LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

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Max1991
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Max1991 » 24 mag 2020 09:48

alì65 ha scritto:Clerico, Ciabot Mentin GInestra 1999
Il tappo è perfetto, quasi troppo :mrgreen:
Bel rosso granato, abbastanza scuro. Si apre dopo una mezzoretta, il vino sicuramente non è nella sua fase migliore.
I primi minuti è molto chiuso, quando inizia ad aprirsi il naso è intrigante, note balsamiche, frutta scura, liquirizia e tabacco. Bel sorso, tannini che si fanno ancora sentire che danno un bel grip in bocca.
Mi è piaciuto ma mi aspettavo di più. Avevo bevuto ad ottobre un 92, sulla carta annata del piffero, che mi aveva stregato. Qua invece sono rimasto un pò deluso date le aspettative alte.



dal millesimo 97 ha cambiato i legni e non ricordo se era già nella nuova cantina oppure no
ricordo che nelle manifestazioni (sempre presente dove ci sarebbe stato della figa) si lamentava del fatto che non riusciva a creare quel vino che prima era spettacolare, un 96 da incorniciare[/quote]
Non sapevo questa cosa, buono a sapersi! Grazie :)
Luca90
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Luca90 » 24 mag 2020 11:16

Dom perignon 1983 da magnum

Qualche tempo fa avevo chiesto qui sul forum se potesse essere ancora bevibili tale boccia, provata ieri con un paio di amici per brindare alla fine della quarantena,. Ebbene, altro che bevibile!
Credevo che il vino potesse essere buono a scapito di una bolla orma andata invece era ancora presente un finissimo ma persistente perlage! Oltre alla bolla l'altra cosa che mi ha sorpreso è il fatto che non sembrasse per nulla così evoluto, mai gli avrei dato quasi 40 anni alla cieca. Colore giallo dorato e luninoso ma non eccessivamente carico, al naso descrittori classici pane-burro-marmellata ecc, e in bocca uno bellissima acidità a sorreggere un vino comunque strutturato e opulente.
Nessun segno di sentori cognaccosi che si sentono in alcuni champagne e voluti, forse solo una botta un po' piccante al palato, credo di tostatura, non so se fosse presente sin dall'uscita.
Grande sorpresa davvero
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alessio » 24 mag 2020 13:49

Les Peyrouses Guillaume Gilles 2016. Vendutomi da amico francese a 15 euro. Per continuare lo stile ermetico recente di taluni: eccellente prezzo commovente (rasenta il regalato).
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Alberto
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 24 mag 2020 14:10

Alessio ha scritto:Les Peyrouses Guillaume Gilles 2016. Vendutomi da amico francese a 15 euro. Per continuare lo stile ermetico recente di taluni: eccellente prezzo commovente (rasenta il regalato).

E immagino che l'amico francese ti abbia venduto anche i Cornas, ad un prezzo parimenti commovente... :roll: ...mannaggia... :twisted: :wink: :D
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alessio » 24 mag 2020 14:34

Si ma ne aveva solo uno, lo chaillot a 25 euro.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda piergi » 24 mag 2020 14:34

Chianti classico 2015-Tenuta di Carlone
Elegante fin dal colore granato vivo. Al naso viole e piccoli frutti rossi. In bocca è sangiovese fin nel midollo, eleganza e carnosità, torna la viola, la speziatura dolce, la radice di liquirizia.

Donna Candida 2015- Cautiero
Aglianico beneventano dal colore rosso scuro impenetrabile. Ematico, succoso, largo ma non adiposo, chiusura balsamica e finale lunghissimo.
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda lloyd142 » 24 mag 2020 15:43

Immagine
Fllli Agnes Loghetto Ammandorlato 2015
Ma che buono!!!
Ultima bottiglia di un cartoncino preso l'anno scorso. Fatto con uve leggermente appassite in pianta. Dovrebbe essere solo Croatina vinificata ferma. Me l'hanno proposto gli Agnes quasi come un vino da fine pasto, ma io l'ho sempre abbinato a piatti di carne ed e' un godimento. Grasso ,materico, dal colore impenetrabile. Frutti e fiori al naso , ma e' in bocca che da' il meglio. Morbido ed elegante. Tannino che si sente ma e' ben amalgamato... Un leggero residuo che non da' nessun fastidio. Peccato sia finito. La dimostrazione che anche in zone poco gettonate su questi lidi come l'oltrepo' si possano fare dei prodotti meravigliosi
Oggi bevuto con un coniglio disossato in porchetta.
«E coloro che furono visti danzare, vennero giudicati pazzi da quelli che non potevano sentire la musica»
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda md78d » 24 mag 2020 16:03

Ardesco 2013 sorelle Bronca
Subito mirtilli e ciliegia, bt ancora bella fresca nonostante l età. Anche in Bocca pare veramente una spremuta di mirtilli. Con grigliata di salsiccia, asado e pecora finito alla velocità della luce. Breve psssaggio in frigo e via!
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Ludi » 24 mag 2020 17:15

L. Bussoletti, Colle Ozio 2016: conferma che oramai nella mia famiglia sono un esponente della minoranza. A me molto piaciuto nelle sue note opulente ma giustamente ammandorlate. Figlio che lo giudica vinoso e scomposto.
E. Grasso, Runcot Riserva 2010: austero....sin troppo. Forse amerebbe essere atteso e capito tra tre-quattro anni. Il che non toglie che sia un signor Barolo già ora, pur in una quadro ancora largamente inespresso.
Accornero, Bricco del Bosco VV 2013: mamma mia che delizia! Al naso ha suggestioni decisamente nebbioleggianti nelle note speziate, ma in bocca la setosità è parossistica. Confesso che ho dovuto trattenere l'istinto di berlo a garganella dalla bottiglia.
Ultima modifica di Ludi il 24 mag 2020 21:39, modificato 1 volta in totale.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda zampaflex » 24 mag 2020 17:48

Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 24 mag 2020 20:50

zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.
Ultima modifica di Alberto il 24 mag 2020 20:56, modificato 2 volte in totale.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 24 mag 2020 20:52

Alessio ha scritto:Si ma ne aveva solo uno, lo chaillot a 25 euro.

...che tu ovviamente hai lasciato lì, immagino... :wink:
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 24 mag 2020 21:17

Bourgueil Galichets, Domaine de la Chevalerie, 2015 (12,5%)
Cru da vigne mature (45 anni) su graves silicee, ovviamente 100% CF.
Che dire...classico vino che ti lascia l'amaro (anzi, l'acido :roll: ) in bocca, per un'esperienza di godimento a metà. Naso, devo dire, bello senza meno: la purezza del piccolo frutto è notevole, c'è un po' di spezia/cuoio di elevage, un tocco di china anche...c'è eleganza, insomma. Bocca però veramente troppo ossuta, "tanto secca che ti fai male" (cit. 8) ), con acidità citrina per me eccessiva e pure una punta di verde in evidenza. E dire che l'annata dovrebbe pure essere di quelle "opulente"...non oso pensare cosa possa essere la 2014, uno scheletro! Difficilissimo poi azzeccare la temperatura giusta: se lo raffreddi troppo lo ammazzi, se si scalda troppo inizia un po' a "svaccare" al naso su note leggermente confetturate...'na rogna, insomma... :roll:
Abbinato a del manzo all'olio (messo la ricetta nel thread apposito), alla fine di riffa o di raffa ci stava.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Ludi » 24 mag 2020 21:38

Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alessio » 24 mag 2020 21:57

Alberto ha scritto:
Alessio ha scritto:Si ma ne aveva solo uno, lo chaillot a 25 euro.

...che tu ovviamente hai lasciato lì, immagino... :wink:

Immagini bene, l’ho lasciato... anzi lo lascerò qualche annetto in cantina essendo una sola non voglio fare l’ingordo e tirare già il collo alla bottiglia.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Alberto » 24 mag 2020 23:44

Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda l'oste » 25 mag 2020 00:32

Alberto ha scritto:
Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:Accornero, Vigna del Bosco VV


Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.

Accornero bevuto solo una volta anni fa, non mi era dispiaciuto ma non gli avevo dedicato il giusto, era una bicchierata sborona e io ero nella fase "il vino rosso è pinot noir", avevo il preconcetto del vitigno.
Che invece il grignolino mi piace, senza sperare nella potenzialità di evolvere nel tempo, ma appunto fresco, con pane e salame, pizza, spaghetto al pomodoro, ha molta più abbinabilitá di morellini, bolgherini, bardolini, per dire.
Migliavacca ha un naso da cappottamento, grazie che me lo hai ricordato, devo riprovarlo, ne cerco un paio di bottiglie (annata?).
A me piace molto quello di Oreste Buzio, più economico, ne compro un paio di cartoni da molti anni (e uno della barbera, quella bio), è costante nelle annate, al naso geranio e fiori secchi di fabbrica e piacevolemnte impercettibile quell'amarognolo verdino in bocca che con altri mi capita e non gradisco.
Ricordo buono anche Bricco Mandolino e Cascina Tavijin ma questi non li bevo da un po' di anni.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda SommelierSardo » 25 mag 2020 02:23

l'oste ha scritto:
Alberto ha scritto:
Ludi ha scritto:
Alberto ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Grande vino che passa totalmente inosservato perché non à la page.

:roll:

Mah... :roll:
A parte che il nome giusto è Bricco del Bosco Vigne Vecchie, per me un grignolino leggiadro come un mammut con la gotta, che gioca a fare il grande vino senza avere i numeri...peccato, perché a differenza del dolcetto, con quell'uva fanno anche vini buoni, nel loro paradigma di leggerezza e delicatezza.


giusta la correzione sul nome.... :oops:
Per il resto, dissento, ma come sempre rispetto la tua opinione che è sempre pertinente e che mi fa porre domande :D

Grazie, detto da te è un attestato di stima assoluto. :)
Se serve, chiarisco il pensiero: avere vigne di quell'età è una tentazione a fare il "colpaccio" del vin de garde, però il grignolino con tutto il rispetto non è certamente il nebbiolo e nemmeno (per restare su un paragone più calzante a livello territoriale) la barbera.
Però ce ne sono di buonissimi, esempio Migliavacca (primo nome che mi viene in mente). Anzi, mi sa che col caldo che inizia a fare ora ne cerco un paio da bere freschi con la pizza.

Accornero bevuto solo una volta anni fa, non mi era dispiaciuto ma non gli avevo dedicato il giusto, era una bicchierata sborona e io ero nella fase "il vino rosso è pinot noir", avevo il preconcetto del vitigno.
Che invece il grignolino mi piace, senza sperare nella potenzialità di evolvere nel tempo, ma appunto fresco, con pane e salame, pizza, spaghetto al pomodoro, ha molta più abbinabilitá di morellini, bolgherini, bardolini, per dire.
Migliavacca ha un naso da cappottamento, grazie che me lo hai ricordato, devo riprovarlo, ne cerco un paio di bottiglie (annata?).
A me piace molto quello di Oreste Buzio, più economico, ne compro un paio di cartoni da molti anni (e uno della barbera, quella bio), è costante nelle annate, al naso geranio e fiori secchi di fabbrica e piacevolemnte impercettibile quell'amarognolo verdino in bocca che con altri mi capita e non gradisco.
Ricordo buono anche Bricco Mandolino e Cascina Tavijin ma questi non li bevo da un po' di anni.


Mi avete fatto ricordare un bel Grignolino d'Asti di Crivelli, Castagnole Monferrato, delizioso beverino fresco versatile, a due soldini...
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gbaenergiaeco10 » 25 mag 2020 11:49

Trebbiano Valentini 13
Annata che a poco a poco Inizia ad aprirsi a ventaglio, bevuto l'ultima volta a febbraio..oltre alla grande tensione già percepibile a ridosso dell'uscita, inizia a mostrare il corpo e la materia che si addicono alle grandi annate del maestro..sempre una gran bevuta.

Casa Coste Piane - Anno Domini
metodo ancestrale meraviglioso..non solo glera ma anche perera e verdiso..intenso nei profumi di frutta bianca, spuma sofficiosa e bocca cerealitica con una bella mandorlina finale..a me è piaciuto davvero tanto...non la solita solfa insomma....prosecco rosé vade retro..

Les Rhizomes de Sorcières 2017 - Cave des nomades
siamo nel Languedoc Roussillon, Grenache Gris 100%, lunghe macerazioni sulle bucce e qualche mese di affinamento in acciaio.
Si presenta con questo colore meraviglioso dorato/ramato scarico ma luminoso, con riflessi che ricordano la buccia di cipolla.
Stappo, verso, chiudo gli occhi e ci butto il naso: inizialmente sembra quasi un vino rosso giovane di grande freschezza..piccoli frutti rossi e spezia dolce impattano..in poco tempo muta, emerge un bel mandarino, della cera calda e del miele di castagno. Chiude il cerchio un tratto minerale, ma è un cerchio che per la verità non si chiude mai..i sentori vanno e vengono di continuo.
L'assaggio è vibrante, per nulla tannico, rimane piuttosto snello, secco, di scarsa densità e di ottima freschezza..non c'è un grande allungo, ma rimane sempre pulito e composto fino alla chiusura..non vedo l'ora di testare il resto della linea....

Abate nero riserva 2008
Naso fine, sussurrato, di Mela caramellata, amaretto e anice...perlage finissimo ben definito e persistente, buono l'ingresso, nessun residuo fastidioso ad affaticare la punta della lingua, sapidità e freschezza giocano sui lati opposti, la bolla accarezza il palato, la chiusura è agrumata, non esageratamente secca..pare ci sia un'arancia candita che viene fuori pian piano..decisamente godurioso..
Abbinamento cucito: pizza fritta homemade con bufala e bologna..

Terre du Lais 2016- Domaine de la Borde (arbois pupillin, chardonnay)
Non mi sono segnato nulla di questa meraviglia, ma è stato un incontro da ricordare..burro e roccia, rotondità e sale, materia e slancio..lo Jura e le sue perle..

Chianti Classico riserva Bucciarelli 1998
Naso che impatta con un tratto ematico austero, seguito da una gamma di profumi molto ampia, dal frutto maturo/sottospirito (ancora tanto presente, quasi dominante), al cuoio e alle terziarizzazioni più classiche..bocca di peso, dal tannino ancora presente che si manifesta in una versione vellutata e perfettamente integrata..acidità sopra le righe, forse "potenziata" da una temperatura di servizio che a un certo punto sforava i 20 gradi..ma cazzatine a parte un grande chianti classico, che può riposare ancora per qualche anno senza troppi patemi..

Passulata Alba 2017 Tanca Nica
Poche centinaia le bottiglie prodotte..un vino arcaico, le cui uve vengono lasciate appassire ai piedi della vigna..la terra e il sole avvolgono i grappoli intrisi di zuccheri in un caldo abbraccio..diverse le fermentazioni spontanee, niente chiarifiche né filtrazioni né solfiti aggiunti..un rarità che profuma di fichi essiccati, albicocche, nocciole tostate, prugne secche..l'assaggio avvolge e coccola, suadente nella sua grassezza di burro di arachidi, elegante nel finale di frutta gialla candita..tra i migliori passito che abbia mai bevuto

Chianti Classico riserva Bucciarelli 1996
Austero, giustamente terziarizzato, la giocosità di frutto della 98 è lontana, lontanissima..qui c'è serietà, c'è peso, tratto minerale netto, una bella liquirizia, polvere da sparo, fiori rossi appassiti..ha bisogno di tempo per aprirsi, e per poi distendersi..arriva una meravigliosa oliva schiacciata..di quelle sicule, carnose e succulente..all'assaggio è secco, ancora perfettamente teso, ben integrata la parte tannica, dalla tessitura un po' grossolana rispetto alla 98, un po' più rude, ma la componente alcolica fa da contrappeso..13,7 recita l'etichetta..chiude amarognolo, sufficientemente lungo.
Un gradino sotto la 98 a mio gusto, ma a suo modo estremamente affascinante.
Abbinamento: pasta maritata con ragù di anatra e ricotta salata

Chianti classico riserva bucciarelli 1995
Più fiori della 98, più macchia mediterranea della 96, simile alla prima nel tratto ematico, ma la distanzia per finezza ed eleganza..bocca di una precisione millimetrica, l'ingresso è ficcante, di un frutto fin troppo vivace, tannino ben presente, polveroso e carezzevole, probabilmente alimentato da una parte acida che arriva netta, quasi imponente, a fare esplodere la salivazione e ad aggiungere chilometraggio in un finale che di certo non aveva bisogno di spintarelle.
Ci sarebbero pagine da scrivere e infinite sensazioni da raccontare, mi limito pertanto ad una sola conclusione:
Il miglior Chianti mai bevuto in vita mia.

Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.
Lorenzo
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda alleg » 25 mag 2020 12:05

gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...
gpetrus
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda gpetrus » 25 mag 2020 12:38

alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'
alleg
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda alleg » 25 mag 2020 12:40

Venerdì in giornata bevereccia con salumi e griglia di manzo/maiale

Bollinger Special Cuvee
Bollinger Grande Anneé 2012
Kurni 2017
Graticciaia 2013
CdP 2016 Mont Redon
Godenza Noelia Ricci (non ricordo l'annata)
+ Trebbiano Pepe e un borgogna base di produttore che non ricordo.

