Bevute novembrine

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alì65
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda alì65 » 27 nov 2024 07:30

vinogodi ha scritto:...ribadisco : conoscendo assai bene Guido e Mariella ( anche per ragioni anagrafiche : siamo quasi cresciuti assieme) , il loro trascorso e la loro filosofia , non mi stupisce per nulla l'evoluzione della loro proposta . Chi non li conosce e si ferma all'aspetto legale/formale ne rimane profondamente perplesso . Avevano una cantina sterminata , fra le più incredibili solo ad immaginarlo ( ricordo benissimo la magnum di Chambertin di Bernard Dugat Py all'ingresso sulla botte , quante volte li ho rimbrottati ... roba più unica che rara , penso ne produca mezza dozzina solo nelle annate eccezionali): la loro cantina su più piani, io, l'ho vista con senso di frustrazione che manco vedere quella di Pinchiorri mi fece così effetto, tenuto conto anche della location , così come ricordo le tre valigette piene di elenchi telefonici ... che erano la carta dei vini (prezzati ... da lacrime) , che dopo mezz'ora e la consultazione di un millesimo del contenuto, scoraggiato ti lasciavi consigliare da Guido per fare prima e sempre ti tirava fuori chicche che erano sue scoperte magari neppure in carta dei vini , perchè lui viaggiava per le cantine , ma tanto. Ma i tempi sono cambiati, cambiato è lo spirito ( da onnivori del vino a selezione feroce dei produttori per sconvolgimenti filosofici personali), cambiato il concetto del servizio riducendo fortemente i posti e sconvolgendo persino la proposta gastronomica. Io la discuto , ma l'accetto . L'estrema selettività invocata gli ha portato più serenità e meno nevrosi : meno , per loro , "rompiscatole" , meno clienti ( apparentemente) ma più selezionati secondo il loro credo empatico . Sta di fatto che ha una lista d'attesa ormai da stellato : vuol dire che , probabilmente, hanno raggiunto i loro obiettivi . Forse anch'io preferivo prima , ma non mi sogno lontanamente , conoscendoli , né di criticarli né di accondiscenderli falsamente : ma accettare la loro scelta sì . Ci vado un pò meno , mi sento pure io libero di scegliere ( se voglio un Borgogna bianco , voglio un Borgogna bianco e non un Jura del contadino bio - natural con tre filari dietro la chiesa di Arbois...) 8) ...


Giudo o lo ami o lo odi; io non l'ho mai amato e manco odiato ma sono sempre stato in conflitto per le sue scelte e ideologie
resta, comunque, una enciclopedia del mondo vino e una cima assoluta nel mondo hi-fi
sono anni che non vado perchè non è più il mio posto ma mi dispiace molto
futuro roseo, si preannuncia un 2025 da urlo!!!
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 27 nov 2024 12:21

Anche io ero un vecchio (e “empatizzato”) cliente, assiduo. Poi, per un motivo o per un altro, erano molti anni che non andavo più. Ma del resto è anche vero che negli ultimi anni usciamo fuori a mangiare di meno di un tempo…
Non contesto assolutamente le peculiarità delle persone e del locale (ogni ristorante e ogni ristoratore ha le sue… e il cliente trae le sue conclusioni su dove tornare e su dove eventualmente non tornare.
Non contesto neppure il cambio di strategia di ristorazione, di cui ero a conoscenza.
Arrivo persino a non contestare la assenza di una carta dei vini, e infatti eravamo partiti a chiedere “fai tu, sorprendici (con una proposta adatta al menù ed interessante).

Non ho gradito, invece, la risposta molto secca e tutta sulla difensiva: “Noi non vogliamo sorprendere nessuno. Il vino è convialità, non sono ben accette le pippe sul vino…”
Che il vino sia convivialità questo credo di saperlo bene, che un locale che era noto (soprattutto) per le “pippe” sul vino (e che ancora adesso le ammannisce, anche se in chiave biologica green) mi dica che non gradisce le pippe sul vino, questo mi sorprende si, ma negativamente…

Non ho gradito che si contraddica e si contesti il gusto del cliente: se una signora è fissata che beve solo bollicine da Pinot nero, perché insistere che le bollicine da Chardonnay sono meglio, più fini ecc. Perché trattare il cliente da incompetente?

Non ho gradito che si portassero le due bottiglie insieme, stappate insieme, e che quella di rosso sia stata stappata prima del l’approvazione del cliente su una etichetta consigliata dal ristoratore.

