Messaggioda landmax » 26 nov 2014 16:32
Ieri sera al Divinis di Bologna, serata sul Clos de Vougeot.
Bevuto:
Clos de Vougeot G.C. 2005 J. Prieur: color porpora, offre un naso non particolarmente ampio, su note delicate di legno nuovo, grafite, vaniglia, salamoia, alloro; in bocca è pieno, dalla struttura tannica notevole e ancora ben presente, per un finale fresco e lungo dove ritornano la liquirizia, il caffè e una scia agrumata. Ancora da attendere. 88/100
Clos de Vougeot G.C. Vieilles Vignes Sui Generis 2005 D. Laurent: a livello olfattivo, il vino più sfaccettato della serata e sicuramente il più pronto in questo momento. Lo denota anche il colore, un porpora non molto carico con unghia granata. Il naso è davvero complesso e molto mobile nel bicchiere: parte con una leggera pungenza alcolica e su note boisè e di nocciolina tostata, poi si libera completamente ed escono ribes, cipria, cannella, caffè, una leggera punta vegetale (geranio) e molto altro; bocca meno ricca della precedente, più beverina, il tannino è levigato e la freschezza è tanta, anche se non è lunghissimo. Molto gastronomico (ed infatti è il primo che ho seccato!). 91/100
Clos de Vougeot G.C. Classique 2005 Chateau de la Tour: il vino parte chiuso e anche dopo un’ora nel bicchiere i profumi rimangono un po’ compressi, anche se molto piacevoli: lampone, liquirizia, note boisè, polvere di caffè e una leggera scia balsamica; ma è la bocca a rivelare un vino di grande stoffa, molto ricco ed energico, dal tannino molto marcato (azzarderei quasi “insolitamente”, se non fosse per l’annata) insieme ad una freschezza davvero viva. Tanta roba. Si farà. 92/100
Clos de Vougeot G.C. 2008 A. Hudelot-Noellat: decisamente meno interessante dei precedenti. Al naso fa molta fatica a togliersi di dosso una sensazione di grasso animale un po’ fastidiosa. Pian piano escono, ma molto timidamente, una nota floreale e il “classico” lampone. La bocca è giocata sulla finezza più che sulla potenza, abbastanza leggera (per la tipologia, s’intende), i tannini sono puntiformi e già risolti, ma il vino scivola un po’ via nel finale, con una chiusa abbastanza piatta. 85/100
Clos de Vougeot G.C. Vieilles Vignes 2006 Ponsot: attendevo di bere questo vino con trepidazione, ma le attese sono andate sostanzialmente deluse. Si tratta forse di gioventù del vino, aperto, ritengo, in un momento non ottimale della sua parabola evolutiva, ma ha mostrato ieri sera una rigidità d’impostazione, una “freddezza” che non me lo hanno fatto apprezzare. Il naso in questa fase è chiusissimo: si coglie una leggera pasta di olive, radice di liquirizia, qualche nota boisè; la bocca è piena, ma i tannini appaiono piuttosto rigidi, disegnando un arco gustativo abbastanza squadrato, privo di slancio e “ritmo”. La persistenza c’è tutta, ovviamente, ma l’impressione è appunto di un vino rigido, poco concessivo. 89/100
Nel complesso bella serata, ma nonostante diversi nomi importanti priva di particolari acuti.