LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Spectator » 25 mag 2020 12:56

Alberto ha scritto:
Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.
.

..Se posso..suggerire: assaggia Spertino.
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Tex Willer
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Tex Willer » 25 mag 2020 13:15

Bucerchiale 2012 Selvapiana, altro acquisto proposto da Roland. Bel vino, centrato e morbido,ancora molto molto giovane ma non penso che le 3 bottiglie supersiti arriveranno a maturazione nella mia cantina :wink:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gpetrus » 25 mag 2020 13:35

Spectator ha scritto:
Alberto ha scritto:
Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.
.

..Se posso..suggerire: assaggia Spertino.

la cui barbera non e' male , per i 15 eurozzi che costa in enoteca , euro piu' euro meno
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda andreac75 » 25 mag 2020 14:00

Se sono accettati commenti da uno scarso intenditore...oggi a pranzo ho accompagnato il pesce con un bianco che ho trovato eccezionale : Sauvignon Doc – Pian Craie – Il Falchetto.

P.S. I bianchi piemontesi solitamente sono in fondo alla mia personale graduatoria. Quelli del trentino e del friuli in cima.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda maxer » 25 mag 2020 15:33

..... ma in quale sacro libro della bibbia sta scritto che un Barbaresco (o QUALSIASI altro vino) bisogna PER FORZA aspettarlo per anni e anni per gustarlo all' apice ?
Certo, ci sono vini e vini, vitigni e vitigni, manici e manici, stagioni e stagioni, annate e annate

Ma, a mio modestissimo avviso, se un Barbaresco di Baldo Rivella, come spessissimo mi è capitato di bere negli ultimi vent' anni, è pronto e piacevole già dopo poco tempo (a volte anche all' uscita), con la sua tipica eleganza e il suo storico equilibrio, di cosa si parla ?

Di un suo difetto, di una vergogna, del sesso degli angeli, di una bottiglia da buttare, solo perché il Montestefano è diverso (e a mio parere nella media migliore) rispetto alle decine e decine di Barbaresco di qualità media molto inferiori che si aggirano in zona ?
carpe diem 8)
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda bobbisolo » 25 mag 2020 16:35

Salvioni brunello di montalcino 2007
Sbuffi di cola appena aperto, poi aromi di frutto maturo e cotto, scorza d'arancia e una montagna di erbe balsamiche... ingresso bocca che asciuga anche le gengive, poi dopo qualche secondo il palato comincia a salivare riportando le sensazioni sentite al naso.. Vino caldo nel complesso, sensazione in bocca simile a quella che si ha dopo un caffè.. Persistenza tenace .. vino però impegnativo(in 3 rimandiamo metà bottiglia per la sera)... assaggiato alla sera alcol più percepibile...
il giorno dopo è pesantemente ossidato al naso, con note nette di marsala, zabaione e mela cotogna... in bocca molle e seduto...un altro vino.
Sinceramente perplesso... con questa cifra mi aspettavo di finire la bottiglia volentieri e invece ho faticato.
Qualche dubbio sulla conservazione, magari

Nebbiolo 2017 g. mascarello
che vino, mi gira ancora la testa... se salvioni ricorda una 70enne wannabe 40enne, questo invece è una ventenne che ha appena terminato la quarantena:
di energia scalpitante, colore rossetto su labbra carnose... lingerie di pizzo nero e fragoline con la panna, una porta di servizio verso la grotta del piacere.
Ti prosciuga e te ne chiede ancora.
Non fate come me, bevetelo da soli 8)

Monmarthe millesimé 2008
Esempio di come la 2008 possa uscire male rispetto ad altri produttori... Naso di mela cotogna e zucchero di canna, monotematico, non migliora con temperatura e aria. In bocca è dolce, con rimandi al miele e allo zucchero di canna, cosa che appesantisce il sorso. Dotato di struttura esile che non sostiene lo stile ossidato, che è ciò che lo penalizza maggiormente.

22 villa raiano 2016
Assieme ad alimata, 2 fiano di ottimo livello. Questo è più rotondo, su sensazioni belle di fieno e agrumi che cominciano ad ammorbidirsi uniti a echi di frutta tropicale; in bocca più sapido che acido ma con un finale abbastanza lungo su ricordi di mandorla... un fiano già godibile senza attendere ancora... mi chiedo quale sia la tenuta di questi vini, avendo tappo corto e già una buona bevibilità rispetto ad espressioni più tese e bisognose di affinamento come picariello 906 e vigna della congregazione.

