Verdicchio:
- Verdicchio dei Castelli di Jesi classico riserva San Paolo 2005 Barone Pizzini: assaggiato al volo e quindi da risentire con calma, ma mi è piaciuto e tenendo conto dell'annata devo aggiungere anche molto.
- Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore San Michele 2008 Vallerosa Bonci: Verdicchio, come sempre, di notevole struttura e dall'elevato tenore alcolico, ma rispetto ad altre versioni non è affatto risultato di difficile beva ed ha ben impressionato.
- Verdicchio dei Castelli di Jesi classico 2008 Bucci: tutto un altro registro, molto più leggero e tirato, ma allo stesso tempo anche meno complesso, bella versione base.
- Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore Vigna delle Oche 2008 Fattoria San Lorenzo (comunemente chiamato Natalino): anche questo mi assai piaciuto, ancora una volta un tantinello di alcol in eccesso, ma anche un bella dolcezza di frutto e più che discreta bevibilità.
Verdicchio dei Castelli di Jesi classico superiore Podium 2001 Garofoli: ormai sono convintissimo che il Verdicchio sia, parlando in generale, il miglior vino bianco italiano e che Podium sia il suo profeta (naturalmente assieme al Villa Bucci). Grande vino, che unisce note idrocarburiche e minerali ad altre assai floreali, bella polpa e buona acidità finale. Splendido.
Champagne:
- Champagne brut GC Le Mesnil sur Oger Pascal Doquet: non che mi abbia fatto strapapre i capelli, ma mi è comunque parso più che dignitoso, un blanc de blanc ben fatto, certamente non complessissimo, ma ottimo per iniziare una cena.
- Champagne Cuvee Les Chenes bdb (forse) George Laval: non ricordo se fosse proprio questo, ma ricordo un buon Champagne fine ed equilibrato, di bella mineralità ed acidità, bene.
- Champagne brut 1990 Krug: discreto, non sfigura affatto

- Champagne Ulysse Collin: non ricordo di più, se non che aveva un'etichetta nero. Molto, troppo vinoso non mi è piaciuto, ma potrebbe essere un mio limite.
- Champagne brut Cristal 1999 L. Roederer: il mio primo Cristal e devo dire che non mi ha suscitato grandi emozioni, nè in positivo, nè in negativo. Certamente è uno Champagne di notevole struttura, quasi grasso, con un evidente sentore di arachide ed una notevole dolcezza di fonda, mantiene comunque una più che discreta beva e non risulta affatto scarso di acidità, probabilmente destinato a migliorare nel tempo.
- Champagne brut Substance derriere les Fagotes: sboccatura vecchia di questo Champagne che non sempre incontra il mio gusto, ma che stavolta mi convince proprio, sembra quasi aver acquistato freschezza nel tempo.
- Champagne brut 1996 Egly Ouriet: tappatissimo.
- Champagne brut Fallet Prevostat: mi è piaciuto, ma in effetti era fin quasi troppo dolce in bocca, comunque davvero pulitissimo ed è risultato una bella bevuta.
Riesling:
- Riesling spatlese Erdener Pralat 1981 Dr. Loosen: idrocarburi a manetta, naturalmente, bellissima freschezza, dolcezza anche eccessiva e solita impressione di mancanza di complessità assoluta. Buono, anche parecchi, ma di certo non emozionante.
Rossi vari:
- Echezeaux GC 1991 E. Rouget: puttanaccia, di quella zoccolaccia, di quella troiaccia, di quel sughero di merda. E dava pure l'idea di essere in formissima

- Barolo 1982 F.lli Oddero: ancora frechissimo e soprattutto buonissimo. Sorprendente ed emozionante.
- Barbera Pugnane 2007 Franco Conterno: è un'ossimoro, ma mi è parsa proprio una buona Barbera.
- Rosso Conero 2008 (?) Le Terrazze: devo ammettere che non è malaccio, anzi uno dei Rossi Conero più equilibrati e freschi (per quanto possibile) che mi siano mai capitati.
- Igt Marche rosso Barricadiero 2007 (?) Aurora: vino direi un tantino troppo caldo con conseguente beva limitata, anche se assolutamente non caricaturale. Mi dicono di un'annata infelice. Anche questo, come il Pizzini, comunque assaggiato al volo...
- Chambolle Musigny 1er crù Les Cras 2005 Roumier: davvero molto bello e soprattutto già abbastanza risolto per poterlo bere con goduria, creto magari deve ancora acquistare un po' di complessità, ma è già una signora bevuta e soprattutto progredisce alla grande nel bicchiere.
- Reserve de la Comtesse de Lalande 1982: vivo è ancora molto vivo, si riscontrano buone note minerali, ma quelle note di Ornell, ehm scusate, peperone grigliato così accentuate me lo rendono indigesto.
- Chateau Margaux 1985: bon vin.
Infine ho deciso, quest'anno di istituire anche la zampanella d'oro per la sezione ristoranti e devo proprio dire che c'è già un fortissimo candidato, naturalmente non posso fare nomi...
Mo

