LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

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vinogodi
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda vinogodi » 23 set 2025 14:14

...Malvasia Boccadirosa Luretta 2023. In pratica un orange wine. Arancione carico, non predispone al meglio guardandolo. I profumi sono quasi albicoccosi, primari presenti ma senza eccesso, sottofondo agrumato . Si fa ottimo in bocca, ampio e riflessivo, buona freschezza e finale ragguardevole. Ci sta... 8) ... :D :D :D
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A.Oli
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda A.Oli » 24 set 2025 11:24

Podere della Civettaja 2021
Rosso rubino intenso, al naso predominante sentire di amarena matura e piccoli frutti rossi. All'assaggio rivela un sorso delicato di impostazione borgognona veramente piacevole.
Pecca leggermente di lunghezza e persistenza.
In conclusione, penso sia un prodotto veramente valido ma non all' altezza della fama (prezzo) che ha raggiunto.
ORSO85
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda ORSO85 » 24 set 2025 13:33

ho sempre evitato di scrivere in questa sezione, in quanto anche venditore, volendo evitare eventuali "conflitti d'interesse"....ma mi sento più appassionato che venditore quindi inizio a scrivere anche qui sperando di non turbare nessuno.
LIVIA FONTANA
Vista in cantina spettacolare, la parte più antica ha 200 anni, quella più recente circa 50. Le botti sono state rinnovate circa 10 anni fa, quando il figlio Michele ha preso in mano le redini della cantina; botti di rovere austriaco di grande spessore, il legno viene lasciato 10 anni all'aperto per far si che perda tutti i suoi tannini naturali e quindi non interferisca con il vino.

Iniziamo dal loro Arneis 2024 (metto note spicciole secondo il mio gusto personale, non aspettatevi le recensioni da guida)
Solo acciaio, senza residuo zuccherino
Poca solforosa, no microfiltrazione
Agrumi, pera, bello verticale e lungo

Barbera Superiore 2021 (2022 non prodotta)
Vinificazione acciaio più affinamento in botte per circa 20 mesi
Macerazioni non spinte
Cipria e frutto rosso - Freschezza e acidità, chinotto
Completezza tra naso e bocca; una certezza

Insieme (50e50 barbera nebbiolo) 2022
primo vino che Ettore Fontana lasciò fare a sua figlia Livia 50 anni fa.
30 mesi botte grande
Freschezza un po’ astringente, personalmente lo ritengo da abbinare al cibo, ideale alla giusta temperatura come aperitivo sgrassante

Nebbiolo 2023
Uve dei loro cru non atte a Barolo o non idonee secondo loro per il Barolo ma viene trattato come un Barolo, 18 mesi almeno in botte grande
Colore stupendo e luminoso
Estremamente elegante ed equilibrato, freschezza e pulizia. Lunghezza bilanciata - mi ha colpito molto

Legni di secondo passaggio per i Barolo
Barolo Fontanin 2021
Sempre prodotto da tante generazioni, il Barolo storico di famiglia
30 mesi di affinamento
Cipria e vaniglia al naso, speziato, tamarindo. Eleganza (che si nota in tutti i loro prodotti come stile identificativo ed identitario) e persistenza

Barolo Bussia riserva 2019
2600 bottiglie
40 mesi di legno
Unico cru fuori da Castiglione, molto più argilla e meno sabbia - vini più strutturati e potenti.
Particolarità le leggere note di china, lunghissimo in bocca, ha della stoffa. Sicuramente prospettico anche se buono ora.

Barolo villero 2021
Annata molto classica ed allo stesso tempo approcciabile
Vendemmia in media (7/9 ottobre)
Note cipria, violetta e vaniglia ma più integrate, spezie dolci; già pronto e morbido in bocca (paragonato alla riserva) seppur di lunghezza e complessità notevole
Sapidità finale pregevole.

Barolo villero 2020
Rispetto alla 2021 ho sentito una nota alcolica più marcata, anche se il vino nel complesso è risultato più pronto.

Barolo Villero 2019
Più austero dei tre, quello con forse più materia, mi è piaciuto ma in questo momento ho preferito la 2021.

