CRONACHE D'OSTERIA

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diego
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda diego » 01 mar 2010 21:55

Deruj ha scritto:
l'oste ha scritto:Clos St. Jacques 2005 - Fourrier piaciuto molto

il 2007, insieme a poggio di sotto riserva 04, è stato il mio miglior assaggio di ieri a prato.
piove; ci si bagna.
lo so.


Scommetto che ti è piaciuta anche la riserva 2004 di castell'invilla :D :wink:
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alexer3b » 01 mar 2010 22:05

Deruj ha scritto:
l'oste ha scritto:Clos St. Jacques 2005 - Fourrier piaciuto molto

il 2007, insieme a poggio di sotto riserva 04, è stato il mio miglior assaggio di ieri a prato.
piove; ci si bagna.
lo so.

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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Deruj » 02 mar 2010 13:03

diego ha scritto:
Deruj ha scritto:
l'oste ha scritto:Clos St. Jacques 2005 - Fourrier piaciuto molto

il 2007, insieme a poggio di sotto riserva 04, è stato il mio miglior assaggio di ieri a prato.
piove; ci si bagna.
lo so.


Scommetto che ti è piaciuta anche la riserva 2004 di castell'invilla :D :wink:


dopo un riassaggio in parallelo, a guida aperta, con il lunae etichetta nera di bosoni, non ne sono più tanto sicuro.
Ultima modifica di Deruj il 02 mar 2010 13:16, modificato 1 volta in totale.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gremul » 02 mar 2010 13:10

l'oste ha scritto: Anche se immagino ricorderai un Grands Echezeaux '98 di Engel, ben più alto di "tre stelle a stento".


ho ancora a casa il vuoto di quella bottiglia, che buono che era!!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 08 mar 2010 12:41

Riporto anche qui, per non perdere il ricordo.

Mi associo ai complimenti per l'organizzazione da parte di Marco, grandioso nella proposta di bottiglie e veramente stoico nella sopportazione del dolore. Per fortuna l'anestetico non mancava. E che anestetico...anche se per fortuna poi non ha nevicato, è stato ugualmente Natale (e ancora buon compleanno a coss).
Schieramento di biturismi di livello definitivo, con qualche viaggio andata e ritorno vicino all'assoluto. Da segnalare l'assenza del peperone arrostito tra i descrittori, nessuna pirazina o crudità di colore verde. La formule, quella ricetta che da qualche centinaio d'anni passa di mano in mano, di bottiglia in bottiglia.

Cabernet Maurizio Zanella '89
Che la franciacorta sia più terra di rossi? Senza gridare di piacere ma un "ooh" di stupore per la longevità, anche se con un naso abbastanza monocorde e sfocato e solo sufficiente grinta in bocca.

Sassicaia '00- Tenuta San Guido - Bolgheri
Chateau Durfort-Vivens '00 - Margaux
Chateau Lagrange '00 - St.Julien.

Durfort purtroppo problematico, mentre il Sassicaia si maschera bene da girondin, mi ha stupito favorevolmente rispetto alle altre due volte che ho bevuto il 2000. Conferma di un vino che conviene aspettare e ho la sensazione che il Sassicaia offra maggiore toscanità nelle sue annate grandi, mentre in quelle meno storiche (come il 2000) riesca comunque sempre a marcare il vitigno/i con onore. Inizialmente sembra giocarsela con Lagrange, un bel naso di ribes nero, cuoio, morbidezza al palato (pensavo quasi riva destra). Piaciuto.
Ma il Saint Julien poi però sfodera una progressione lunghissima, se non fossero arrivati i mostri successivi lo avrei tenuto volentieri nel bicchiere sino alla fine. Aromi di cedro, un frutto rosso croccante, bocca elegante, invogliante. Alta bevibilità e grande vino poco nominato. Tra l'altro, secondo me, Saint Julien, pur con i prezzi non popolari dei Bordeaux, è appellation con un'alta presenza di q/p. Piaciuto un bel po'.

