mainsavida ha scritto:Per quanto riguarda Mourinho abbiamo due diversi modi di giudicare un grande allenatore. Per me i risultati, qualche volta miracolosi, che il tecnico portoghese ha raggiunto utilizzando al meglio il materiale umano a disposizione e sempre con realtà lontane anni luce da quelle del barcellona (per esempio), bastano per definirlo un grande tecnico. A prescindere dai presidenti molto ricchi perchè molto spesso altri allenatori avevano fallito prima di lui con gli stessi soldi e perchè se uno è chiamato da quei paperon dei paperoni vuol dire che vale i soldi che in genere scommettono su di lui. E come se io mi confrontassi con Calatrava per i clienti danarosi che il genio spagnolo ha sempre a disposizione.....
Per capirci, considero grandi allenatori anche coloro che, anche senza vincere tutto, hanno tracciato un solco, insegnato calcio, educando i giocatori con valori sportivi. Non è così il Mourinho che fa il gesto delle manette, chiede ai suoi giocatori di farsi ammonire di proposito (Sergio Ramos e Xabi Alonso) e che ad ogni conferenza stampa trova il modo di provocare, di attaccare qualcuno, di creare un nemico (una logica che ricorda molto quella del premier), per distogliere l'attenzione da altro.
Al Real Madrid e prima al Chelsea e all'Inter, ha avuto la fortuna (e la furbizia) di andare ad allenare squadre blasonate ma digiune da tempo di vittorie e con presidenti molto ma molto generosi.
Non mi sembra proprio che le realtà di Milano, Londra e ora Madrid siano anni luce distanti come materiale calcistico, anzi, il calcio mercato dispendioso e di grandi nomi e campioni acquistati da Mourinho è sempre stato abbastanza evidente.
Fare "miracoli" con Drogba, Lampard, Terry, Eto', Zanetti, Snejder, Cristiano Ronaldo, Di Maria e compagnia bella, non è come farli con pinco e pallino.
Se lo hanno chiamato ad allenare è anche e soprattutto per la sua abilità mediatica e dialettica di cui dicevo sopra, ma nonostante ciò nessuna delle squadre vincenti da lui allenate, passerà alla storia specificamente per il bel gioco e lo spettacolo offerto.
Per il mio modo di vedere il calcio, non si vive solo di
tituli, ma anche di valori estetici e sportivi.