The Drunk Ducks' Nest ... spring-summer 2025

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Wineduck
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 12 apr 2009 17:04

Dudley ha scritto:
Wineduck ha scritto:
Barolo Vigna Rionda Riserva 1999 Massolino: ottima prova, molto tradizionale ed in continuo miglioramento con l'ossigenazione; naso di cenere e rosa, bocca coerente e molto voluminosa ma ordinata
Barolo Vigna Rionda 1999 F.lli Oddero: indubbiamente un fuoriclasse; olfatto mobilissimo dominato dal rabarbaro, l'anguria e la mentuccia fresca; bocca freschissima e di grande bevibilità


And the winner is......dalle tue note Oddero netto o sbaglio?


Assolutamente più buono Oddero, non ci sono stati dubbi. Massolino è in netto miglioramento rispetto ad un paio di anni fa ma ancora manca di mobilità olfattiva. Paradossalmente è di un'austerità molto seriosa e tradizionalista. Suppongo dipenda da una materia fittissima ed introversa che necessita di molto tempo per distendersi.
Ovviamente sono supposizioni da uno che non capisce una mazza di Langa, come non mi stanco mai di ripetere...
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 12 apr 2009 17:16

Dudley ha scritto:
Wineduck ha scritto:- Poggio a' venti 2001 Massavecchia: colore granato scuro, dà una sensazione di evoluzione; parte con puzzette varie che si ripuliscono, esce un bellissimo goudron di tartufo, camino, carbone vegetale, rovo, poi più netta la terra bagnata ed un frutto scuro ma fresco; in bocca è avvolgente con tannini già morbidi ma con buona freschezza e tocco di pietra focaia, con sentori ferrosi ma piacevoli; buona la PAI. E' uun prodotto strano, da riprovare per capirlo meglio.


Una roba strana, ok.
Aspettato, scaraffato oppure pronti via e su che ho sete?

Certamente una tappa obbligatoria o da saltare se non dotati di pazienza?
Io ovvio sono per la prima ipotesi.


Aperto alle 19, bevuto alle 21 circa, bottiglia scolmata, versandone un bicchiere, quasi subito. E' migliorato molto con l'ossigenazione ma non ho mai pensato che il decanter lo avrebbe aiutato. Meglio lasciarlo in bottiglia, semmai un'ora in più, ma non ha la tessitura fitta del vino che ha bisogno di decanter.
Ultimamente la caraffa l'ho usata invece per un Barolo base 1996 di Elio Altare e devo dire che lì ho preso un terno al lotto! Se non lo avessi fatto (ad una sola ora dalla cena) non mi sarei goduto quello spettacolare vino che solo quel geniaccio di Altare sa produrre. Mi ha confermato ancora una volta che i Barolo moderni, se sono realizzati da grandi produttori, possono dare emozioni identiche a quelli tradizionalisti. In più la loro longevità a me sembra superiore: può darsi che, spinto dalla mia solita ignoranza, dica una fesseria, però i Barolo di 10-13 anni modernisti che sto bevendo ultimamente (Altare, R. Voerzio, L. Pira, Clerico, ecc.), mi smebrano tutti incredibilmente giovani, con tannini ancora scalpitanti e acidità elevate. Non che gli altri siano defunti ma mi sembrano molto più spenti. Dico una puttanata?
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 12 apr 2009 23:47

Scendi in cantina, non sai se scegliere sangiovese o nebbiolo.... i cabernet non ti vanno, i merlot tanto meno, i pinot sono più rari dei capelli sulla testa ormai canuta... allora guardi i syrah. Francese? No, italiano.... Allora lo sguardo ti cade su una bottiglia del 1995, che è arrivata quasi cinque anni fa in un pacco sfortunato: una compagna di viaggio si ruppe e macchiò tutte le altre. Quella su cui mi è caduto l'occhio stasera esternamente era davvero malconcia. Come se non bastasse togliendo la capsula è apparsa una vecchia trafilatura: evidentemente il proprietario precedente non l'aveva trattata troppo bene.
Stappo quindi poco convinto, dando un'occhiata in giro per cercare un sostituto..., in realtà il tappo, sebbene trafilato è compattisso e perfetto e dal collo esce una speziatura peposa niente male...
Salgo, ne verso un po' nel bicchiere e noto che il colore è rosso scuro, luminoso, solo un po' granatone sui bordi. Circa novanta minuti di ossigenazione ed esce il vino che non ti saresti mai aspettato.... :shock:
Naso molto mobile dominato dal pepe (prima nero poi bianco), fumo e sottili erbe meditarranee (rosmarino su tutte); piano piano esce anche un frutto rosso ma un po' cotto (prugna), l'unico segnale dell'età che avanza. Appena lo metti in bocca però ti smentisce subito perchè insieme al pepe e al fumo nettamente percepibili anche in bocca, c'è un'acidità pimpantissima che lo rende fresco, scorrevole, quasi beverino. Il corpo c'è tutto (molto glicerinoso anche) ma non riesce a bilanciare quella acidità così spumeggiante (ma non scomposta). Il finale poi è piacevolissimo con le erbe che ritornano, lasciando un retrogusto decisamente lungo e piacevole.
Sinceramente non ricordo un syrah italiano con così tanta personalità, prevalentemente varietale ma allo stesso tempo territoriale (il rosmarino?), bella interpretazione senza appesantimenti da legno, con acidità da alto Rodano e profumi decisamente variegati ed interessanti.
Mi sono tornate in mente le parole dei vecchi proprietari che dicevano che fino al 1997 hanno lavorato solo con la vecchia vigna e che dal 1998 hanno cominciato ad aggiungere uve da quella giovane, cambiando nettamente lo stile del vino fino ad allora prodotto. Di conseguenza ho grandi aspettative dall'ultima bottiglia che mi è rimasta in cantina ...un 1997
Qualcuno mi sa confermare la notizia che la vecchia proprietà ha recentemente venduto tutta la tenuta?
Anche l'enologo sarebbe cambiato, non più Chioccioli ma Vietti. Confermate?


































