Cornelius '86 - Produttori Colterenzio
Chateau Sociando-Mallet '86 - Haut Medoc

Secondo vino italiano con quasi un quarto di secolo che riesce a non morire nè in bottiglia nè all'apertura, come spesso putroppo capita con vini, anche più giovani. Conservazione si chilometri no?
Poi però rimane solo un piccolo battito di presenza nella giornata, naso un filo scoordinato e bocca appena più gradevole ma insomma... Piaciuto pochino.
Sociando si sente alla cieca che è di zona più nordica, più fredda e meno nobile. Però che carica tannica, da farlo durare altri 25 anni. Un filo rustico il naso, profilo minerale "pietroso", persistenza lunga. Piaciuto abbastanza.


Chateau Lynch Bages '01 - Pauillac
Tenuta di Trinoro '99 - Toscana
Cos D'Estournel '99 - Saint Estephe
Chateau Trotanoy '99- Pomerol

Batteria alla Billy Cobham, rutilante ed eterogenea al massimo. Le tante facce di caberlottopoli.
Lynch Bages è un guerriero in armatura, è il giovane del popolo che diventa un piccolo eroe. Naso di sigaro e frutti scuri, un tocco di spezie, muschio. Bocca dritta e appagante, altro potenziale highlander il 2001 a Pauillac. Piaciuto un bel po'.
Trinoro affascina di molto al naso, aprendo il noto dibattito sui vini che possono piacere di più anche a chi non è wineaddicted come noi forumisti & co. Non piacione, un naso grosso e ricco, frutto in evidenza, un po' di spezie, ma al mio gusto bocca dolcina, "grassottella", ammiccante. Piaciutello.
Trotanoy sempre un equilibrio esemplare, ma questa annata mi sembra meno esplosiva di profumi di tabacco e cioccolato che ricordavo. La bocca però è ben cremosa, solo con una punta di acidità fredda e un finale non lunghissimo. Piaciuto
Cos D'estournel apre il capitolo dei testi universitari della giornata. E' la prefazione, con il ribes, sbuffi canditi, cedro, tabacco. Al palato è una morsa forte di tannini ma ben bilanciati e morbidi. Finale con eco lungo. Piaciuto un bel po'.

Chateau Mouton-Rotschild '99 - Pauillac
Chateau Margaux '99 - Margaux
Chateau Haut Brion '99 - Pessac- Leognan
Chateau Ausone '99 - St. Emilion

Da qui in alto si vede tutta la Gironda.
Il Mouton mi piace sempre più ogni volta sempre di più ogni volta sempre di più ogni volta sempre di più. Quand'è la prossima volta?
Comunque tutti e quattro recitano la loro parte da grandi attori, fanno quello che devono fare, quello per cui sono diventati famosi, ognuno con il proprio stile. Inesorabili.
Mouton il naso, Margaux l'eleganza delicata, HB la baldanza, Ausone il cassetto magico delle spezie.
Offensivo usare descrittori in fila. Grand vins e basta.
Piaciuti molto tutti. Mouton moltissimo.

Brunello di Montalcino - Altesino '75
Chateau Lafite '75 - Pauillac
Barbaresco - GAJA '64 - Langhe
Cahteau Latour 1964 - Pauillac, Gironde, France, Monde, Galaxy.

Limitato dalla compagnia il Brunello e il Lafite da un naso non ben delineato con una muffa di muschio che andava e veniva. Bocca invece piena, ancora viva.
Gli altri due sono i miei vini della giornata; il Gaja è la fotocopia di quello bevuto con Angelo Gaja in azienda nella visita con alcuni forumisti. Cioè uno dei barbaresco più buoni da me bevuti e senza dubbio uno dei più buoni mai prodotti in langa. Piaciuto assoluto.
Chissà, pacatamente, magari anche qualche Tildin e San Lorenzo tra vent'anni daranno altre ma uguali emozioni. Grazie a Gaja di rappresentare l'Italia, ieri, oggi e domani. Senza menate babbofiglio.
Il Latour è una forza silenziosa, presenza magnetica. Viaggia in equilibrio nel bicchiere come intorno al mondo, ingannando il tempo. Un vino estremo, dati gli 11°gradi (!!!!!!!!!!!), un esperimento di stregoneria rossa. Ti dice "a me i sensi" e ti tocca soccombere, nel piacer del suo cerchio pulsante. Piaciuto infinitamente.