Bartolo mascarello freisa 2017
Inizialmente terroso (volendo essere poco carini, vino del contadino), comincia a sfoderare sensazioni di ciliegia marasca e aromi verdi dopo diverso scotimento del bicchiere... di primo e secondo acchito ricorda alcuni metodo ancestrale fatti qui in emilia col lambrusco... in bocca arriva il frutto amarognolo e un tannino che spezza subito il confronto.
Però ecco, la magia c'è forse più per il nome che per il vino in se... nonostante mi sia piaciuto per la particolarità di essere qualcosa di più semplice rispetto ai nebbiolo

Oddero vigna rionda 1989
Parte con aromi di goudron molto forti, poi man mano si apre verso liquirizia, tabacco dolce, fondo di caffé.. un insieme balsamico e morbido... Corrispondente la bocca, ancora con grip tannico ma poca acidità e sembra anche alcol, qui si percepiscono inoltre sensazioni sanguigne e ferrugginose(come leccare un tondino di ferro arrugginito, mai provato? io no 8) ). Nel complesso vino "decadente" o crepuscolare. Gli anni che porta li dimostra tutti. Qualche dubbio sulla conservazione.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda supersonic76 » 25 mag 2020 16:45

bobbisolo ha scritto:Nebbiolo 2017 g. mascarello
che vino, mi gira ancora la testa... se salvioni ricorda una 70enne wannabe 40enne, questo invece è una ventenne che ha appena terminato la quarantena:
di energia scalpitante, colore rossetto su labbra carnose... lingerie di pizzo nero e fragoline con la panna, una porta di servizio verso la grotta del piacere.
Ti prosciuga e te ne chiede ancora.
Non fate come me, bevetelo da soli 8)


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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Spectator » 25 mag 2020 17:07

gpetrus ha scritto:
Spectator ha scritto:
Alberto ha scritto:
Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.
.

..Se posso..suggerire: assaggia Spertino.

la cui barbera non e' male , per i 15 eurozzi che costa in enoteca , euro piu' euro meno


..Ne fa..2,quella che citi ed un'altra in cui costo e' parecchio elevato,sui 40/45 eur se nn sbaglio,
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 25 mag 2020 17:09

gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 25 mag 2020 17:15

Konstantin_Levin88 ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...


Sono d'accordo. È un vino austero e acido, ma quasi mai da aspettare. Spesso non ha parabole così lunghe e non aspetterei 10 anni dalla messa in commercio per strapparlo... La 2010 è un buon barbaresco che non andrà mai oltre a dove è ora in fatto di apertura aromatica o di equilibrio. Gli spigoli se li porterà dietro e "sfiorirà" su quello scheletro acido-tannico.
Questo a differenza di Cortese, per esempio, col rabaja che è più squilibrato e impreciso e spesso muto fino a 4-5 anni dalla messa in commercio. Poi si apre... e resta un vino squilibrato e impreciso ma con un bel naso.
Di Rivella, alcune sue annate recenti sono già avanti. Aspetterei solo la 15.
Ciao
Dario


quali annate sarebbero avanti scusa?
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda alleg » 25 mag 2020 17:35

gbaenergiaeco10 ha scritto:
gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita


Intendo dire che la critica, chi lo beve di frequente qui sul forum e più semplicemente lo stesso Baldo lo presenta "generalmente" come vino piacevole e pronto fin dall'uscita. Poi che sia più vero per alcune annata che per altre può essere. Io come detto, a parte una visita in cantina dove ho bevuto 14 e 15 non ho altri assaggi quindi non mi esprimo. E' solo la prima volta che sento dire che vanno aspettati molto, anche in grandi annate....
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda SommelierSardo » 25 mag 2020 18:08

Konstantin_Levin88 ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...