Ah, dimenticavo..... Tenimenti d'Alessandro Syrah Il Bosco, of course.... :roll:
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda arnaldo » 13 apr 2009 14:31

Wineduck ha scritto:dica una fesseria, però i Barolo di 10-13 anni modernisti che sto bevendo ultimamente (Altare, R. Voerzio, L. Pira, Clerico, ecc.), mi smebrano tutti incredibilmente giovani, con tannini ancora scalpitanti e acidità elevate. Non che gli altri siano defunti ma mi sembrano molto più spenti. Dico una puttanata?


No, non dici puttanate. Bisogna solo lasciare il giusto tempo alle bottiglie, soprattutto se parliamo di produttori modernisti. Continuamo a dirlo e raccomandarlo anche sul Forum ma come parlare al vento.La fretta....frega.
Ultimamente mi è successo con CIGLIUTI, Serraboella 1999. Affinamento in barrique. Aperto a meta' giornata per la sera......legno totalmente svanito. Balsamico,floreale,e acidita' a mille. Da over 95.
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda vignadelmar » 13 apr 2009 17:29

arnaldo ha scritto:
Wineduck ha scritto:dica una fesseria, però i Barolo di 10-13 anni modernisti che sto bevendo ultimamente (Altare, R. Voerzio, L. Pira, Clerico, ecc.), mi smebrano tutti incredibilmente giovani, con tannini ancora scalpitanti e acidità elevate. Non che gli altri siano defunti ma mi sembrano molto più spenti. Dico una puttanata?


No, non dici puttanate. Bisogna solo lasciare il giusto tempo alle bottiglie, soprattutto se parliamo di produttori modernisti. Continuamo a dirlo e raccomandarlo anche sul Forum ma come parlare al vento.La fretta....frega.
Ultimamente mi è successo con CIGLIUTI, Serraboella 1999. Affinamento in barrique. Aperto a meta' giornata per la sera......legno totalmente svanito. Balsamico,floreale,e acidita' a mille. Da over 95.


Evidentemente non capisci un ca@@o di vino !!!

Un barolo, un barbaresco, una barbera, un montepulciano, insomma ogni vino se fa barrique non è MAI buono (Giove Tonante dell'Enologia Italiana incluso, naturalmente) . Pensa, criticano il kurni, che addirettura fa doppio passaggio in barrique nuove ed il suo Produttore per aver portato al vinitaly un campione che a lor signori non è piaciuto è stato definito poco serio....senza pensare al fatto che forse quel produttore ha volutamente portato quel campione.

Ciao

.
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Dedalus » 13 apr 2009 23:43

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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda cascinafrancia » 14 apr 2009 11:28