Un saluto a tutti i forumisti noti e ai nuovi, gran bella compagnia e in bocca al...bue a Marco.
Mi scuso per la lunghezza del post ma non capita tutti i giorni di fare una vacanza completa a Bordeaux in poche ore.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 mar 2010 19:02

La primavera finalmente si avvicina e su vari consigli di amici forumisti stavo quasi quasi pensando di dare vita ad una versione "open reality" e non solo virtuale dell'osteria.

Visto che di lavoro pubblicitario, purtroppo, ultimamente non ci si ammazza, lo spazio in giardino non manca e la "passionaccia" per cucinare è nota, mi metto a studiare qualche menu e abbinamenti vino, anche con la musica; sarebbe bello ampliare le conoscenze e le amicizie dal vivo...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Baroloonline » 12 mar 2010 19:07

l'oste ha scritto:La primavera finalmente si avvicina e su vari consigli di amici forumisti stavo quasi quasi pensando di dare vita ad una versione "open reality" e non solo virtuale dell'osteria.

Visto che di lavoro pubblicitario, purtroppo, ultimamente non ci si ammazza, lo spazio in giardino non manca e la "passionaccia" per cucinare è nota, mi metto a studiare qualche menu e abbinamenti vino, anche con la musica; sarebbe bello ampliare le conoscenze e le amicizie dal vivo...


presente per le giornate di prova, nonostante la miriade di lavoro da fare (l'urbanistica per fortuna qui inizia a funzionare bene). :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda MCSE » 14 mar 2010 23:26

l'oste ha scritto:La primavera finalmente si avvicina e su vari consigli di amici forumisti stavo quasi quasi pensando di dare vita ad una versione "open reality" e non solo virtuale dell'osteria.

Visto che di lavoro pubblicitario, purtroppo, ultimamente non ci si ammazza, lo spazio in giardino non manca e la "passionaccia" per cucinare è nota, mi metto a studiare qualche menu e abbinamenti vino, anche con la musica; sarebbe bello ampliare le conoscenze e le amicizie dal vivo...



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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 15 mar 2010 02:21

MCSE ha scritto:
l'oste ha scritto:La primavera finalmente si avvicina e su vari consigli di amici forumisti stavo quasi quasi pensando di dare vita ad una versione "open reality" e non solo virtuale dell'osteria.

Visto che di lavoro pubblicitario, purtroppo, ultimamente non ci si ammazza, lo spazio in giardino non manca e la "passionaccia" per cucinare è nota, mi metto a studiare qualche menu e abbinamenti vino, anche con la musica; sarebbe bello ampliare le conoscenze e le amicizie dal vivo...



...sarebbe fantastico un "live at garden" :wink:

Girerebbe subito il bootleg pirata sottocosto sul forum. Cazzo, venduto (doppia cit. Alexer).
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda JohnnyTheFly » 16 mar 2010 00:30

l'oste ha scritto:
MCSE ha scritto:
l'oste ha scritto:La primavera finalmente si avvicina e su vari consigli di amici forumisti stavo quasi quasi pensando di dare vita ad una versione "open reality" e non solo virtuale dell'osteria.

Visto che di lavoro pubblicitario, purtroppo, ultimamente non ci si ammazza, lo spazio in giardino non manca e la "passionaccia" per cucinare è nota, mi metto a studiare qualche menu e abbinamenti vino, anche con la musica; sarebbe bello ampliare le conoscenze e le amicizie dal vivo...



...sarebbe fantastico un "live at garden" :wink:

Girerebbe subito il bootleg pirata sottocosto sul forum. Cazzo, venduto (doppia cit. Alexer).
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La quaglia lardellata verrà eseguita in versione unplugged?
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 16 mar 2010 11:43

Johnny the Quail ha scritto:La quaglia lardellata verrà eseguita in versione unplugged?

Non male l'idea, parafrasando The Loner, pensa a che versione uscirebbe di Cinnamon Quail.

