Premessa... taccivostri
Kalosartipos ha scritto:Se stappi un suo 2012, un po' te la vai a cercare..
Era una degustazione volutamente fatta con vini giovani per comprendere delle peculiarità che in anzianità sono un po' celate... naturalmente a discapito della bontà in senso ampio. Il tema era "la crudezza del bianco".
bisolfito ha scritto:Smarco ha scritto:paperofranco ha scritto:picenum ha scritto:Ieri bella bevuta sicuramente degna di nota...
Sancerre Clos La Neore 2010 Vatan … ecchevelodicoafa grandioso,
.
..io invece, essendo un rompicoglioni, ti chiedo una nota un pochino articolata..

....merci.
Anche a me interessa molto

Tutto orecchi.
Macchevedevodì dovete andare sul posto e berlo ...oppure farvelo raccontare con tanto di fotografie e reperti da chi vi sa portare in loco senza esserci stati. Comunque:
Loira, Sancerre di cui Edmond e Anne Vatan, padre e figlia, sono considerati all'unanimità i più grandi. Cultori della biodinamica, propongono un unico vino, il
Clos la Neore , una piccolissima parcella di Les Monts Damnèe (1 ettaro) e viene prodotto da vigne vecchie di almeno 60 anni in una tiratura mi sembra di circa mille bottiglie.
2010 - Un vino verticale,” fortemente territoriale” (trattasi di terres blanches - marne argillose calcaree) , al colore si presenta paglierino scarico con riflessi verdognoli, al naso fresco di erbette di campo, floreale (no peperone no pipi

), con una leggera nota “metallica, pirica”, la bocca è un modello di equilibrio e precisione con una profondità inedita, dove ancora la gioventù la fa da padrone, tagliente si ma equilibrato, minerale roccioso e sapido salmastro, con ancora rimandi ad erbette di campo e lievissime note “morbidose” , tanto persistente; insomma vino molto complesso e strutturato, ma con equilibrio e verticalità tali da renderlo destinato a lunga vita. A Marco consiglio di aspettare comunque almeno un lustro per berlo.
sundek181 ha scritto:Ciao, due parole in più su questo? Ho in rampa di lancio anch'io la magnum a brevissimo. Grazie Alessio
Anche qui ci sono illustri toscani che potrebbero esprimersi 1000 volte meglio e sono invitati a farlo...
imho: Come già detto annata in cui il Pergole Torte non è stato prodotto, destinando le uve migliori al Montevertine. L’ho trovato un vino con una bevibilità incredibile, non ti staccheresti dal bicchiere, molto simile ad un chianti classico raddiano, al colore rubino spento, profumi ehh, bouquet ampissimo e intenso che carezza le narici, al gusto setoso, persistente tanta frutta rossa selvaggia avvolgente, la bocca ti si riempie, col bouquet che ritorna in retronasale e reinvoglia il sorso… non so cosa ci si dovesse aspettare ma a me è piaciuto così.