Wineduck ha scritto:Scendi in cantina, non sai se scegliere sangiovese o nebbiolo.... i cabernet non ti vanno, i merlot tanto meno, i pinot sono più rari dei capelli sulla testa ormai canuta... allora guardi i syrah. Francese? No, italiano.... Allora lo sguardo ti cade su una bottiglia del 1995, che è arrivata quasi cinque anni fa in un pacco sfortunato: una compagna di viaggio si ruppe e macchiò tutte le altre. Quella su cui mi è caduto l'occhio stasera esternamente era davvero malconcia. Come se non bastasse togliendo la capsula è apparsa una vecchia trafilatura: evidentemente il proprietario precedente non l'aveva trattata troppo bene.
Stappo quindi poco convinto, dando un'occhiata in giro per cercare un sostituto..., in realtà il tappo, sebbene trafilato è compattisso e perfetto e dal collo esce una speziatura peposa niente male...
Salgo, ne verso un po' nel bicchiere e noto che il colore è rosso scuro, luminoso, solo un po' granatone sui bordi. Circa novanta minuti di ossigenazione ed esce il vino che non ti saresti mai aspettato.... :shock:
Naso molto mobile dominato dal pepe (prima nero poi bianco), fumo e sottili erbe meditarranee (rosmarino su tutte); piano piano esce anche un frutto rosso ma un po' cotto (prugna), l'unico segnale dell'età che avanza. Appena lo metti in bocca però ti smentisce subito perchè insieme al pepe e al fumo nettamente percepibili anche in bocca, c'è un'acidità pimpantissima che lo rende fresco, scorrevole, quasi beverino. Il corpo c'è tutto (molto glicerinoso anche) ma non riesce a bilanciare quella acidità così spumeggiante (ma non scomposta). Il finale poi è piacevolissimo con le erbe che ritornano, lasciando un retrogusto decisamente lungo e piacevole.
Sinceramente non ricordo un syrah italiano con così tanta personalità, prevalentemente varietale ma allo stesso tempo territoriale (il rosmarino?), bella interpretazione senza appesantimenti da legno, con acidità da alto Rodano e profumi decisamente variegati ed interessanti.
Mi sono tornate in mente le parole dei vecchi proprietari che dicevano che fino al 1997 hanno lavorato solo con la vecchia vigna e che dal 1998 hanno cominciato ad aggiungere uve da quella giovane, cambiando nettamente lo stile del vino fino ad allora prodotto. Di conseguenza ho grandi aspettative dall'ultima bottiglia che mi è rimasta in cantina ...un 1997
Qualcuno mi sa confermare la notizia che la vecchia proprietà ha recentemente venduto tutta la tenuta?
Anche l'enologo sarebbe cambiato, non più Chioccioli ma Vietti. Confermate?
menticavo..... Tenimenti d'Alessandro Syrah Il Bosco, of course.... :roll:


La notizia sulla cessione dell'intera quota non è corretta, Alessandro, è solo il 50% che ha cambiato mano, peraltro confluendo in mani amiche della vecchia proprietà; ti confermo anche che l'enologo, dal 2007, è Luca Currado Vietti, insieme a Christine Vernay, del Domaine Georges Vernay di Condrieu, che apporta la sua competenza su Viognier e Syrah. L'élévage dei cru 2006 è stato interamente seguito da loro. Ci sarà un'interessantissima novità, in autunno prossimo, proprio sui cru 2006.

Il 1995 è uscito dalle mani di Federico Staderini, ed è sempre stato un vino magico. Il 1997, che pure è di alto livello, non ha, a mio parere, quei tratti peculiarissimi che il 95 ha invece sempre, quasi sfacciatamente, esibito.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini
"Migliore della serata, Clos de Aramis 1969, di Armand Châtaigne.
Non cercatelo sulle mappe, come direbbero i vecchi geografi[...].
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 14 apr 2009 14:18

cascinafrancia ha scritto:La notizia sulla cessione dell'intera quota non è corretta, Alessandro, è solo il 50% che ha cambiato mano, peraltro confluendo in mani amiche della vecchia proprietà; ti confermo anche che l'enologo, dal 2007, è Luca Currado Vietti, insieme a Christine Vernay, del Domaine Georges Vernay di Condrieu, che apporta la sua competenza su Viognier e Syrah. L'élévage dei cru 2006 è stato interamente seguito da loro. Ci sarà un'interessantissima novità, in autunno prossimo, proprio sui cru 2006.

Il 1995 è uscito dalle mani di Federico Staderini, ed è sempre stato un vino magico. Il 1997, che pure è di alto livello, non ha, a mio parere, quei tratti peculiarissimi che il 95 ha invece sempre, quasi sfacciatamente, esibito.


Grazie mille per le informazioni precisissime ed esaurienti.
Sono impaziente di assaggiare i vini del 2006, sia perchè ho sempre avuto una grande considerazione dell'azienda, sia perchè la ritengo un'annata eccellente in Toscana. Per adesso tutti i miei assaggi di vini toscani 2006 mi hanno impressionato per il grande equilibrio dei vini e la materia "lussureggiante" che hanno quasi sempre evidenziato.
Rimanendo sempre sul syrah e nell'annata 2006, ho trovato ottimo anche il Case Via di Fontodi, che è sempre buono ma in certe annate lo è ancora di più. Vorrei ricordare che è quel vino che nella degustazione di syrah, cieca e coperta, organizzata da Kira un paio di anni fa, in cui erano presenti le migliori etichette italiane e francesi, fu l'unico italiano a tenere testa ai mostri del Rodano.... :roll:
Secondo me anche Il Bosco ha queste potenzialità e sapere che l'azienda ci sta lavorando molto, investendo anche in nuove conoscenze e metodi di allevamento, non può che essere una bellissima notizia! :D
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Aramis » 14 apr 2009 14:37