In realtà il menu gastronomico penso sarà composto a capitoli, in cui declinare in orizzontale una X materia prima.
Il titolo provvisorio per il capitolo dedicato ai noti e pregiati volatili è:
"E' Qui la Quaglia?"...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 20 mar 2010 18:06

Bella tavolata a pranzo, con risotto giallo e coscette di quaglia pancettate, tagliatelle al ragù di fagiano e parmigiano finale:

Bourgogne 2006 - Francois Martenot
colore abbastanza scuro, naso duro di frutti rossi e con petrosità forte, un po duretto anche in bocca, sui livelli dei nostri alto-atesini, anche meno. Piacicchiato

Volnay v.v. 2005 - Voillot colore meno carico del precedenta, bella la limpidezza scintillante. Naso magistrale per un village, frutti di rovo, terra, radici, tutto in accenno senza predominanza, con equilibrio. Solo inizialmnete un po' carico di acidità al palato, poi rimanendo nel lato acid, si compone anche in morbidezza, algida ma scorrevole. Piaciuto.

Le Bahans de Haut-Brion 1994 - Pessac-Leognan
Colore denso e scuro, profumi molto puliti di cedro, more e mirtilli. Davvero piacevole anche al palato dove non mostra gli anni, spaventoso per ricchezza, materia e bevibilità davvero notevole, si sente la parentela col fratellone. Succulento il finale lungo con ritorni di cedro e tabacco. Paiciuto proprio.

Brunello ris.2004 - Tenuta di Sesta
Colore rosso vivo, brillante. Aperto un paio d'ore prima, esibisce subito grande ventaglio di piacevoli profumi, terrosità balsamiche, frutto vivo, tabacco da toscano spento, ricco di strati e mobile nel bicchiere. In bocca paga la gioventù con una scorrevolezza all'inizio ruvida, poi lo capisci e ti abitui, ma credo che tra 5 anni sarà ancor più godibile. Un vino ampio e ricco, ma senza sembrare di grande peso alcolico, che invece supera i 14°. Piaciuto molto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda arnaldo » 20 mar 2010 19:22

l'oste ha scritto:Volnay v.v. 2005 - Voillot colore meno carico del precedenta, bella la limpidezza scintillante. Naso magistrale per un village, frutti di rovo, terra, radici, tutto in accenno senza predominanza, con equilibrio. Solo inizialmnete un po' carico di acidità al palato, poi rimanendo nel lato acid, si compone anche in morbidezza, algida ma scorrevole. Piaciuto.

[.


Mi dai l'ok per berlo,quindi???Vado??? :D O aspetto ancora???? :D :D MI hai messo la voglia... :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 20 mar 2010 20:50

arnaldo ha scritto:
l'oste ha scritto:Volnay v.v. 2005 - Voillot colore meno carico del precedenta, bella la limpidezza scintillante. Naso magistrale per un village, frutti di rovo, terra, radici, tutto in accenno senza predominanza, con equilibrio. Solo inizialmnete un po' carico di acidità al palato, poi rimanendo nel lato acid, si compone anche in morbidezza, algida ma scorrevole. Piaciuto.


Mi dai l'ok per berlo,quindi???Vado??? :D O aspetto ancora???? :D :D MI hai messo la voglia... :D


Ti dirò, era la quinta di una cassetta da 6 e mi è sempre piaciuto.
Olfattivamente potrà anche evolvere, ma sinceramente un village di Volnay a me piace anche per quei sentori di frutto giovane e mineralità fresca.
Secondo me l'unica "pecca" del 2005 di oggi è stata la bocca un po' affilata di acidità, che però a me piace ed è una delle caratteristiche che ho riscontrato spesso nei vini di Voillot (Charlot), chiaramente più nei base. Per i Volnay 1er come il Fremiets o il Champans, mantiene un'armatura solida anche tannica, ma la concentrazione più ricca rende più "cremosa" la sensazione tattile in bocca. Mano di grande "freschezza", a mio bere.

