impressioni bevitorie d'Agosto

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vinogodi
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda vinogodi » 21 ago 2013 20:17

..tornando a noi, ho ancora la tavola imbandita ma scrivo per l'entusiasmo. Recentemente sono stato a Bagolino e mi sono portato a casa formaggi straordinari, su tutti Bagoss giustamente invecchiato (40 mesi) e un formaggio di Malga da sballo. Ho aggiunto Parmigiano 40 mesi e Pecorino Gavoj stravecchio e c'ho messo vicino Purpureus 2009 "freddo" e Cascina Francia 2006 "fresco" ... Dio , sto godendo come un classico riccio in amore... 8) 8) :P
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Nebbiolino » 21 ago 2013 20:26

vinogodi ha scritto:. Dio , sto godendo come un classico riccio in amore... 8) 8) :P


Che brutta immagine! :lol: :P
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arnaldo
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda arnaldo » 21 ago 2013 21:22

Anfatti Marzio....da Marco ci aspettiamo di piu'....chesso' un bel grignolino ghiacciato.....o un bardolino freddo.......una freisa a 4 gradi centigradi...... :D
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda arnaldo » 21 ago 2013 21:25

A proposito....per il bagossss invecchiato 40 mesi......sei andato di martello e scalpello???? :lol:
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 21 ago 2013 22:01

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad?

Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Vorrei capire perché non dai seguito ad un tuo post quando questo viene controbattuto. Non è la prima volta che capita, l'ultima era sulla "presunta(da parte tua) ricetta gambelliana" del sangiovese.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 21 ago 2013 22:06

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad? [


Forse perchè soffro di demofobia? 8)

paperofranco ha scritto:Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Premesso che non ho "tirato" a nessuno, dopo anni che ti leggo posso sintezzare in questo modo il mio pensiero: sei un eccellente descrittore dei vini che bevi ma sei maleddamente prevenuto verso tutti quei vini che non rientrano nei tuoi canoni. Che sono maleddamenti stretti. Niente da eccepire: ognuno deve essere libero di esprimersi e di esprimere le proprie preferenze ma in quanto ad "apertura" verso stili e tecniche che "svecchiano" il modo di fare il vino, tu manifesti di avere la stessa tolleranza che Mario Borghezio ha nei confronti dei "padani di razza non ariana, con capelli NON biondi e occhi NON chiari"... :mrgreen:
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 21 ago 2013 22:11

Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:



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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 22 ago 2013 00:00

Wineduck ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad? [


Forse perchè soffro di demofobia? 8)

paperofranco ha scritto:Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Premesso che non ho "tirato" a nessuno, dopo anni che ti leggo posso sintezzare in questo modo il mio pensiero: sei un eccellente descrittore dei vini che bevi ma sei maleddamente prevenuto verso tutti quei vini che non rientrano nei tuoi canoni. Che sono maleddamenti stretti. Niente da eccepire: ognuno deve essere libero di esprimersi e di esprimere le proprie preferenze ma in quanto ad "apertura" verso stili e tecniche che "svecchiano" il modo di fare il vino, tu manifesti di avere la stessa tolleranza che Mario Borghezio ha nei confronti dei "padani di razza non ariana, con capelli NON biondi e occhi NON chiari"... :mrgreen:


Accidenti, sono onorato, del fatto che mi leggi naturalmente, non certo del paragone con Borghezio :mrgreen: .
Ho i miei pregiudizi, come tutte le persone normali, e non mi fido di chi non ne ha, o meglio dice di non averne, perché poi queste persone spesso sono smentite dai fatti.
Dico che non si può bere tutto di tutto sempre e costantemente, o almeno io non ci riesco. Pur non tirandomi mai indietro davanti a un bicchiere, per quale motivo, una volta accontentate scienza e conoscenza, dovrei incaponirmi a bere vini che non mi piacciono?
Forse quella volta non mi hai letto, ma proprio su queste pagine in una discussione analoga, il sottoscritto è stato fra quelli che riconosceva ai "ragazzi" del barolo un contributo positivo nell'aver stimolato certi vecchi testoni a "svecchiare" come dici tu, migliorare il loro modo di fare vino, soprattutto in termini di pulizia e definizione aromatica. Sul Bovio, il vino l'ho bevuto, in quella e altre annate, per cui parlo a ragion veduta, non sulla base di un pregiudizio.
Quindi, in definitiva, hai sbagliato il tiro.......... :mrgreen:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda bruber73 » 22 ago 2013 08:37