Wineduck ha scritto:Sono impaziente di assaggiare i vini del 2006, sia perchè ho sempre avuto una grande considerazione dell'azienda, sia perchè la ritengo un'annata eccellente in Toscana. Per adesso tutti i miei assaggi di vini toscani 2006 mi hanno impressionato per il grande equilibrio dei vini e la materia "lussureggiante" che hanno quasi sempre evidenziato.



Pare anche a me un'annata stupenda in Toscana (o meglio in Chianti Classico, a Montalcino, Bolgheri e Carmignano), superiore alla 2004; "lussureggiante" mi pare un termine adatto, anche se lo terrei nel cassetto in vista della comparsa di alcuni 2007 che in tema di "tasso erotico" non hanno, a memoria mia, confronti, almeno dal 1994 in poi.
"L’appellation d’origine constitue un patrimoine collectif, et ne peut donc pas être la propriété d’opérateurs économiques à titre privatif, contrairement à une marque, par exemple." (INAO, Institut National des Appellations d'Origine)
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda meursault » 14 apr 2009 14:47

Aramis ha scritto:
Wineduck ha scritto:Sono impaziente di assaggiare i vini del 2006, sia perchè ho sempre avuto una grande considerazione dell'azienda, sia perchè la ritengo un'annata eccellente in Toscana. Per adesso tutti i miei assaggi di vini toscani 2006 mi hanno impressionato per il grande equilibrio dei vini e la materia "lussureggiante" che hanno quasi sempre evidenziato.


Pare anche a me un'annata stupenda in Toscana (o meglio in Chianti Classico, a Montalcino, Bolgheri e Carmignano), superiore alla 2004; "lussureggiante" mi pare un termine adatto, anche se lo terrei nel cassetto in vista della comparsa di alcuni 2007 che in tema di "tasso erotico" non hanno, a memoria mia, confronti, almeno dal 1994 in poi.


I 2007 fino ad ora assaggiati a me sono parsi molto carnosi, con una bella polpa, molto goduriosi, appunto.
I 2006 mi sono sembrati al confronto più eleganti e ricchi di acidità, probabilmente più longevi, e sulla media lunga distanza i migliori.
La 2004 non mi sembra una grande annata, in Toscana almeno, vini senza mordente anche se qualcosa di buono c'è.

Facendo un'ipotetica classifica, a spanne metto prima la 2006, poi la 2007 ed ultima la 2004.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda manichi » 14 apr 2009 15:00

meursault ha scritto:
Aramis ha scritto:
Wineduck ha scritto:Sono impaziente di assaggiare i vini del 2006, sia perchè ho sempre avuto una grande considerazione dell'azienda, sia perchè la ritengo un'annata eccellente in Toscana. Per adesso tutti i miei assaggi di vini toscani 2006 mi hanno impressionato per il grande equilibrio dei vini e la materia "lussureggiante" che hanno quasi sempre evidenziato.


Pare anche a me un'annata stupenda in Toscana (o meglio in Chianti Classico, a Montalcino, Bolgheri e Carmignano), superiore alla 2004; "lussureggiante" mi pare un termine adatto, anche se lo terrei nel cassetto in vista della comparsa di alcuni 2007 che in tema di "tasso erotico" non hanno, a memoria mia, confronti, almeno dal 1994 in poi.


I 2007 fino ad ora assaggiati a me sono parsi molto carnosi, con una bella polpa, molto goduriosi, appunto.
I 2006 mi sono sembrati al confronto più eleganti e ricchi di acidità, probabilmente più longevi, e sulla media lunga distanza i migliori.
La 2004 non mi sembra una grande annata, in Toscana almeno, vini senza mordente anche se qualcosa di buono c'è.

Facendo un'ipotetica classifica, a spanne metto prima la 2006, poi la 2007 ed ultima la 2004.