Come potete capire dalla nomenclatura degli ultimi vini è stata giornata di godimento più che di approfondimento tuttavia mi sento di dire che:
Bollinger l'ho trovato eccezzzzzionale e lo confermo l'idea generale che sia al vertice dei SansAnnee (almeno da Grande Maisons) a patto che non dia fastidio i sentori di torrefazione ed il biscottoso. Champagne di impatto tanto che non sfigura assolutamente a confronto col fratellone, che sviluppa lo stesso tema ad un "ottava" più alta (si dice così?) con maggiore intensità e profondità.
Tra i due devo dire però che forse ricomprerei la special cuvee, tra qualche anno vedremo...
Impressionante per piacevolezza il Graticciaia che non avevo mai provato. Colore granato intenso ma trasarente, lontano anni luce da altri vini da appassimento che tendono al nero pece. Carattere confermato al sorso dove l'intensità di frutto non si trasforma in pesantezza ma anzi viene accompagnato da un bel ventaglio di macchia mediterranea e di sapidità. Piaciuto molto.
Kurni 2017, cioccolatoso in maniera quasi imbarazzante nonostante ciò il vino è più che piacevole, anche se quasi caricaturale per densità ed estratto. Insomma deve piacere il genere ma non si può dire che sia "balordo"....
Mont Redon, altra bottiglia "fruttona" ma anche qui si mantiene una certa eleganza e bevibilità anche se l'ho trovato inferiore ai precedenti per persistenza e ventaglio aromatico. Probabile infatincicido.
Sul resto preferisco non pronunciarmi... :lol:
littlewood
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda littlewood » 25 mag 2020 12:44

gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'

Ecco.....
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 25 mag 2020 12:45

alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...


Sono d'accordo. È un vino austero e acido, ma quasi mai da aspettare. Spesso non ha parabole così lunghe e non aspetterei 10 anni dalla messa in commercio per strapparlo... La 2010 è un buon barbaresco che non andrà mai oltre a dove è ora in fatto di apertura aromatica o di equilibrio. Gli spigoli se li porterà dietro e "sfiorirà" su quello scheletro acido-tannico.
Questo a differenza di Cortese, per esempio, col rabaja che è più squilibrato e impreciso e spesso muto fino a 4-5 anni dalla messa in commercio. Poi si apre... e resta un vino squilibrato e impreciso ma con un bel naso.
Di Rivella, alcune sue annate recenti sono già avanti. Aspetterei solo la 15.
Ciao
Dario
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.
Konstantin_Levin88
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Re: LE BEVUTE DI MAGGIO 2020

Messaggioda Konstantin_Levin88 » 25 mag 2020 12:48

gpetrus ha scritto:
alleg ha scritto:
gbaenergiaeco10 ha scritto:Barbaresco Montestefano di Teobaldo Rivella, annata 2010.
La prima cosa che viene da dire di questo vino è che è indietro.
Bella scoperta direte voi.
Si sa, i vini di Teobaldo vanno aspettati e aspettati e aspettati ancora...ma credo che certe durezze, certi spigoli, alcuni vini se li porteranno sempre dietro..
Questa 2010 affonda l'accelleratore sull'acidità e sul tannino, la parte alcolica addolcisce la pillola e riporta un bel frutto scuro..il naso a tratti timido fa emergere belle note, dapprima balsamiche, poi di terra rossa, con un accenno di tabacco secco.
Non un vino facile dunque, la bocca è di quelle urlate, secco fino al midollo (ovviamente), tanto che in chiusura sembra virare sull'amarognolo..
Un vino così descritto sarà senz'altro di difficile beva.
E invece ogni sorso ti riporta col naso al bicchiere, ogni sorso racconta nuove sfumature da decifrare..
I calici non si contano e la bottiglia finisce senza sforzo.
"La 2010 è pronta", mi disse Teobaldo Rivella oltre un anno fa..forse davanti a un vino del genere, così mistico e spiazzante, stavolta quello non pronto sono io.
Destabilizza e riconcilia.
Un grandissimo Barbaresco.


Beh pensare che di solito viene descritto come vino super piacevole fin da subito... personalmente ne ho bevuto veramente poco ma non mi sembra vino da aspettare decenni...

sono d'accordo...appena buttate, per modo di dire un paio di bt , di annate calde ( 2007 e 2009 ) ...unica eccezione la 2006 bevuta pochi mesi orsono ed era splendida....ma anche la 2008 era traballante ....troppa variabilita'

Leggo ora. Stesse identiche tue impressioni sulle annate da te citate. Ci aggiungo la 2011 molto molto avanti. Ciao
Sono un piemontese atipico, lo so. Ma il sangiovese m'ha stregato.

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