Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

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nicopalaz
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Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda nicopalaz » 21 ott 2024 13:35

Durante un recente viaggio a Lione e Chambery in Francia, ho avuto l’occasione di parlare con diversi appassionati di vino in alcuni dei più caratteristici bar à vin. È stato durante questi incontri sinceri e spontanei che sono stato introdotto alla bellezza dei vini del Beaujolais: rossi succosi, pieni di frutto, perfetti per essere condivisi in modo informale con gli amici. Non stiamo parlando di vini complessi o da lungo invecchiamento, ma di bottiglie che riescono a catturare l’essenza della convivialità e della freschezza.

Alcune cantine che mi hanno particolarmente colpito durante il viaggio includono nomi come Domaine Thillardon, Foillard, Marcel Lapierre e Jean-Louis Dutraive, alcuni dei produttori che per gli amici francesi rappresentano al meglio lo spirito del Beaujolais: vini eleganti, di facile approccio e, soprattutto, autentici.

Questa esperienza mi ha fatto sorgere una domanda: esistono vini simili in Italia? Rossi altrettanto informali, succosi e accessibili anche nel prezzo?
piergi
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda piergi » 21 ott 2024 14:29

I piedirosso dei campi flegrei
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 21 ott 2024 15:12

Giusto il Piedirosso dei Campi Flegrei, ci aggiungo Rossese di Dolceacqua. Però considerando prezzi (mediamente più bassi), qualità media (più alta) e soprattutto varietà negli esiti (infinitamente superiore) dovuti alle importanti differenze interne di terroir nel Beaujolais ti consiglio di approfondire il Beaujolais più di quanto ti affaccerai al Rossese e/o al Piedirosso dei campi flegrei 8)
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 21 ott 2024 15:22

nicopalaz ha scritto:Durante un recente viaggio a Lione e Chambery in Francia, ho avuto l’occasione di parlare con diversi appassionati di vino in alcuni dei più caratteristici bar à vin. È stato durante questi incontri sinceri e spontanei che sono stato introdotto alla bellezza dei vini del Beaujolais: rossi succosi, pieni di frutto, perfetti per essere condivisi in modo informale con gli amici. Non stiamo parlando di vini complessi o da lungo invecchiamento, ma di bottiglie che riescono a catturare l’essenza della convivialità e della freschezza.

Alcune cantine che mi hanno particolarmente colpito durante il viaggio includono nomi come Domaine Thillardon, Foillard, Marcel Lapierre e Jean-Louis Dutraive, alcuni dei produttori che per gli amici francesi rappresentano al meglio lo spirito del Beaujolais: vini eleganti, di facile approccio e, soprattutto, autentici.

Questa esperienza mi ha fatto sorgere una domanda: esistono vini simili in Italia? Rossi altrettanto informali, succosi e accessibili anche nel prezzo?

Mi permetto di aggiungere, da appassionato della zona, che il Beaujolais non è solo “frutto e immediatezza” ma i vini di alcune AOC (penso a Morgon, Moulin a Vent, Côte de Brouilly in prima battuta ma anche ad alcuni Fleurie, Julienas, chenas) hanno un importantissimo potenziale di invecchiamento. Già tra i citati penso a Thillardon, i cui vini sono buoni da subito ma dagli 7/8 anni… Diventano grandi vini, vini per cui in borgogna serve il centello, o quasi. Stesso discorso per i vini di Lapierre, Thivin, Burgaud, Bouland, Desvignes, e altre decine di produttori
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Patatasd » 21 ott 2024 15:26

I vari Tai Rosso, ma anche altri vitigni dei Colli Euganei e dintorni specie nelle declinazioni più fresche e leggere, come quelle di Asja Rigato, Fora, Il Ceo o altri giovani produttori del Vicentino e dintorni, sono secondo me quelli che hanno più similitudini con quello che cerchi nei Beaujolais.
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andrea
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda andrea » 21 ott 2024 15:53

Alcuni dei Beaujolais qui citati non sono esattamente accessibili nel prezzo...
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 21 ott 2024 16:01

andrea ha scritto:Alcuni dei Beaujolais qui citati non sono esattamente accessibili nel prezzo...

