Nuova Zelanda

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lamialanga
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Nuova Zelanda

Messaggioda lamialanga » 12 mag 2014 23:12

Buongiorno
qualcuno ha dei consigli su Cantine da visitare, prodotti interessanti o zone particolarmente vocate ?
grazie
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Kalosartipos
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda Kalosartipos » 13 mag 2014 07:26

Aspettiamo Tisana, che vive down-under..
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tisana
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 13 mag 2014 12:41

eccola!

(ciao kalos!)

ciao lamialanga, nomi ne avrei a iosa e qualche dritta piu' mirata pure ma mi serve qualche indicazione
se stai andando espressamente in NZ mi dai un'idea dell'itinerario che faresti e quanto tempo hai a disposizione?
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:06

allora, ad usum forum mi sono permessa di mettere giu' un po' di cose, che so possono servire a lamialanga e spero possano interessare a molti.

Disclaimer: la mappa iniziale l'ho presa da decibelwines.com per comodita' e per dare un'idea della zona di cui scrivo;
le cose scritte sono state buttate giu' in velocita' e integrate con cose che ho scritto in precedenza altrove.
pareri ovviamenti personali;
se passate per Central fatevi sentire :)

1.GISBORNE
2.HAWKE’S BAY
3.MARTINBOROUGH
4.MARLBOROUGH
5.NORTH CANTERBURY?/ SOUTH CANTERBURY?
6.CENTRAL OTAGO
Allegati
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:08

1)Gisborne piu’ famosa per i bianchi. E’ una zona in cui non mi ritrovo, nel senso che vedo poco di interessante. L'unico motivo che me la fa citare e’ la presenza di Millton, primo produttore biodinamico in NZ (per diatriba vedere Seresin piu’ avanti); di Millton ho provato uno chenin di meta’ anni 90 molto carino, nel senso che la tenuta nel tempo e’ stata messa a duuuura prova ma testimonia la svolta che all’epoca Millton ha avuto sull’idea di viticoltura in NZ.

2)Hawke’s Bay: essendo la mia area preferita in NZ non posso che parlarne bene, anche se l’appassionato dal gusto europeocentrico puo’ trovare qualche difficolta’ iniziale. Innanzitutto questa e’ la zona in NZ che soffre costantemente di siccita’, o per essere piu’ chiara: fa caldo. Molte aziende agri-food sono qui, prima fra tutti il gruppo Heinz/Watties che guida il mercato del surgelato con prodotti strepitosi e tutti biologici. Zona considerata principalmente di bianchi (sauvignon come se piovesse), tranne l’ enclave di Gimblett Gravel. Terreni molto blandi, bianchi che secondo me ancora non hanno tirato fuori il massimo. L’idea che mi sono fatta io e’ che ancora mancano in tecnica; la costanza qualitativa e’ assicurata ma non nel senso piu’ positivo a cui aspirare: una ricetta e vale per tutti, solo che non e’ cosi’ che si fa il vino migliore. Cominciano ad esserci molte realta’ per produzione olio di oliva (Olive Trees fa un olio molto intenso e strutturato, nulla da invidiare ai nostri qualiotativamente. Mancano ancora un po’ in tecnica)
A nord di Napier c’e’ Esk Valley, che vende parecchio ma a me non entusiasma, pero’ se sei in un tour organizato fattibile che ti ci portino. A sud di Napier (zona Taradale) da visitare Church Road, gamma rossi piu’ convincente dei bianchi, fanno anche un marzemino che al naso aderisce ai nostri marzemini ma si perde in bocca (se vi viene da storcere il naso mi permetto di dirvi che sbagliate, primo perche’ la riuscita in se’ non e’ male, secondo perche’ qua non hanno nessun vincolo tradizionale e provano senza pregiudizi, intando sia il produttore che il consumatore (meno pippe?), terzo perche’ la composizione dei suoli e clima checche’ ne dicano non e’ sempre favorevole ai vitigni internazionali e molte sorprese potrebbero saltar fuori (mi fermo qui perche’ ci sto lavorando sopra da un po’) . Mission Estate Winery e’ bellissima, e’ proprio da vedere, e anche da fermarsi a pranzo/cena; vini nella media qualitativa, fascia medio-alta di prezzi. De La Terre wines ha una tendenza bordolese per vitigni e lavorazione, ed e’ praticamente un garagista, ha lavorato in Francia ed ha sviluppato una diversa attitudine verso il mondo del vino (piccolo, rese, concentrazione, boutique winery). Da provare.