Sono d'accordo. È un vino austero e acido, ma quasi mai da aspettare. Spesso non ha parabole così lunghe e non aspetterei 10 anni dalla messa in commercio per strapparlo... La 2010 è un buon barbaresco che non andrà mai oltre a dove è ora in fatto di apertura aromatica o di equilibrio. Gli spigoli se li porterà dietro e "sfiorirà" su quello scheletro acido-tannico.
Questo a differenza di Cortese, per esempio, col rabaja che è più squilibrato e impreciso e spesso muto fino a 4-5 anni dalla messa in commercio. Poi si apre... e resta un vino squilibrato e impreciso ma con un bel naso.
Di Rivella, alcune sue annate recenti sono già avanti. Aspetterei solo la 15.
Ciao
Dario


Il 2014 è delizioso, sottile, elegante, un ventaglio di profumi al naso che non smetteresti mai di elencare. Grande equilibrio, niente fuori posto. Un vino che ti seduce. Pronto è pronto, ma non lo vedo un difetto: fortunatamente esistono i vini goduriosi da subito. Ed un grande vino è sicuramente grande dall'inizio: non ho mai creduto ai miracoli del tempo.
Il 2015 ha quella complessità, profondità e struttura, un centro bocca impetuoso che lo lancia veramente in alto, e concordo sulla sua maggiore longevità, anche per dipanare questa elegante imponenza primaverile-autunnale che ha bisogna di tempo per tirar fuori il meglio di sè. Lo pongo tra i miei migliori assaggi in assoluto delle nuove uscite in Langa dello scorso anno.
Vedremo questa tanto osannata vendemmia 2016: sono un po' scettico... ma sarà la prova bicchiere l'unica a darci le risposte.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 25 mag 2020 18:20

alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita


Intendo dire che la critica, chi lo beve di frequente qui sul forum e più semplicemente lo stesso Baldo lo presenta "generalmente" come vino piacevole e pronto fin dall'uscita. Poi che sia più vero per alcune annata che per altre può essere. Io come detto, a parte una visita in cantina dove ho bevuto 14 e 15 non ho altri assaggi quindi non mi esprimo. E' solo la prima volta che sento dire che vanno aspettati molto, anche in grandi annate....


la mia esperienza è questa: generalmente è meglio aspettare, ma spesso buoni da bere fin dall'uscita..mai in vita mia stappando una bottiglia di teobaldo (dalla 2009 alla 2015) mi sono trovato davanti un vino molle o in parabola discendente..se a questo aggiungo che chi ha bevuto le vecchie glorie mi ha riferito di vini perfettamente integri nonostante i lustri...va da sé che sono portato a pensare che trattasi di vini che attraversano bene il tempo..e non che avessi bisogno del report sulle vecchie glorie a dire la verità...faccio un esempio: bevendo il Rio sordo di Musso la sensazione è quella di un vino da non dimenticare i decenni in cantina...qui la sensazione è tutta un'altra bella storia.....
Lorenzo
Konstantin_Levin88
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 25 mag 2020 19:34

gbaenergiaeco10 ha scritto:
Konstantin_Levin88 ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...


Sono d'accordo. È un vino austero e acido, ma quasi mai da aspettare. Spesso non ha parabole così lunghe e non aspetterei 10 anni dalla messa in commercio per strapparlo... La 2010 è un buon barbaresco che non andrà mai oltre a dove è ora in fatto di apertura aromatica o di equilibrio. Gli spigoli se li porterà dietro e "sfiorirà" su quello scheletro acido-tannico.
Questo a differenza di Cortese, per esempio, col rabaja che è più squilibrato e impreciso e spesso muto fino a 4-5 anni dalla messa in commercio. Poi si apre... e resta un vino squilibrato e impreciso ma con un bel naso.
Di Rivella, alcune sue annate recenti sono già avanti. Aspetterei solo la 15.
Ciao
Dario


quali annate sarebbero avanti scusa?