Barolo Villero 2018
Più esile dei Villero assaggiati, manca un po' di corpo, questa caratteristica lo rende sicuramente pronto da bere oggi in attesa che annate più di rilievo maturino in cantina.
Agronomicamente parlando mi hanno insegnato che la vite "butta fuori" l'anno dopo quello che ha sofferto l'anno prima, per questo la 2018 dopo un'annata non semplice come la 2017 ha dato dei prodotti che non incontrano appieno i gusti di noi appassionati del Barolo (seppur pregevoli per le loro caratteristiche)

Barolo Villero 2017
Annata che, vicino alla 16, ha creato discussioni.
Per Michele è stata un'annata al momento della raccolta anche migliore della 16 in quanto la vite non ha subito lo stress climatico come invece successo in altre zone. Sicuramente abbiamo un Barolo più intenso, da domare, in bocca scalpita senza perdere equilibrio. Freschezza ancora marcata, a mio personalissimo giudizio manca della complessità aromatica e palatale delle grandi annate. ciò non toglie che sia molto piacevole da bere oggi.

Barolo Villero 2016
Niente da dire per questa 2016, aspetterei ancora ad aprile un paio d'anni. Personalmente ha quello che cerco in un Barolo, giocato sempre sull'eleganza è molto più composto della 17 e ha la complessità che manca a 17 e 18. Certo se il 2017 urla la 2016 ti sta recitando una poesia e sta a noi ascoltarla. A me è piaciuta tanto.
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Spedisco il giorno successivo alla visualizzazione del pagamento, consegna in 24/48h.
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Trabateo
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda Trabateo » 25 set 2025 15:19

prosegue la bevuta di bottiglie marchigiane...
Sergio Marani - Oppano - 2022
VdM con tappo a vite.
Sorpresona! Un verdicchio di Loira con soli 12,5% :mrgreen:
L'ampio naso mi ha subito portato in terra francese, vegetale, gessoso e frutta a polpa gialla.
Chenin blancheggiante :mrgreen:
Sorso salino e con acidità citrica composta, più una leggera nota dolce.
Piaciuto molto
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda vinogodi » 26 set 2025 19:26

...Chardonnay italiano del mese : AdMira Nicola Ferri 2016. Integro da paura, ancora con riflessi verdognoli, oro brillante. delizioso con i suoi profumi di frutta bianca, camomilla, gerbera, miele millefiori . Bocca ampia e integra, di sostanza e grande benessere palatale, rimanda a Meursault per rotondità glicerica unita a grande tensione. Costa 2.117 volte meno del Montrachet del Domaine Leflaive ma è solo 15 volte meno buono. Rapporto Q/P fra i primi 3 del sistema solare... 8)
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ferrari federico
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda ferrari federico » 27 set 2025 14:10

Nuits-Saint-Georges 1re cru Les Rues de Chaux 2021
Domaine Chicotot

Colore porpora violaceo molto giovane, scuro e denso. Profumo molto particolare, che sembra già evoluto anche non lo è: il frutto, infatti, è lontano e in secondo piano (soprattutto ciliegia nera) e spiccano invece note terrose (come in realtà ci si aspetta dalla tipicità Nuits-Saint-Georges), speziate e minerali, mentolate e tabaccose, già molto complesse; il bouquet è comunque “austero” e non immediatamente e ruffianamente accattivante. A bicchiere ben areato esce un bel cuoio inglese, animalico quanto basta, e una lontana rosa appassita.
La bocca evidenzia un corpo potente di tannino (ovviamente, per essere un Pinot…) e, finalmente, spunta fuori il frutto che ci aspettava dalla annata recente. Vino già (molto) godibile ora ma certamente proiettato verso un futuro ventennale che promette bene.
Uno stile di Borgogna che mi sembra molto ben caratterizzato (è il primo Chicotot che bevo…) e sicuramente interessante: buon interprete della denominazione, pensato per l’invecchiamento, mi ricorda alcuni Borgogna della tradizione lontana. Per me 94/100.
In accordo perfetto con un petto d’anatra con spezie ed aceto balsamico.