Sulla 2004 la mia impressione è che abbia dato risultati diversi nella varie zone : buona/ottima nel Chianti , meno buona a Montalcino .
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 01 giu 2009 00:24

Sono rimasto indietro settimane-luce nell'elencazione delle bottiglie bevute: vediamo se almeno un bollettino riesco a metterlo giù nei prossimi giorni...
Stasera invece uno splendido San Leonardo 1993: inizialmente mi preoccupava per la lentezza con cui si è aperto ed ha perso le varie riduzioni. Poi è uscito progressivamente un vino in formissima, di colore solo leggermente granata nell'unghia ma rosso scuro al centro; olfattivamente ha impiegato tantissimo per passare da un bellissimo tabacco da pipa, veramente nobile e aggraziato, a spezie dolce (incenso e curry) per poi sublimare in frutta bianca e gialla (anguria, pesca sciroppata). Bocca sempre buona, fin dall'inizio, morbida di tannino ma equilibrata e fresca, non voluminosa, semmai un tantino leggera, ma con bellissimo finale persistente, succoso e piacevole. Slurp!
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 02 giu 2009 00:31

Riesling GC Schlossberg Cuvée St. Catherine 2002 D. Weinbach
Sono ancora dubbioso se considerarla più una bevuta sorprendente o deludente. L'eleganza e la classe della "Madame d'Alsazia" c'è tutta, lo stile è riconoscibilissimo e molto piacevole nel complesso: grande equilibrio e bevibilità a mille! L'ho trovato però aromaticamente più spostato su toni caldi, morbidi e solari piùttosto che su sulla freschezza guizzante e sbarazzina che mi aspettavo. L'acidità c'è tutta, ci mancherebbe, ed il finale ne guadagna con una persistenza amplificata. Il pompelo rosa gioca sempre a nascondino con l'idrocarburo, però ci sono anche la mela gialla, la susina "goccia d'oro" ed altri frutti a pasta gialla. Anche qualche zaffata di erbe estive, camomillose e mielose, che non "c'azzecano" tanto su come mi ricordavo questo vino 4 anni or sono. Anche la grassezza è notevole e si sente tutta, perfino un briciolino alcolico in certi momenti, come se i 13,5 gradi pesassero più del dovuto. Non so, sono contraddetto. Credo che la prossima bottiglia la aprirò fra molto tempo.... :roll:
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 27 lug 2009 00:11

Alcuni giorni or sono:
Napa Valley Fumè Blanc 2006 Grigich Hills Estate vs. Pure Sang 2006 Dagueneau..... mi spiace per il francese che ha grande eleganza e sensualità (giovanile) ma lo yankee vince 2:0 e palla al centro... non c'è proprio storia! Quando Cernilli scrisse che si trattava probabilmente il miglior Sauvignon del mondo, stentavo a crederci ma ora.... :roll:



Venerdì scorso:
- Terre Alte 1990 L. Felluga chi parla di vini bianchi italiani inferiori ai cugini d'oltralpe non ha pazienza od è semplicemente eno-ignorante... acidità da alba norvegese ad ottobre, dopo tre ore pompava dal bicchiere come e più di prima roccia bianca e fiori di ogni tipo... nemmeno l'ombra della frutta matura :shock:
- Barolo Brunate Le Coste 1998 G. Rinaldi il buon Beppe ha fatto probabilmente il migliro Barolo di quell'annata; ulteriormente migliorato rispetto ad un anno fa, mette in evidenza tutti i sentori di Langa, uno in fila all'altro e sfodera una bocca setosa, precisa e persistente come solo i fuoriclasse sanno fare...
- Chateau Pichon Longueville Baron 1998 che spettacolo! Peccato per l'eccessiva gioventù che si evidenziava con un tannino non ancora sufficientemente smussato, per il resto è stato un caledoscopio di profumi esotici (indiani soprattutto) e dei più raffinati tabacchi sudamericani...
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda euganeus » 27 lug 2009 12:06

Alcune settimane fa medesima esperienza con Grgich e Pur Sang ma nell' annata 2004, e medesimo risultato. Dagueneau, dopo due ore nel bicchiere era ancora muto al naso, ma mostrava in bocca una spina dorsale acido-sapida di prim'ordine. Il Fume' Blanc invece era meraviglioso per complessita' e definizione
senza nessuno di quegli eccessi che troppe volte appesantiscono la beva dei bianchi californiani. Purtroppo era l'unica bottiglia che sono riuscito a nascondere in valigia......
A Milano ci sono due grandi squadre : l' Inter e la primavera dell' Inter.
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda arnaldo » 27 lug 2009 12:17

Wineduck ha scritto:Alcuni giorni or sono:
Napa Valley Fumè Blanc 2006 Grigich Hills Estate vs. Pure Sang 2006 Dagueneau..... mi spiace per il francese che ha grande eleganza e sensualità (giovanile) ma lo yankee vince 2:0 e palla al centro... non c'è proprio storia! Quando Cernilli scrisse che si trattava probabilmente il miglior Sauvignon del mondo, stentavo a crederci ma ora.... :roll:



...


