Messaggioda Palma » 04 apr 2010 14:40
Ed ora qualche commento sui vini di sabato, vermante bellissimi.
- Champagne Saint Vincent 1996 L e R Legras: non lo conoscevo e di certo mi ha ben impressionato, nessun entusiasmo, ma di sicuro un prodotto di valore che forse costicchia qualcosa di troppo. Naso e bocca molto coerenti, con bei sentori pasticcieri, giusta struttura ed un'acidità ben bilanciata. 87/100
- Cuvée des Enchenteleurs 1996 Henriot: vino a due facce. Naso parecchio problematico, quasi muffetoso, tutt'altro che ben definito (non è la prima volta tra l'altro) decisamente buono e parecchio superiore al precedente in bocca. Difficile dare una valutazione, potrei dire 89/100, ma se il naso fosse a posto varrebbe ben di più.
- Vina Tondonia blanco 1981 LdH (non soi se il vero nome, ma ci siam capiti): non esattamente il mio stile di bianco. Certamente non è male con quella nota voluta di ossidazione, ma è altrettanto vero che risulta mobile come un difensore della Juve e non mi esalta davvero. Per coerenza, visto che non è la mia tipologia, non lo valuto.
- Stella Flora 2005 Maria Pia Castelli: ebbene sì era lui l'intruso. Direi comunque abbastanza interessante e più mobile del precedente, ma insomma...
- Chevalier Montrachet GC 2000 Domaine Leflaive: esattamente il mio stile di bianco e più in generale di vino. splendido, bellissimo ammaliante. Confermo quanto già sapevo, questo vino ha un solo unico difetto. 95,5/100
- Brunello di Montalcino 1995 riserva Biondi Santi: non è certo un mostro di struttura, ma è davvero un'emblema all'equilibrio ed all'eleganza vinicola. Sconta certamente l'annata non eccelsa, ma ancora una volta si conferma tra i grandi. 92/100
- Brunello di Montalcino Schiena d'Asino 1995 Mastrojanni: in AVr è ornai quasi unanimemente considerato il terzo grande di Montalcino ed in effetti continua a non sbagliare un colpo. Più incazzoso del Biondi Santi, con un tannino che mena, ma quasi ugualmente godurioso. 92-/100
- Clos de La Roche 1989 Ponsot: che buono anche questo. Parte non benissimo, quasi ridotto, ma bastano 3 minuti di bicchiere per far iniziare una progressione inarrestabile (a differenza di quella di Alonso), in cui il il naso migliora di continuo rivelandosi, ancora una volta, ammaliante e molto complesso allo stesso tempo. Penso che da solo sarebbe stato semplicemente esaltante. 94/100
- Cote Rotie La Turque 1989 Guigal: Guigal un nome una sicurezza. Se continua con questa costanza qualitativa, dovrò dargli il titolo di mio produttore preferito in assoluto. Questo nella sua assoluta perfezione non raggiunge le vette emozionali e di complessità della Mouline 1983, ma ancora una volta resta un gradino sopra agli altri rossi e forse alla fine, anche se di misura la laureo vino della giornata. Quello che impressiona è la freschezza e l'eleganza del vino combinata ad una struttura ed una potenza davvero notevole, difficile pensare a qualcosa che possa venire dopo di lui. 96/100
ex Victor
Extreme fighet du chateau