07, 09, 11. "Avanti" non vuol dire da lavandinare. I profumi e il colore erano molto terziarizzati. Il 2007 (ma a essere onesti un po' anche gli altri 2) iniziava a cedere anche in bocca. Parlo di bottiglie aperte nell'ultimo anno e mezzo.
La 14 è molto buona ora. Con ciò non voglio dire che non lo sarà anche tra tre anni, dico che non sarà migliore di oggi. Idem la 13, buona ma oggi già aperta e distesa. Durerà ma non migliorerà. Anche perché francamente tutta sta massa tannica da far "digerire" dal tempo io nei vini di Rivella non l'ho mai trovata. Di solito il tannino è fine, infiltrante e poco invasivo. Le legnate sulle gengive stanno più a sud... L'acidità, quella sì, c'è e resta. Dà al vino dinamica e piacevolezza anche nell'invecchiamento, ma non va confusa con la giovinezza!
Per me sono vini affascinanti ma abbastanza fragili. Non credo c'entri il tappo o la variabilità tra le bottiglie. Non so se è la materia o la mano in cantina... ma tant'è.
Ciao!
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda maxer » 25 mag 2020 19:36

..... riporto alcune note pubblicate a fine novembre scorso, dall' amico Francesco cskdv, su tre annate di Barbaresco Rivella, in occasione di una simpatica cenetta a cui era presente lo stesso Baldo
Piccola verticale esemplificativa, tra le altre bottiglie bevute .....

Rivella - Barbaresco Montestefano 2005 :D :D :D :D
Maturo, tannino ben integrato, media lunghezza e intensità. Al naso elegante: petali di rosa, frutti rossi, note balsamiche e molto altro

Rivella - Barbaresco Montestefano 2014 :D :D :D :D :D
Piaciuto tantissimo, me ne sono versato un bel bicchierozzo e me lo sono gustato durante gran parte della cena. Grande freschezza, tannino elegante, naso variegato e potente. Bello bello bello

Rivella - Barbaresco 1974 :D :D :D :D :)
Grande intensità olfattiva, in bocca tutto bene. Tannino risolto e buona tensione/struttura, persistenza medio/lunga. Veramente impressionante la longevità del vino.
Sicuramente 10 anni fa sarebbe stato ancora meglio ma gran bel bicchiere
carpe diem 8)
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Messner » 25 mag 2020 19:47

bobbisolo ha scritto:Salvioni brunello di montalcino 2007
Sbuffi di cola appena aperto, poi aromi di frutto maturo e cotto, scorza d'arancia e una montagna di erbe balsamiche... ingresso bocca che asciuga anche le gengive, poi dopo qualche secondo il palato comincia a salivare riportando le sensazioni sentite al naso.. Vino caldo nel complesso, sensazione in bocca simile a quella che si ha dopo un caffè.. Persistenza tenace .. vino però impegnativo(in 3 rimandiamo metà bottiglia per la sera)... assaggiato alla sera alcol più percepibile...
il giorno dopo è pesantemente ossidato al naso, con note nette di marsala, zabaione e mela cotogna... in bocca molle e seduto...un altro vino.
Sinceramente perplesso... con questa cifra mi aspettavo di finire la bottiglia volentieri e invece ho faticato.
Qualche dubbio sulla conservazione, magari


Nebbiolo 2017 g. mascarello
che vino, mi gira ancora la testa... se salvioni ricorda una 70enne wannabe 40enne, questo invece è una ventenne che ha appena terminato la quarantena:
di energia scalpitante, colore rossetto su labbra carnose... lingerie di pizzo nero e fragoline con la panna, una porta di servizio verso la grotta del piacere.
Ti prosciuga e te ne chiede ancora.
Non fate come me, bevetelo da soli 8)

Monmarthe millesimé 2008
Esempio di come la 2008 possa uscire male rispetto ad altri produttori... Naso di mela cotogna e zucchero di canna, monotematico, non migliora con temperatura e aria. In bocca è dolce, con rimandi al miele e allo zucchero di canna, cosa che appesantisce il sorso. Dotato di struttura esile che non sostiene lo stile ossidato, che è ciò che lo penalizza maggiormente.

22 villa raiano 2016
Assieme ad alimata, 2 fiano di ottimo livello. Questo è più rotondo, su sensazioni belle di fieno e agrumi che cominciano ad ammorbidirsi uniti a echi di frutta tropicale; in bocca più sapido che acido ma con un finale abbastanza lungo su ricordi di mandorla... un fiano già godibile senza attendere ancora... mi chiedo quale sia la tenuta di questi vini, avendo tappo corto e già una buona bevibilità rispetto ad espressioni più tese e bisognose di affinamento come picariello 906 e vigna della congregazione.