Lapierre è caro, concordo, infatti non lo compro. Foillard pure è un po’ caro ma non lo compro più che altro perché a volte puzza. Quali sono gli altri che consideri cari?
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picenum
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda picenum » 21 ott 2024 18:33

Nexus1990 ha scritto:
andrea ha scritto:Alcuni dei Beaujolais qui citati non sono esattamente accessibili nel prezzo...

Lapierre è caro, concordo, infatti non lo compro. Foillard pure è un po’ caro ma non lo compro più che altro perché a volte puzza. Quali sono gli altri che consideri cari?

Nexus1990 ha scritto:
andrea ha scritto:Alcuni dei Beaujolais qui citati non sono esattamente accessibili nel prezzo...

Lapierre è caro, concordo, infatti non lo compro. Foillard pure è un po’ caro ma non lo compro più che altro perché a volte puzza. Quali sono gli altri che consideri cari?

ho trovato molte più bottiglie di Lapierre ridotte che di foillard.
il 3.14 oramai è solo merce di scambio a quota media di 100€ ma devi sempre comprare qlcs vicino (e in privato). desvignes se vuoi bere les impenitents devi cacciare un 70ino. per non parlare di metras o desjourneys; tanti altri sui 30 (se non trovi offerte)(james di burgaud, chateau de jacques, mee godard, labruyere etc) che per carità finchè rimangono così va bene. Thillardon dutraive hoppenot e bouland bei q/p. comunque meno di 25 devi spulciare per bene.

Patatasd ha scritto:I vari Tai Rosso, ma anche altri vitigni dei Colli Euganei e dintorni specie nelle declinazioni più fresche e leggere, come quelle di Asja Rigato, Fora, Il Ceo o altri giovani produttori del Vicentino e dintorni, sono secondo me quelli che hanno più similitudini con quello che cerchi nei Beaujolais.

non esiste una regione e/o tipologia in Italia con tante varietà e opzioni di acquisto come il bojo. purtroppo. esistono situazioni spot. come il rossese e il tai rosso ma con numeri decisamente più limitati. di giovani produttori mi piacciono i vini di Simone Ambrosini, Indomiti vini; ho provato a qualche anno di distanza la seconda annata di Lottai e devo dire bella riuscita
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda steeeve6 » 21 ott 2024 20:08

Nexus1990 ha scritto:
nicopalaz ha scritto:Durante un recente viaggio a Lione e Chambery in Francia, ho avuto l’occasione di parlare con diversi appassionati di vino in alcuni dei più caratteristici bar à vin. È stato durante questi incontri sinceri e spontanei che sono stato introdotto alla bellezza dei vini del Beaujolais: rossi succosi, pieni di frutto, perfetti per essere condivisi in modo informale con gli amici. Non stiamo parlando di vini complessi o da lungo invecchiamento, ma di bottiglie che riescono a catturare l’essenza della convivialità e della freschezza.

Alcune cantine che mi hanno particolarmente colpito durante il viaggio includono nomi come Domaine Thillardon, Foillard, Marcel Lapierre e Jean-Louis Dutraive, alcuni dei produttori che per gli amici francesi rappresentano al meglio lo spirito del Beaujolais: vini eleganti, di facile approccio e, soprattutto, autentici.

Questa esperienza mi ha fatto sorgere una domanda: esistono vini simili in Italia? Rossi altrettanto informali, succosi e accessibili anche nel prezzo?