Si,okkay Ale, ho capito che ha vinto Il fume' blanc. Ma cavoli....proprio tu....mi vai ad aprire un PurSang 2006........adesso.......tu......capivo se lo apriva qualche novellino..ma tu.....dai........vabbe' dai......piccolissimo infanticidio......... :D Sono convinto che tra qualche annetto PurSang batte Napa 4/0 e match completed.
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 27 lug 2009 12:22

arnaldo ha scritto:
Wineduck ha scritto:Alcuni giorni or sono:
Napa Valley Fumè Blanc 2006 Grigich Hills Estate vs. Pure Sang 2006 Dagueneau..... mi spiace per il francese che ha grande eleganza e sensualità (giovanile) ma lo yankee vince 2:0 e palla al centro... non c'è proprio storia! Quando Cernilli scrisse che si trattava probabilmente il miglior Sauvignon del mondo, stentavo a crederci ma ora.... :roll:



...


Si,okkay Ale, ho capito che ha vinto Il fume' blanc. Ma cavoli....proprio tu....mi vai ad aprire un PurSang 2006........adesso.......tu......capivo se lo apriva qualche novellino..ma tu.....dai........vabbe' dai......piccolissimo infanticidio......... :D Sono convinto che tra qualche annetto PurSang batte Napa 4/0 e match completed.


Come insegna il buon Gennarino........ LIFE IS NOW! :lol: :lol: :lol:
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 23 ago 2009 17:32

:evil: :evil: :evil: :evil: :evil: :evil: ..... ieri sera....

:evil: :evil: :evil: Montepulciano 1994 Valentini....:evil: :evil: :evil: :evil: :evil:

..................................Immagine.....

:evil: :evil: :evil: :evil: :evil: aaaaarrrrggggghhhhhhhhhhhhhhhhhhhh.....

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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 25 ago 2009 22:22

- Givry 1er Cru "Clos Grand Marole" 2002 - Dom. Joblot
Mah, non mi ha convinto per niente. Al naso una mistura poco distiguibile di rovo, lamponi e ardesia, un po' pasticciati fra loro. In bocca un'acidità pazzesca accompagnata da un tannino scomposto e largo; si deglutisce maluccio e la persistenza è davvero modesta.
Forse l'ho fatta areare poco o forse era una bottiglia sfortunata.... Immagine
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda vinogodi » 26 ago 2009 03:50

Wineduck ha scritto:- Givry 1er Cru "Clos Grand Marole" 2002 - Dom. Joblot
Mah, non mi ha convinto per niente. Al naso una mistura poco distiguibile di rovo, lamponi e ardesia, un po' pasticciati fra loro. In bocca un'acidità pazzesca accompagnata da un tannino scomposto e largo; si deglutisce maluccio e la persistenza è davvero modesta.
Forse l'ho fatta areare poco o forse era una bottiglia sfortunata.... Immagine
... o forse non e' un gran che ne' come tipologia , ne' come produttore ... :lol: scherzo , e' bravo ,anche se non mi ha mai fatto strappare alcun capello ne' pelo ...
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 11 set 2009 22:53

Paleo 2001 Le Macchiole: buonissimo.... finita la bottiglia in due in pochi minuti, peccato non avegli lascaito il tempo di aprirsi bene olfattivamente; in bocca è da "museo del vino", equilibrato, fresco, lunghissimo, con frutta polposa e fiori rossi in evidenza ed un vegetale burroso ma non stuccoso in sottofondo; glicerinoso, con tannino fittissimo e levigato, acidità pefetta; una roba che può venire solo in quel meraviglioso giardino del vino che è la piana di Bolgheri (97/100 WD)
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 11 set 2009 23:05

Nei giorni scorsi:
Nebbiolo Valmaggiore 2006 B. Giacosa vs. Nebbiolo 2006 G. Rinaldi: punteggio finale 1-3 vince nettamente il Citrico con una bevibilità da manicomio; il Maestro di Neive di difende solo per le fragoline rosse che sbocciano al naso con effluvi sistematici e costanti ma non può niente controle ciliegie fresce, polpose e persistenti del grande vignaiolo di Barolo. Se tanto mi da tanto, i suoi Barolo 2006 saranno severamente proibiti a chi non ha un perfetto equilibrio psico-fisico...

Chianti Classico Riserva 2006 Castellinuzza e Piuca Vs. Rosso di Montalcino 2006 Capanna: 1-1 equilibrio, spezie e terrosità nel primo, tannino magistrale e freschezza nel secondo;

Sangiovese Fabrizio Bianchi 1999 Castello di Monsanto Vs. Barolo Massara 1999 Castello di Verduno: 1-1 tutto quello che desideri dal sangiovese che mette in evidenza il territorio nel primo caso, una bocca meravigliosa da Barolo di razza il secondo (peccato per qualche problemino al naso ma minore di una bottiglia gemella aperta nel marzo scorso: sembra in fase di miglioramento)
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 11 set 2009 23:40

Altre bevute:
- Champagne Cuveè Marie Etienne 1999 Jacques Copinet: non sferzante come ricordavo il '96 (una delle punte di acidità più elevate che ricordi) ma molto elegante, giocato più sulla florealità che sui lieviti; un caleidoscopio di fiori di campo, un tocco di gesso e un perlage fitto ma minutissimo Molto bello.