Ho invece appena aperto un montepulciano Colle Maggio 2006, che accompagnerò con polenta e salsiccia alla salsa pomodoro con cipolle e al primo assaggio non mi sembra affatto malaccio, buon prodotto per il q/p...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 mar 2010 12:23

Ieri sera, con zuppa d'orzo, verdure e salsiccia poi involtini di manzo con insalata, un paio di bottiglie poco nominate, sebbene davvero buone.

Rosso di Montalcino 2006 - Ferrero
pulito fina dall'inizio, no riduzione, no sentori scuri. Frutto ciliegioso, sottofondo di sottobosco e terra. In bocca scivola via leggiadro, dolce il giusto, persistenza di frutto e un piacevole affumicato da carne. Piaciuto.
PS: qualcuno ha assaggiato la sua riserva 2004 (pare ne faccia solo 800 bottiglie)?

Maestro Raro 1997 - Felsina
anche in una cantina piccola come la mia capita di riscoprire bottiglie dimenticate.
Mio scetticismo iniziale spazzato via da un naso davvero bello, speziato, denso di erbe e toscanità, ricco e mobile. In bocca è ancora giovane, la mia sensazione è che sui cabernet l'annata calda abbia creato meno scompensi che in altri vitigni di zona. Ben persistente ma anche molto fine per trama tannica e centro bocca non invadente. Piaciuto un bel po'.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Aramis » 26 mar 2010 12:28

l'oste ha scritto:Maestro Raro 1997 - Felsina
anche in una cantina piccola come la mia capita di riscoprire bottiglie dimenticate.
Mio scetticismo iniziale spazzato via da un naso davvero bello, speziato, denso di erbe e toscanità, ricco e mobile. In bocca è ancora giovane, la mia sensazione è che sui cabernet l'annata calda abbia creato meno scompensi che in altri vitigni di zona. Ben persistente ma anche molto fine per trama tannica e centro bocca non invadente. Piaciuto un bel po'.


Ma quant'è buono, davvero!
"L’appellation d’origine constitue un patrimoine collectif, et ne peut donc pas être la propriété d’opérateurs économiques à titre privatif, contrairement à une marque, par exemple." (INAO, Institut National des Appellations d'Origine)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 mar 2010 12:32

Aramis ha scritto:
l'oste ha scritto:Maestro Raro 1997 - Felsina
anche in una cantina piccola come la mia capita di riscoprire bottiglie dimenticate.
Mio scetticismo iniziale spazzato via da un naso davvero bello, speziato, denso di erbe e toscanità, ricco e mobile. In bocca è ancora giovane, la mia sensazione è che sui cabernet l'annata calda abbia creato meno scompensi che in altri vitigni di zona. Ben persistente ma anche molto fine per trama tannica e centro bocca non invadente. Piaciuto un bel po'.


Ma quant'è buono, davvero!

Ricordavo la nostra chiaccherata sul Maestro Raro e ne ho conservata una, per i futuri fulmini...
Occhiolino.

Di Ferrero hai assaggiato qualcosa?
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Aramis » 26 mar 2010 12:39

l'oste ha scritto:
Aramis ha scritto:
l'oste ha scritto:Maestro Raro 1997 - Felsina
anche in una cantina piccola come la mia capita di riscoprire bottiglie dimenticate.
Mio scetticismo iniziale spazzato via da un naso davvero bello, speziato, denso di erbe e toscanità, ricco e mobile. In bocca è ancora giovane, la mia sensazione è che sui cabernet l'annata calda abbia creato meno scompensi che in altri vitigni di zona. Ben persistente ma anche molto fine per trama tannica e centro bocca non invadente. Piaciuto un bel po'.


Ma quant'è buono, davvero!

Ricordavo la nostra chiaccherata sul Maestro Raro e ne ho conservata una, per i futuri fulmini...
Occhiolino.

Di Ferrero hai assaggiato qualcosa?

No, ma dammi esattamente 5 giorni.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 26 mar 2010 12:44

Aramis ha scritto:
l'oste ha scritto:Di Ferrero hai assaggiato qualcosa?

No, ma dammi esattamente 5 giorni.