Mi permetto di aggiungere, da appassionato della zona, che il Beaujolais non è solo “frutto e immediatezza” ma i vini di alcune AOC (penso a Morgon, Moulin a Vent, Côte de Brouilly in prima battuta ma anche ad alcuni Fleurie, Julienas, chenas) hanno un importantissimo potenziale di invecchiamento. Già tra i citati penso a Thillardon, i cui vini sono buoni da subito ma dagli 7/8 anni… Diventano grandi vini, vini per cui in borgogna serve il centello, o quasi. Stesso discorso per i vini di Lapierre, Thivin, Burgaud, Bouland, Desvignes, e altre decine di produttori


Domaine de vernus (figlio di rouget) come lo vedi? Come prezzi mi sembra non male. Ho un paio di bottiglie in cantina, ma non ho ancora testato purtroppo..
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 21 ott 2024 22:21

steeeve6 ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
nicopalaz ha scritto:Durante un recente viaggio a Lione e Chambery in Francia, ho avuto l’occasione di parlare con diversi appassionati di vino in alcuni dei più caratteristici bar à vin. È stato durante questi incontri sinceri e spontanei che sono stato introdotto alla bellezza dei vini del Beaujolais: rossi succosi, pieni di frutto, perfetti per essere condivisi in modo informale con gli amici. Non stiamo parlando di vini complessi o da lungo invecchiamento, ma di bottiglie che riescono a catturare l’essenza della convivialità e della freschezza.

Alcune cantine che mi hanno particolarmente colpito durante il viaggio includono nomi come Domaine Thillardon, Foillard, Marcel Lapierre e Jean-Louis Dutraive, alcuni dei produttori che per gli amici francesi rappresentano al meglio lo spirito del Beaujolais: vini eleganti, di facile approccio e, soprattutto, autentici.

Questa esperienza mi ha fatto sorgere una domanda: esistono vini simili in Italia? Rossi altrettanto informali, succosi e accessibili anche nel prezzo?

Mi permetto di aggiungere, da appassionato della zona, che il Beaujolais non è solo “frutto e immediatezza” ma i vini di alcune AOC (penso a Morgon, Moulin a Vent, Côte de Brouilly in prima battuta ma anche ad alcuni Fleurie, Julienas, chenas) hanno un importantissimo potenziale di invecchiamento. Già tra i citati penso a Thillardon, i cui vini sono buoni da subito ma dagli 7/8 anni… Diventano grandi vini, vini per cui in borgogna serve il centello, o quasi. Stesso discorso per i vini di Lapierre, Thivin, Burgaud, Bouland, Desvignes, e altre decine di produttori


Domaine de vernus (figlio di rouget) come lo vedi? Come prezzi mi sembra non male. Ho un paio di bottiglie in cantina, ma non ho ancora testato purtroppo..

Non è male ma è un po’ pettinato. Non tra i miei preferiti
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 21 ott 2024 22:37

picenum ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:Lapierre è caro, concordo, infatti non lo compro. Foillard pure è un po’ caro ma non lo compro più che altro perché a volte puzza. Quali sono gli altri che consideri cari?

ho trovato molte più bottiglie di Lapierre ridotte che di foillard.
il 3.14 oramai è solo merce di scambio a quota media di 100€ ma devi sempre comprare qlcs vicino (e in privato). desvignes se vuoi bere les impenitents devi cacciare un 70ino. per non parlare di metras o desjourneys; tanti altri sui 30 (se non trovi offerte)(james di burgaud, chateau de jacques, mee godard, labruyere etc) che per carità finchè rimangono così va bene. Thillardon dutraive hoppenot e bouland bei q/p. comunque meno di 25 devi spulciare per bene.

