PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

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zampaflex
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda zampaflex » 14 set 2020 10:02

vinogodi ha scritto:...
- Prodigo 2005 : per gli amanti dell'ipertrofia enologica uno spasso .


In pratica è un vino turgido :mrgreen:
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romanee'
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda romanee' » 14 set 2020 10:29

sempre un piacere incontrare vecchi amici nella splendida brisighella,ed essere a casa zoffoli..come al solito pranzo al top,con il capriolo e i crostini ai porcini fuori categoria assoluta..pare che qualcuno dopo averli mangiati,si sia messo a correre a torso nudo per le vie del paese :lol: :lol: uccellini..capitolo a parte..il buon ivo e' riuscito anche questa volta a farli cucinare in maniera superba..
compagnia divertentissima e caciarona..ancor di piu',quando ad un certo punto si parlava di soffocone..ma non del vino.. :lol: :lol: poi tra fenech,malena,cassini,ecc ecc il gioco era fatto... 8) 8)
per quanto riguarda i vini,bellissima bevuta come sempre,ed io che come tipologia non sono un fan dei bordolesi,devo dire che questa volta ho dovuto fare marcia indietro..
mia personalissima classifica in ordine di preferenze

roagna
sassicaia
chambertin
solaia

fuori categoria assoluta vin santo diletti..ma era prevedibile..era 1920..giovanissimo,rispetto ad altre annate molto piu' vecchie bevuto dal baffone nazionale.. :lol: :lol: :lol:

GRAZIE ANCORA AD IVO ED I SUOI RAGAZZI,PER LA LORO PROVERBIALE OSPITALITA',MA SOPRATTUTTO PER AVERE LA FORTUNNA DI CONOSCERLI
SPEDISCO SOLITAMENTE DOPO 1 O 2 GIORNI DAL PAGAMENTO...MA A MOLTI HO SPEDITO E SPEDIRO' ANCOR PRIMA.. :D :wink:
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinogodi » 14 set 2020 14:49

...Flacianello 2014 : non so se è stata l'annata "magrina con giudizio" , l'interpretazione "alla vecchia maniera" , il momento clou della sua fase evolutiva, sta di fatto che ne è uscito un Flacianello in gran spolvero, abbastanza distante dalle versioni "materiche" degli anni precedenti e quelle successive , ritornando e rimandando a quei piccoli capolavori del lontano 1991 - 1993 davvero splendidi (ok , '90 fu un caso a parte e forse il migliore della sua storia ...) . Colore rosso vivo di media concentrazione ma grandissima integrità cromatica con profumi di cassis , di fiori recisi, di noccioli di amarena e leggerissima nota officinale : ha bocca di splendido equilibrio acido/tannico , con sorso goloso . Ottima versione :D :D :D :) ++
- Castello di Ama San Lorenzo 2010 : vino straniante e spiazzante perchè difficilmente inquadrabile come Sangiovese in purezza sia per colore che come nota di fondo , piuttosto vegetale . Rosso intenso , discretamente concentrato . Naso variegato di liquirizia dolce , ancora il ricordo di un durone di Vignola presente, poi quella nota di sfalcio d'erba sospetta , un sottofondo di pirazina che aleggiava nel bicchiere ( solo pari al Palmer ...) . La bocca apparentemente turgida, ma senza il grip e la saturazione di aspettativa (alta) per questo vino . Leggermente scomposto nell'insieme . Bevibilissimo ma leggera delusione :D :D :D
- Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2012 : Nebbiolo archetipale , tutt'altro che scontato già dal colore rosso trasparentissimo e luminosissimo seppur di scarsa concentrazione . Profumi davvero espressivi di petali di rose maceratissimi , che emanano profumi deliziosi , così come la viola del pensiero . La nota di ginestra era ben presente , persino note di cacao oltre che un poetico goudron e spezia dolce. In bocca era la quintessenza del piacere , teso per tannini fittissimi ma di estrema piacevolezza , quasi saturante nei suoi equilibri quasi perfetti. Lunghezza superba . Grandissimo Nebbiolo :D :D :D :D :)
- Barolo Vigna Arborina Altare 1999 : mi stava scappando "dalle stelle alle stalle" ma mi sembra ingiusto. Colore anomalo con cromatismo intenso , rosso scuro , quasi cupo. Naso scompostino di radici , corteccia , liquirizia forte e ginepro. Bocca altrettanto scompostina con tannini amari "di sovrapposizione" , cioè interazione fra ellagici e gallici non perfettamente integrati ...si , insomma , l'unico bicchiere che non ho finito , anche da un produttore che stimo , da un'annata sulla carta eccellente e da un cru che dovrebbe dare assai di più ... :D :D
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinogodi » 16 set 2020 09:39

