impressioni bevitorie d'Agosto

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vinogodi
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda vinogodi » 21 ago 2013 20:17

..tornando a noi, ho ancora la tavola imbandita ma scrivo per l'entusiasmo. Recentemente sono stato a Bagolino e mi sono portato a casa formaggi straordinari, su tutti Bagoss giustamente invecchiato (40 mesi) e un formaggio di Malga da sballo. Ho aggiunto Parmigiano 40 mesi e Pecorino Gavoj stravecchio e c'ho messo vicino Purpureus 2009 "freddo" e Cascina Francia 2006 "fresco" ... Dio , sto godendo come un classico riccio in amore... 8) 8) :P
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Nebbiolino
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Nebbiolino » 21 ago 2013 20:26

vinogodi ha scritto:. Dio , sto godendo come un classico riccio in amore... 8) 8) :P


Che brutta immagine! :lol: :P
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arnaldo
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda arnaldo » 21 ago 2013 21:22

Anfatti Marzio....da Marco ci aspettiamo di piu'....chesso' un bel grignolino ghiacciato.....o un bardolino freddo.......una freisa a 4 gradi centigradi...... :D
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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arnaldo
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda arnaldo » 21 ago 2013 21:25

A proposito....per il bagossss invecchiato 40 mesi......sei andato di martello e scalpello???? :lol:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 21 ago 2013 22:01

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad?

Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Vorrei capire perché non dai seguito ad un tuo post quando questo viene controbattuto. Non è la prima volta che capita, l'ultima era sulla "presunta(da parte tua) ricetta gambelliana" del sangiovese.
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Wineduck
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 21 ago 2013 22:06

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad? [


Forse perchè soffro di demofobia? 8)

paperofranco ha scritto:Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Premesso che non ho "tirato" a nessuno, dopo anni che ti leggo posso sintezzare in questo modo il mio pensiero: sei un eccellente descrittore dei vini che bevi ma sei maleddamente prevenuto verso tutti quei vini che non rientrano nei tuoi canoni. Che sono maleddamenti stretti. Niente da eccepire: ognuno deve essere libero di esprimersi e di esprimere le proprie preferenze ma in quanto ad "apertura" verso stili e tecniche che "svecchiano" il modo di fare il vino, tu manifesti di avere la stessa tolleranza che Mario Borghezio ha nei confronti dei "padani di razza non ariana, con capelli NON biondi e occhi NON chiari"... :mrgreen:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 21 ago 2013 22:11

Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:



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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 22 ago 2013 00:00

Wineduck ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad? [


Forse perchè soffro di demofobia? 8)

paperofranco ha scritto:Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Premesso che non ho "tirato" a nessuno, dopo anni che ti leggo posso sintezzare in questo modo il mio pensiero: sei un eccellente descrittore dei vini che bevi ma sei maleddamente prevenuto verso tutti quei vini che non rientrano nei tuoi canoni. Che sono maleddamenti stretti. Niente da eccepire: ognuno deve essere libero di esprimersi e di esprimere le proprie preferenze ma in quanto ad "apertura" verso stili e tecniche che "svecchiano" il modo di fare il vino, tu manifesti di avere la stessa tolleranza che Mario Borghezio ha nei confronti dei "padani di razza non ariana, con capelli NON biondi e occhi NON chiari"... :mrgreen:


Accidenti, sono onorato, del fatto che mi leggi naturalmente, non certo del paragone con Borghezio :mrgreen: .
Ho i miei pregiudizi, come tutte le persone normali, e non mi fido di chi non ne ha, o meglio dice di non averne, perché poi queste persone spesso sono smentite dai fatti.
Dico che non si può bere tutto di tutto sempre e costantemente, o almeno io non ci riesco. Pur non tirandomi mai indietro davanti a un bicchiere, per quale motivo, una volta accontentate scienza e conoscenza, dovrei incaponirmi a bere vini che non mi piacciono?
Forse quella volta non mi hai letto, ma proprio su queste pagine in una discussione analoga, il sottoscritto è stato fra quelli che riconosceva ai "ragazzi" del barolo un contributo positivo nell'aver stimolato certi vecchi testoni a "svecchiare" come dici tu, migliorare il loro modo di fare vino, soprattutto in termini di pulizia e definizione aromatica. Sul Bovio, il vino l'ho bevuto, in quella e altre annate, per cui parlo a ragion veduta, non sulla base di un pregiudizio.
Quindi, in definitiva, hai sbagliato il tiro.......... :mrgreen:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda bruber73 » 22 ago 2013 08:37