- Champagne Cuveè des Enchanteleurs 1996 Henriot: ancora giovanissimo ma di una classe veramente sopraffina; potenza ed eleganza, prevalenza di sentori minerali e salini, bocca grassissima e lunghissima sul palato e nel naso; una forza della natura. Lo riproverò accando a RD e Dom Ruinart pari annata: secondo me se la gioca alla grande...

- Barbera d'Asti Ai Suma 1997 Braida - G. Bologna: abbastanza monolitico al naso ed in bocca con prevalenza di toni affumicati e di susina rossa molto matura, si riscatta con un'acidità da manuale dei vino rosso. Abbinato ad una liguina di Kamut con fonduta di gorgonzola di Pecora (dei fratelli Carai di Volterra http://www.a-v-w.it/avw/formaggi%20fratelli%20carai/formaggi%20fratelli%20carai.htm, i prodotti dei quali tutti i ristoranti di fascia alta in Toscana stanno acquistando), magistralmente preparata da Duchesse, ha fatto veramente un figurone: difficile pensare ad un "matrimonio" più riuscito!

Solego 1997 Argiano: confermo quello che ho sempre pensato; è stato l'unico supertuscan veramente riuscito in terra di Montalcino (anzi forse hanno importato le uve da altri territori... :lol: ): Una finezza ed un'eleganza come pochi altri vini del genere: cangiante al naso con il syrah che primeggia con le note fumose e pepate, morbido in bocca ma ampio e fresco; bellissima lunghezza, piacevole e dolce di merlot.... (93/100 WD)
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda pippuz » 11 set 2009 23:57

Wineduck ha scritto:Nebbiolo Valmaggiore 2006 B. Giacosa vs. Nebbiolo 2006 G. Rinaldi: punteggio finale 1-3 vince nettamente il Citrico con una bevibilità da manicomio; il Maestro di Neive di difende solo per le fragoline rosse che sbocciano al naso con effluvi sistematici e costanti ma non può niente controle ciliegie fresce, polpose e persistenti del grande vignaiolo di Barolo. Se tanto mi da tanto, i suoi Barolo 2006 saranno severamente proibiti a chi non ha un perfetto equilibrio psico-fisico...

Azzzzz devo prendere anche il Nebbiolo del Citrico ... ho appena recuperato i Baroli 2004 e 2005.

All'annata 2006 non ho ancora pensato. Non mi sono neanche informato se è stata una buona annata ... come Barolo, ovviamente se ne riparlerà a gennaio, ma non ho assaggiato neanche del Barbaresco.
Mi fa pensare il fatto che Giacosa non faccia niente, ma magari è una cosa che riguarda solo lui.
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Re: The Drunk Ducks' Nest