...Bordolesi : il cuore nazionalista si gonfia di orgoglio quando nel bicchiere ti trovi un Sassicaia come questo. Devo dire una sorpresa parziale perchè la '95 si sta esprimendo in maniera splendida ed è l'annata che ho più aperto quest'anno, ( questa è la quarta che bevo nel 2020 del COVID del cazzo) e sempre con grandissima soddisfazione , facendo il paio con un monumentale 1998 e 2015 e 2016 che mai deludono , aòl contrario di una 2014 e 2017 recenti che sono emeriti vini del caz ... ahem ... abbastanza deludenti per la storia e blasone della maison . Sta di fatto che questo 1995 si presenta con colore denso di cromatismo , un bel rosso granato intenso . Profumi di terziarizzazione splendida , tabacco biondo , cioccolata al latte , confetture difrutta rossa, rabarbaro e spezia forte . Bocca morbida e suadente , energica ed avvolgente . Good :D :D :D :D :)
- Solaia 1990 : C'è tutto , anche in quella nota vegetale tipica, che si perde relativamente con l'ossigenazione e che lo fa riconoscere subito come bordolese di razza. Rosso ancora intenso seppur variato sulle tipiche note granate, a trent'anni dalla vendemmia non cede di un passo se non per una nobile terziarizzazione . Goudron netto, liquirizia dolce , pepe , catrame . Poi una suadente nota balsamica stando nel bicchiere . Si siede un pò nel tempo , ma ci sta . La bocca è morbidissima ma con grip acido superiore a Sassicaia , anche se ho preferito l primo per completezza e quasi perfezione dei componenti. :D :D :D :D
- Palmer 1990 : Granato relativamente intenso con qualche sfumatura aranciata , ha naso il più vegetale (leggi note piraziniche) dei bordolesi , con accenno di peperone rosso , radice , humus rugiadoso e topinambur . Bocca la più sottile della batteria ma con tanto spunto acido che rendeva la beva agile . Con gli uccelletti uno spasso . :D :D :D :) ++
- Mouton '80 : nessuno ha accennato ad , ahimè , la morte fra le mie braccia di un promettente Mouton 1975 , dal livello della bottiglia, però , preoccupante : RIP . Questo no , questo è davvero un grande Bordeaux . Colore decisamente granato ma senza cedimenti aranciati, ha un naso che evolve nel bicchiere in maniera splendida , con deliziosi fraseggi speziati , erbe aromatiche (timo essiccato) , noce moscata , chiodi di garofano. Bocca setosa, avvolgente , rilassata . ..diciamo , il mio personalissimo vino della giornata , ma perchè ho affinità di sangue, sessuale e palatale con i vecchi Bordeaux che , sicuramente da studio psicanalitico, all'etichetta evocativa si associano elementi sensoriali che stimolano il mio ipotalamo ... :D :D :D :D :) +
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinogodi » 16 set 2020 11:56

...esistono le "premesse" ed esistono i ..."post scriptum" ... volevo solo chiarire che in questi consessi conviviali , non sempre esiste un'attenzione "tecnica" per quel che si beve, per cui molti vini impattano di più perchè oscenamente predisposti a piacere dal primo sorso, altri , essendo più riflessivi , obbligano ad una concentrazione non sempre consona alla compagnia vocata al puro divertimento come in questo caso . A me è successo parecchie volte di rimeditare quanto bevuto nel ritorno e rimescolare l'ordine di gradimento di quel che ho bevuto precedentemente . Venendo al finale , secondo me è stato pirotecnico e , sempre secondo me , la fase più emozionale, dal punto di vista enoico, della giornata ..
- Porto : fra i migliori assaggiati negli ultimi anni , tanto da eguagliare, se non superare , il pur eccezionale vinsanto Diletti, per lo meno per articolazione e profondità della bevuta, assolutamente straordinarie . Giallo oro carico ma luminoso, ha profumi intensissimi di miele , curcuma , gelatina di frutto della passione, mallo . La bocca ha vigore da vendere , denso di effetti speciali, morbido per alcooli e polialcoli debordanti che veicolavano persino nel retronaso stantuffi fruttati. Davvero impressionato, ma io il Porto lo adoro... :D :D :D :D :D +
- Vinsanto Diletti: sempre un godimento berlo, nella sua innaturale integrità. Giallo oro chiaro impressionante , profmi splenddi ed eleganti di zafferano, di cera d'api, di spezie dolci , cannella soprattutto. Poi la bocca ancora tesa, elegantemente raffinata, lussuriosa... davvero , e sempre, spiazzante e ... godiamocelo così ... :D :D :D :D :D
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda Alberto » 16 set 2020 12:25

vinogodi ha scritto:- Porto : fra i migliori assaggiati negli ultimi anni , tanto da eguagliare, se non superare , il pur eccezionale vinsanto Diletti, per lo meno per articolazione e profondità della bevuta, assolutamente straordinarie . Giallo oro carico ma luminoso

Primo caso di Vintage Branco? :lol:
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
Should auld acquaintance be forgot, and days of auld lang syne?

For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
we'll tak a cup o' kindness yet, for days of auld lang syne.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinogodi » 16 set 2020 13:04

Alberto ha scritto:
vinogodi ha scritto:- Porto : fra i migliori assaggiati negli ultimi anni , tanto da eguagliare, se non superare , il pur eccezionale vinsanto Diletti, per lo meno per articolazione e profondità della bevuta, assolutamente straordinarie . Giallo oro carico ma luminoso

Primo caso di Vintage Branco? :lol:
...si , un white port ... 8)
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda Burson » 19 set 2020 17:07

Provo anch’io a ringraziare Ivo per la fantastica giornata trascorsa nella sua cantina, per i vini assaggiati e per uno straordinario menù a base di cacciagione ad accompagnare le bevute. Da sottolineare poi il clima che si è instaurato da subito fra i partecipanti. Dodici appassionati provenienti da ogni parte d’Italia riuniti attorno ad un tavolo da un padrone di casa di un’ospitalità oramai rara da trovare. Per me era la prima partecipazione e non posso negare una sorta di timore reverenziale nel ritrovarmi con un gruppo di persone che conoscevo solo in parte, magari solamente attraverso lo scambio di alcuni post sul forum. Invece il clima è stato da subito conviviale e sereno, condito da considerazioni tecniche molto interessanti intervallate da battute salaci, con Ivo ed i suoi ragazzi intenti a farci sentire a casa e a coccolarci per tutto il pranzo.
Che bella passione quella per il vino, giornate come questa ti riconciliano col mondo!
Di seguito alcune brevissime note sui vini che mi sono piaciuti di più e mi sono rimasti impressi, in ordine di preferenza.
-Mouton 1980
Non c'è niente da fare, i Bordeaux di questo livello fanno sempre la differenza. Lo devi aspettare un attimo e ti ripaga con un’eleganza, un allungo ed uno spessore straordinari.
-Barbaresco Pajé Vecchie Viti 2012
Prima volta che assaggiavo un vecchie viti. Mi ha letteralmente conquistato. Pur provenendo da un'annata difficile, è un vino che unisce straordinaria bevibilità, eleganza e profondità.
-Sassicaia 1995
Un vino tecnicamente perfetto, elegante, slanciato, succoso, emozionante anche per quello che rappresenta.
-Chambertin 2010 Tortochot
Servito come primo vino, forse non è stato considerato e commentato come meritava, ma i crostini al fagiano e ai funghi porcini appena serviti hanno distolto l’attenzione. Borgogna comunque di altissimo livello, in un'ottima annata.
-Palmer 1990
Anche in questo caso vale la considerazione precedente su Bordeaux. Rispetto a Mouton qui forse mancava l'evoluzione continua nel bicchiere ma preso singolarmente avrebbe conquistato chiunque.
-Solaia 1990
Anche in questo caso c'è poco da dire, un vino di grandissima qualità e di grande fascino.
-Flaccianello 2014
Che buono questo Flaccianello, di grande scorrevolezza e bevibilità, uno dei migliori abbinamenti con i piatti degustati, il pensiero condiviso è stato che forse l’annata complicata ha contribuito a smussarne un po’ la struttura degli ultimi tempi.
-Montevertine 2002
Potremmo considerarlo un outsider, comincia a mostrar la sua età, ma con una dignità ed una compostezza di rango assoluto.
-Prodigo 2005
Altro vino che non conoscevo. Solido, compatto, dimostrazione evidente della grande longevità potenziale del malbec argentino.
-Porto Vintage 1945
Un Porto del 1945....senza parole, profumi e sapori assolutamente integri, primo vero Outsider della giornata.
-Vinsanto Diletti 1920
Un Vinsanto da albana, un vitigno che conosco piuttosto bene, che ho assaggiato in diverse annate, di tanti produttori, vinificato in stili differenti. Studiato talmente tanto da raccogliere un sacco di materiale e decidere assieme ad un amico di dedicargli un libro. Poi assaggi questa cosa qua, un albana di 100 (cento!!!) anni. Ricco di profumi, con una freschezza al sorso ancora tagliente ed una vitalità fantastica e capisci che per quanto tu possa studiare un vino, le sorprese e le emozioni, quelle vere, non finiscono mai.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinotec » 24 set 2020 07:37

...in attesa delle riflessioni di landmax sui vini della giornata, voglio ringraziare tutti i partecipanti, vinogodi in primis per aver gestito come sempre in modo ineccepibile e da vero Maestro, la sequenza dei vini con relativa descrizione durante la mescita e dopo, nelle parole che avete letto sopra; un grazie particolare, va anche al nostro"fotoreporter" Kalos che ha immortalato i vini della giornata...
Per finire un mio personalissimo podio:
SASSICAIA 1995
MOUTON 1980
SOLAIA 1990
FUORI QUOTA E VOTAZIONE PERCHè ECCEZIONALI, IL PORTO 1945 E IL VIN SANTO DILETTI 1920, CHE HA TENUTO ALTO IL NOME DI BRISIGHELLA E DELL'ITALIA IN QUESTO EPICO CONFRONTO.
Grazie davvero a tutti per la splendida giornata...me ne capitano talmente poche che devo gustarmele appieno anche perchè, visto l'età che avanza, non so quante ancora riuscirò ad organizzare...spero nei miei due meravigliosi figli Francesco ed Andrea!
UBI MAIOR, MINOR CESSAT !
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda landmax » 11 ott 2020 21:22

Eccomi finalmente, ultimo fra gli ultimi (cit.!), a parlare della stupenda giornata chez Ivò.

Mi scuso davvero con il munifico padrone di casa per il ritardo con cui scrivo (purtroppo dovuto all’accumularsi di vari impegni lavorativi e non).

Del cibo, al solito, non posso che tessere le lodi. Questa volta, la mia personale menzione d’onore va ai crostini con porcini e formaggio e agli incommensurabili uccelletti al tegame.

Passiamo ai vini!

CHAMPAGNE B.d.B. GRAND CRU (BOUZY) CUVEE DE MELOMANE HERBERT BEAUFORT (DA MAGNUM): forse ci si poteva attendere qualcosa in più da un grand cru di Bouzy, corretto ma senza particolari entusiasmi (almeno da parte mia). Sicuramente indietro, a onor del vero, come sviluppo in bottiglia.

TARLANT ZERO: non ho visto da quale annata di riferimento fosse ricavato (in retroetichetta di solito lo indicano), ma anche lui mi è parso meno intrigante di altre bottiglie bevute. In particolare, una percettibile nota fungina non me lo ha fatto apprezzare come avrei sperato.

GIALLODITOCAI 2017 VIGNAI DA DULINE: anche lui, una mezza delusione. Vino che conosco bene per avere bevuto le due annate precedenti (2015 e 2016), sempre con grandissime soddisfazioni. L’annata, per ammissione dello stesso Mocchiutti, è stata particolarmente difficile da gestire, per via del caldo estremo e della siccità, e anche un vino tratto da très vieilles vignes come questo ne ha risentito. In particolare, ho avuto la impressione di una maturazione non ottimale, forse la scelta vendemmiale è stata di raccogliere un po’ prima per non arrivare a gradazioni alcoliche eccessive. Fatto sta che il vino, pur buono, non sembra avere l’allungo e la profondità delle migliori annate. Lasciandolo nel bicchiere migliora parecchio, specie al naso, dove sfodera una florealità ammaliante, ma in bocca rimane la sensazione di un qualcosa di incompiuto.

Passando ai rossi…

Prima batteria

CHAMBERTIN 2010 TORTOCHOT: si parte subito forte con questo Chambertin, davvero compiuto e in fase di beva ottimale. Non avrà la personalità dei grandissimi, ma è un bere davvero sontuoso.

MALBEC RESERVA 2003 PRODIGO: un vino a cui daresti 10 anni di meno, ancora giovanile nel suo proporsi con un frutto perfettamente integro. Gestione dell’alcol perfetta nonostante la gradazione importante. E qui mi fermo con i complimenti, nel senso che mi è parso un vino di stile internazionale (pur senza caricature), che non mi ha lasciato particolari ricordi. Comunque apprezzabile e certamente adatto a un pranzo di cacciagione.

MONTEVERTINE 2002: gioca i suoi 20 minuti tutti in finezza e ricamo. Poi rapidamente si spegne, ma quei 20 minuti sono bastati per farci godere!

Seconda batteria

FLACCIANELLO DELLA PIEVE 2014 FONTODI: molto buono grazie all’annata (e non nonostante), mi vien da dire. Vino in questo momento davvero godibile, vino dell’enologo ma cum judicio, più vivace che tronfio. Credo davvero che l’annata, in generale grama, in questo caso abbia consentito di ricavare, grazie a una selezione rigorosa delle uve, un vino non privo di eleganza (eleganza che in altre annate recenti non ho ritrovato). Promosso.

CHIANTI CLASSICO GRAN SELEZIONE SAN LORENZO 2010 CASTELLO DI AMA: questo, invece, una vera porcheria, ahimè. Spinto e turbo-modernista, è già decotto al naso, mentre in bocca è tutto un tannino ellagico concentrato a centro bocca. Spero in una bottiglia sfortunata, ma se il vino è proprio così… astenersene!

BARBARESCO PAJÉ VECCHIE VITI 2012 ROAGNA: vino della giornata, per me, insieme al Porto. Magnifico già dal colore, di un rubino-granato traslucido, sembra colto all’apice della sua parabola evolutiva (alla faccia di chi - me compreso - vorrebbe sempre aspettare vent’anni prima di bere un grande nebbiolo!). Fa della finezza e del ricamo la sua cifra stilistica. Al naso è appena caldo (ci sta, l’annata), ma quintessenziale della qualità dei migliori nebbiolo, davvero ampio e cangiante. In bocca il tannino è di pura seta e come molti grandi vini ha la capacità di (quasi) nascondersi a centro bocca, per poi irradiarsi in un finale profondo e di rara piacevolezza. Super-chapeau.

