mestieri "a finire" come il calzolaio, il benzinaio o il facchino della stazione?
Può essere benissimo, ma resta il fatto che se si decide di avere una rete commerciale bisognerebbe rispettarla, nulla più. Si chiama "non tenere i piedi in due scarpe". Citrico non ha una rete commerciale ed è per me assolutamente lecito. Ma son convinto che se l'avesse non la scavalcherebbe.
Cosa c'è di così difficile in questo concetto?
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