In Central Hastings la fanno da padrone i grossi tipo Sileni (milioni di bottiglie e diverse zone di produzione), Vidal (linea supermarket vendutissima) e Abbey Cellars. Passo la mano- ci sono stata, fanno prodotti nella maggioranza dei casi corretti.
Bridge Pa e’ considerata una piccola enclave della qualita’, e sebbene la qualita’ media possa sostenere il mercato bulk asiatico la cito per la presenza di Salvare (bellissimo chardonnay wild ferment, ogni anno molto espressivo, si avvicina molto ad un’idea di Borgogna classica); per la presenza Alpha Domus, abbastanza rinomato sul mercato UK, suo vino di punta l’Aviator, un blend rosso a base di cab e shiraz, svolta qualitativa da circa 15 anni a questa parte; interessante a seconda delle annate la versione bianca, Aviatrix. Ad uno sputo da Triangle Cellars/Bridge Pa c’e’ Gimblett Gravels, suolo di gravels, considerato migliore per i rossi, buone riuscite per lo shiraz. Trinity Hill vale la degustazione e una sosta a Unison Vineyard, di nuovo i rossi.

La mia zona preferita e’ Havelock North (qui tra le altre cose c’e’ la sede della Weleda NZ e le scuole steineriane sono diffuse). Assolutamente da fermarsi a Black Barn: sul vino non dico nulla perche’ pratico la continenza espressiva nel rispetto del produttore ma il bistro e’ bellissimo; in estate al sabato ospitano un piccolo graziosissimo farmers’ market che merita, e in piu’ dei concerti all’aperto. Te Mata e’ grande, parecchio, con molte linee produttive assolutamente oneste e centrate, un salto per rendersi conto della media neozelandese (dimensioni, filosofia, pratiche, reception management) la merita. Il campione penso sia Craggy Range: una winery mastodontica e bellissima architettonicamente. Qui la degustazione che mediamente e’ gratuita costa almeno 9 dollari. Bene sia i bianchi (Les Beaux Cailloux ben fatto) che i rossi (bei syrah, non verdi o aspri come molti altri in zona). Producono anche in Martinborough. Come ricordo sempre, Craggy Range e’ una delle tre aziende che produce dal Calvert, il mitico vigneto in Central Otago.

Te Awanga e’ la zona costiera, bellissima da vedere Elephant Hill (ristorante strepitoso) e la mia preferita e’ Clearview, anche qui ti devi fermare a mangiare: i due sono uno di fianco all’altro praticamente, ma i primo e’ ricercato mentre ils econdo piu’ easy. Totalmente organic, eccelle nei bianchi, sauvignon puliti e chardonnay che sono dichiaratamente NZ senza essere banali.Le versioni dolci a base di sauv. ogni tanto le azzecca.

Queste due zone qui sopra tra l’altro sono nel mezzo della zona della frutta e spesso fuori da queste aziende trovi il baracchino dei gelati e sorbetti fatti con la stessa frutta, molto carini.
Mi manca central Hawke’s bay, che il proprietario di Salvare mi aveva raccomandato definendola come la parte piu’ interessante di tutta questa zona vinicola (al momento solo 2 wineries attive).
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:09

3)Martinborough e’ zona Wellington, quindi se passate dalla capitale e’ facile che prendiate una macchina e in un’ora ci siete. Da Martinborough e Wairarapa escono rossi a base di PN leggeri, ottimi nella gioventu’, fruttatini. E’ la zona del piu’ famoso Ata Rangi (PN ragionevole ad un prezzo debatable)