Soprattutto non ho gradito l’inconsistenza del rosso, profumato per carità ma più soft drink alla frutta che vino adatto a un menù interamente basato sul tartufo nero…
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ZEL WINE » 27 nov 2024 12:47

Questi sarebbero contrari alle PIPPE ??? :lol: :lol:
Ho giusto dedicato 10 minuti al sito che e’ stato linkato:
Una prosopopea di pippe infinite mai letta, ma fate da mangiare e servite il vino con serenità, Maremma maiala .
fama di loro il mondo esser non lassa;
misericordia e giustizia li sdegna:
non ragioniam di lor, ma guarda e passa.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Nexus1990 » 27 nov 2024 13:00

ferrari federico ha scritto:Anche io ero un vecchio (e “empatizzato”) cliente, assiduo. Poi, per un motivo o per un altro, erano molti anni che non andavo più. Ma del resto è anche vero che negli ultimi anni usciamo fuori a mangiare di meno di un tempo…
Non contesto assolutamente le peculiarità delle persone e del locale (ogni ristorante e ogni ristoratore ha le sue… e il cliente trae le sue conclusioni su dove tornare e su dove eventualmente non tornare.
Non contesto neppure il cambio di strategia di ristorazione, di cui ero a conoscenza.
Arrivo persino a non contestare la assenza di una carta dei vini, e infatti eravamo partiti a chiedere “fai tu, sorprendici (con una proposta adatta al menù ed interessante).

Non ho gradito, invece, la risposta molto secca e tutta sulla difensiva: “Noi non vogliamo sorprendere nessuno. Il vino è convialità, non sono ben accette le pippe sul vino…”
Che il vino sia convivialità questo credo di saperlo bene, che un locale che era noto (soprattutto) per le “pippe” sul vino (e che ancora adesso le ammannisce, anche se in chiave biologica green) mi dica che non gradisce le pippe sul vino, questo mi sorprende si, ma negativamente…

Non ho gradito che si contraddica e si contesti il gusto del cliente: se una signora è fissata che beve solo bollicine da Pinot nero, perché insistere che le bollicine da Chardonnay sono meglio, più fini ecc. Perché trattare il cliente da incompetente?

Non ho gradito che si portassero le due bottiglie insieme, stappate insieme, e che quella di rosso sia stata stappata prima del l’approvazione del cliente su una etichetta consigliata dal ristoratore.

Soprattutto non ho gradito l’inconsistenza del rosso, profumato per carità ma più soft drink alla frutta che vino adatto a un menù interamente basato sul tartufo nero…

A me sarebbe bastata una sola delle prime due risposte per mettere il pasto sui binari sbagliati. Conosco bene questi posti in cui invece di fare il proprio lavoro, che è cercare di mettere a proprio agio i tuoi ospiti e fargli passare una bella serata, il personale si sente investito della responsabilitá morale di insegnare alle persone come mangiare, bere, pensare. Li evito come la peste, ma evidentemente c’è gente a cui piace…
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda vinogodi » 27 nov 2024 13:01

ZEL WINE ha scritto:Questi sarebbero contrari alle PIPPE ??? :lol: :lol:
Ho giusto dedicato 10 minuti al sito che e’ stato linkato:
Una prosopopea di pippe infinite mai letta, ma fate da mangiare e servite il vino con serenità, Maremma maiala .
...le pippe sono pippe, purtroppo : e difficile da contestualizzare . Conoscendo Guido sono molto più indulgente ma chi non lo conosce l'impressione è quella , con l'aggravante, oggi , di ideologizzare il vino e quello che gli sta dietro, processo a me completamente producente irritazione ( è buono perchè il produttore è attento alle energie cosmiche , alle fasi satellitari e all'orientamento delle nebulose) ... ma se generalizzi , chiaro che frequenti poco gli stellati e i loro sommeliers , dove le pippe sono sdoganate solo ad entrare nel locale (ormai le pippe sono sdoganate sotto forma di "storytelling" , che ha sostituito l'obsoleto rito della decantazione o dei cerimoniali prestappatura ) ... 8)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ZEL WINE » 27 nov 2024 13:13

vinogodi ha scritto:
ZEL WINE ha scritto:Questi sarebbero contrari alle PIPPE ??? :lol: :lol:
Ho giusto dedicato 10 minuti al sito che e’ stato linkato:
Una prosopopea di pippe infinite mai letta, ma fate da mangiare e servite il vino con serenità, Maremma maiala .
...le pippe sono pippe, purtroppo : e difficile da contestualizzare . Conoscendo Guido sono molto più indulgente ma chi non lo conosce l'impressione è quella , con l'aggravante, oggi , di ideologizzare il vino e quello che gli sta dietro, processo a me completamente producente irritazione ( è buono perchè il produttore è attento alle energie cosmiche , alle fasi satellitari e all'orientamento delle nebulose) ... ma se generalizzi , chiaro che frequenti poco gli stellati e i loro sommeliers , dove le pippe sono sdoganate solo ad entrare nel locale (ormai le pippe sono sdoganate sotto forma di "storytelling" , che ha sostituito l'obsoleto rito della decantazione o dei cerimoniali prestappatura ) ... 8)