Barolo Berri 2021
trediberri

Più floreale del già ottimo 2020, questo Berri 2021 mostra però anche un frutto maturo e potente, manifestando un bouquet aperto e fine, composito e rigoglioso, in cui svettano la rosa, la viola e il geranio su un letto di ribes rosso e di lampone. In bocca, per ora, è più chiuso e più austero del 2020 assaggiato lo scorso anno, con un tannino più scuro che rimanda alla liquirizia. Di medio corpo. Il 2020 era indubitabilmente pronto da bere, questo 2021, probabilmente, non è ancora del tutto pronto, bevibile si - grazie al tannino setoso e all’acidità moderata - ma non assolutamente al meglio delle sue potenzialità. Ottima etichetta, comunque. 93/100 imo, un punto in meno del 2020 assaggiato lo scorso anno, ma questo 2021 è sicuramente destinato - con un’adeguata maturazione - a sorpassare il predecessore.
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda emigrato » 27 set 2025 15:12

Da qualche tempo mi sto interessando ai vini sudafricani, c'e' una nuova wave di produttori che puntano tanto sulla finezza e l'essere poco invasivi. Uno di questo e' Ral, di cui ho apprezzato il Syrah e ora sto bevento il Cinsault (Cinsault che sta tornando alla ribalta alla grande in Sudafrica, con produttori come appunto Rall e Sadie , da cui Rall ha imparato essendo entrambi dello Swartland). Questa la nota:
Cinsault 2020 Rall
Colore leggero con unghia granata, al naso un bellissimo floreale, con ancora frutta matura e anche una nota speziata ed erbacea. Ottima finezza che dal naso si riflette in bocca, con un tannino leggero ma presente e una bella acidità. Finale magari non di grande intensità ma che che rimane lì bene.
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda piergi » 28 set 2025 11:52

Brunello di Montalcino ris. 93- Castelgiocondo
Bottiglia finita rocambolescamente nella mia cantina e ivi conservata da più di 20 anni ma che mai aveva acceso la mia curiosità, forse per una certa prevenzione "radicale chic" verso questa costola ilcinese della flotta Frescobaldi.
Il vino è integro e conserva tratti anche di un certo interesse, certo il profilo è evoluto ma non come la carta d'identità lascerebbe presagire. Un po' di cassettone a cui fa seguito menta, cioccolato fondente, arancia sanguinella e nel finale un accenno di fiore blu. Finale lungo e ancora leggermente astringente, forse più da legno l'elevazione che da tannino. Nel complesso una bottiglia appagante.

Ch Cl rancia ris. 09- Felsina
Una delle etichette che più hanno segnato la mia "adolescenza enoica". Ho ricordi di un annata non particolarmente canicolare e questo si riflette nel vino, equilibrato e vitale. Bella la tensione che innerva ogni sorso, una sferzata di energia e succosità solare e piena come mi aspetterei da un vino di Castelnuovo. Tanta arancia rossa matura, mentuccia selvatica, un bel corredo di frutta a polpa rossa, ma il tutto in una cornice di rigore e verticalità, il più mediterraneo dei Chianti.
Ascalo 021- Ascione Alongi
Sangiovese 100% 2 anni di cemento.
Vino curioso, note canforate intense a cui seguono sentori come di zuccherini alla violetta. In bocca è pepatissimo e fresco, a tratti balsamico. Il tannino è molto soffice e non disturba.Non un carro armato in chiusura, tutto molto soft, elegante e sofisticato.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda Nexus1990 » 28 set 2025 18:48

ferrari federico ha scritto:Nuits-Saint-Georges 1re cru Les Rues de Chaux 2021
Domaine Chicotot
Uno stile di Borgogna che mi sembra molto ben caratterizzato (è il primo Chicotot che bevo…) e sicuramente interessante: buon interprete della denominazione, pensato per l’invecchiamento, mi ricorda alcuni Borgogna della tradizione lontana. Per me 94/100.
In accordo perfetto con un petto d’anatra con spezie ed aceto balsamico.