4) Marlborough: prevalentemente bianchi e prevalentemente Sb, piu’ acidita’ rispetto ai mollaccioni fratelli di Hawke’s Bay. Marlborough e’ un’altra zona fantastica, ma mi ha tanto ricordato la Franciacorta. Prima che partano le risse spiego cosa intendo. Le prime vigne le hanno piantate nel 1973, cosa c’era prima? Prevalentemente il nulla, e patate. Qualcuno ha deciso che era zona per farci vino e ci hanno dato dentro creando il nome. Ad alcuni esce bene, e sospetto sia piu’ per tecnica (nel senso di abilita’ nella vinificazione e capire cosa fare quando) che per i terreni. Pero’ a Bleinheim c’e’ da venire e prendersi la bicicletta e poi partire sulla Old Renwick Rd e pedalare allegramente perche’ e’ bellissima. Mi sono fermata a raccogliere le albicocche in un p.y.o. (pick your own) e non solo costavano poco ma erano buonissime. Anche qui si fa l’olio, ed e’ buonissimo. Questo per dire che il terreno c’e’: caldo di giorno e escursioni termiche di notte, piovosita’ nei livelli ottimali, facilita’ di crescita, terreni facilmente lavorabili.
Qui c’e’ Cloudy bay: il suo Sb e’ noto in tutto il mondo, e checche’ ne dicano di legnoso ha poco da qualche anno a questa parte. Non fosse che ha un prezzo un po’ salato (almeno 35 dollari a scaffale) ci sarebbe da berlo piu’ spesso; bellissima winery, da visitare, apre gli occhi su organizzazione, accoglienza, managerialita’. Mi e’ piaciuto molto anche il Pelorus, il suo spumante, ma tra prezzo e reperibilita’ preferisco qualcosa d’altro, tipo Deutz: la maison francese ha qui i suoi vigneti NZ, e alla cieca si riconosce sempre, affidabile e meno costoso del precedente (piu’ costoso di Lindauer, e’ vero, che pero’ e’ sempre metallico e poco espressivo, anche nella versione grand cuvee).

I nomi piu’ famosi (=grandi produzioni) sono concentrati qui, me li ricordo benissimo sin da Londra perche’ vendevano moltissimo anche la’: Spy Valley, Mount Riley, Oyster Bay, Brancott, Framingham, Saint Clair, Isabel, The Delta Wine Company, Main Divide, Babich, Kim Crowford, Villa Maria: quest’ultima esce spesso con selezioni e riserve (sauvignon e chardonnay su tutti) di un certo impatto ma un po’ troppo care (e legnosette) e il penultimo invece centrato come prezzi.

Il mio cuore pero’ va a Seresin, Clos Henri, Fromm, Herzog, Dog Point ,Te Whare Ra.
Seresin primo biodinamico in questa zona e uno dei pionieri in assoluto, vigneti strepitosi, un team giovanissimo, vini puliti e aggraziati, bella prova il gewurztraminer e non banale il Sb. Hanno degli olivi da paura e l’olio e’ cristallino.Clos Henri e’ lo spin-off NZ di Henri Bourgeois di Sancerre, stile infatti piu’ sulla vena acida del vitigno, e bella prova anche del PN (il loro PN a Londra strappava 60 sterline, il che ovviamente lo pone fuori mercato visto che sulla stessa piazza trovi PN francesi favolosi a mooolto meno). Il loro vineyard manager e’ un ragazzo italiano che da due anni ha iniziato a sperimentare alcuni appezzamenti con il biodinamico, vedremo.

Fromm, lo svizzero, e’, insieme a Herzog, un altro svizzero, lo sperimentatore, ma Fromm mi sembra meno barocco... la sua selezione di PN e’ buonissima, giocata sulla concentrazione piu’ che sulla struttura; meglio i rossi che i bianchi. Hans Herzog invece ha piantato di tutto, tra cui arneis, viognier, montepulciano, nebbiolo, zweigelt e barbera (sul sito ci sono tutti i vitigni). Sono microvinificazioni che lui serve principalmente nel suo ristorante superclassy (riepeto, qui mi sembra tutto barocco ma va per la maggiore) e nel bistro, ma che sono interessanti da provare, abbastanza semplici nello svilup[po sia in naso che in bocca ma anche qui siccome sono molto giocati sulla concentrazione lasciano un certo segno.
Dog Point fa un bel Sb, simile a quello di Clos Henri, lo chardonnay gli viene meno bene.
Infine Te Whare Ra e’ un super natural che fa le cose a modo suo, ma i bianchi hanno frutto e materia in abbondanza. Ho provato un loro riesling degli anni 80 (etichetta allora orribile...) ed era incredibilemente ben conservato e vivo.
Ultima modifica di tisana il 15 mag 2014 11:27, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:10

5)North Canterbury/South Canterbury?
Metto una zona vaga e un punto di domanda perche’ in realta’ la faccenda qui e’ un poco difficile da spiegare. Qui, zona Waipara, il pioniere Daniel Schuster (ehi, parlo di pioniere in senso tecnologico, visto che la decade di riferimento e’ anni ‘70-‘80) lavorando in universita’ ha contribuito molto allo sviluppo della viticoltura e della ricerca. Uno dei primi PN assaggiati a Londra fu il suo, ma ho ricordi molto sfocati (ancora qui non sono riuscita a trovarlo facilemente, di sicuro nell’isola nord e’ piu’ facile).

