Messaggioda Palma » 10 mag 2010 13:36
Splendida giornata quella di ieri in quello che può essere considerato lo sbocco sul mare dell'AVR: Viareggio.
Una volta arrivati, ci lanciamo in cerca di un ristorante di pesce, essendo città di mare di certo non si sbaglia mai, infatti entriamo al ristorante Romano nel quale passiamo quasi 4 splendide ore, accompagnati da cibo eccellente ed una cortesia più unica che rara. Chapeau.
Passiamo ai vini:
i due champagne svolgono il loro compito di aperitivo ed accompagnamento al frittino di benvenuto, ma di certo non rimangono scolpiti nella mia memoria, Magari qualcun altro aggiungerà qualcosa.
Vengo ora al core della degustazione, quella tanto discussa Borgogna bianca che ancora una volta si è, al mio gusto (oggettivo) dimostrata la di gran lunga miglior zona del mondo per i vini bianchi (grande scoperta, subito seguita da quella fatta spostando sulla destra la manopola del rubinetto).
Due batterie da tre assai equilibrate, nella prima vittoria ad un comunque non del tutto soddisfacente Batard Montrachet 2002 di Leflaive. certamente un più che buon vino, ma un tantino in più di finezza e di mineralità non avrebbe guastato. Tutto sommato questo vino non fa alto che confermare i dubbi espressi da diversi sui 2002 di Leflaive. Il Corton 2004 di Bize è stato inizialmente penalizzato al naso, ma poi si è ripulito assai bene, pur rimanendo su note vegetali di clorofilla (mi dicono, io so solo che è una roba che si trova nelle piante, ma nulla di più) ed ha avuto probabilmente la miglior bocca bell'unione tra polpa e bevibilità. Il Meursault Blagny 1999 di Leroy sa è giocato più sulla finezza che sulla potenza, molto meno caldo di altri vini di questa zona, ma al naso una nota che alla cieca ho definito Leroyesca ha finito per limitarne l'eleganza e la precisione.
La seconda batteria è stata di livello superiore. Appena versati sembrava davvero non esserci storia, lo Chevalier 1996 in stato di grazia, estremamente espressivo, gli altri molto più chiusi. Col tempo il 2002 di Leflaive ha piazzato una progressione davvero impressionante e personalmente ha spazzato via qualsiasi dubbio sulla grandezza di questo vino. Più esplosivo il profilo aromatico del 96, più complesso e cangiante quello del 2002, in bocca la differenza è risultata più marcata, con il 96 (ovviamente) molto più equilibrato, potenza e polpa da caterpillar, ma tutto molto bilanciato, l'acidità finale è perfetta ed il vino risulta molto lungo e di bella beva. Il 2002 forse si deve ancora fare del tutto, ma in bocca credo che non recupererà del tutto il gap.
Sauzet non è andato affatto male, è sembrato molto indietro, ma soprattutto ha pagato il confronto con i due caterpillar, comunque avercene di vini così.
Giornata chiusa degnamente dai vini rossi. Batteria Masseto 1999 vs Chambertin 2001 Trapet dove difficilmente si potevano trovare due vini più diversi. Davvero molto bello, soprattutto al naso lo Chambertin, lo si beveva con ingordigia. Il Masseto 1999 si è confermato un merlot di quelli seri, ma lo ricordavo più buono, forse perché nell'altra occasione lo avevo bevuto assieme ad altri merlot toscani. Buono sì, ma è l'unica bottiglia a non essere stata finita.
Bella sorpresa le Vigne 1997 di Sandrone, forse il miglior vino che mi sia finora capitato di questo produttore. Si avverte l'annata calda, ma il profilo aromatico con la fragolina di bosco in evidenza è davvero elegante ed anche la bocca mantiene tutto sommato una certa freschezza.
ex Victor
Extreme fighet du chateau