Negroamaro del Salento "F": Feudi di San Marzano
Avevo appena inizaito ad avvicinarmi a questo vitigno, apprezzandone la freschezza del frutto e dei profumi, che mi trovo nel bicchiere questo vinone iperconcentrato. Opulento e profondo, il frutto è diventato una confettura di frutti di bosco, ben avvertibili le note speziate. Morbido, il tanto legno è diluito dal notevole corpo, finale lungo. Non il mio vino ma per chi apprezza la tipologia mi sembra ben fatto. Vino da meditazione?
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda gabriele succi » 22 ago 2013 08:41

paperofranco ha scritto:...
Dico che non si può bere tutto di tutto sempre e costantemente, o almeno io non ci riesco. Pur non tirandomi mai indietro davanti a un bicchiere, per quale motivo, una volta accontentate scienza e conoscenza, dovrei incaponirmi a bere vini che non mi piacciono?
Forse quella volta non mi hai letto, ma proprio su queste pagine in una discussione analoga, il sottoscritto è stato fra quelli che riconosceva ai "ragazzi" del barolo un contributo positivo nell'aver stimolato certi vecchi testoni a "svecchiare" come dici tu, migliorare il loro modo di fare vino, soprattutto in termini di pulizia e definizione aromatica.
...

Franco, va bere un po' dell'Ormanni, che qui non sei nel tuo campo...

:mrgreen:
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Alberto
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Alberto » 22 ago 2013 10:31

Wineduck ha scritto:quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.

Marcarini con meno materia degli altri due probabilmente perché viene in parte da una vigna in zona Roero e non è in tutto e per tutto un "giovane Barolo" come invece si possono definire i Langhe Nebbiolo di Bartolo e del Citrico. :wink:
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Alberto » 22 ago 2013 10:55

Ieri pizza home-made con alcuni amici forumisti e non, e qualche bottiglia interessante:

Franciacorta Pas Dosé Recemment Degorgé, Cavalleri, 2006
Crema e melone al naso, bocca strutturata e tesa, con carbonica decisa ma per nulla grossolana. Ottimo. E con prospettive: la prossima la stappo nel 2016...

Colli Tortonesi Timorasso Derthona, Claudio Mariotto, 2010
Giovane-giovane e non ancora pienamente espresso, soprattutto al naso dove il connubio mineralità + idrocarburi è appena appena abbozzato; in ogni caso, ottima freschezza complessiva. Lo risentirò oggi con più calma.

Trentino Nosiola, Cesconi, 2006
Naso idrocarburico e leggermente evoluto, ringiovanisce in bocca, sottile ma grintoso e sapido.

Contea di Sclafani Bianco Nozze d'Oro, Tasca d'Almerita, 2006
Frutto tropicale esuberante ed impostazione quasi da VT (ma bocca decisamente secca), ancora giovane senza segni particolari di evoluzione, per me un bel vino ma sicuramente un po' "da capire".

Patrimonio Rosé, Domaine Leccia, 2012
Rosato di niellucciu molto fiorito e "facile", piacevole ma non piacione ed anzi con una bella asciuttezza quasi severa sul finale. Matrimonio d'amore con la pizza cipolla di Tropea e salsiccia calabrese.

Cotes du Roussillon Villages Rouge Les Calcinaires, Domaine Gauby, 2006
Visciola, garrigue, pelliccia ed un leggero "verde" che non disturba, palato fresco e gran tensione minerale...che buono! Un "base" incredibilmente qualitativo.

Chiusura con la birra al caffè Ama Mora di Amarcord, buonina ma cha avrei voluto più intensa e tostata...insomma, alla fine del caffè mi è rimasta la voglia! :)
Ultima modifica di Alberto il 23 ago 2013 07:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda calzidavide » 22 ago 2013 14:01

Alberto ha scritto:Ieri pizza home-made con alcuni amici forumisti e non, e qualche bottiglia interessante:
Colli Tortonesi Timorasso Derthona, Claudio Mariotto, 2010
Giovane-giovane e non ancora pienamente espresso, soprattutto al naso dove il connubio mineralità + idrocarburi è appena appena abbozzato; in ogni caso, ottima freschezza complessiva. Lo risentirò oggi con più calma.