BAROLO VIGNA ARBORINA 1999 ELIO ALTARE: anche questa un’altra porcheria, purtroppo. Ancora abbastanza giovane al naso, dove peraltro suona accordi piuttosto banali, è tuttavia in bocca a rivelarsi insopportabile, almeno al mio palato: una inutile concentrazione di tannini a centro bocca, per un finale corto e amaro.

Terza batteria

SASSICAIA 1995: un notevole conseguimento. Non sono in generale un fan del Sassicaia, ma devo dire che questa bottiglia mi ha davvero riconciliato con il nostro campione nazionale. Ha tutto: un frutto vivo, ancora croccante, con buon corredo di terziari (speziatura di cannella e chiodi di garofano in evidenza) ed in bocca è davvero armonico, elegante, profondo. Gli manca forse un filo di emozionalità, ma ad avercene.

SOLAIA 1990: un altro grande vino. A differenza del Sassicaia, questa bottiglia sembra aver raggiunto la piena maturità, ma è ancora integro e assolutamente da godere in questa fase. Elegante, profondo, grande bevuta.

CHATEAU PALMER 1990: preso da solo, è oggettivamente un grande vino, ma a mio parere questa volta è risultato meno intrigante dei due vini precedenti. In particolare, l’ho trovato un po’ monocorde al naso, dove le pirazine la facevano da padrone, pur non mancando le classiche note di spezie e goudron. In bocca è elegante e setoso, ma un gradino sotto ai due vini precedenti, a mio avviso, in termini di piacevolezza complessiva.

CHATEAU MOUTON ROTHSCHILD 1980: per i miei gusti questa bottiglia, pur ancora molto buona, aveva oltrepassato l’ottimo. Meno Mouton al naso di altre annate, l’ho trovato un po’ seduto. Per carità, il vino c’è eccome, ma non mi ha sedotto.

Finale

PORTO VINTAGE 1945 REAL COMPANHIA VELHA: non avevo mai bevuto un Porto di questa cantina, che scopro essere la più antica in attività dell’intera denominazione (dal 1756). Un vino di fulminante bellezza: già dal colore, di un oro brillantissimo, senza alcun cedimento che faccia pensare ad un vino ricavato da uve a bacca rossa (come dovrebbe essere da disciplinare, io credo). In realtà, i profumi sono la quintessenza di un grande Porto vintage d’antan, ciò che mi fa ipotizzare che il colore sia semplicemente “precipitato” nel corso degli anni. Se già gli effluvi ammaliavano, è però la bocca ad essere davvero entusiasmante: glicerica, calda, di impressionante dinamica, ti inchioda al sedile come una Delta 4x4 16 valvole! Finale caldo e irradiante, pressoché interminabile. Vino di Emozione.

VINO SANTO 1920 FAMIGLIA DILETTI: e come può non essere un’Emozione sorseggiare una albana - orgoglio della mia terra - di 100 anni? Di fronte a certi nettari, non si può che cercare di mettersi in ascolto, in religioso silenzio. Profumi al solito di assoluta unicità, pressoché impossibili da trasferire a chi non ha avuto la ventura di provarli. La bocca è forse meno dolce e vivida di altri campioni assaggiati, ma pur sempre di puro piacere.

Non potrò mai essere abbastanza riconoscente ad Ivo per tutto questo. GRAZIE.
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Re: PRANZO SETTEMBRINO IN CANTINA DA IVO-VINOTEC, A BRISIGHELLA…

Messaggioda vinotec » 12 ott 2020 05:56

...a questo punto non mi resta che ringraziare tutti i partecipanti e a dare appuntamento alla prossima...purtroppo, virus permettendo...ha già fatto saltare la primaverile di quest'anno ...spero non faccia saltare anche quella del 2021, altrimenti ci vedremo appena si potrà! Un abbraccio, Ivo!
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