Non ho assaggi recentissimi ma direi che ci hai preso in pieno. Prova a cercare qualche vecchia bottiglia (magari 2002 o 1999) e non te ne pentirai :wink:
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda Ziliovino » 29 set 2025 11:03

Quest'estate ritorno in Corsica, dopo parecchi anni, visto che è stata la primissima vacanza con gli amici a diciott'anni. Scusate, troppi ricordi, non sto piangendo, mi è solo schizzato un tappo di "biera accumudata cu a castagna" nell'occhio...
Pensavo di ritrovarmi con una Corsica "costazzurrizzata", ed invece no, ancora abbastanza selvaggia se vogliamo, quindi ottimo. Per dire, per raggiungere la Plage de L'Ostriconi, la foce del fiume e le maree continuano a modellare le forme della natura, e quando ci sono andato io ho fatto diversi guadi col fango fin sopra la caviglia, per poi attraversare lo stagno finale con l'acqua al petto... Non ho mai approfondito molto i vini di quest'isola, anzi direi proprio solo assaggi sporadici. Quindi tanto per cominciare scelgo due produttori di Patrimonio. Arrivando da San Fiorenzo, sulla costa, le vigne non si vedono, bisogna superare un rilievo parallelo alla costa per trovarsi in una valletta, vista mare, ma appunto decisamente protetta da questa altura.
Prima tappa da Clos Marfisi. Si assaggia sotto il porticato, col vento che arriva dal mare che tenta di spostare i bicchieri. Avevo info un pelo datate, visto che da pochi anni è entrato in azienda il figlio e sta rivoluzionando linea ed aggiungendo etichette...ovviamente ultra natural, anzi naturist, come da foto, e purtroppo in alcuni si sente alquanto eccessivamente...
Saltando le acetiche sbarazzine e qualche merde de poulet, restano da citare Grotta di sole blanc 2024 non male, leggero sporchino che si pulisce ed una bella bocca da rodano sud. Uva blanc 2024 è meno incisivo al sorso, ma recupera col naso tra i fiori e l'agrume.
Patrimonio mon Amour 2024 è un nielluccio fresco e fragrante, da bere fresco in estate, fa solo 4 giorni di macerazione, col tannino che chiama cibo. Uva rouge 2023 è eclettico, tra il balsamico ed il leggero aromatico, con una leggera noce a chiudere.
Ravagnole 2020 è infine un nielluccio più serio e profondo, intensa prugna al naso e tannino cazzuto che chiede tempo.

Mi sposto di poche centinaia di metri, Domaine Giudicelli. Qui tutto nuovo, anzi nuovissimo, pulitissimo, auto elettriche, aria condizionata... e la precisione si ritrova nei vini, tutti senza sbavature. Ci accoglie il figlio, piuttosto giovane. Assaggiamo i due Patrimonio base e le due rispettive selezioni. In linea di massima ho preferito in entrambi i casi i base (rouge 21 e blanc 23, qui il rosè non si produce), molto più espressivi e concessivi, dei fratelli maggiori Luna Nera 23 e terra Rossa 23, che non danno gran distacco nel bicchiere, e costano il doppio... prezzi in cantina poco amichevoli, ma la mano c'è.

Se passate in zona, per rinfrescarsi a fine assaggi consiglio di passare da Brasserie Ribella, appena fuori dal paese, col bancone all'aperto, sotto il pergolato con le colonne in pietra, e vista vigne. Anche qui qualche birra un pelo wild, ma anche di interessanti, e rinfrescanti... e pain artisanal au feu de bois.
Ah, sarà che non si sentono francesi, ma i Corsi sembrano più accoglienti e simpatici, plus mica da ridere.

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Nelle foto plage de l'Ostriconi, la considerazione di Miraval in patria, e i Naturist wines, che mi vanno bene purché si siano lavati ben bene le ascelle ed i pertugi vari...