Non era stato nominato (a meno che non me lo sia perso) Desjournais, che comunque ritengo anche io caro. Desvignes costa 70€ l’Impenitents ma Morgon Côte du Py e Javernieres sono sotto i 30€ (vini che hanno struttura, durata, complessità, per me li valgono tutti 25/28€ considerando le ciofeche che ti rifilano, anche in Italia, di questi tempi), Burgaud il James costa 30€ ma fa altri vini a 20/22€, Chateau des Jacques 30€ è il prezzo dei Cru (vini che si possono stappare con soddisfazione anche sui 15 anni), il Morgon “village” costa 16,07€ su Vinatis… Considerando che stiamo nominando solo i top, non mi sembra che ci sia da spulciare tantissimo, ci sono tantissime piccole realtà che fanno buoni vini anche al di sotto dei 15€ come Javernand, Chopin, Capreoles, Rottiers, Passot e tanti altri
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda nicopalaz » 21 ott 2024 23:51

Il problema per quanto mi riguarda è che di vins de garde, rossi da aspettare anni e anni ce ne sono a bizzeffe, sia in Italia che in Francia. Di rossi informali ma fatti bene e con rigore, godibili fin da giovani invece ne conosco pochi.

Vins de soif da bere senza troppi cerimoniali, pieni di succo e di frutto.

Thillardon per ora è la cantina che piu rispecchia questa mia idea. Sono contento che qualcuno abbia parlato di Veneto perchè qualcosa di simile nello spirito lo ho assaggiato, come il Valpolicella Classico di Monte dall’Ora.

Per quanto riguarda l'Italia mi sembra di capire che si tratti piu di cantine isolate che abbracciano questa idea e non di intere zone votate a questo tipo di approccio.
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda paperopap » 22 ott 2024 10:51

Patatasd ha scritto:I vari Tai Rosso, ma anche altri vitigni dei Colli Euganei e dintorni specie nelle declinazioni più fresche e leggere, come quelle di Asja Rigato, Fora, Il Ceo o altri giovani produttori del Vicentino e dintorni, sono secondo me quelli che hanno più similitudini con quello che cerchi nei Beaujolais.


Aggiungerei anche il perricone (o pignatello che dir si voglia), soprattutto se affinato in acciaio (o comunque non in legno).
Ziuddo
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Ziuddo » 22 ott 2024 11:13

A quelli già citati, aggiungerei i vini a base frappato o alcuni cesanese del piglio. Poi fa tanto, ovviamente, lo stile di vinificazione. Su quest'ultimo mi viene da pensare all'SP68 di Arianna Occhipinti, solo a titolo esemplificativo.
L_Andrea
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda L_Andrea » 22 ott 2024 11:13

A beaujolais non mi sono dispiaciuti i vini di Fabien Douchampt. Non hanno la complessità minerale dei vini di Chateau Thivin ma come vino de soif fanno il loro dovere ai giusti soldi.
Per la parte alternative in Italia mi butto di solito sulla Vespolina di alcuni produttori del Nord Piemonte (Brigatti, Chiovini, Carlone, quella di Barbaglia un po' troppo carlotta)
nicopalaz
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda nicopalaz » 22 ott 2024 11:51

L_Andrea ha scritto:A beaujolais non mi sono dispiaciuti i vini di Fabien Douchampt. Non hanno la complessità minerale dei vini di Chateau Thivin ma come vino de soif fanno il loro dovere ai giusti soldi.
Per la parte alternative in Italia mi butto di solito sulla Vespolina di alcuni produttori del Nord Piemonte (Brigatti, Chiovini, Carlone, quella di Barbaglia un po' troppo carlotta)


Brigatti è una tappa fissa per me ogni volta che vado da quelle parti! Il Motfrei è un vino fantastico considerando il prezzo. Il Boca di Carlone anche!
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Patatasd » 22 ott 2024 12:43

picenum ha scritto: di giovani produttori mi piacciono i vini di Simone Ambrosini, Indomiti vini; ho provato a qualche anno di distanza la seconda annata di Lottai e devo dire bella riuscita


Grazie, lo proverò senz'altro.
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda nottingham » 22 ott 2024 13:25

Molto interessante, una regione che ho sempre snobbato per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa e anche perché mi rifilarono qualche vino da pochi spicci qualche anno fa ed erano veramente ignobili.