Messaggioda Wineduck » 27 set 2009 14:42

Ieri sera fantastica serata in compagnia di Paolo De Marchi ed il suo superbo Cepparello. Non ho il minimo problema ad ammettere che l'impressione complessiva che ho ricavato da questa verticale è quella di un vino di qualità ben superiore a quella (già alta) che gli attribuivo precedentemente. Sinceramente non mi aspettavo un livello così omogeneamente alto tra le varie annate (che eppure si percepivano come diverse e rappresentative della climaticità dell'epoca), una così grande mobilità nei bicchieri e soprattutto una così evidente dimostrazione di longevità. Lo potrei definire un vino "certamente toscano" nella sua interpretazione del sangiovese ma con un'anima più compassata e gentile, aggraziata ed elegante, un vino che si esprime con toni decisi ma mai sopra le righe, mai urlati e forse nemmeno eccessivamente passionali. Un vino che sembra rispecchiare il carattere decisamente "savoia" del suo autore, che appare come un gentile signore piemontese legato a questa terra soprattutto dalla bellezza che sa esprimere, capace di coglierne forse meglio di tanti toscani, l'anima estetica (nel senso filosofico del termine) più che quella imperniata sulla cultura realistica e popolare.
Abbiamo iniziato la cena con uno splendido Chardonnay Collezione De Marchi 1995 (portato proprio da Paolo) che ci ha sorpresi per la fresca acidità che accompagnava le note fumè, inizialmente predominanati. Con l'ossigenazione poi il vino ha tenuto benissimmo: non ha perso freschezza mentre ha attenuato i sentori boise per lasciare spazio a sentori di fiori ed anche ad una bella nota di ardesia che lo ha reso ancora più piacevole e godibile. Molto buono!
La batteria dei Cepparello è stata servita coperta e con ordine casuale. Conteneva inoltre un "ringer" di tutto rispetto che si è dimostrato perfettamente in linea con lo stile del vino di Barberino, sebbene sia stato quasi subito individuato per la netta differenza dei sentori sia olfattivi che palatali: Brunello di Montalcino 1999 Poggio di Sotto
Le annate degustate sono state: 2001, 1999, 1998, 1997, 1995, 1990. Al termine della serata ci siamo esaltati con un 1985 che ci ha lasciati basiti per la freschezza assoluta: al naso qualche nota iniziale di sangiovese evoluto (ma buono), caffettoso e un po' sporchino ma poi si è ripulito alla grande; in bocca invece è un vino "wooow": sentori di terra e carrube, con un frutto rosso e scuro che fa capolino e cresce con l'ossigenazione; persistenza da perdere il conto dei secondi (forse minuti) sostenuta al palato da un tannino assolutamente vigoroso e ancora lontano dal totale svolgimento.
Brevi flash sulle altre annate:
1997: per un pelo non è stato il vincitore della serata ma i sentori auguria fresca ed arancia che esprimeva a fine serata non me li dimenticherò per molto tempo; il tannino è meraviglioso per rotondità e corposità. Continuo a sostenere che chi critica l'annata 1997 non la beve abbastanza: i grandi vini di quell'annata sono semplicemente immensi.
1999: buono ma un po' compresso, è rimasto schiacciato dai vicini di bicchiere, il frutto quasi nero ed un tannino quasi allappante lo hanno un po' schiacciato per tutta la sera impedendogli di aprirsi totalmente. Forse il più indietro di tutta la batteria: promette bene ma ha bisogno ancora di tempo.
2001: partito malissimo, forse per colpa di una bottiglia un po' sfortunata, sembrava molto evoluto, quasi cotto, con sentori dominanti di uva passa e rhum. A metà serata invece ci sorprende tutti, mette la quarta e parte per un'evoluzione inaspettata. Simile nei sentori al '97, rimane un pelo sotto per un'anguria un po' più matura e dolcina, ed un tannino ancora troppo fitto e meno definito del fratello maggiore. Però che bella bocca compatta e piacevole, dolce e sinuosa: sarà un grande vino!
1990: dopo una falsa partenza per un tappo malefico, la seconda bottiglia si mostra per quello che già aveva dimostrato in una precedente occasione; un vino talmente giovane da avere ancora tutti i difetti di questa illogica gioventù. Colore che non ha ceduto di un micron dal rosso scuro e soprattutto una bocca cattiva e grintosa, penalizzata però prorprio dall'eccesso di asperità degli amati polifenoli. L'impressione è che si porterà sempre dietro queste caratteristiche e che il tempo difficilmente lo porterà a raggiungere i livelli del 1985
1998: la vera sorpresa della serata! Nessuno avrebbe scommesso una cippa su questo vino di annata considerata "minore" ma che in realtà ci esalta per la sua freschezza, bevibilità estrema (il primo a finire nei bicchieri) e integrita di frutto e colore. L'evoluzione olfattiva è stata notevole raggiungendo il suo top quando ha evidenziato note di terra bagnata con un mentolato fresco e balsamico. Frutto croccante di prugna e ciliegie e bellissima acidità.
1995: vincitore tra i grandi. Il più scarico di colore, il tannino più rotondo e definito, il naso più "toscano" anzi chiantigiano di tutta la batteria. Conferma il momento di grazia dei vini a base sangiovese di questa annata, ma ci mette del suo con una bevibilità assoluta ed una mineralità esaltante: un vino che non può non piacere e che farebbe stare bene anche un bevitore inesperto e disattento. Ecco lo definirei uno di quei vini in grado di convertire alla passione del vino anche l'astemio più riottoso... :D

Un ringraziamento particolare a Giacomo Fantini, perfetto chef dell'Osteria al Torrione (fra Poggibonsi e Castellina in Chianti), che ha saputo creare piatti assolutamente in linea con le qualità dei vini del grande Paolo De Marchi. Una menzione speciale anche alla sua bravissima sommelier Raffaella che ci ha fornito un servizio da applausi scroscianti.

Con Paolo ci siamo ripromessi di rivederci presto per almeno due appuntamenti enologici: uno, organizzato da Lucalu, con protagonista il suo bellissimo syrah ed un altro dedicato al Lessona, nuovo appassionante amore di un vignaiolo di rara sensibilità.
A presto!
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