Messaggioda l'oste » 08 mar 2010 12:41
Riporto anche qui, per non perdere il ricordo.
Mi associo ai complimenti per l'organizzazione da parte di Marco, grandioso nella proposta di bottiglie e veramente stoico nella sopportazione del dolore. Per fortuna l'anestetico non mancava. E che anestetico...anche se per fortuna poi non ha nevicato, è stato ugualmente Natale (e ancora buon compleanno a coss).
Schieramento di biturismi di livello definitivo, con qualche viaggio andata e ritorno vicino all'assoluto. Da segnalare l'assenza del peperone arrostito tra i descrittori, nessuna pirazina o crudità di colore verde. La formule, quella ricetta che da qualche centinaio d'anni passa di mano in mano, di bottiglia in bottiglia.
Cabernet Maurizio Zanella '89
Che la franciacorta sia più terra di rossi? Senza gridare di piacere ma un "ooh" di stupore per la longevità, anche se con un naso abbastanza monocorde e sfocato e solo sufficiente grinta in bocca.
Sassicaia '00- Tenuta San Guido - Bolgheri
Chateau Durfort-Vivens '00 - Margaux
Chateau Lagrange '00 - St.Julien.
Durfort purtroppo problematico, mentre il Sassicaia si maschera bene da girondin, mi ha stupito favorevolmente rispetto alle altre due volte che ho bevuto il 2000. Conferma di un vino che conviene aspettare e ho la sensazione che il Sassicaia offra maggiore toscanità nelle sue annate grandi, mentre in quelle meno storiche (come il 2000) riesca comunque sempre a marcare il vitigno/i con onore. Inizialmente sembra giocarsela con Lagrange, un bel naso di ribes nero, cuoio, morbidezza al palato (pensavo quasi riva destra). Piaciuto.
Ma il Saint Julien poi però sfodera una progressione lunghissima, se non fossero arrivati i mostri successivi lo avrei tenuto volentieri nel bicchiere sino alla fine. Aromi di cedro, un frutto rosso croccante, bocca elegante, invogliante. Alta bevibilità e grande vino poco nominato. Tra l'altro, secondo me, Saint Julien, pur con i prezzi non popolari dei Bordeaux, è appellation con un'alta presenza di q/p. Piaciuto un bel po'.
Cornelius '86 - Produttori Colterenzio
Chateau Sociando-Mallet '86 - Haut Medoc
Secondo vino italiano con quasi un quarto di secolo che riesce a non morire nè in bottiglia nè all'apertura, come spesso putroppo capita con vini, anche più giovani. Conservazione si chilometri no?
Poi però rimane solo un piccolo battito di presenza nella giornata, naso un filo scoordinato e bocca appena più gradevole ma insomma... Piaciuto pochino.
Sociando si sente alla cieca che è di zona più nordica, più fredda e meno nobile. Però che carica tannica, da farlo durare altri 25 anni. Un filo rustico il naso, profilo minerale "pietroso", persistenza lunga. Piaciuto abbastanza.
Chateau Lynch Bages '01 - Pauillac
Tenuta di Trinoro '99 - Toscana
Cos D'Estournel '99 - Saint Estephe
Chateau Trotanoy '99- Pomerol
Batteria alla Billy Cobham, rutilante ed eterogenea al massimo. Le tante facce di caberlottopoli.
Lynch Bages è un guerriero in armatura, è il giovane del popolo che diventa un piccolo eroe. Naso di sigaro e frutti scuri, un tocco di spezie, muschio. Bocca dritta e appagante, altro potenziale highlander il 2001 a Pauillac. Piaciuto un bel po'.
Trinoro affascina di molto al naso, aprendo il noto dibattito sui vini che possono piacere di più anche a chi non è wineaddicted come noi forumisti & co. Non piacione, un naso grosso e ricco, frutto in evidenza, un po' di spezie, ma al mio gusto bocca dolcina, "grassottella", ammiccante. Piaciutello.
Trotanoy sempre un equilibrio esemplare, ma questa annata mi sembra meno esplosiva di profumi di tabacco e cioccolato che ricordavo. La bocca però è ben cremosa, solo con una punta di acidità fredda e un finale non lunghissimo. Piaciuto
Cos D'estournel apre il capitolo dei testi universitari della giornata. E' la prefazione, con il ribes, sbuffi canditi, cedro, tabacco. Al palato è una morsa forte di tannini ma ben bilanciati e morbidi. Finale con eco lungo. Piaciuto un bel po'.
Chateau Mouton-Rotschild '99 - Pauillac
Chateau Margaux '99 - Margaux
Chateau Haut Brion '99 - Pessac- Leognan
Chateau Ausone '99 - St. Emilion
Da qui in alto si vede tutta la Gironda.
Il Mouton mi piace sempre più ogni volta sempre di più ogni volta sempre di più ogni volta sempre di più. Quand'è la prossima volta?
Comunque tutti e quattro recitano la loro parte da grandi attori, fanno quello che devono fare, quello per cui sono diventati famosi, ognuno con il proprio stile. Inesorabili.
Mouton il naso, Margaux l'eleganza delicata, HB la baldanza, Ausone il cassetto magico delle spezie.
Offensivo usare descrittori in fila. Grand vins e basta.
Piaciuti molto tutti. Mouton moltissimo.
Brunello di Montalcino - Altesino '75
Chateau Lafite '75 - Pauillac
Barbaresco - GAJA '64 - Langhe
Cahteau Latour 1964 - Pauillac, Gironde, France, Monde, Galaxy.
Limitato dalla compagnia il Brunello e il Lafite da un naso non ben delineato con una muffa di muschio che andava e veniva. Bocca invece piena, ancora viva.
Gli altri due sono i miei vini della giornata; il Gaja è la fotocopia di quello bevuto con Angelo Gaja in azienda nella visita con alcuni forumisti. Cioè uno dei barbaresco più buoni da me bevuti e senza dubbio uno dei più buoni mai prodotti in langa. Piaciuto assoluto.
Chissà, pacatamente, magari anche qualche Tildin e San Lorenzo tra vent'anni daranno altre ma uguali emozioni. Grazie a Gaja di rappresentare l'Italia, ieri, oggi e domani. Senza menate babbofiglio.
Il Latour è una forza silenziosa, presenza magnetica. Viaggia in equilibrio nel bicchiere come intorno al mondo, ingannando il tempo. Un vino estremo, dati gli 11°gradi (!!!!!!!!!!!), un esperimento di stregoneria rossa. Ti dice "a me i sensi" e ti tocca soccombere, nel piacer del suo cerchio pulsante. Piaciuto infinitamente.
Un saluto a tutti i forumisti noti e ai nuovi, gran bella compagnia e in bocca al...bue a Marco.
Mi scuso per la lunghezza del post ma non capita tutti i giorni di fare una vacanza completa a Bordeaux in poche ore.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini