Messaggioda giodiui » 04 apr 2022 19:53
Dopo Slow Wine e Grandi Langhe mi sono fatto un’idea abbastanza precisa della 2018 (e 2017) in langa.
Alcune considerazioni generali (ovviamente personali):
la 2017 oggi si presenta molto meglio di un anno fa. Più elegante, più equilibrata, con un tannino meno aggressivo. Sono in generale bei vini, che guadagnano con il tempo. Gli si può rimproverare solo l’estrema omogeneità da un produttore all’altro.
La 2018 può regalare grandi soddisfazioni, sono vini immediati, piacevoli, pronti da bere, con un tannino in genere già fine. Verrebbe da chiedersi cosa si voglia di più.
I produttori che non hanno fatto i cru potrebbero aver compromesso i loro base. Oddero e Trediberri ad esempio: i loro base hanno grande complessità ma sono ‘pesanti’. Non sono sicuro che comprare i base ‘potenziati’ sarà un grande affare, quindi attenzione.
Sotto alcune note sparse delle degustazioni a Grandi Langhe.
D'Alessandria tutta la linea dei baroli molto elegante molto fresca. Colpisce il Barolo Verduno pronto per freschezza con una leggera punta acida. Il gramolere più largo e tannico, il monvigliero interessante senza assurgere avete indicibili.
Brezza molto convincente la sarmassa 2018, con una finale sapida molto lunga. Molto buono anche il sarmassa riserva 2016.
Elvio cogno Ravera e base 2018 tutti e due un po' affaticanti Al sorso, frutto molto scuro, sorso non svelto.
Fogliati la bussia 2018 davvero molto fine ed elegante. Il base 2017 comparativamente fine anche lui. Siamo solo alla terza annata ma i ragazzi lavorano bene.
Barale. Barolo classico 2018. Molto tradizionale, austero, con un bel naso.
Monrobiolo 18 intenso, dolce balsamico. Tannini ben fusi
C'è una bella eleganza anche nel Castellero 2017, che risente meno di altri dell'annata siccitosa. Il tannino è ancora presente ma già in via di affinamento. Bussia riserva 2015 buona ma un po’ monocorde.
Trediberri 2018 base un po' faticoso Al sorso. Faticoso al naso, tannino ancora un po' ruvido. Decisamente rimandato ad una degustazione fra 6 o 12 mesi.
Monchiero. Barolo del comune di Castiglione e rocche di Castiglione entrambi molto freschi molto immediati, con un rapporto qualità prezzo straordinario.
Oddero. Il Barolo classico 2018 ha dentro quasi tutti i cru, il risultato è un naso straordinariamente intenso e complesso. C'è forse un po' di pesantezza in bocca. Il Brunate 2018 magnifica lo stile intenso complesso e avvolgente, senza i difetti del base, ma ad un prezzo decisamente più alto.
Pira. Molto serralunghiani. Spostati molto sui fruttirossi, il tannino è marcato come spesso nei vini di Pira. Il vignarionda è una marcia sopra gli altri, c'è intensità c'è complessità ma c'è anche un tannino ancora molto aggressivo che richiederà almeno 5 anni per essere smussato. Di tutti i vini assaggiati sono probabilmente quelli meno pronti.
Sobrero. Parussi 2017 colpisce sempre per la sua intensa speziatura .il Pernanno è complesso con note decisamente balsamiche, già pronto per essere bevuto. Il tannino è perfettamente integrato. Il villero, new-entry, è ancora molto acerbo.
Palladino. Sia Ornato che Parafada estremamente ben fatti. Ornato esprime in maniera più netta i toni di serralunga. I frutti rossi sono più pronunciati, il termino un po' più rude. Parafada più avvolgente, con Toni di sottobosco. Ornato più balsamico. Parafada tannino molto più levigato.
Gianluca Colombo, Barolo N.I.C.B.A. 2018. grande eleganza e finezza. Gianluca riduce la durata delle vinificazioni per ottenere freschezza, bevibilità, finezza, eleganza, senza perdere in aderenza al vitigno.
Mauro Marengo. Barolo Ravera 18. Naso sul frutti rossi, una bella freschezza, tannino ancora un po' acerbo. C'è un potenziale, che al momento non risulta ancora ben espresso.
Giovanni Rosso . Serra e ceretta dominano frutti rossi , piuttosto freschi , ancora poco defiiniti . Al momento serra da più soddisfazione . Non è scoccata la scintilla con nessuno dei due.
Ettore Germano. Un nuovo corso si è progressivamente installato negli ultimi 4-5 anni. La ricerca della freschezza, dell'eleganza, della finezza Domina rispetto a vinificazioni che negli anni scorsi valorizzavano piuttosto la potenza. Il risultato sono vini che convincono per eleganza e precisione.
Vietti. Il Castiglione non si fa particolarmente notare. IL Lazzarito ha grandissima finezza ed eleganza. Prezzo da gioielleria non giustificato.