Eccheciazzecca la Granaccia di Quiliano? Ne ignoravo totalmente l'esistenza, finché qualcuno che bazzica nel gruppo milanese del gambero non mi citò Veronelli “La Granaccia di Quiliano è tra i migliori vini d'Italia e quindi del mondo”... (ipotizzo che poco dopo il Gino abbia decantato del famoso Romanèe-Conti di Dolceacqua, chissà), e dovendomi imbarcare dalla vicina Savona per la Corsica non potevo non indagare...
Innocenzo Turco, in piccolo vigneto tra Vado Ligure e Savona in estate fa aperitivi in vigna e shop, non ha decisamente la stessa vista della Fattoria Mancini sui colli Pesaresi, ma siete in zona una puntatina la farei comunque... Poi cena a Quiliano, osteria La Faraccia, con panissa, farinata e focaccia ligure col pesto... sbavo ancor'oggi...

Colline Savonesi Granaccia I Cappuccini 2022 - Innocenzo Turco. Un grenache di bella freschezza e tensione, col naso giocato sul floreale carnoso, più che sulla fragola, che fa solo da contorno. Con un casuale risotto zafferano, cavolo viola brasato e salsa di soia.
"Il successo di tavernello invita a riflettere"
(Anonimo, bomboletta spray su muro)

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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda vinogodi » 29 set 2025 12:22

....altra sorpresona, su un vino dimenticato in angolino di cantinetta e aperto solo come fine sfumatura scaloppine...e invece...Trebbiano di Calabria Lolik 2007 Guccione , nel passato assai in voga da queste parti...oro carico, con profumi di miele millefiori e arachidi, mallo di noce, mela golden matura. Bocca di bella sostanza, grassoccia e morbida...sapete che mi e' piaciuto? 8)
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda piergi » 29 set 2025 14:22

vinogodi ha scritto:....altra sorpresona, su un vino dimenticato in angolino di cantinetta e aperto solo come fine sfumatura scaloppine...e invece...Trebbiano di Calabria Lolik 2007 Guccione , nel passato assai in voga da queste parti...oro carico, con profumi di miele millefiori e arachidi, mallo di noce, mela golden matura. Bocca di bella sostanza, grassoccia e morbida...sapete che mi e' piaciuto? 8)

Mi sa che ti è scappato un Calabria di troppo!!
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda ZEL WINE » 29 set 2025 18:51

piergi ha scritto:
vinogodi ha scritto:....altra sorpresona, su un vino dimenticato in angolino di cantinetta e aperto solo come fine sfumatura scaloppine...e invece...Trebbiano di Calabria Lolik 2007 Guccione , nel passato assai in voga da queste parti...oro carico, con profumi di miele millefiori e arachidi, mallo di noce, mela golden matura. Bocca di bella sostanza, grassoccia e morbida...sapete che mi e' piaciuto? 8)

Mi sa che ti è scappato un Calabria di troppo!!


Stanno facendo il ponte mica per nulla
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda vinogodi » 29 set 2025 19:25

ZEL WINE ha scritto:
piergi ha scritto:
vinogodi ha scritto:....altra sorpresona, su un vino dimenticato in angolino di cantinetta e aperto solo come fine sfumatura scaloppine...e invece...Trebbiano di Calabria Lolik 2007 Guccione , nel passato assai in voga da queste parti...oro carico, con profumi di miele millefiori e arachidi, mallo di noce, mela golden matura. Bocca di bella sostanza, grassoccia e morbida...sapete che mi e' piaciuto? 8)

Mi sa che ti è scappato un Calabria di troppo!!


Stanno facendo il ponte mica per nulla
...ah ... non l'hanno ancora fatto? Adesso capisco... 8) :lol:
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda Alberto » 29 set 2025 21:32