Nei 13 tristellati italiani mai un sommelier ha sfrancicato i maroni su un vino, c’è quello bravo quello meno, hanno da lavorare. Per sentito dire ovviamente.
fama di loro il mondo esser non lassa;
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 27 nov 2024 13:17

Nexus1990 ha scritto:A me sarebbe bastata una sola delle prime due risposte per mettere il pasto sui binari sbagliati.


Negli effetti, proprio questo è successo…
L_Andrea
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 27 nov 2024 19:40

Ieri serata focus sul Alto Piemonte in compagnia di Cristiano Garella al ristorante Novanta a Bressana Bottarone.
Cristiano ha presentato alcuni vini della sua distruzione coprendo quasi tutta l area nord piemontese ( escluso Boca tra le big)
Erano previste 3 batterie da 2 vini ciascuna

Prima batteria Ferrando Carema 2020etichetta bianca vs Gilberto Boniperti Fara Berton 2021

Entrambi i vini sono espressioni autentiche del territorio che ospita i vigneti; Carema vino di montagna con un ossatura minerale e fresca molto orientato sul profilo floreale, Fara da vigne delle Colline Novaresi più rilassato e già ampiamente godibile giocato sulle note di fragolina in confettura. A valutare solo quanto c'era nel bicchiere è stato un pareggio, se invece aggiungiamo all equazione anche il rapporto q/p vince a mani basse il Fara.

2 batteria Ioppa Ghemme 2016 vs Paride Iaretti Gattinara riserva Pietro 2019

Il Gattinara di Paride è un bimbo in fasce e fa capire che ha bisogno ancora di tempo per sfoderare la sua eleganza e austerità. Con il tempo nel bicchiere si distende su note balsamiche e floreali.
Ioppa è una realtà che non conosco ma il suo Ghemme si rivela come vino meno convincente della serata. Più "caldo" e un po' sfocato potrebbe pagare il fatto che venga dalla zona meno brillante dell Alto Piemonte

3 batteria Colombera&Garella Lessona "Pizzaguerra" 2020 vs Le Pianelle Bramaterra 2019

Dopo una pò di tempo nel bicchiere il Lessona mette la freccia e decide di fare uscire tutta la sua eleganza che poggia su uno scheletro di acidità tipica dei terreni sabbiosi di quelle zone, mentre il Bramaterra parte più giocoso sul fruttino pare affievolirsi in breve tempo.
Serata molto piacevole dove ho conosciuto Jurko, membro della colonna Milanese del forum.
ferrari federico
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 27 nov 2024 21:38

Conero Riserva Campo San Giorgio 2019
Umani Ronchi

Ancora molto molto giovane, fin dal colore, viola quasi nero. Il profumo è ancora abbastanza chiuso ma si notano l’inchiostro di china, la rosa appassita, la susina nera, il caffè nero, il sapido di una nota salina e minerale. Corposo e materico alla beva, il tannino del Montepulciano (qui in purezza) è già bevibile ma al retrobocca ancora un po’ allappante.
Da rivedere tra almeno 5/6 anni (e ne durerà almeno 20).
Per ora 91/100.
Stappato, anche se siamo a metà settimana, per festeggiare l’esito delle mie analisi del sangue: tutto perfetto, colesterolo e trigliceridi compresi! Incredibile!
Ziliovino
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Ziliovino » 28 nov 2024 09:41

Immagine

Immagine

Ormai gli anni passano, le bicchierate anche, ci si vede di meno, e quando si organizza, scegliendo tra verticali di Bonarda, orizzontali di Valcalepio, trebbiano Vs. viognier, eh niente, si va di comfort zone e morta lì...
Bar Vs. Bar
alla cieca, ma oserei dire parziale, visto che ci conosciamo, nei gusti ed in parte nelle cantine, per cui questa volta ne abbiamo beccati parecchi, oltretutto era nei fatti giorno frutto (non so se anche di calendario...), ovvero tutti vini performanti.

