Luca Mazzoleni ha scritto:gremul ha scritto:Luca Mazzoleni ha scritto:gremul ha scritto:Comunque complimenti a Luca e Master discussione veramente interessante, in soldoni anche io mi sento di apprezzare di più uno Champagne aderente al territorio rispetto ad uno più "manipolato" (anche se manipolato egregiamente come nel caso dei solera di Selosse, Boulard...)
Il Substance ad esempio non mi ha fatto gridare al miracolo, soprattutto dopo qualche minuto nel bicchiere. A breve berrò il Reflet d'Antan di Bereche che non ho ancora provato.
trovo un po' ingeneroso e paradossale che gli Champagne dei vignerons che si dedicano di piu' al recupero della vita naturale dei loro vigneti e che spendono un sacco di tempo, soldi ed energie a creare una batteria di solera per rendere piu' individuali e caratterizzati i loro vini... vengano definiti Champagne 'piu' manipolati', come fossero prodotti industriali fortemente smanettati in cantina.
Gremul se mi dici che il Petraea di Boulard e' uno Champagne 'manipolato' mentre magari che so, Winston Churchill o altre cuvee haute-de-gamme di grandi maison sono Champagne 'aderenti al territorio', be' significa veramente che ci sono pochi punti di contatto tra il mio gusto e il tuo, sorry!
Luca hai frainteso il mio pensiero, riferendomi a Champagne "manipolati" (che ho messo tra virgolette, non voglio dargli un'accezione negativa) mi riferisco solo ai metodo solera.
Amo molto, più degli altri, gli Champagne di Boulard e di tutti gli RM, ci mancherebbe altro, proprio perchè li trovo assai aderenti al territorio!
ah ok ora ho capito il concetto che intendevi trasmettere con quel 'manipolato', cioe' Champagne di stilistica fortemente individuale e dalla vinificazione meno 'convenzionale', ma non necessariamente cattivi o inautentici, giusto?
@ Pippuz: e' chiaro che i millesimati 'mono-village' rappresentano la punta di diamante dell'aderenza ad un terroir champagnotto (chesso', un Verzenay 2002 oppure un Avize 1998), perche' non vi e' commistione di annate e di vigneti diversi, ma se dobbiamo parlare di cuvees haute-de-gamme frutto di miscela di uve e di annate (vin de reserve) allora l'utilizzo del metodo solera, almeno come lo intende Boulard, contribuisce si ad accentuare l'aderenza al territorio, poiche' ogni parcella e ogni annata e' vinificata separatamente seguendo lo stesso protocollo e poi assemblata alla 'base solera' in quantita' regolare di anno in anno (1/4 di tutta la massa nel caso di Francis). Invece nel caso di cuvee costruite con 'vin de reserve' vecchio di 1 o 2 vendemmie, o al massimo 3 o 4, la natura del 'vin de reserve' utilizzato per correggere ed equilibrare il profilo della nuova cuvee cambia ogni anno (in base alla qualita' delle anante precedenti). Krug che e' un caso un po' unico dichiara di usare per la Grand Cuvee multivintage una base di 'vin de reserve' che abbraccia 6-7 annate, proprio per dare piu' continuita' alla cuvee medesima (di fatto e' come se facesse una solera quindi, semplicemente tiene le diverse annate separate anziche' tenerle mescolate come Selosse o Boulard). Cosi' io leggo la cosa.
scusatemi ma tendo a essere poco chiaro perchè scrivo piuttosto velocemente quello che leggete e spesso a più riprese senza rileggere.
Nessuno vuole essere ingeneroso nei confronti di produttori come bulard e selosse, se non mi piacessero non li venderei, petraea mi piace ma preferisco il millesimato di bulard, e i suoi prodotti base sono tra i migliori in champagne, è una questione di gusti non sono giudizi oggettivi ma assolutamente soggettivi, cerco di essere oggettivo quando compro per lavoro, non quando decido cosa mi ha emozionato di più. E nella mia esperienza rimango perplesso dai metodo solera, ma questo viene dopo il giudizio qualitativo positivo.
però questi prodotti mi fanno porre delle domande, Selosse (substance)io non lo trovo un grande champagne di Avize, ma trovo che sia un grande vino fatto da Selosse, inizialmente lo vedevo come un grande pregio, più va avanti sulla sua strada,e più vado avanti io nella mia, più lo vedo anche come un limite di Selosse. Anche perchè questa personalità dei vini non è ottenuta solo dalla cura maniacale o per e naturale della vigna, come può dirsi per Fallet o Pascal o Cèdric Bouchard, o George Laval, ma anche da tecniche di cantina non tradizionali, che non sono solo il metodo solera, ma anche il batonage per dirne una... e la scelta delle botti e delle tostature per dirne un'altra..
Avevo fatto un parallelo con Gravner per intendere proprio questo, la ribolla di Gravner a me piace, ma se qualcuno mi chiede una ribolla friulana non apro Gravner, Gravner lo apro se mi chiedono Gravner. La differenza è più sottile ma il concetto per me è lo stesso.