Bartolo mascarello freisa 2017
Inizialmente terroso (volendo essere poco carini, vino del contadino), comincia a sfoderare sensazioni di ciliegia marasca e aromi verdi dopo diverso scotimento del bicchiere... di primo e secondo acchito ricorda alcuni metodo ancestrale fatti qui in emilia col lambrusco... in bocca arriva il frutto amarognolo e un tannino che spezza subito il confronto.
Però ecco, la magia c'è forse più per il nome che per il vino in se... nonostante mi sia piaciuto per la particolarità di essere qualcosa di più semplice rispetto ai nebbiolo

Oddero vigna rionda 1989
Parte con aromi di goudron molto forti, poi man mano si apre verso liquirizia, tabacco dolce, fondo di caffé.. un insieme balsamico e morbido... Corrispondente la bocca, ancora con grip tannico ma poca acidità e sembra anche alcol, qui si percepiscono inoltre sensazioni sanguigne e ferrugginose(come leccare un tondino di ferro arrugginito, mai provato? io no 8) ). Nel complesso vino "decadente" o crepuscolare. Gli anni che porta li dimostra tutti. Qualche dubbio sulla conservazione.



Mentre su Oddero i 30 anni possono tranquillamente averti portato a quelle note su Salvioni neanche per sogno, sono molto perplesso. Quello che mi descrivi non è Salvioni ma un vino palesemente problematico. Il primo giorno il tannino che ti brucia le gengive e un frutto cotto, il giorno dopo alcol, marsala, mela cotogna... Sì insomma bottiglia andata, conservazione non idonea e/o tappo sottoperformante, hai avuto una bella sfiga
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Messner » 25 mag 2020 19:49

maxer ha scritto:..... ma in quale sacro libro della bibbia sta scritto che un Barbaresco (o QUALSIASI altro vino) bisogna PER FORZA aspettarlo per anni e anni per gustarlo all' apice ?
Certo, ci sono vini e vini, vitigni e vitigni, manici e manici, stagioni e stagioni, annate e annate

Ma, a mio modestissimo avviso, se un Barbaresco di Baldo Rivella, come spessissimo mi è capitato di bere negli ultimi vent' anni, è pronto e piacevole già dopo poco tempo (a volte anche all' uscita), con la sua tipica eleganza e il suo storico equilibrio, di cosa si parla ?

Di un suo difetto, di una vergogna, del sesso degli angeli, di una bottiglia da buttare, solo perché il Montestefano è diverso (e a mio parere nella media migliore) rispetto alle decine e decine di Barbaresco di qualità media molto inferiori che si aggirano in zona ?


Semplice, si fa a gara a vedere quanto può durare e migliorare un vino, sperando regga :wink:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Messner » 25 mag 2020 19:53

alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita


Intendo dire che la critica, chi lo beve di frequente qui sul forum e più semplicemente lo stesso Baldo lo presenta "generalmente" come vino piacevole e pronto fin dall'uscita. Poi che sia più vero per alcune annata che per altre può essere. Io come detto, a parte una visita in cantina dove ho bevuto 14 e 15 non ho altri assaggi quindi non mi esprimo. E' solo la prima volta che sento dire che vanno aspettati molto, anche in grandi annate....


Non vanno aspettati molto se non vuoi rischiare di perderli. Bevili tra i 6 e i 10 anni, in base all'annata, non ti sbagli e sono eccellenti e sul plateau :wink: Gli anni in più su annate buone li può tenere ma non ha senso, aumenti la probabilità di sottoperformance.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 25 mag 2020 20:01

gbaenergiaeco10 ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita


Intendo dire che la critica, chi lo beve di frequente qui sul forum e più semplicemente lo stesso Baldo lo presenta "generalmente" come vino piacevole e pronto fin dall'uscita. Poi che sia più vero per alcune annata che per altre può essere. Io come detto, a parte una visita in cantina dove ho bevuto 14 e 15 non ho altri assaggi quindi non mi esprimo. E' solo la prima volta che sento dire che vanno aspettati molto, anche in grandi annate....


la mia esperienza è questa: generalmente è meglio aspettare, ma spesso buoni da bere fin dall'uscita..mai in vita mia stappando una bottiglia di teobaldo (dalla 2009 alla 2015) mi sono trovato davanti un vino molle o in parabola discendente..se a questo aggiungo che chi ha bevuto le vecchie glorie mi ha riferito di vini perfettamente integri nonostante i lustri...va da sé che sono portato a pensare che trattasi di vini che attraversano bene il tempo..e non che avessi bisogno del report sulle vecchie glorie a dire la verità...faccio un esempio: bevendo il Rio sordo di Musso la sensazione è quella di un vino da non dimenticare i decenni in cantina...qui la sensazione è tutta un'altra bella storia.....

