gmi1 ha scritto:Sei sempre preciso e dettagliato Mauro, per la nostra regione ti voto come punto di aggregazione e riferimento...

poi, se pensiamo a quante tipologie di vini sono disponibili nella nostra regione... beh, era ora che se ne parlasse e conoscesse di piú al di fuori del nostro orticello... non trovi???
Troppo buono, Glauco.
Certo che secondo me è importante che se ne parli, perché questo potrebbe permettere l'innesco di un circolo virtuoso, per altro già evidentemente iniziato, ma il cui corso è ancora lungo.
Dieci anni fa le uniche produzioni emiliano romanole degne di qualche nota erano confinate ai colli piacentini, qualcosa nei colli bolognesi e sulle colline romagnole.
Sicuramente, come giustamente riportato da Vinogodi, ci sono sempre state produzioni di qualità anche per quanto riguarda il Lambrusco ma fino ad allora erano rondini non certo in grado di fare una primavera.
Ultimamente il numero di produttori che hanno puntato sulla qualità è cresciuto, vedi Medici, Cavicchioli, Paltrinieri ed altri.
La cosa ha assunto una dimensione tale per cui, anche nel mare oceano del Lambrusco, questa piccola laguna ha iniziato ad essere significativa.
Il mio augurio è che questo possa fungere da motivazione e stimolo per altri produttori ad orientarsi verso una produzione di maggiore qualità.
Poi per me il Lambrusco sarà sempre un vino poco più che "simpatico", pur essedovi affezionato per ragioni storiche e culturali.
Ma anche qui, ha ragione da vendere Vinogodi.
E' un vino poco impegnativo, frizzante, con prezzi molto acessibili e con una disponibilità in termini di produzione veramente da fare massa.
A tavola funziona bene...
Potrebbe benissimo essere un vino simile al Prosecco ma in rosso.
Per quanto riguarda il mercato, s'intende.
Mica puoi bere solo Barolo e Bordeaux!