Poi, NC lo indico perche’ qui ha sede il mio preferito, Pyramid Valley, in una zona a mezzora di macchina da Chch che si chiama appunto Pyramid Valley. Ma anche per una zona piu’ distante in South Canterbury come la Waitaki Valley sembra avere un buon potenziale (Pinot Gris piu’ interessanti), solo che e’ ancora tutto moooolto acerbo.
Pyramid Valley: coltivazione biodinamica per una selezione di etichette fantastiche che prendono il nome dal fiore/pianta piu’ diffuso in quel pezzo di vigna o dalle collaborazioni che hanno con altri produttori in altre zone vinicole: sono vini maturi, sia come tecnica che come caratteristica del frutto che come sensazione in bocca, levigati, convincenti. Riesling e PN sono i principali vitigni ma hanno anche altre cose meno comuni.
Loro sono la seconda azienda che vinifica il Calvert a Central Otago. Lo chardonnay mi e’ piaciuto parecchio, correva una vena acida non invadente per tutto il sorso, ma risultava floreale e burroso in parti bilanciate. Le altre due selezioni di PN sono difficili da definire per me perche’ hanno un carattere tutto loro, diciamo che mi sembra rappresentino la potenzialita’ del PN NZ molto piu’ che Central, solo che ho il tremendo sospetto che sia piu’ la mano di Mike e la sua esperienza professionale con i grandi borgognoni. Se state chiedendo quale e’ la nota meno positiva e’ il prezzo (partiamo da 45 dollari, ma i pn angel flower e earth smoke stanno a 120): infatti PV non e’ un campione rappresentativo della NZ, ne’ per prezzo ne’ per qualita’, e scusate la franchezza.
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:12

6) Central Otago, la zona che tutti paragonano allaBorgogna parlando di alternativa alla suddetta ma per la quale gli stessi produttori rivendicano un carattere completamente diverso. Avendo fatto una degustazione in cui venivano comparate le due zone, posso dire che e’ vero, le zone sono diverse e compararle forse e’ sbagliato; tuttavia ho scoperto che al momento il mio gusto propende per i pn di central otago, a patto che siano di Bannockburn. Riesling altrettanto interessante. Zone piu’ fresche per certi versi ma soleggiate, meno piovose.

Comunque, straight to the point:
Partiamo da nord: a Wanaka, Rippon e’ immancabile per me, uno dei pionieri edlla zona e bio-something, tendente dinamico; puliti e intellegibili, bianchi meglio dei rossi. Scendendo da li’ zona Cromwell Basin/Bendigo da segnalare forse Pisa Range, Prophet’s Rock e poi la ominipresente Two Degrees, ma non mi spingero’ oltre a dire che si tratta di vini corretti come nella grande maggioranza dei vini della zona.

A Cromwell le cose si fanno piu’ interessanti: Aurum, conduzione famigliare con appendice borgognona, é un altro marchio che spiega molto bene la realtá neozelandese quando si tratta di ispirarsi a modelli diversi e farli propri, in una sorta di assemblage ricorrenti. Aurum, che produce anche un methode traditionelle delizioso, si trova in un’altra sottozona ben riconoscibile, Cromwell, appoggiata sulla biforcazione del Lake Dunstan; i vini che se ne ricavano sembrano piú immediati rispetto a Bannockburn, ma non difettano di profonditá. In zona é immancabile una visita a Burn Cottage, produttore riservatissimo di vini leggermente piú concentrati degli altri. Rockburn pn piu’ longevi, leggermente piu’ longilinei; Quartz Reef del mitico Rudi Bauer from Austria sono pn piu’ sottili; pinot gris buonissimo, rimembranze alsaziane (in genere qui tendono al dolciastro e pear-based). Northburn Station e’ un posto dove andare a mangiare, prima di attraversare il ponte per entrate in Cromwell, i vini anche in questo caso nella norma, leggermente meglio la mano sui bianchi (solito range riesling-chardonnay-sb).Wooing Tree piu’ famosa per i pn, ma tutta la linea base mi lascia perplessa (bianchi poco interessanti per me); ho assaggiato un 2008 selezione ed era decente ma come dire? Un po’ incompiuto alla fine.