Giusto ieri ero in cantina da Mariotto e confermo quanto da te scritto, aggiungo solo una bella mineralità in bocca....assaggiato anche il 2004 che è in ottima forma, giovato da una bellissima evoluzione. Ciao
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Wineduck » 22 ago 2013 18:47

paperofranco ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad?

Permettimi, ma secondo me hai fatto un'eccezione per sbagliare il tiro, perché qui, chi è intervenuto ha messo giù la propria impressione su vini bevuti, quindi niente pregiudizi :wink: .


Vorrei capire perché non dai seguito ad un tuo post quando questo viene controbattuto. Non è la prima volta che capita, l'ultima era sulla "presunta(da parte tua) ricetta gambelliana" del sangiovese.


Se non rispondo ai post in cui vengono citate delle mie affermazioni è solo per mancanza di tempo, credimi, non perchè mi voglia sottrarre al dibattito.
Non ricordo questo post in cui ho citato la mia tesi sulla "ricetta di Gambelli": ne ho parlato varie volte e sono pronto a sostenerlo di nuovo. Gambelli era un grande assaggiatore di uve perchè il suo mestiere era fare l'intermediatore: nel Chianti gli imbottigliatori/recoltant occupano una percentuale minoriatria del totale della superficie vitata. Quasi tutte le aziende comprano uve (anche quelle che uffialmente lasciano intendere di produrre i vini solo con i propri vigneti): me lo confermò anche un importante ex Presidente del Chianti Classico pochi anni or sono. E' quindi fondamentale che qualcuno competente metta in contatto coltivatori ed imbottigliatori/piccoli vinificatori. Gambelli era il più bravo, il più talentuoso: un palato inarrivabile ma anche un grante tessitore di relazioni, com'è normale che fosse in quel mestiere. Aveva inoltre i suoi rapporti esclusivi, i suoi fornitori "segreti" ed i suoi clienti preferiti, quelli che lo seguivano fedelmente e che condividevano la "sua" idea di sangiovese in purezza. Lui sapeva che con le uve giuste si potevano ridurre al minimo gli interventi in cantina, niente intrugli e nessuna strana miscela. Per lui il vino era un prodotto della natura ma in un senso molto più moderno e raffinato di quanto non riescano a fare tutti i "vinoveristi" nati negli ultimi anni. In questo era un grande consulente: pochi lo capivano e lo seguivano in tutto (anche perchè pochi sono gli ettari di vigneto che permettono di fare il "suo" vino) ma chi lo ha fatto ha creato piccoli capolavori enologici.
Chi però non ha la sua materia prima, non potrà mai fare il "suo" vino: questione di "territorio". Ci provano in tanti ma se fosse facile il Chianti (e Montalcino) sarebbero piene di cantine "filo-gambelliane". Invece non è questione di gestione della vigna o di cantina: servono quelle uve fantastiche che solo lui conosceva.
Una prova?
Prendete il vino più famoso che è nato e cresciuto con il suo supporto: mettete a confronto le annate pre e post una certa annata di svolta per quella cantina e capirete.
Nel bicchiere sono racchiuse tutte le verità. Solo nel bicchiere.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda alì65 » 22 ago 2013 19:15

Wineduck ha scritto:
Se non rispondo ai post in cui vengono citate delle mie affermazioni è solo per mancanza di tempo, credimi, non perchè mi voglia sottrarre al dibattito.
Non ricordo questo post in cui ho citato la mia tesi sulla "ricetta di Gambelli": ne ho parlato varie volte e sono pronto a sostenerlo di nuovo. Gambelli era un grande assaggiatore di uve perchè il suo mestiere era fare l'intermediatore: nel Chianti gli imbottigliatori/recoltant occupano una percentuale minoriatria del totale della superficie vitata. Quasi tutte le aziende comprano uve (anche quelle che uffialmente lasciano intendere di produrre i vini solo con i propri vigneti): me lo confermò anche un importante ex Presidente del Chianti Classico pochi anni or sono. E' quindi fondamentale che qualcuno competente metta in contatto coltivatori ed imbottigliatori/piccoli vinificatori. Gambelli era il più bravo, il più talentuoso: un palato inarrivabile ma anche un grante tessitore di relazioni, com'è normale che fosse in quel mestiere. Aveva inoltre i suoi rapporti esclusivi, i suoi fornitori "segreti" ed i suoi clienti preferiti, quelli che lo seguivano fedelmente e che condividevano la "sua" idea di sangiovese in purezza. Lui sapeva che con le uve giuste si potevano ridurre al minimo gli interventi in cantina, niente intrugli e nessuna strana miscela. Per lui il vino era un prodotto della natura ma in un senso molto più moderno e raffinato di quanto non riescano a fare tutti i "vinoveristi" nati negli ultimi anni. In questo era un grande consulente: pochi lo capivano e lo seguivano in tutto (anche perchè pochi sono gli ettari di vigneto che permettono di fare il "suo" vino) ma chi lo ha fatto ha creato piccoli capolavori enologici.
Chi però non ha la sua materia prima, non potrà mai fare il "suo" vino: questione di "territorio". Ci provano in tanti ma se fosse facile il Chianti (e Montalcino) sarebbero piene di cantine "filo-gambelliane". Invece non è questione di gestione della vigna o di cantina: servono quelle uve fantastiche che solo lui conosceva.
Una prova?
Prendete il vino più famoso che è nato e cresciuto con il suo supporto: mettete a confronto le annate pre e post una certa annata di svolta per quella cantina e capirete.
Nel bicchiere sono racchiuse tutte le verità. Solo nel bicchiere.


non mi verrai a dire che le bt con le facce non è tutta farina del proprio sacco!!! SCANDALO!!!!!!

e adesso che si fa......
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 22 ago 2013 21:19

Wineduck ha scritto:
paperofranco ha scritto:
paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:Di solito non amo questo thread ma stavolta faccio un'eccezione, visto l'argomento del momento.
Pochi giorni fa un amico a cena porta un Nebbiolo 2008 di Bartolo Mascarello: io ci metto un pari annata di Beppe Rinaldi e un Lazarin (sempre 2008) di Marcarini. Risultato: quello di Beppe aveva perso il frutto croccante che aveva fino a pochi mesi or sono, buono ma decisamente più maturo, con nuances granata; quello di Maria Teresa aveva rifermentato in bottiglia e non ha perso "il frizzantino" nemmeno il giorno dopo; quello di Marcarini ha vinto a mani basse: frutto ancora croccante, bel tannino gentile, tipico di La Morra, ma molto fine e compatto, buon finale, con meno materia rispetto ai vini di Barolo ma molto più fresco e beverino (come deve essere un Nebbiolo d'Alba). Non mi risulta che nessuno dei tre abbia barriques in cantina.
Quando la finiremo con sta "minchiata" dei nebbiolo classici vs. modernisti? Ci sono "classicisti" che lavorano bene (certe annate, certe etichette) e altri che fanno delle cagate (certe annate, certe etichette). Idem per quelli che hanno in cantina rotomaceratori, estrattori a osmosi inversa e barriques. Guardassimo più dentro il bicchiere e spegnessimo per un attimo i nostri pregiudizi, forse godremmo un po' di più... :wink:


Perché non ami questo 3ad?

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Vorrei capire perché non dai seguito ad un tuo post quando questo viene controbattuto. Non è la prima volta che capita, l'ultima era sulla "presunta(da parte tua) ricetta gambelliana" del sangiovese.