Esiste invece un'alternativa a Vinatis per provare qualcosa?
Anche perché Vinatis mi par di capire abbia solo ultimissime uscite.
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Gavedano82 » 22 ott 2024 14:34

Credo che in Italia non esista una zona che lavori simili Beaujolais, ma alcune cantine isolate. La Cantina Bakkanali, ad esempio, sul monte Amiata, fa i rossi in macerazione carbonica/grappolo intero, Beaujolais-style.. non è gamay, è sangiovese... La beva non sarà compulsiva come alcuni citati sopra... Ma l'idea è quella...
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda zampaflex » 22 ott 2024 15:19

nicopalaz ha scritto:Il problema per quanto mi riguarda è che di vins de garde, rossi da aspettare anni e anni ce ne sono a bizzeffe, sia in Italia che in Francia. Di rossi informali ma fatti bene e con rigore, godibili fin da giovani invece ne conosco pochi.

Vins de soif da bere senza troppi cerimoniali, pieni di succo e di frutto.


Se la ricerca non verte sul "simil gamay" ma sul "vin de soif italico", ce n'è a centinaia. Molti puzzano (il mondo biopasdaràn / naturnazi), ma tanti sono godibilissimi.
Valtellina Superiore (non zonati), Nord Piemonte, Chianti, la zona pedemontana veneta, molto Centro+Sud (basta non bere Aglianico), i minori piemontesi come Grignolino, Freisa, Dolcetto...a bizzeffe.
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda zampaflex » 22 ott 2024 15:20

nottingham ha scritto:Molto interessante, una regione che ho sempre snobbato per mia colpa, mia colpa, mia grandissima colpa e anche perché mi rifilarono qualche vino da pochi spicci qualche anno fa ed erano veramente ignobili.

Esiste invece un'alternativa a Vinatis per provare qualcosa?
Anche perché Vinatis mi par di capire abbia solo ultimissime uscite.


Googla. Beaujoloire per esempio è specializzato.
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda jac » 22 ott 2024 16:41

zampaflex ha scritto:
nicopalaz ha scritto:Il problema per quanto mi riguarda è che di vins de garde, rossi da aspettare anni e anni ce ne sono a bizzeffe, sia in Italia che in Francia. Di rossi informali ma fatti bene e con rigore, godibili fin da giovani invece ne conosco pochi.

Vins de soif da bere senza troppi cerimoniali, pieni di succo e di frutto.


Se la ricerca non verte sul "simil gamay" ma sul "vin de soif italico", ce n'è a centinaia. Molti puzzano (il mondo biopasdaràn / naturnazi), ma tanti sono godibilissimi.
Valtellina Superiore (non zonati), Nord Piemonte, Chianti, la zona pedemontana veneta, molto Centro+Sud (basta non bere Aglianico), i minori piemontesi come Grignolino, Freisa, Dolcetto...a bizzeffe.


Tra i "minori piemontesi" aggiungerei anche il Pelaverga, di Verduno, ma non solo: quello di Olek Bondonio ha meno spezia e molto più frutto, soprattutto rosso, e succosissimo!
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda steeeve6 » 22 ott 2024 16:53

Nexus1990 ha scritto:
steeeve6 ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:
nicopalaz ha scritto:Durante un recente viaggio a Lione e Chambery in Francia, ho avuto l’occasione di parlare con diversi appassionati di vino in alcuni dei più caratteristici bar à vin. È stato durante questi incontri sinceri e spontanei che sono stato introdotto alla bellezza dei vini del Beaujolais: rossi succosi, pieni di frutto, perfetti per essere condivisi in modo informale con gli amici. Non stiamo parlando di vini complessi o da lungo invecchiamento, ma di bottiglie che riescono a catturare l’essenza della convivialità e della freschezza.

Alcune cantine che mi hanno particolarmente colpito durante il viaggio includono nomi come Domaine Thillardon, Foillard, Marcel Lapierre e Jean-Louis Dutraive, alcuni dei produttori che per gli amici francesi rappresentano al meglio lo spirito del Beaujolais: vini eleganti, di facile approccio e, soprattutto, autentici.