Negroamaro del Salento "F": Feudi di San Marzano
Avevo appena inizaito ad avvicinarmi a questo vitigno, apprezzandone la freschezza del frutto e dei profumi, che mi trovo nel bicchiere questo vinone iperconcentrato. Opulento e profondo, il frutto è diventato una confettura di frutti di bosco, ben avvertibili le note speziate. Morbido, il tanto legno è diluito dal notevole corpo, finale lungo. Non il mio vino ma per chi apprezza la tipologia mi sembra ben fatto. Vino da meditazione?
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda gabriele succi » 22 ago 2013 08:41

paperofranco ha scritto:...
Dico che non si può bere tutto di tutto sempre e costantemente, o almeno io non ci riesco. Pur non tirandomi mai indietro davanti a un bicchiere, per quale motivo, una volta accontentate scienza e conoscenza, dovrei incaponirmi a bere vini che non mi piacciono?
Forse quella volta non mi hai letto, ma proprio su queste pagine in una discussione analoga, il sottoscritto è stato fra quelli che riconosceva ai "ragazzi" del barolo un contributo positivo nell'aver stimolato certi vecchi testoni a "svecchiare" come dici tu, migliorare il loro modo di fare vino, soprattutto in termini di pulizia e definizione aromatica.
...

Franco, va bere un po' dell'Ormanni, che qui non sei nel tuo campo...

:mrgreen:
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Alberto
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Alberto » 22 ago 2013 10:31

Wineduck ha scritto:quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.

Marcarini con meno materia degli altri due probabilmente perché viene in parte da una vigna in zona Roero e non è in tutto e per tutto un "giovane Barolo" come invece si possono definire i Langhe Nebbiolo di Bartolo e del Citrico. :wink:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Alberto » 22 ago 2013 10:55

Ieri pizza home-made con alcuni amici forumisti e non, e qualche bottiglia interessante:

Franciacorta Pas Dosé Recemment Degorgé, Cavalleri, 2006
Crema e melone al naso, bocca strutturata e tesa, con carbonica decisa ma per nulla grossolana. Ottimo. E con prospettive: la prossima la stappo nel 2016...

Colli Tortonesi Timorasso Derthona, Claudio Mariotto, 2010
Giovane-giovane e non ancora pienamente espresso, soprattutto al naso dove il connubio mineralità + idrocarburi è appena appena abbozzato; in ogni caso, ottima freschezza complessiva. Lo risentirò oggi con più calma.

Trentino Nosiola, Cesconi, 2006
Naso idrocarburico e leggermente evoluto, ringiovanisce in bocca, sottile ma grintoso e sapido.

Contea di Sclafani Bianco Nozze d'Oro, Tasca d'Almerita, 2006
Frutto tropicale esuberante ed impostazione quasi da VT (ma bocca decisamente secca), ancora giovane senza segni particolari di evoluzione, per me un bel vino ma sicuramente un po' "da capire".

Patrimonio Rosé, Domaine Leccia, 2012
Rosato di niellucciu molto fiorito e "facile", piacevole ma non piacione ed anzi con una bella asciuttezza quasi severa sul finale. Matrimonio d'amore con la pizza cipolla di Tropea e salsiccia calabrese.

Cotes du Roussillon Villages Rouge Les Calcinaires, Domaine Gauby, 2006
Visciola, garrigue, pelliccia ed un leggero "verde" che non disturba, palato fresco e gran tensione minerale...che buono! Un "base" incredibilmente qualitativo.

Chiusura con la birra al caffè Ama Mora di Amarcord, buonina ma cha avrei voluto più intensa e tostata...insomma, alla fine del caffè mi è rimasta la voglia! :)
Ultima modifica di Alberto il 23 ago 2013 07:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda calzidavide » 22 ago 2013 14:01

Alberto ha scritto:Ieri pizza home-made con alcuni amici forumisti e non, e qualche bottiglia interessante:
Colli Tortonesi Timorasso Derthona, Claudio Mariotto, 2010
Giovane-giovane e non ancora pienamente espresso, soprattutto al naso dove il connubio mineralità + idrocarburi è appena appena abbozzato; in ogni caso, ottima freschezza complessiva. Lo risentirò oggi con più calma.

Giusto ieri ero in cantina da Mariotto e confermo quanto da te scritto, aggiungo solo una bella mineralità in bocca....assaggiato anche il 2004 che è in ottima forma, giovato da una bellissima evoluzione. Ciao
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2013 18:47

paperofranco ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad?

Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Vorrei capire perché non dai seguito ad un tuo post quando questo viene controbattuto. Non è la prima volta che capita, l'ultima era sulla "presunta(da parte tua) ricetta gambelliana" del sangiovese.


Se non rispondo ai post in cui vengono citate delle mie affermazioni è solo per mancanza di tempo, credimi, non perchè mi voglia sottrarre al dibattito.
Non ricordo questo post in cui ho citato la mia tesi sulla "ricetta di Gambelli": ne ho parlato varie volte e sono pronto a sostenerlo di nuovo. Gambelli era un grande assaggiatore di uve perchè il suo mestiere era fare l'intermediatore: nel Chianti gli imbottigliatori/recoltant occupano una percentuale minoriatria del totale della superficie vitata. Quasi tutte le aziende comprano uve (anche quelle che uffialmente lasciano intendere di produrre i vini solo con i propri vigneti): me lo confermò anche un importante ex Presidente del Chianti Classico pochi anni or sono. E' quindi fondamentale che qualcuno competente metta in contatto coltivatori ed imbottigliatori/piccoli vinificatori. Gambelli era il più bravo, il più talentuoso: un palato inarrivabile ma anche un grante tessitore di relazioni, com'è normale che fosse in quel mestiere. Aveva inoltre i suoi rapporti esclusivi, i suoi fornitori "segreti" ed i suoi clienti preferiti, quelli che lo seguivano fedelmente e che condividevano la "sua" idea di sangiovese in purezza. Lui sapeva che con le uve giuste si potevano ridurre al minimo gli interventi in cantina, niente intrugli e nessuna strana miscela. Per lui il vino era un prodotto della natura ma in un senso molto più moderno e raffinato di quanto non riescano a fare tutti i "vinoveristi" nati negli ultimi anni. In questo era un grande consulente: pochi lo capivano e lo seguivano in tutto (anche perchè pochi sono gli ettari di vigneto che permettono di fare il "suo" vino) ma chi lo ha fatto ha creato piccoli capolavori enologici.
Chi però non ha la sua materia prima, non potrà mai fare il "suo" vino: questione di "territorio". Ci provano in tanti ma se fosse facile il Chianti (e Montalcino) sarebbero piene di cantine "filo-gambelliane". Invece non è questione di gestione della vigna o di cantina: servono quelle uve fantastiche che solo lui conosceva.
Una prova?
Prendete il vino più famoso che è nato e cresciuto con il suo supporto: mettete a confronto le annate pre e post una certa annata di svolta per quella cantina e capirete.
Nel bicchiere sono racchiuse tutte le verità. Solo nel bicchiere.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda alì65 » 22 ago 2013 19:15

Wineduck ha scritto:
Se non rispondo ai post in cui vengono citate delle mie affermazioni è solo per mancanza di tempo, credimi, non perchè mi voglia sottrarre al dibattito.
Non ricordo questo post in cui ho citato la mia tesi sulla "ricetta di Gambelli": ne ho parlato varie volte e sono pronto a sostenerlo di nuovo. Gambelli era un grande assaggiatore di uve perchè il suo mestiere era fare l'intermediatore: nel Chianti gli imbottigliatori/recoltant occupano una percentuale minoriatria del totale della superficie vitata. Quasi tutte le aziende comprano uve (anche quelle che uffialmente lasciano intendere di produrre i vini solo con i propri vigneti): me lo confermò anche un importante ex Presidente del Chianti Classico pochi anni or sono. E' quindi fondamentale che qualcuno competente metta in contatto coltivatori ed imbottigliatori/piccoli vinificatori. Gambelli era il più bravo, il più talentuoso: un palato inarrivabile ma anche un grante tessitore di relazioni, com'è normale che fosse in quel mestiere. Aveva inoltre i suoi rapporti esclusivi, i suoi fornitori "segreti" ed i suoi clienti preferiti, quelli che lo seguivano fedelmente e che condividevano la "sua" idea di sangiovese in purezza. Lui sapeva che con le uve giuste si potevano ridurre al minimo gli interventi in cantina, niente intrugli e nessuna strana miscela. Per lui il vino era un prodotto della natura ma in un senso molto più moderno e raffinato di quanto non riescano a fare tutti i "vinoveristi" nati negli ultimi anni. In questo era un grande consulente: pochi lo capivano e lo seguivano in tutto (anche perchè pochi sono gli ettari di vigneto che permettono di fare il "suo" vino) ma chi lo ha fatto ha creato piccoli capolavori enologici.