Se non rispondo ai post in cui vengono citate delle mie affermazioni è solo per mancanza di tempo, credimi, non perchè mi voglia sottrarre al dibattito.
Non ricordo questo post in cui ho citato la mia tesi sulla "ricetta di Gambelli": ne ho parlato varie volte e sono pronto a sostenerlo di nuovo. Gambelli era un grande assaggiatore di uve perchè il suo mestiere era fare l'intermediatore: nel Chianti gli imbottigliatori/recoltant occupano una percentuale minoriatria del totale della superficie vitata. Quasi tutte le aziende comprano uve (anche quelle che uffialmente lasciano intendere di produrre i vini solo con i propri vigneti): me lo confermò anche un importante ex Presidente del Chianti Classico pochi anni or sono. E' quindi fondamentale che qualcuno competente metta in contatto coltivatori ed imbottigliatori/piccoli vinificatori. Gambelli era il più bravo, il più talentuoso: un palato inarrivabile ma anche un grante tessitore di relazioni, com'è normale che fosse in quel mestiere. Aveva inoltre i suoi rapporti esclusivi, i suoi fornitori "segreti" ed i suoi clienti preferiti, quelli che lo seguivano fedelmente e che condividevano la "sua" idea di sangiovese in purezza. Lui sapeva che con le uve giuste si potevano ridurre al minimo gli interventi in cantina, niente intrugli e nessuna strana miscela. Per lui il vino era un prodotto della natura ma in un senso molto più moderno e raffinato di quanto non riescano a fare tutti i "vinoveristi" nati negli ultimi anni. In questo era un grande consulente: pochi lo capivano e lo seguivano in tutto (anche perchè pochi sono gli ettari di vigneto che permettono di fare il "suo" vino) ma chi lo ha fatto ha creato piccoli capolavori enologici.
Chi però non ha la sua materia prima, non potrà mai fare il "suo" vino: questione di "territorio". Ci provano in tanti ma se fosse facile il Chianti (e Montalcino) sarebbero piene di cantine "filo-gambelliane". Invece non è questione di gestione della vigna o di cantina: servono quelle uve fantastiche che solo lui conosceva.
Una prova?
Prendete il vino più famoso che è nato e cresciuto con il suo supporto: mettete a confronto le annate pre e post una certa annata di svolta per quella cantina e capirete.
Nel bicchiere sono racchiuse tutte le verità. Solo nel bicchiere.


Ti credo, ci mancherebbe, è solo per stimolarti a scrivere un po' più spesso :D .

Su questo che hai scritto, niente da togliere o da aggiungere, condivido in pieno. Si faceva un discorso un po' diverso, sulla "trasparenza" e "leggerezza" dei vini di Gambelli. Riporto qui sotto il post, scusandomi anticipatamente per l'enorme troiaio, ma non ho saputo fare diversamente.

paperofranco ha scritto:
Wineduck ha scritto:
Francvino ha scritto:
paperofranco ha scritto:Apprezzo sempre l'ironia, la considero una faccia dell'intelligenza, però, permettimi, non mi sembra che questa sezione sia scandita dal ritmo di chissà quali originali bevute di nessuno in particolare, me e te compresi. D'altronde, man mano che si va avanti, sempre meno c'è da scoprire, o no? Quindi, se in questo momento la gente beve i vini di Montevertine a garganella e ha voglia di scriverne, che problema c'è?


ehm, non mi pare che Wineduck sia ironico. Semmai cinico.
Secondo me è stata "la toscana e' racchiusa in questo bicchiere..." a fargli salire la carogna sulle spalle.
Poi magari mi sbaglio. :D


Ognuno ha la propria verità... :wink:
Salvo poi scoprire che a "Radda nel bicchiere" i vini veramente buoni vengono solo da Montevertine e da Monteraponi (vedi gita a Radda del 1° giugno). Eppure c'è gente che continua a sperticarsi sulle differenze tra il Chianti Classico dei Monti e quello delle zone basse... 8)
Invece di inneggiare al "sangiovese che rappresenta la Toscana" basterebbe, più prosaicamente, esaltare chi ha imparato la lezione di Giulio Gambelli e chi non l'ha imparata. Il sangiovese trasparente, minerale e prevalentemente floreale è principalmente una questione di "ricetta": GG è stato il primo a scoprirla e ne rimarrà per sempre il "padre". Altri mediatori di uve lo stanno seguendo su quella strada (non facile, per la verità) ma il territorio, il clima e le altre michiate da enostrippati hanno un impatto di gran lunga minore.