Ho la sensazione che possa piacerti e se poi recuperi qualche riserva...
A me il riserva, assaggiato giorni fa a casa di un amico ben introdotto con l'azienda, mi ha colpito parecchio in positivo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alì65 » 26 mar 2010 14:54

l'oste ha scritto:Maestro Raro 1997 - Felsina
anche in una cantina piccola come la mia capita di riscoprire bottiglie dimenticate.
Mio scetticismo iniziale spazzato via da un naso davvero bello, speziato, denso di erbe e toscanità, ricco e mobile. In bocca è ancora giovane, la mia sensazione è che sui cabernet l'annata calda abbia creato meno scompensi che in altri vitigni di zona. Ben persistente ma anche molto fine per trama tannica e centro bocca non invadente. Piaciuto un bel po'.


ho ancora una bt di 89 e m'hai fatto venir voglia, alla prossima occasione gli tiro il collo....
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 29 mar 2010 15:43

Bella serata casalinga sabato, con amici, musica dal vivo, menu mari e boschi e qualche vino interessante.
Antipasto affettato di culaccia (il culatello dei poveri), a seguire riso venere "nero" bollito e poi saltato in padella con pomodorini, olio, aglio, scalogno, calamaretti e peperoncino. Alla fine generosa manciata di prezzemolo tritato "a fresco".
Infine polenta nel paiolo condita da ragù di pernici e poi accompagnata con due formaggi di capra, uno francese stagionato e un langarolo molle.
Sui vini, quasi meglio i bianchi, quasi...

Champagne Marc Hebrart
il solito piacere di naso agrumato e floreale, con una nota sapida non percepita altre volte; si muove dritto mantenendosi fresco e scorrevole al palato. Piaciuto.

Grüner Veltliner 2006 - Domane Wachau
il colore è scarico scarico ma il naso l'opposto; frutta gialla, fiori freschi e al'ingresso in bocca sembra ci sia un cartello di ferro scritto in gotico, che indirizza l'acidità numerosa ma ordinata. Gran bella persistenza, freschezza in primo piano. Bel vino. Piaciuto

Wehlener Sonnenuhr Riesling Auslese - 2002 Dr. Loosen
colore molto bello, giallo dorato carico, luminoso. Profumi realmente debordanti di spezie orientali, forse curcuma, di certo frutta anche esotica, qualcosa tra la pasticceria e il gelsomino. Il palato è rinfrescato e carezzato dal passaggio del vino, si sente la dolcezza ma come una coccola, non insistente e "ferma", è un gusto mobile, dolce ma con acidità a schiena dritta. Nel finale torna il sapore di frutta, tendente al candito dice un'amica. Piaciuto un bel po'.

Inferno 2004 - Triacca
non molto luminoso nè carico di colore, profumi poco ampi nè vari, ma abbastanza puliti. Si sente una rosa affumicata, un vago frutto/radice. In bocca c'è un bel tannino, ma poco volume e ricchezza. Un base base. Piaciutino.

Prestigio 1998 - Triacca
un po' evoluto sia il colore mattonato che il naso, che staziona su cenere e ciliegia sotto spirito. In bocca mi piace un pelo di più, almeno il tannino è carezzevole e ha discreta persistenza. Piacicchiato.

Bonnes Mares 2006 - Bart
ormai è il Bonnes Mares che bevo più spesso, per l'accessibilità dei prezzi del produttore.
Lo temevo più chiuso al naso invece davvero molto bello il frutto "croccante" con in sottofondo l'inizio della metaforfosi che fa sentire la radice, le spezie, le erbe. In bocca un filo meno esaltante, non un mostro di forza e persistenza, ma molto lineare e fine. Piaciuto un bel po'.

