è roba di gennaio, ma credo non vi offenderete... sono rimasto indietro con i compiti scritti...
Venezia Giulia Refosco dal Peduncolo Rosso Orgoglio 2019 - Belluzzo. Produttore a me sconosciuto, che propone un refosco muscolare e concentrato, senza però risultare eccessivo, ricco al colore, ha un naso dal fruttato intenso e profondo, ancora giovane, pieno al sorso ma sorretto da buona freschezza.
Champagne Pur Pinot Noir Brut - J.M. Gobillard. Resta per me produttore mediocre, anche con questa sua cuvée più o meno nuova, fruttato ma non troppo, elegante ma non troppo, comunque piacevole, bollicina migliorabile, cortino. Piaciuto, ma non troppo.
Vallée d'Aoste Blanc de Morgex et de la Salle 2022 - Marziano Vevey. Il tratto artigianale è netto, velato da metà bottiglia in poi, abbondante deposito di tatrati, la seconda bottiglia sporchina appena versato... però ne esce un bel bianco di montagna, teso, col profilo tra la pera verde e nette le erbe aromatiche. Non male.
Valpolicella Classico 2023 - Cà La Bionda. Gioca un po' troppo a fare la vernatsch, o il pinot noir se volete, colore molto scarico, floreale, leggiadro, corpo leggero, però la sensazione che gli manchi qualcosa è netta... peccato.
Brunello di Montalcino 1998 - Biondi Santi. E' sempre lui, serio ed aristocratico, tabacco e ruggine, poi esce il frutto non troppo definito ed una punta di cuoio. Rigoroso anche al sorso, tannino risolto, ma la freschezza lo porterà comunque ancora lontano, per un sorso di grande eleganza.
Ghemme Chioso dei Pomi 2015 - Rovellotti. Spesso finiamo per rincorrere chissà quale vino, a chissà quale prezzo, e poi con poco più di quindic'euri trovi piena soddisfazione... Certo, non avrà chissà quale spinta ed equilibrio al sorso, ma è nebbiolo vero, verace se preferite, gustoso, e dal profilo affascinante che in quest'annata è tutto spezie orientali, a tradire la Vespolina, ciliegia fresca e cortecce. Velato da metà bottiglia in poi.