Barbaresco Boito Riserva 2018 - Rizzi. Il colore rivela la giovane età del vino, ma nonostante questo è già affabile, solare, frutto sulla ciliegia, qualche tono di ruggine, tannino fitto fitto ma levigato, di buona freschezza ed equilibrio. Qualcuno riconosce lo stile Rizzi, allo stappo non ci si aspettava un 2018, ne i 15 gradi in etichetta, ma comunque non mi è dispiaciuto direi.

Barbaresco 2013 - Francesco Versio. Colore dai riflessi più mattonati, cupo nei profumi e piuttosto chiuso, fruttato sulle more, al sorso è ancora in cerca di equilibrio, ma c'è bella spinta e profondità, con bella freschezza che lo porterà lontano. Peccato solo che al naso fatichi a decollare.

Barbaresco Montestefano 2017 - Serafino Rivella. Appena versato polvere di caffè, che svanisce per lasciare spazio alla frutta macerata, tra cui spicca nitida la fragolina di bosco, qualche spezia, elegante al sorso, tannino presente ma piacevole, fresco, col tempo esce una bella spezia orientale. Allo spoglio nessuno ha pensato alla calda 2017, e dopo alti e bassi con questo produttore, questa bottiglia è in piena forma direi.

Barbaresco Bricco Asili 1985 - Ceretto. Caffè, radici, poi crema whisky, perfino caffelatte, vitale, ma inizialmente monotematico, necessita giustamente di aria per passare alla spezia, fiori appassiti, ed a qualche tono piccante di curcuma e di solvente. Ancora ben presente anche al sorso, dove c'è una bella rotondità, spinge ancora, tannino rifinito. Tant'è che gli diamo tutti una decina di anni di meno.

Champagne Coeur de Meunier Brut Nature 2015 - Mathelin. Apre su note di torrefazione, poi pasticceria, agrume, di bella tensione al sorso, salino e piacevole. Ovviamente alla cieca non m'è parso per niente un meunier, per cui mi è piaciuto :-)

Barolo Monprivato 2012 - Giuseppe Mascarello. Questo non nasconde tutta la sua severità e precisione, ma è piacevole nelle note fin quasi agrumate, c'è anche una leggera buccia d'anguria, col tempo china, cuoio, ed appare anche un tocco di pepe bianco. Sorso teso e lungo, da Barolo serio e da lunga gittata. Ovviamente l'anguria mi porta prima da Cascina Francia, poi la severità mi suggerisce Mauro Mascarello, beccato...

Barolo Vigna Rionda 1999 - Fratelli Oddero. Inizialmente chiuso a riccio, scuro senza essere cupo, ci impiega un po' a concedere frutta e spezie. Il sorso è vigoroso, maschio, ma sembra ormai essersi disteso, nel pieno delle sue potenzialità, arrivo alla vigna Rionda, poi sapendo chi ha conferito la bottiglia ad Oddero. Gran bel confronto quello tra Monprivato e Rionda, e sceglierne uno è davvero difficile oggi.

Barolo Tre Tine 2015 - Giuseppe Rinaldi. Giovane, fragrante e solare, concessivo, goloso, quasi fin troppo... però buono è buono, un poco atipico forse? o magari è l'annata, c'è un poco di alcol a disturbare, frutto ed erbe, col tempo l'alcol esce a disturbare.

Barolo Colonnello 1997 - Aldo Conterno. Scuro nel colore e nel profilo olfattivo, rotella di liquirizia, cola, c'è anche un tocco di cocco, etereo e speziato. Sorso di freschezza vivida, che lo ravviva, ma va a dare un po' di squilibrio. Il giorno dopo è tutto goudron, catrame e radice di liquirizia. Produttore mitico ma con cui non riesco ad entrare in sintonia...

Barolo Boscareto 2010 - Ferdinando Principiano. Fragrante ed aperto, floreale, fruttini rossi, qualche radice, preciso e concessivo, dal sorso energico e piacevole, tannino ancora un pelo graffiante. Chi l'ha portata dice che appena uscito era quasi imbevibile, duro, gnucco e squilibrato... col suggerimento del comune di provenienza e dello stile del produttore arriviamo a Principiano, ma non al cru e nemmeno all'annata. Anche questo è un produttore con cui non sempre sono in sintonia, ma questa bottiglia era piuttosto buona, c'è poco da dire.