Chambolle Musigny 2005 - Comte de Vogue
colore vivo e non chiarissimo. Il naso è davvero bello, c'è il frutto leggermente scuro che spesso trovo in De Vogue, ma c'è anche un incenso e un'evoluzione tra radice e roccia, molto intrigante. Il palato non è aggredito dal vino, che resta delicatamente sospeso, come viaggiasse su una nuvoletta. Bella sensazione, bella bottiglia. Piaciuto proprio.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marcolandia » 29 mar 2010 17:45

l'oste ha scritto:
Bonnes Mares 2006 - Bart
ormai è il Bonnes Mares che bevo più spesso, per l'accessibilità dei prezzi del produttore.
Lo temevo più chiuso al naso invece davvero molto bello il frutto "croccante" con in sottofondo l'inizio della metaforfosi che fa sentire la radice, le spezie, le erbe. In bocca un filo meno esaltante, non un mostro di forza e persistenza, ma molto lineare e fine. Piaciuto un bel po'.


Andrea, mi ricordo il 2005 bevuto l'anno scorso come molto scuro e fruttato. Facendo la tara sull'annata, questo ti è sembrato più equilibrato o lo stile del produttore è piuttosto estrattivo? A parte quella singola bottiglia, di Bart ho bevuto (con goduria, comunque) solo i Marsannay.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 29 mar 2010 18:24

marcolandia ha scritto:
l'oste ha scritto:Bonnes Mares 2006 - Bart
ormai è il Bonnes Mares che bevo più spesso, per l'accessibilità dei prezzi del produttore.
Lo temevo più chiuso al naso invece davvero molto bello il frutto "croccante" con in sottofondo l'inizio della metaforfosi che fa sentire la radice, le spezie, le erbe. In bocca un filo meno esaltante, non un mostro di forza e persistenza, ma molto lineare e fine. Piaciuto un bel po'.


Andrea, mi ricordo il 2005 bevuto l'anno scorso come molto scuro e fruttato. Facendo la tara sull'annata, questo ti è sembrato più equilibrato o lo stile del produttore è piuttosto estrattivo? A parte quella singola bottiglia, di Bart ho bevuto (con goduria, comunque) solo i Marsannay.

Di Bart ho bevuto un po' di tutto negli anni e mi sembra che il suo stile proponga vini rotondi, abbastanza immediati e con un frutto ricco e anche sapido, a volte scuro, ma sempre piccolo (mirtillo?) e molto raramente cotto.
Questa la mia impressione, anzi, a spararla grossa senza sapere, penserei che diraspi molto e che non abbia preponderanza di vigne vecchissime, perlomeno a Marsannay.
I suoi village hanno grande bevibilità anche da giovani, magari solo una mancanza di profondità aromatica e di strati.
Ricordo poi un suo Clos de Beze '95, dal quale sono uscite fuori anche notevoli evoluzioni di radice semi-nobile (tartufo ma nero) e una mobilità notevole nel bicchiere.
Come si legge in altro thread sono d'accordo con Armando sulla supremazia reale (non di 1er cru) di Marsannay rispetto a Fixin, di cui ho bevuto troppo spesso vini duretti e rusticamente verdognoli, avolte troppo squilibrati o freddamente esili.
Marsannay, invece mi sembra abbia una fisionomia più personale, vini magari semplici, di solito senza tannini massacranti, sufficientemente cremosi ma senza essere cicciotti, con una giusta carica acida e appunto di molto frutto (da giovani).
Aldilà dell'ottimo 2006 di Bart (non ho comunque provato il 2005), dai Bonnes Mares in generale, sinceramente non so mai bene cosa aspettarmi e "cosa cercare", forse la considero una sorta di "terra di mezzo" tra Gevrey, Morey e Chambolle, senza però gli atout identificativi più netti ed evidenti degli altri comuni.
Devo dire che però non ho ancora provato quello di Roumier e non è mancanza da poco.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 03 apr 2010 16:10

Buona Pasqua a tutti.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda winedoc74 » 03 apr 2010 16:59

l'oste ha scritto:
marcolandia ha scritto:
l'oste ha scritto:
Devo dire che però non ho ancora provato quello di Roumier e non è mancanza da poco.


malissimo! :D allora diciamo che l'occasione per conoscersi per una bevuta insieme la propongo io con un 2006 :roll:
"...Se vi ritroverete soli a cavalcare su verdi praterie con il sole sulla faccia, non preoccupatevi troppo, perché vi troverete nei campi Elisi e sarete già morti!"

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