Prime impressioni a botta calda sul Chianti Classico, Castellinuzza di Cinuzzi, 2016 (13,5%)
Quando il sangiovese nebbioleggia..si può dire, o fà troppo anni 2000? :oops:
Rubino scarico con ampie concessioni al granato. Profumi di rosa fané, pellame, pelliccia, che pompano ad alto volume sin da subito nel bicchiere; bocca lapidaria (cit. Aramis), quasi scarna, a netta predominanza delle parti dure. I toni del frutto, comunque mai in primo piano, sono chiari e "croccanti" (aridaje con 'sti anni 2000), tipo durone appena acerbo. L'aria porta ruggine al naso, e un'idea di speziatura bruna in bocca.
Vino spigoloso e che brama il cibo (l'abbinamento di questa sera, una coda di manzo "a la Cordobesa" un po' semplificata), di forte personalità, sebbene per palati smaliziati.
Curiosissimo di risentirlo domani a pranzo... :roll:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

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we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda emmerre » 29 set 2025 21:55

Ziliovino ha scritto:Immagine

Quest'estate ferie a Grado. Ero non lontano da Carso e Collio, però già visitati in passato, per cui azzardo e provo a rimanere in zona Aquileia. Qui è viticoltura di pianura, con terreni alluvionali ricchi e fertili, e produzioni abbondanti... mi imbatto quindi in cantinone da mille milioni di bottiglie (tipo Valpanera, Cà Bolani, Cà tullio, feudi di romans...). Decido quindi di riassaggiare un produttore di cui ho ricordi annebbiati e lontani nel tempo: Borc Dodon di Denis Montanar.
Tanto per cominciare Borc Dodon sta per Malborghetto, dove ha sede l'azienda, uno dei tanti agglomerati agricoli sparsi nella pianura, costituiti da più cascinali circondati da stalle, fienili e coltivazioni. Il bisnonno era mezzadro, e da sempre qui si coltivano cereali, si allevano animali e si fa i viticoltori. Oggi i vigneti la fanno da padrone in azienda, ma il resto non è stato abbandonato del tutto, solo ridotto. Da qualche anno la famiglia di (ex)mezzadri ha acquistato dal padrone (notai) il grande cascinale dove viveva sia il padrone stesso che in passato la famiglia colonica, parzialmente restaurata, che mi viene giustamente mostrata con grande orgoglio.
Denis deve giusto fare un giro tra le vigne per verificare lo stato di maturazione, quindi via, giro tra Dodon, Sandrigo e Scodovacca (quest'ultimo ritenuto dai locali cru per il refosco, e dove ve ne sono ancora vigne centenarie). I vigneti sono intervallati dai campi coltivati, solo i più moderni sono monovitigno, Montanar crede molto nelle potenzialità delle vecchie vigne, che sono un gran misto di vitigni, anche all'interno di uno stesso filare, e nelle selezioni massali partendo dai vigneti più storici. Assaggiamo un po' di uve, i tralci sono stracarichi di grappoli, perchè nel 2023 hanno subìto la grandine, che ha lasciato strascichi sulla produzione 2024, e finalmente quest'anno le viti hanno "spinto parecchio", ma secondo il produttore la qualità sembra comunque buona. Mi dice anche di aver deciso, per ogni vigneto a turno, ed ogni sei anni, di lasciar "sfogare" e riposare le viti, con una sola potatura ad inizio anno e poi più niente. Sta anche cercando di eliminare il rame e lavorare solo con lo zolfo.
Si torna in cantina, che ha bancone e tavoli: qui vive ancora il tipico rito della frasca (osmiza nel Carso), e durante gli assaggi sarà tutto un viavai di locali, non più giovanissimi, che passano a fare quattro chiacchere davanti ad un calice, ovviamente di sfuso.