Ok, ho capito il punto. Ti do il mio parere, che vale quel che vale. Un vino di Rivella non sarà mai molle, e neanche morbido. Neanche tra trent'anni. Ma se io metto al naso le annate che ti dicevo, da bottiglie conservate bene, inizio a sentire tutta una serie di descrittori crepuscolari (chiamali come vuoi, dal pot pourri alle foglie secche, dal fungo al tartufo, un filo di ossidazione, ecc...) che in un barbaresco 2011 o 2009 non mi fanno stracciare le vesti, ma che neppure mi fanno cantare "giovinezza giovinezza primavera di bellezza!" (che non canterei mai a prescindere...). Non so se mi sono spiegato.
Poi a dirla tutta su Rivella (e non solo) si è creata un tantino di nebbia mistificatrice che trasfigura la storia di due normali anziani contadini piemontesi in mitologia fatta di vini di inenarrabile bontà. La realtà è più "normale", diciamo. Di sicuro, non avendo uno stile estrattivo, in alcune grandi annate del passato i suoi vini hanno trovato l'equilibrio giusto in bottiglia e sono ancora affascinanti. Ma questo vale per centinaia di etichette targate 71, 74, 78, 82,85, 89, 96.... molte di emeriti sconosciuti.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 25 mag 2020 20:42

Colli Orientali del Friuli Refosco Riul, Livon, 2002 (13,5%)
Tappo di gran qualità, imbevuto per non più di 4-5 mm, che profuma nettissimamente di sigaro...mai sentito un tabacco tanto netto! Rubino scuro scuro, un po' velato nel bicchiere. Naso, diciamolo chiaramente, molto ridotto almeno nella prima fase, ma in maniera per così dire "propositiva"...dietro i sentori ferrosi, ed un po' lattici (brett? :roll: ), si sente che il vino sotto c'è, e sopratutto è integro, col frutto scuro che infatti nel tempo fa capolino, e prende sempre più spazio. E c'è anche quel tabacco che il sughero aveva preannunciato! Bocca di impostazione "fredda", ma tutt'altro che povera, con tanto inchiostro, frutto di bosco ancora, la classica carne cruda del refosco, tannino molto presente ancora...ha un suo fascino, ma soprattutto ha un gran dinamismo, ed è di gran lunga la parte migliore di questo vino. Non mi sorprendono la tenuta nel tempo, ed anche la personalità, di questo Friuli rosso "millennial", caratteristiche che del resto ebbero anche i vini dei 2 decenni precedenti, testimoniate da tante aperture anche delle c.d. "seconde linee".
Should auld acquaintance be forgot, and never brought to mind?
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For auld lang syne, my dear, for auld lang syne,
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 25 mag 2020 21:05

Messner ha scritto:
maxer ha scritto:..... ma in quale sacro libro della bibbia sta scritto che un Barbaresco (o QUALSIASI altro vino) bisogna PER FORZA aspettarlo per anni e anni per gustarlo all' apice ?

Semplice, si fa a gara a vedere quanto può durare e migliorare un vino, sperando regga :wink:

...il bevitore... :mrgreen:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Messner » 25 mag 2020 21:14

Alberto ha scritto:
Messner ha scritto:
maxer ha scritto:..... ma in quale sacro libro della bibbia sta scritto che un Barbaresco (o QUALSIASI altro vino) bisogna PER FORZA aspettarlo per anni e anni per gustarlo all' apice ?

