Salvioni brunello di montalcino 2007
Sbuffi di cola appena aperto, poi aromi di frutto maturo e cotto, scorza d'arancia e una montagna di erbe balsamiche... ingresso bocca che asciuga anche le gengive, poi dopo qualche secondo il palato comincia a salivare riportando le sensazioni sentite al naso.. Vino caldo nel complesso, sensazione in bocca simile a quella che si ha dopo un caffè.. Persistenza tenace .. vino però impegnativo(in 3 rimandiamo metà bottiglia per la sera)... assaggiato alla sera alcol più percepibile...
il giorno dopo è pesantemente ossidato al naso, con note nette di marsala, zabaione e mela cotogna... in bocca molle e seduto...un altro vino.
Sinceramente perplesso... con questa cifra mi aspettavo di finire la bottiglia volentieri e invece ho faticato.
Qualche dubbio sulla conservazione, magari
Nebbiolo 2017 g. mascarello
che vino, mi gira ancora la testa... se salvioni ricorda una 70enne wannabe 40enne, questo invece è una ventenne che ha appena terminato la quarantena:
di energia scalpitante, colore rossetto su labbra carnose... lingerie di pizzo nero e fragoline con la panna, una porta di servizio verso la grotta del piacere.
Ti prosciuga e te ne chiede ancora.
Non fate come me, bevetelo da soli
Monmarthe millesimé 2008
Esempio di come la 2008 possa uscire male rispetto ad altri produttori... Naso di mela cotogna e zucchero di canna, monotematico, non migliora con temperatura e aria. In bocca è dolce, con rimandi al miele e allo zucchero di canna, cosa che appesantisce il sorso. Dotato di struttura esile che non sostiene lo stile ossidato, che è ciò che lo penalizza maggiormente.
22 villa raiano 2016
Assieme ad alimata, 2 fiano di ottimo livello. Questo è più rotondo, su sensazioni belle di fieno e agrumi che cominciano ad ammorbidirsi uniti a echi di frutta tropicale; in bocca più sapido che acido ma con un finale abbastanza lungo su ricordi di mandorla... un fiano già godibile senza attendere ancora... mi chiedo quale sia la tenuta di questi vini, avendo tappo corto e già una buona bevibilità rispetto ad espressioni più tese e bisognose di affinamento come picariello 906 e vigna della congregazione.
Bartolo mascarello freisa 2017
Inizialmente terroso (volendo essere poco carini, vino del contadino), comincia a sfoderare sensazioni di ciliegia marasca e aromi verdi dopo diverso scotimento del bicchiere... di primo e secondo acchito ricorda alcuni metodo ancestrale fatti qui in emilia col lambrusco... in bocca arriva il frutto amarognolo e un tannino che spezza subito il confronto.
Però ecco, la magia c'è forse più per il nome che per il vino in se... nonostante mi sia piaciuto per la particolarità di essere qualcosa di più semplice rispetto ai nebbiolo
Oddero vigna rionda 1989
Parte con aromi di goudron molto forti, poi man mano si apre verso liquirizia, tabacco dolce, fondo di caffé.. un insieme balsamico e morbido... Corrispondente la bocca, ancora con grip tannico ma poca acidità e sembra anche alcol, qui si percepiscono inoltre sensazioni sanguigne e ferrugginose(come leccare un tondino di ferro arrugginito, mai provato? io no

). Nel complesso vino "decadente" o crepuscolare. Gli anni che porta li dimostra tutti. Qualche dubbio sulla conservazione.