Arriviamo ai vini. Avevo vaghi ricordi di qualche vino impreciso, ed anche oggi bisogna dribblare alcune acetiche piuttosto invadenti, però i vini apposto sono buoni, ed il merlot anche molto buono direi. Tra gli assaggi segnalo:
OWcentottanta, tradotto Orange Wine legge Basaglia, da moscato e verduzzo, di cui da anni non fa più versioni dolci (ci torneremo) in quanto non di suo gusto, ha creato questa unione, ovviamente macerata, per ottenere un vino semplice, da pane e salame, e dal prezzo centrato, con un naso di aromaticità soffusa e frutta candita, sorso ruspante e tannico ma piacevole.
Uis Blancis 2022 è un macerato piuttosto elegante e delicato al naso, sorso di medio corpo e dal finale di buona tannicità.
Eclettico il Verduzzo 2018, che non volendo produrne di dolci, viene vinificato secco (o quasi in altre annate) e dimenticato per anni in botte. Il risultato è un piccolo (ho scritto piccolo eh) Vecchio Samperi, dal colore ambrato, naso di noce e frutta secca, e sorso da sherry.
Il Merlot 2018 (qui non si ha fretta di vendere i vini...) come già detto mi è piaciuto parecchio, lontano dalle caricature, è dal sorso fresco e lungo, dal tannino ancora cazzuto (per essere un merlò).
Il Refosco 2017 ha anch'esso bella bocca, più disteso ed elegante, ma dal naso stanco per bottiglia stappata da giorni, per cui riassaggerò.

Vagando nella pianura passai anche davanti ad un wineshop/piccolo produttore, dallo stiloso impianto fotovoltaico, per cui tentai... Brojli, nome che deriva da brolo, vini corretti, perfettini, ma senza slanci, come anche il racconto dei vini al banco di degustazione...

Venezia Giulia Refosco dal Peduncolo rosso ScodovH 2017 - Denis Montanar. Eccomi al riassaggio. Il tratto è sicuramente rustico, con la volatile presente ma al di sotto del fastidioso, ma c'è anche la mora e la fragola matura, unite ad un tocco vegetal-pepato. Sorso in cerca di equilibrio.


Mi ritrovo pienamente nelle tue impressioni. Le imprecisioni - chiamiamole così - ci sono, soprattutto sui bianchi. E in alcuni casi ho davvero pensato fosse meglio passare oltre. Ma il refosco 16 è davvero tanta roba, senza nemmeno i difetti che hai rilevato sulla 17
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zampaflex
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Re: LE BEVUTE DI SETTEMBRE 2025

Messaggioda zampaflex » 30 set 2025 21:57

Compendio della seconda metà del mese

Ganevat - Cotes du Jura Cuvée Florine 2018
Manuale della Jura moderna: riduzione (zolfanello), agrume maturo, erbe officinali, un filo di florealità, corpo snello ma ficcante, sapidità presente, acidità che grazie all'annata ben soleggiata non è sguainata e affilata ma compresente e canta nel coro. Per assurdo, pare uno chenin giudizioso ma al doppio del prezzo.
:D :D :D :) -

Rocca del Principe - Fiano di Avellino 2018
Perfetto. Maturo di frutti a pasta gialla, agrumi, lievi torbature castagnose sullo sfondo, erbe varie per un corpo che ha grip e lunghezza giuste per elevarsi sopra la media dei bianchi italiani. Bello e (non) impossibile.
:D :D :D :) ++

Altesino - Brunello di Montalcino Montosoli 2016
Credo che l'evoluzione climatica dell'annata abbia obbligato l'azienda a produrre una versione gentile nonostante lo sbuffo alcoolico incipiente. Mi sembra il vino perfetto per l'americano in corso di evoluzione, in via di affrancamento dalle marmellate.
Però il terroso territorio qui non c'è: l'esecuzione è piatta, tecnica. Si beve, va bene a chiunque, un po' meno a me.
:D :D :D ++

Cavallotto - Barbera d'Alba Vigna del Cuculo 2016
L'opposto: una interpretazione potente ma verticale, asciugata dalle ridondanze pletoriche che molto spesso affliggono questi vini. Vorrei dire ascetica ma darebbe l'impressione sbagliata. Piuttosto, filosofica.
Vino per chi è arrivato, e apprezza le sfumature più delle dichiarazioni.
:D :D :D :) ++

Cantina della Volta - DDR 2015 sboccatura marzo 2023
Strepitoso. Si mangiano ciliegie ferrovia a mani piene, qui. Da fare buttare via metà dei rosé prodotti in Sciampagna.
Cuoricini, e chissene se ha bollicina roboante o persistenza strutturata come un fondale di Cinecittà.
:D :D :D :) ++
Non progredi est regredi

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