Questa esperienza mi ha fatto sorgere una domanda: esistono vini simili in Italia? Rossi altrettanto informali, succosi e accessibili anche nel prezzo?

Mi permetto di aggiungere, da appassionato della zona, che il Beaujolais non è solo “frutto e immediatezza” ma i vini di alcune AOC (penso a Morgon, Moulin a Vent, Côte de Brouilly in prima battuta ma anche ad alcuni Fleurie, Julienas, chenas) hanno un importantissimo potenziale di invecchiamento. Già tra i citati penso a Thillardon, i cui vini sono buoni da subito ma dagli 7/8 anni… Diventano grandi vini, vini per cui in borgogna serve il centello, o quasi. Stesso discorso per i vini di Lapierre, Thivin, Burgaud, Bouland, Desvignes, e altre decine di produttori


Domaine de vernus (figlio di rouget) come lo vedi? Come prezzi mi sembra non male. Ho un paio di bottiglie in cantina, ma non ho ancora testato purtroppo..

Non è male ma è un po’ pettinato. Non tra i miei preferiti


Grazie..vediamo l effetto che farà quando lo aprirò
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda picenum » 22 ott 2024 18:31

Nexus1990 ha scritto:vini che hanno struttura, durata, complessità, per me li valgono tutti 25/28€

Assolutamente d'accordo. Infatti trovo molto riduttivo l'accostamento bojo-vin de soif, anche se capisco che è stato detto per indicare una bevibilità giovanile. Come dicevi Thillardon fa vini (tipo chassignol) che si sono succosi e in beva subito, ma hanno equilibrio e complessità tali che a lunga gittata tirano fuori bellissime terziarizzazioni. e come lui tanti altri.
Le citazioni le avevo fatte solo per dire cmq che pure lì una gerarchia di valori (che in Francia ha quasi sempre senso) c'è e per bere certe etichette va sborsato qlcs in più. tutto qui. personalmente i vini base li trovo quasi sempre buoni ma quasi mai con la voglia di ricomprarli. e sulle piccole realtà come dici ce ne sono tante e per capire quali sono nelle proprie corde un po' di tempo e denari devi spenderli.
se si parla solo di bevibilità, come dice Luciano, anche in Italia ce ne sono molti.
Nexus1990
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Re: Alternativa italiana ai vini del Beaujolais

Messaggioda Nexus1990 » 23 ott 2024 12:50

picenum ha scritto:
Nexus1990 ha scritto:vini che hanno struttura, durata, complessità, per me li valgono tutti 25/28€

Assolutamente d'accordo. Infatti trovo molto riduttivo l'accostamento bojo-vin de soif, anche se capisco che è stato detto per indicare una bevibilità giovanile. Come dicevi Thillardon fa vini (tipo chassignol) che si sono succosi e in beva subito, ma hanno equilibrio e complessità tali che a lunga gittata tirano fuori bellissime terziarizzazioni. e come lui tanti altri.
Le citazioni le avevo fatte solo per dire cmq che pure lì una gerarchia di valori (che in Francia ha quasi sempre senso) c'è e per bere certe etichette va sborsato qlcs in più. tutto qui. personalmente i vini base li trovo quasi sempre buoni ma quasi mai con la voglia di ricomprarli. e sulle piccole realtà come dici ce ne sono tante e per capire quali sono nelle proprie corde un po' di tempo e denari devi spenderli.
se si parla solo di bevibilità, come dice Luciano, anche in Italia ce ne sono molti.

Perfetto, la pensiamo allo stesso modo. Poi se ho capito tu sei più tollerante ad eventuali derive nature, io a volte mi inquieto. Non quanto zampaflex, certo (si rifereggia che dopo ogni bottiglia di Foillard abbia bisogno di una seduta di psicanalisi da due ore, il che rende sfavorevole a prescindere il rapporto qualità/prezzo)

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