Ma senti.
Li hai mai bevuti i vini dell'Ormanni? Corrispondono secondo te al tuo identikit?
Tu parli di "ricetta", secondo me invece l'mpronta di Giulio Gambelli si trova in una "non ricetta", nel lasciare la parola all'uva, alla terra, all'annata.
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Costi
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Costi » 22 ago 2013 23:30

Ale,


dici, giustamente, che deve parlare il bicchiere.

Ma una seria, serissima, come mai è stata pensata e organizzata, degustazione di sangiovese perchè non la organizziamo? Potremmo replicare la location della verticale di Percarlo... Te la butto li e, se ti va, ti do una mano ad organizzare.

Costi




Ps, sto bevendo un saporitissimo ed onestissimo Lagrein rosè di Muri Gries 2012....
Nell'altra vita ero COSTANTINOPOLI dal luglio 2004...

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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Mike76 » 22 ago 2013 23:43

Alberto ha scritto:Patrimonio Rosé, Domaine Leccia, 2012
Rosato di niellucciu molto fiorito e "facile", piacevole ma non piacione ed anzi con una bella asciuttezza quasi severa sul finale. Matrimonio d'amore con la pizza cipolla di tropea e salsiccia calabrese.


Tornato domenica dalla mia consueta "seconda casa", la Corsica, non posso che quotare, almeno per nostalgia.
Campeggio, macchia mediterranea, spiagge da raggiungere con scarponi e zaino, acque cristalline... ma anche i rosé.
Personalmente preferisco i rosé di Ajaccio, con lo sciaccarellu, più che il "cugino" del sangiovese, lo nielucciu, più pesantuccio ma talvolta più saporito. Ed anche i rosé gris di Calvi, ma su questi lidi mi sa che sono rimasti a Montevertine e Cantine Ferri...

Quindi, per rimanere in tema.... :mrgreen:
Stasera ho deglutito il Duo rosso 2008, da nero di troia e cabernotto: a temperatura ambiente (30°), sbuffava di marsala e vino cotto, assai meglio a temperatura di quasi congelamento (4°) dove tornavano gli aromi di frutta nera e rossa, ma almeno sotto forma di granita! :mrgreen:
Poi via di birretta belga defatigante!

Cmq ogni tanto la sbirciatina al forum l'ho data...
Forza Papero, tieni duro sul sangio!
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda alì65 » 23 ago 2013 07:22

Un'altra conferma (come se ce ne fosse ancora il bisogno) per questa azienda emergente, BS 69, strepitoso!!!!!!
Tiene nel bicchiere come un infante, sempre più la numero uno in Italia

Una sorpresa (per me) non che non lo conoscessi ma così maturo mai bevuto, Providence 94
Una coperta in seta che ti avvolge, buonissimo!!!!

Prosit
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Secco Bertani

Messaggioda roda19909 » 23 ago 2013 08:03

Avevo letto una recensione su questo vino, e ho voluto provarlo.
E' un vino dal costo non impegnativo, (15/18 euro) ma di grande qualità:
E' un rosso (in commercio il 2009) ricavato da Corvina per il 80% e piccole quantità di Shirraz e Sangiovese.
Prodotto dalla nota cantina Bertani, riprende i sapori e lo style degli anni 60.
E' profumato rotondo, molto secco, ma di grande bevibilità, intensità e lunghezza.
Viene invecchiato in botti grandi di ciliegio e castagno.
Da provare..

Roda
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda paperofranco » 23 ago 2013 08:30

Mike76 ha scritto:
Alberto ha scritto:Patrimonio Rosé, Domaine Leccia, 2012
Rosato di niellucciu molto fiorito e "facile", piacevole ma non piacione ed anzi con una bella asciuttezza quasi severa sul finale. Matrimonio d'amore con la pizza cipolla di tropea e salsiccia calabrese.


Tornato domenica dalla mia consueta "seconda casa", la Corsica, non posso che quotare, almeno per nostalgia.
Campeggio, macchia mediterranea, spiagge da raggiungere con scarponi e zaino, acque cristalline... ma anche i rosé.
Personalmente preferisco i rosé di Ajaccio, con lo sciaccarellu, più che il "cugino" del sangiovese, lo nielucciu, più pesantuccio ma talvolta più saporito. Ed anche i rosé gris di Calvi, ma su questi lidi mi sa che sono rimasti a Montevertine e Cantine Ferri...