Barolo Chinato - Bartolo Mascarello. Questo mi mancava per cui ero parecchio curioso... mentolo e canfora, erbe mediche, una versione più elegante di quella di Cappellano, per capirci, con forse meno carattere, ma indubbiamente più equilibrata ed elegante, anche al sorso. Leggo che è imbottigliato da Chinati Vergano, che lo produce anche oppure segue solo la parte fiscale/imbottigliamento? boh.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda arnaldo » 28 nov 2024 10:18

L_Andrea ha scritto::
Pomona, preferito rispetto ai Fabbri che avevano una nota più amaricante. Invece la cantina di Castellina in Chianti era veramente un bel prodotto, goloso e profumato.
.


La bellezza dei propri palati. Per me l'esatto contrario. Da fan di Pomona....quest'anno li ho trovati un po' sovrastati dall'affinamento,soprattutto il chianti classico, al punto che ho trovato miglior vino il loro cabernet sauvignon. Al contrario i vini della Susanna li ho trovati TUTTI splendidi. Il chianti classico lamole 2022 un gioiello, un trionfo di frutta e spezie sottili. la Riserva straordinaria per carattere e stoffa, dara' grosse gioie. le ho fatto i complimenti. Mai come stavolta cosi' convincenti,.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda arnaldo » 28 nov 2024 10:25

l'oste ha scritto:Una cantina ricca e in aggiornamento costa, è un immobilizzo che però con i vini "normali" non cresce di valore negli anni.
Altri motivi possono essere il rischio alcolometro (con il nuovo codice salviniano poi) e per il fatto che ad un tavolo di quattro persone mediamente l'acquisto è di una sola bottiglia e difficilmente una di quelle costose (e più facilmente ricaricabili/marginabili).
Penso sia anche ormai calata la "moda" e il desiderio di acculturamento verso il vino da parte delle fasce medie di consumatori e i ristoranti si adeguano


Parole SANTISSIME che condivido appieno. la festa è finita da mo'. e di cantine appesantite si muore (per la gioia poi degli stokkisti). Sono davvero pochi quelli che grazie alla cantina fanno utili, e quindi si cerca come dici te si cerca di essere "eclettici" soprattutto quando si parla di zone ricercate ma iper care.
Aggiungo: solo i ristoratori o pseudoristoratori che SANNO VENDERSI social riescono probabilmente a continuare al contrario a vendere con ricarichi ESAGERATI, ma sono davvero pochi, hanno cantine appesantite all inverosimile con molta giacenza invenduta ma basta che piazzino un paio di bombe a settimana (e lo fanno ) con margini pazzeschi e sono a posto.
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 28 nov 2024 14:12

arnaldo ha scritto:
La bellezza dei propri palati. Per me l'esatto contrario. Da fan di Pomona....quest'anno li ho trovati un po' sovrastati dall'affinamento,soprattutto il chianti classico, al punto che ho trovato miglior vino il loro cabernet sauvignon. Al contrario i vini della Susanna li ho trovati TUTTI splendidi. Il chianti classico lamole 2022 un gioiello, un trionfo di frutta e spezie sottili. la Riserva straordinaria per carattere e stoffa, dara' grosse gioie. le ho fatto i complimenti. Mai come stavolta cosi' convincenti,.

Il Cabernet Sauvignon di Pomona era il vino che proprio non mi ha convinto per niente, scarico e con note verdi quasi da Cabernet franc.
Il tutto da prendere con le dovute pinze visto che era un assaggio in fiera e non ho un grosso feeling con il Chianti in generale..
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda Trabateo » 28 nov 2024 23:03

Domaine Aurelie Berthod - Hautes-Cotes De Beaune - La Grande Corvée de Bully - 2022
Ingresso carnoso, con sbuffi di liquerizia e frutto rosso. Poi cenere e ancora frutto rosso in macedonia. Poi oliva con rimando al Rodano Nord...che per fortuna ritorna subito in Borgogna. Una bella spezia, cenere, ancora frutto rosso, sempre ematico.
In bocca è prevalente il frutto, buona acidità e persistenza, tannino non presente.
Piaciutissimo anche questo (preferenza ancora su Jeanniard che aveva più materia)...comunque boccia seccata durante la cena con roastbeef sotto sale preparato ad arte dalla mia compagna :mrgreen:
Un passo alla volta, un respiro alla volta.
Tanto se non sopravvivi alla pallottola più vicina alla fronte, non devi preoccuparti di quella dopo...
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda piergi » 29 nov 2024 17:01

