Messaggioda l'oste » 13 dic 2008 22:59
Fortunatamente tutti i vini integri, alcuni con ancora prospettive d'invecchiamento.
Grazie a questa panoramica e ad altre single bottles bevute, penso che il 1989 a Bordeaux, per il tannino ancora molto vispo e una freschezza acida notevole, sia probabilmete annata più longeva e che non abbia moltissimo da invidiare rispetto al più celebrato millesimo successivo. Parlo in generale non dei singoli vini presenti (Margaux '90 resta uno dei vini da top ten assoluta da me bevuti).
Sui vini, partendo da Pontet Canet '95, che se bevuto da solo lascerebbe soddisfazione, ma ha mostrato minor volume e varietà aromatica degli altri, con sentori di tabacco, frutto scuro e una bocca ancora giovanissima e un filo testarda. Un po' più gradito il Pape Clement, soprattutto per l'inizio molto salmastro, vongole, balsamcio, solo un po' freddo di frutto e una presa troppo distratta sul palato. Purtroppo si è seduto presto, terminando l'evoluzione al naso come con un taglio netto.
Il podio iniziale invece avrebbe visto sul secondo gradino la serietà e la ricchezza di polpa dello Chasse-Spleen, vino di grande pulizia, che parte da note animali nobili, poi spazia sempre con una struttura retta da frutti rossi scuri, ribes, molto persistente nel finale.
Senonchè il Vieux Certan dopo un inizio "confuso" in cui si avvertiva una leggera dolcezza da canditi, ha ingranato il ritmo da maratoneta ampliando il taccuino dei descrittori intriganti, a parte il frutto polposo, curry, cedro, poi cenere di camino, sul finale "baroleggiava" non poco, che per un Pomerol con grandi quantità di merlot sembra quasi una profanazione.
Bravo Giovanni a intravederne fin dall'inizio la stoffa nobile, che (vedi manichi) entrava in bocca con suadenza e delicatezza notevoli.
Infine quel cerchio perfetto di sensazioni che è (quasi sempre) il Margaux. Leggermente più scuro degli altri, è femminile nella sua avvenenza gustativa, con tannini ancora pulsanti, i descrittori fusi tutti in un disegno aromatico fatto di colori sfumati, di nuvole soffici in cielo azzurro. Probabilmente per "originalità" alla fine il naso di Vieux Certan lo raggiungeva come valore, ma è la rotondità di Margaux, l'equilibrio naso/palato che lo mettono al più alto gradino della giornata.
Di sicuro si è dimostrato quanto sia importante tenere il vino nel bicchiere qualche ora (dalle 13 alle 17) per leggerli al meglio, vederli crescere o fermarsi.
In attesa del commento appropriato del signore delle Bolle, solo due parole sugli champagne bevuti. Josephine già dalla bottiglia, senza etichetta ma con disegni di fiori e uva sul vetro ti invita a possederne una cassa. Mi è piaciuto di più all'inizio, poi è uscito un po' il liquore che copriva il fresco floreale. Andrè Beaufort un naso davvero fascinoso, mieloso ma non stucchevole e un'acidità rigorosa al palato che mitigava il dolce del demi sec.
Ah, i voti...
Champagne Cuvèe Josephine 1989 - Joseph Perrier - Piaciutello
Champagne demi sec 1988 - Andrè Beaufort - Piaciuto un bel po'
Chateau Pontet Canet 1995 - Pauillac - Piaciutino
Chatea Pape Clement 1989 - Pessac Leognan - Piaciuto
Chateau Chasse Spleen 1989 - Moulis en Medoc - Piaciuto un bel po'
Chateau Vieux Certan 1989 - Pomerol - Piaciuto molto
Chateau Margaux 1989 - Margaux - Piaciuto moltissimo
PS: In effetti concordo con vinogodi che so bene quanto apprezzi, sensualmente parlando, quella terra tra fiume e mare.
Grazie Diego, è un piatto semplice, con qualche facile accorgimento. E poi siccome sono un precisino, avrei voluto più croccanti gli anelli di cipolla rossa, quindi non merita la perfezione.
Sorriso.
PSS: Laura ha ringraziato molto per l'avanzino di Chasse Spleen e Margaux.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.
Iir Boon Gesùuu/ ciii/ fuuur/ mini