Messaggioda Palma » 15 dic 2009 18:00
Riporto anche qua la bevuta da Francesco, non si sa mai con l'archiviazione cosa succeda:
Chinon Clos de La Dioterie 1989 Joguet: bel vino che non conoscevo minimamente. Naso davvero molto interessante e per me assai nuovo, ben descritto da de Magistris. Bocca decisamente aggraziata, ma mancante di struttura, si beve che è un piacere, ma i miei riferimenti per il Franc sono diversi e quindi forse lo apprezzo meno rispetto ad altri. Comenque il vino ideale per iniziare una grande serata.
Anjou Les Nourrissons Vignes Centenaire 2005 Bernadeau: quel zuccone di manichi lo apre troppo tardi, quindi inizia malino, ma la progressione nel bicchiere è davvero bella e dopo un'oretta si dimostra quel signor vino che è e migliorerebbe pure ancora.
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Cuprese 1988 Colonnara: questo non mi è piciuto, troppo avanti.
Barolo Brunate Le Coste 1999 Rinaldi: la maggior delusione dela serata. Volatile assolutamente eccessiva al naso e nessun slancio neppure in bocca.
Barbaresco Montefico 2004 Roagna: mamma mia che roba questo è perfetto sia al naso che in bocca certamente sul podio dei Barbaresco 2004, urge sfida per verificare esattamente in quale posizione.
Chambertin 2001 Trapet Père et Fils: deludente per il blasone e rispetto ad altre bevute. Parte male al naso, troppo evoluto e con molto pepe in evidenza, si riprende in parte, ma solo in parte col tempo. Bocca anch'essa non così "cattiva" come ci si aspetterebbe da uno chambertin.
Lynch Bages 1988 Chateau Lynch Bages: molto, molto buono. Io, a differenza di altri, un gran feeling con questo vino non l'ho mai avuto, ma quest'annata direi che è stata azzeccata in pieno.
Meursault Perrieres 1989 Pierre Morey: ormai Francesco mi ha convinto. Rivedo verso il basso la mia valutazione di questo produttore. Buono per carità, ma le emozioni vere stanno altrove.
Sassicaia 1994 Tenuta San Guido: bello molto. Elegantissimo al naso, spara Bolgheri da tutti i pori. Anche la bocca è perfettamente coerente, parla quasi sottovoce, ma on una classe immensa e ti fa innamorare.
Cheval Blanc 1995 Chateau Cheval Blanc: qui il registro cambia decisamente. Il naso è valido, ma non favoloso, assai caldo e scuro, fa inizialmente pensare ad un altro toscano, ma in bocca i dubbi svaniscono. Ecco qua c'è quella massa tannica che deve caratterizzare questi vini, struttura imponente, grande persistenza, ma anche tanta eleganza.
Barbaresco Asili Et.Rossa 2000 Bruno Giacosa: parte malissimo e chiude per me benino, per altri malino. Nettamente sottoperformante rispetto a tante altre volte. C'è l'impressione di una conservazione non ottimale, però col tempo migliora, quindi magari ha solo sofferto un po' troppo il viaggio.
Barolo Monprivato 1971 Giuseppe Mascarello: emozionalmente il vino della serata. L'evoluzione penso sia quella abbastanza obbligata per un 1971 e questo fa sì che vicino a dei vini anche parecchio più giovani risulti di difficile valutazione assoluta.
Crichet Pajé 1985 Roagna: altro vino enorme. Integro, in maniera quasi inverosimile, perfetto equilibrio tra florealità e frutto, anche troppo pulito, bocca immensa
Crichet Pajé 1978 Roagna: tappo.
Barbaresco Montefico 1978 Cantina Produttori di Barbaresco: sostituisce degnamentil Crichet tappato e naturalmente finisce per pagare il confronto con l'85 di Roagna, soprattutto in termini di struttura e persistenza, ma la sua figura la fa tutta.
Chablis Valmur 2006 Raveneau: certamente troppo giovane, ma comunque assolutamente apprezzabile, diciamo che promette piuttosto bene.
Sancerre Clos La Neor 1995 Vatan: bellissimo, quasi impensabile che un sauvignon possa risultare così elegante, comunque io non riesco ad amarlo quanto altri.
Sancerre Clos La Neor 1992 Vatan: tappo
Verdicchio dei Castelli di Jesi Classico Superiore Podium 1996 Garofoli: per me il vino bianco della serata. Può bastare?
ex Victor
Extreme fighet du chateau