Continuando tipo per andare verso Dunedin ad Alexandra come nomi da visitare Aravin, Dry Gully, Three miners (piu’ commerciali) e Two Paddocks (di proprieta’ di Sam Neill, in genere preso d’assalto dai fans del Jurassic).

Invece se vai verso Bannockburn e poi Gibbston valley alle porte di Queenstown inizia il divertimento per me:
Bannockburn e’ casa di Felton Road, Bald Hills, Mount Difficulty, Wild Earth.
Gibbston valley e’ casa di Mount Rosa, Chard Farm, Amisfield, Waitiri Creek, e delle grosse Gibbston Valley e Peregrine (la prima ha una cheese room favolosa, sui vini sorvolo, siamo nella solita media).
Un altro produttore che ha deciso per la svolta biologica e applica alcuni principi biodinamici é Felton Road, su cui il giudizio é unanime, probabilmente il piú rinomato all’estero e indiscutibilmente il piú riconosciuto nelle degustazioni fra appassionati. La panoramica di pinot noir a cui ho partecipato recentemente porta come marchio di fabbrica Bannockburn, la sottozona in cui si trovano appunto Felton Road e Mount Difficulty, che spiccavano per la matrice inconfondibile con, rispettivamente, Block 3 e Target Gully (entrambe 2009, una vendemmia quasi perfetta a detta di molti). Parlare di impronta borgognona nella fattura di questi gioielli rischia di sviare l’attenzione su vini la cui provenienza é in realtá altamente riconoscibile, ma puó rivelarsi utile per spiegare i principi a cui questi produttori si rifanno, in termini di rigore esecutivo, pulizia e incedere del sorso. Questo peró sposta l’attenzione sulle tecniche utilizzate piú che sulla centralitá del territorio, essendo coscienti che per molti l’accezione di terroir include anche l’opera dell’uomo e la cifra stilistica con cui si esprime. Di Felton Road si sa qualcosa in piu’ nel mondo perche’ strappa ottimi punteggi, ad oggi e’ per me la cantina piu’ affidabile, mano bellissima sui pn, fruttati, eleganti, sempre bilanciati; sia il Calvert che i Block 5 e 8 mi entusiasmano ogni volta che posso berli. Mount Difficulty a parte la linea Roaring meg commercialissima manda fuori i Gully che, come detto, sono piccoli gioiellini.

Wild Earth é un bellissimo esempio del carattere di Central Otago e della enorme diversitá delle aziende vinicole presenti: quasi arroccata su un terreno difficile, fa della rusticitá e del suo essere piccola il suo vessillo, fermarsi anche a pranzo, cucinano nelle botti dismesse; altrettanto impervio arrivare a Chard Farm, un’azienda che peró produce molto, molto di piú della precedente. Chard Farm, situata nella Gibbston Valley, alle porte di Queenstown, si distingue ovviamente per il pinot noir -il River Run 2010 da godere per il suo carattere giovane e fresco mentre tra le selezioni leggera preferenza al Viper per la struttura- e merita una menzione anche per il riesling, 2011 in particolare, leggermente agrumato e solido. Sempre nella Gibbston Valley, che tende ad essere piú fresca e presenta vini generalmente piú complessi (come succede al lato opposto della regione, cioé verso Wanaka) c’é Amisfield che invece fa del bistro e della moderna struttura il suo punto di attrazione, ha un intero catalogo di vini disponibili anche alla cellar door. Imponente il pinot noir RKV, attualmente disponibile la 2008, che peró perde leggermente al sorso nonostante il naso molto strutturato. Mount Rosa mi sta simpatico, sono dei pazzi che fanno un SB buonissimo e uno sweet a base riesling che migliora di anno in anno (forse imparereanno a farlo bene a breve...), sembra un garage visto da fuori. Waitiri Creek e’ un po’ il contadino snob della situazione ma i pn sono abbastanza impressionanti.
Ultima modifica di tisana il 15 mag 2014 23:49, modificato 1 volta in totale.
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 15 mag 2014 09:13

ora scappo, piu' tardi o domani volevo mettere qualche nota finale ma ora non mi e' possibile.
spero sia comprensibile.
ciao
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda GabrieleB. » 15 mag 2014 09:40

Complimenti davvero :shock: :shock: interessantissimo,ottima panoramica che ,se uno potesse...una bella vacanza...
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda george7179 » 15 mag 2014 09:45

Complimenti e grazie anche da parte mia... conserverò per un futuro (spero non troppo futuro) viaggio down-under! :D
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda pumpkin » 15 mag 2014 12:26

Post spettacolari, grazie grazie :D

Allora questo forum ha ancora qualche motivo di esistere ... :mrgreen:

Sono stato in NZ nel 1998, l'ho girata tutta e mi è rimasta nel cuore, ho dei ricordi bellissimi e tornerei domani.
La consiglio a chiunque.
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Kalosartipos
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda Kalosartipos » 15 mag 2014 13:17

Ebbrava Cì!
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda vinogodi » 15 mag 2014 13:26

tisana ha scritto:ora scappo, piu' tardi o domani volevo mettere qualche nota finale ma ora non mi e' possibile.
spero sia comprensibile.
ciao

... :wink: ...
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda tisana » 16 mag 2014 00:19

mannaggia, questo forum non vuole le mie foto, dice che sono ingombranti. Aiutooooooo!

Mi sembra che i vini facciano ancora una certa fatica a delineare la loro identita', o meglio, ovviamente, sono i produttori che ancora non sembrano aver trovato il loro stile. Ad oggi non sono ancora riuscita a trovare un libro che affronti seriamente le composizioni dei terreni; l'unico di mia conoscenza che abbia controllato la composizione del suolo prima di impiantare la vigna e' stato Mike di Pyramid Valley e ha messo giu' il pn dove le caratteristiche erano praticamente identiche a quelle di Borgogna (non so a quale abbia fatto riferimento), la sua compagna Claudia mi ha tirato fuori mappe e fotografie in un attimo. Quando durante una visita chiedi qualcosa che vada oltre al bicchiere e alla cantina le risposte sono vaghe o molto generalistiche, e su questo ancora devono lavorare. Ma come dire? ne hanno fatto una vera e propria industria, sono ben preparati a ricevere le intere comitive, merchandising compreso.

Le degustazioni nelle cantine sono spesso a titolo gratuito oppure c'e' una fee di 5 dollari (qualcuno anche solo golden coin, cioe' un dollaro), che pero' viene sempre scontato nel caso poi si comperi almeno una bottiglia (la cosa mi sembra molto corretta). Tutti hanno comunque il banchetto attrezzato per le degustazioni, anche quella cantina piu' piccola o semi-scrausa.
il mercato mi sembra un po' sballato qui, i prezzi non sono minimamente centrati e si fa una certa fatica a capire il reale valore del vino in questo senso; una grossa parte del mercato interno passa per GDO, che costantemente propone offerte incomprensibili; il vino e' in offerta e arriva alla meta' del prezzo esposto in maniera regolare, un mark-up eccessivo che mette fuori prospettiva molti dei vini che invece sembrano meritarsi il prezzo che costano.
Anche nel mio wineshop di fiducia vedo spesso promozioni e offerte, cosa che in Italia non vedevo quasi mai (se arrivava uno sconto era perche' il commerciante ti trova simpatico o e' di buon umore).

Vini stranieri ne girano e anche parecchi, ma sono cmq abbastanza di nicchia; qualcosa sembra muoversi fra i carbonari del vino, di recente ho trovato (finalmente!) lo spacciatore che importa dagli uk e si appoggia a...cave du pyrene, con cui lavoravamo molto in passato, lo fa per passione infatti i prezzi sono identici a quelli overseas.
Investimenti ne fanno parecchi; la tendenza NZ, in quanto paese al confine del mondo, e' di espandere ogni attivita' pensando all'export, quindi grossi numeri e aderenza a modelli qualitativi imposti altrove (stessa cosa per l'agroalimentare e legislazioni conseguenti). Il mercato di riferimento e' quello asiatico da qualche anno a questa parte, Cina in primis.

come avrebbe detto mia nonna, tante care cose a tutti.
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda Kalosartipos » 17 mag 2014 05:43

tisana ha scritto:mannaggia, questo forum non vuole le mie foto, dice che sono ingombranti. Aiutooooooo!

Imageshack o TinyPic.
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Re: Nuova Zelanda

Messaggioda lamialanga » 18 mag 2014 23:31

Grazie Tisana
una bellissima descrizione dettagliata e con tanti spunti interessanti
mi sono stampato il tuo post e lo usero' come guida turistica per il periodo che rimarro' qua in NZ!
io sono ad Auckalnd quindi se passi da queste parti scrivimi che beviamo un bicchiere insieme, mi fa piacere
aggiornero' questo TR quando avro' fatto anche io scoperte e visite interessanti

un saluto a tutti
cheers

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