Quindi, per rimanere in tema.... :mrgreen:
Stasera ho deglutito il Duo rosso 2008, da nero di troia e cabernotto: a temperatura ambiente (30°), sbuffava di marsala e vino cotto, assai meglio a temperatura di quasi congelamento (4°) dove tornavano gli aromi di frutta nera e rossa, ma almeno sotto forma di granita! :mrgreen:
Poi via di birretta belga defatigante!

Cmq ogni tanto la sbirciatina al forum l'ho data...
Forza Papero, tieni duro sul sangio!


Ti ringrazio per il sostegno morale :mrgreen: . Ci provo, ma qui è sempre più dura, ora poi che ho aperto pure un altro fronte, sul nebbiolo..... :mrgreen:

p.s. bella la Corsica. I vini sono molto buoni bevuti là.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda mattiave » 23 ago 2013 11:34

bruber73 ha scritto:Negroamaro del Salento "F": Feudi di San Marzano
Avevo appena inizaito ad avvicinarmi a questo vitigno, apprezzandone la freschezza del frutto e dei profumi, che mi trovo nel bicchiere questo vinone iperconcentrato. Opulento e profondo, il frutto è diventato una confettura di frutti di bosco, ben avvertibili le note speziate. Morbido, il tanto legno è diluito dal notevole corpo, finale lungo. Non il mio vino ma per chi apprezza la tipologia mi sembra ben fatto. Vino da meditazione?


Bevuto un paio di volte mi ha dato impressioni analoghe.
Adatto in abbinamento con qualche formaggio "di carattere" è una buona bevuta, ma al di fuori di questo è un vino trascurabile, per mio gusto, ma tecnicamente senza difetti.
Per un periodo questa tipologia mi piaceva tanto, ora faccio molta fatica ad avvicinarmi....
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Spectator » 23 ago 2013 12:48

...Stessa..trafila fatta me ; ne avevo altre 2/3 bottiglie che mi sono..affrettato a regalare :D .C'e' anche da dire che',propio economico nn e' .Se nn ricordo male ,piu' di 20 eur.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda Alberto » 23 ago 2013 14:21

Alberto ha scritto:Colli Tortonesi Timorasso Derthona, Claudio Mariotto, 2010
Giovane-giovane e non ancora pienamente espresso, soprattutto al naso dove il connubio mineralità + idrocarburi è appena appena abbozzato; in ogni caso, ottima freschezza complessiva. Lo risentirò oggi con più calma.

Ed eccolo, dopo 36 ore di sosta in frigo della bottiglia smezzata, dalle quali l vino iesce non solo perfettamente integro, bensì progredito. Protagonista, nonostante il "segnale di fondo" minerale sulfureo (la classica gomma vulcanizzata, in altri termini) sia chiaro, è il frutto, aperto, nitido, bello: una mela golden succosa al naso, mischiata nell'attacco di bocca alla mandorla fresca, per concludere con un ananas netto sul finale. Ma è proprio il senso di precisione, di finezza dei dettagli a colpire, con l'alcol totalmente dissimulato nell'insieme. Gran boccia, punto.
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: impressioni bevitorie d'Agosto

Messaggioda mattiave » 24 ago 2013 00:18

Olivier Pere et fils Tradition brut: da natale in cantina, in 7-8 mesi devo dire che è anche migliorato. Naso più definito e potente, bocca più appagante.
Considerando il prezzo lo trovo sempre un ottimo Q/P... Alla fine costa meno di una Cuvèe (base) di Bellavista :D

Chablis 1er cru Montmains Raveneau 2008: ci voleva proprio! giallo paglierino chiaro, finchè non ci metti il naso non capisci il carattere di questo chablis. Minerale, fresco; Mela e frutta fresca in generale che ti invita alla beva in modo straordinario. In bocca è superiore rispetto al naso, ma, cosa moolto interessante, già godibilissimo fin d'ora. Ma davvero ha alcool? :mrgreen: Bell'allungo nel finale a completare un bel quadro generale.
Probabilmente non è lo chablis di Raveneau che fa alzare in piedi i paralitici, ma in questo momento davvero una piacevole bevuta!!... avercene in Italia di Chardonnay così....

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