Greco di Tufo Torrefavale 2017- Cantine dell'Angelo
I 2017 di questa Cantina si confermano figli unici all'interno della storia aziendale.
Come nel caso del miniere pari annata anche qui la matrice più terrosa, arcigna e tannica del greco tufese rimane decisamente in secondo piano, a favore di una declinazione del vino-vitigno più gentile e morbida, sui toni dorati di frutta a polpa gialla, arancia bionda tardiva e mentuccia.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

http://igolosotopi.blogspot.com
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda vinogodi » 29 nov 2024 18:17

...ieri sera con 12 amici sciammannati, all'osteria Del Ginnasio mangiata epica ( ristorante dalla qualità sopraffina ) con accompagnamento di un vino non sempre sulla bocca di tutti , il Nebbiolo ( base) vicino a una bellissima schiera di "vini da vitigni simili" ... e infatti ci siamo divertiti . In sintesi :

Preaperitivo per chi aspettava :
- Metodo Classico Pas Dosé Francesco Bellei :D :D :D

Aperitivo:
- Rosé Metodo Classico 2018 Cerioli Oinoe :D :D :D
- Rosé Metodo Classico "Mattaglio" 2016 Cantine della Volta :D :D :D +

Poi, sempre in rapida successione:
- Nebbiolo d'alba 2021 GB Burlotto :D :D :D :) +
- Blauburgunder 2021 Terlan Cantina di Terlano :D :D :) +

- Nebbiolo D'Alba 2021 Serafino Rivella :D :D :D
- Rosso di Montalcino 2021 Fattoi :D :D :D

- Nebbiolo d'Alba 2020 Massolino :D :D :D +
- Sassoalloro 2020 Jacopo Biondi Santi :D :D :D ++

- Nebbiolo d'Alba "Valmaggiore" Giacosa 2019 :D :D :D :) ++
- Chianti Classico Monteraponi 2019 :D :D :D :)

- Nebbiolo d'Alba 2015 Bartolo Mascarello :D :D :D :)
- Etna Rosso i Vigneri Salvo Foti 2010 :D :D :D ++

- Barolo Ravera 2014 Cogno :D :D :D :D
- Taurasi 2014 Mastroberardino :D :D :D :)
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda teo777full » 29 nov 2024 20:40

Il LANGHE nebbiolo 2021 di Baldo, per averle prese da quello di Burlotto, mi sa che non era in piena forma :?
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda vinogodi » 30 nov 2024 15:24

teo777full ha scritto:Il LANGHE nebbiolo 2021 di Baldo, per averle prese da quello di Burlotto, mi sa che non era in piena forma :?
...formissima ... erano tutti deliziosi , ma quello di Fabio ( Alessandria- Burlotto) è 'na roba da bersene damigiane... :P
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda ferrari federico » 30 nov 2024 15:39

Colli di Salerno Montevetrano 2018
Montevetrano

Uvaggio “super-campan” che parte dai vitigni bordolesi (50% Cabernet Sauvignon, 20% Merlot) ma è il restante 30% di Aglianico che detta l’agenda. Infatti questo vino non assomiglia per nulla ad un Bordeaux: più speziato, con un profilo aromatico complessivamente diverso.
Uguale è il colore, porpora scuro quasi nero con l’unghia granata.
Il bouquet parte con una nota floreale decisamente inusuale (geranio, lavanda), sotto spinge un minerale deciso (grafite, limatura di ferro, pietra focaia) e una sventagliata sul registro della selvaggina. Addirittura un ricordo di trementina.
Alla fine, affiora anche - timidamente - il frutto (tutto quello che potreste immaginare con buccia blu-nera).
Corposo e denso in bocca, già bevibile e fine nel suo equilibrio tra tannino e legno nuovo.
Aglianico e Merlot si fanno sentire più del Cabernet…
Non saprei dire quanto giochino, qui, i varietali e quanto il terroir…
Per me, 92/100
L_Andrea
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Re: Bevute novembrine

Messaggioda L_Andrea » 30 nov 2024 21:55

Aurelien Chatagnier Saint Joseph La Sybarite 2021
Giovane, necessita di un po' tempo per distendersi e diventa una buona bevuta. Il colore è ancora scuro, sanguigno e al naso esprime note di carne, cuoio e sul finale delle note di frutta scura (mirtillo, gelso,mora) in composta. Al palato è profondo,riempie la bocca ma mantiene una certa freschezza in virtù dei 12,5° con tannini e acidità che solleticano la lingua.
Con qualche anno in più in vetro sarà sicuramente più completo.
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