Semplice, si fa a gara a vedere quanto può durare e migliorare un vino, sperando regga :wink:

...il bevitore... :mrgreen:


Sì, come già detto non sono un feticista del vintage
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda SommelierSardo » 25 mag 2020 22:43

bobbisolo ha scritto:Salvioni brunello di montalcino 2007
Sbuffi di cola appena aperto, poi aromi di frutto maturo e cotto, scorza d'arancia e una montagna di erbe balsamiche... ingresso bocca che asciuga anche le gengive, poi dopo qualche secondo il palato comincia a salivare riportando le sensazioni sentite al naso.. Vino caldo nel complesso, sensazione in bocca simile a quella che si ha dopo un caffè.. Persistenza tenace .. vino però impegnativo(in 3 rimandiamo metà bottiglia per la sera)... assaggiato alla sera alcol più percepibile...
il giorno dopo è pesantemente ossidato al naso, con note nette di marsala, zabaione e mela cotogna... in bocca molle e seduto...un altro vino.
Sinceramente perplesso... con questa cifra mi aspettavo di finire la bottiglia volentieri e invece ho faticato.
Qualche dubbio sulla conservazione, magari

Nebbiolo 2017 g. mascarello
che vino, mi gira ancora la testa... se salvioni ricorda una 70enne wannabe 40enne, questo invece è una ventenne che ha appena terminato la quarantena:
di energia scalpitante, colore rossetto su labbra carnose... lingerie di pizzo nero e fragoline con la panna, una porta di servizio verso la grotta del piacere.
Ti prosciuga e te ne chiede ancora.
Non fate come me, bevetelo da soli 8)

Monmarthe millesimé 2008
Esempio di come la 2008 possa uscire male rispetto ad altri produttori... Naso di mela cotogna e zucchero di canna, monotematico, non migliora con temperatura e aria. In bocca è dolce, con rimandi al miele e allo zucchero di canna, cosa che appesantisce il sorso. Dotato di struttura esile che non sostiene lo stile ossidato, che è ciò che lo penalizza maggiormente.

22 villa raiano 2016
Assieme ad alimata, 2 fiano di ottimo livello. Questo è più rotondo, su sensazioni belle di fieno e agrumi che cominciano ad ammorbidirsi uniti a echi di frutta tropicale; in bocca più sapido che acido ma con un finale abbastanza lungo su ricordi di mandorla... un fiano già godibile senza attendere ancora... mi chiedo quale sia la tenuta di questi vini, avendo tappo corto e già una buona bevibilità rispetto ad espressioni più tese e bisognose di affinamento come picariello 906 e vigna della congregazione.

Bartolo mascarello freisa 2017
Inizialmente terroso (volendo essere poco carini, vino del contadino), comincia a sfoderare sensazioni di ciliegia marasca e aromi verdi dopo diverso scotimento del bicchiere... di primo e secondo acchito ricorda alcuni metodo ancestrale fatti qui in emilia col lambrusco... in bocca arriva il frutto amarognolo e un tannino che spezza subito il confronto.
Però ecco, la magia c'è forse più per il nome che per il vino in se... nonostante mi sia piaciuto per la particolarità di essere qualcosa di più semplice rispetto ai nebbiolo

Oddero vigna rionda 1989
Parte con aromi di goudron molto forti, poi man mano si apre verso liquirizia, tabacco dolce, fondo di caffé.. un insieme balsamico e morbido... Corrispondente la bocca, ancora con grip tannico ma poca acidità e sembra anche alcol, qui si percepiscono inoltre sensazioni sanguigne e ferrugginose(come leccare un tondino di ferro arrugginito, mai provato? io no 8) ). Nel complesso vino "decadente" o crepuscolare. Gli anni che porta li dimostra tutti. Qualche dubbio sulla conservazione.


Purtroppo la tua bottiglia di Salvioni era palesemente andata.
Peccato, sarai più fortunato
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 26 mag 2020 00:50

Konstantin_Levin88 ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:
gpetrus ha scritto:sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'


è un vino che segue l'annata..in annata calda è ovviamente pronto prima..questa 2010 per mille motivi è lontana dal suo massimo potenziale..in ogni caso sulla 2009 non sono d'accordo: la bevvi proprio da Teobaldo diversi anni dopo l'uscita e la ricordo assai viva e per nulla stanca..

