Chassagne Montrachet 1er cru Boudriotte Gagnard Delagrange 1979: alla cieca ho detto Borgogna 96, che spiega bene la gioventu' estrema di questo vino. Non molto ampio al naso, sembrava una vigna piu' alta, tipo Chevalier, apre floreale, ma poi diventa subito piu' fruttato giallo, un po' di anice, esce fuori un piccolo difettino che sporca il quadro olfattivo, forse un leggerissimo tappo. Bottiglia sicuramente interessante (compraro' i grand cru vecchi che provengono da questa cantina), che si è prestata ottimamente ad avvinare i bicchieri per la batteria successiva. 90/100
Montrachet grand cru 1983 Ramonet: seconda esperienza con questa bottiglia (la nota della prima bottiglia è leggibile sulla prima pagina di questo thread) e bottiglia decisamente piu' giovane e meno matura della straordinaria bottiglia aperta l'anno scorso. Grazie a Romain, che mercoledi' è andato in cantina da Ramonet, ha preso una bottiglia delle dieci della collezione privata, ha potuto scegliere la bottiglia con il colore piu' chiaro che è stata etichettata e capsulata sul momento. Viaggio poi da Chassagne a Desertetto e apertura. Finezza assoluta. naso tutto impostato in prima battuta sul bianco e sul floreale, vira poi alla lavanda e all'anice, mentuccia, balsamicità, mohito. Dopo tre ore di bicchiere usciva un po' di botrite, di zafferano, di pesca bianca. In bocca un pelo di carbonica (???!!!), sale, sale e sale, infinito, acidità invadente e talvolta un po' grippante. Manca un pelo di distensione, forse altri dieci anni avrebbero fatto bene a questa bottiglia, che chiude ancora un pelo cruda. Ma stiamo a cercare il difetto dove non ce ne sono, infatti questo è un vino perfetto, fatto ancora da papa' Ramonet con una materia prima eccezzionale e mezzi di cantina a dir poco artigianali. 100/100
Corton Charlemagne grand cru 1986 Coche Dury: prima annata prodotta e vino molto piu' evoluto delle aspettative. Colore giallo aranciato (tipo Ribolla Gravner), sembra quasi defunto all'inizio, poi via via si ringiovanisce e si pulisce con l'ossigeno (capita spesso con i vecchi Borgogna, che invece di ossidarsi definitivamente si florealizzano). Molto zafferano, miele, anche farina di castagna. Frutta gialla molto matura, mango, pesca, un pelo di balsamico. Bocca meno acida del compagno di batteria, piu' pieno, ma non esploosivo alla Coche, chiude con una media persistenza e una nota mandorlata leggermente amarognola. Bottiglia che credo non fosse rappresentativa del tutto del vino, anche se un Charlemange non è un Montrachet, l'annata è sicuramente piu' calda e botritizzata, meno dura e intensa. Non credo fosse semplice finire la bottiglia, l'assaggio che ci è toccato è stato soddsfacente e sufficiente. Dobbiamo rivedere Renzo come si comporta il 90 (o il 92), magari a fine Novembre? Magari in batteria con il Perrieres?

92/100