@alleg cosa vuol dire di solito? la 2014 è senz'altro pronta, la 2011 all'uscita non lo era..ogni annata gioca la sua partita


Intendo dire che la critica, chi lo beve di frequente qui sul forum e più semplicemente lo stesso Baldo lo presenta "generalmente" come vino piacevole e pronto fin dall'uscita. Poi che sia più vero per alcune annata che per altre può essere. Io come detto, a parte una visita in cantina dove ho bevuto 14 e 15 non ho altri assaggi quindi non mi esprimo. E' solo la prima volta che sento dire che vanno aspettati molto, anche in grandi annate....


la mia esperienza è questa: generalmente è meglio aspettare, ma spesso buoni da bere fin dall'uscita..mai in vita mia stappando una bottiglia di teobaldo (dalla 2009 alla 2015) mi sono trovato davanti un vino molle o in parabola discendente..se a questo aggiungo che chi ha bevuto le vecchie glorie mi ha riferito di vini perfettamente integri nonostante i lustri...va da sé che sono portato a pensare che trattasi di vini che attraversano bene il tempo..e non che avessi bisogno del report sulle vecchie glorie a dire la verità...faccio un esempio: bevendo il Rio sordo di Musso la sensazione è quella di un vino da non dimenticare i decenni in cantina...qui la sensazione è tutta un'altra bella storia.....

Ok, ho capito il punto. Ti do il mio parere, che vale quel che vale. Un vino di Rivella non sarà mai molle, e neanche morbido. Neanche tra trent'anni. Ma se io metto al naso le annate che ti dicevo, da bottiglie conservate bene, inizio a sentire tutta una serie di descrittori crepuscolari (chiamali come vuoi, dal pot pourri alle foglie secche, dal fungo al tartufo, un filo di ossidazione, ecc...) che in un barbaresco 2011 o 2009 non mi fanno stracciare le vesti, ma che neppure mi fanno cantare "giovinezza giovinezza primavera di bellezza!" (che non canterei mai a prescindere...). Non so se mi sono spiegato.
Poi a dirla tutta su Rivella (e non solo) si è creata un tantino di nebbia mistificatrice che trasfigura la storia di due normali anziani contadini piemontesi in mitologia fatta di vini di inenarrabile bontà. La realtà è più "normale", diciamo. Di sicuro, non avendo uno stile estrattivo, in alcune grandi annate del passato i suoi vini hanno trovato l'equilibrio giusto in bottiglia e sono ancora affascinanti. Ma questo vale per centinaia di etichette targate 71, 74, 78, 82,85, 89, 96.... molte di emeriti sconosciuti.


Capisco il ragionamento e lo rispetto, ma non lo condivido..profili olfattivi austeri si, crepuscolari secondo me no..la giovinezza dei vini di rivella non è tanto fatta di lamponi e rose, ma di tensione e materia..poi la cosa può non piacere, ci mancherebbe altro, ma arrivare alla conclusione per cui i suoi vini "nascono vecchi" e passare ad "un'altra pratica" a mio parere è un po' troppo sbrigativo come approccio..
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 26 mag 2020 00:56

Messner ha scritto:
maxer ha scritto:..... ma in quale sacro libro della bibbia sta scritto che un Barbaresco (o QUALSIASI altro vino) bisogna PER FORZA aspettarlo per anni e anni per gustarlo all' apice ?
Certo, ci sono vini e vini, vitigni e vitigni, manici e manici, stagioni e stagioni, annate e annate

Ma, a mio modestissimo avviso, se un Barbaresco di Baldo Rivella, come spessissimo mi è capitato di bere negli ultimi vent' anni, è pronto e piacevole già dopo poco tempo (a volte anche all' uscita), con la sua tipica eleganza e il suo storico equilibrio, di cosa si parla ?

Di un suo difetto, di una vergogna, del sesso degli angeli, di una bottiglia da buttare, solo perché il Montestefano è diverso (e a mio parere nella media migliore) rispetto alle decine e decine di Barbaresco di qualità media molto inferiori che si aggirano in zona ?


Semplice, si fa a gara a vedere quanto può durare e migliorare un vino, sperando regga :wink:


Ragazzi vi assicuro che ho al mio attivo più infanticidi io che mezzo forum preso tutto assieme..stappare per me non è mai sbagliato..ma ci sono volte in cui se si aspetta è meglio..e io Rivella lo metto tra queste volte
Lorenzo

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