vinogodi ha scritto:...non fate prima a descrivere i vini che "non" avete bevuto? ...
Beh, 29 assaggi in un pomeriggio intero non mi sembra un numero spropositato...c'è chi solo da Nikolaihof a Cerea se n'è fatti una 15ina in un singolo stand...


vinogodi ha scritto:...non fate prima a descrivere i vini che "non" avete bevuto? ...
Alberto ha scritto:Barolo Brunate, Francesco Rinaldi, 2010 (14%)
Questo, come il vino seguente, mi ha ha fatto capire il significato della tanto famigerata fase di apertura e di approcciabilità giovanile di un Barolo nel suo primo anno di vita dall'imbottigliamento. Arancia rossa e cioccolata bianca, morbido e suadente nei tannini, un Barolo "da merenda" dalla beva scandalosamente facile.
Barolo Cannubi, Francesco Rinaldi, 2010 (14%)
Diverso registro espressivo, ma immutata facilità di approccio: polpa di frutta rossa matura ed un tannino tirato su di 2-3 livelli rispetto al Brunate, sicuramente segno di un "target" più ambizioso. Un plauso a Francesco Rinaldi per la precisione e la trasparenza caratteriale dei due cru, davvero.
andrea ha scritto:Faccio fatica a credere che i vini di F. Rinaldi 2010 siano così approcciabili.... per carità, ti credo, meravigliato ma ti credo...
Sydney ha scritto:Alberto, sbaglio o in friuli c'è un bel filotto di annate poco fortunate?
p.s. Complimenti per le note, sempre un piacere leggerti.
Alberto ha scritto:IL RESTO PARTE SECONDA (E ULTIMA): TOSCANA E...
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Chianti Classico Antico Lamole Vigna Grospoli, Fattoria di Lamole/Le Stinche/Paolo Socci, 2009 (14,5%)
Un universo altro, parallelo, racchiuso nel medesimo microcosmo di Lamole, mi verrebbe da dire: un vino di una golosità, di una succosità, di un'ariosità del frutto rosso semplicemente stupefacenti, il tutto inserito in un quadro di totale rigore terroso e minerale. Vino di alto concetto, affascinantissimo.
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Alberto ha scritto:IL RESTO PARTE SECONDA (E ULTIMA): TOSCANA E...
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Chianti Classico Antico Lamole Vigna Grospoli, Fattoria di Lamole/Le Stinche/Paolo Socci, 2009 (14,5%)
Un universo altro, parallelo, racchiuso nel medesimo microcosmo di Lamole, mi verrebbe da dire: un vino di una golosità, di una succosità, di un'ariosità del frutto rosso semplicemente stupefacenti, il tutto inserito in un quadro di totale rigore terroso e minerale. Vino di alto concetto, affascinantissimo.
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Alberto ha scritto:Sauvignon, Miani, 2012 (14,5%)
Unico sauvignon di Pontoni nel millesimo, considerato non all'altezza del precedente in cui era uscito addirittura con tre (o quattro perfino?) etichette singole (vedansi le note dello scorso anno).
Alberto ha scritto:Alberto ha scritto:Sauvignon, Miani, 2012 (14,5%)
Unico sauvignon di Pontoni nel millesimo, considerato non all'altezza del precedente in cui era uscito addirittura con tre (o quattro perfino?) etichette singole (vedansi le note dello scorso anno).
E infatti, avevo come la sensazione di aver scritto una minchiata! Nemmeno mi sono messo a rileggermele, le note dello scorso anno...![]()
Pontoni ha diversificato gli imbottigliamenti di friulano 2011 in "base", Buri e Filip, ed a quanto pare in una quarta selezione, Gramogliano (così riporta Slow Wine 2013). Mentre per quanto riguarda il sauvignon ha prodotto, come da qualche anno ormai, le due selezioni Banel e Saurint.
Dell'annata 2012 sono andati in bottiglia un solo sauvignon e due friulano, il Filip ed un "base" che comprende vigne più giovani (tra cui quella detta delle Zitelle a Buttrio, piantata assieme a Paolo Meroi) oltre al Buri non prodotto.
vinogodi ha scritto:Alberto ha scritto:Alberto ha scritto:Sauvignon, Miani, 2012 (14,5%)
Unico sauvignon di Pontoni nel millesimo, considerato non all'altezza del precedente in cui era uscito addirittura con tre (o quattro perfino?) etichette singole (vedansi le note dello scorso anno).
E infatti, avevo come la sensazione di aver scritto una minchiata! Nemmeno mi sono messo a rileggermele, le note dello scorso anno...![]()
Pontoni ha diversificato gli imbottigliamenti di friulano 2011 in "base", Buri e Filip, ed a quanto pare in una quarta selezione, Gramogliano (così riporta Slow Wine 2013). Mentre per quanto riguarda il sauvignon ha prodotto, come da qualche anno ormai, le due selezioni Banel e Saurint.
Dell'annata 2012 sono andati in bottiglia un solo sauvignon e due friulano, il Filip ed un "base" che comprende vigne più giovani (tra cui quella detta delle Zitelle a Buttrio, piantata assieme a Paolo Meroi) oltre al Buri non prodotto.
...dimostrando un sense of marketing da vero stratega commerciale... perchè non tre Cru di Calvari? D'altronde, 300 bocce sono un'enormità e nell'area in cui viene coltivato vuoi che ogni metro quadrato non abbia una peculiarità ?
videodrome ha scritto:vinogodi ha scritto:Alberto ha scritto:Alberto ha scritto:Sauvignon, Miani, 2012 (14,5%)
Unico sauvignon di Pontoni nel millesimo, considerato non all'altezza del precedente in cui era uscito addirittura con tre (o quattro perfino?) etichette singole (vedansi le note dello scorso anno).
E infatti, avevo come la sensazione di aver scritto una minchiata! Nemmeno mi sono messo a rileggermele, le note dello scorso anno...![]()
Pontoni ha diversificato gli imbottigliamenti di friulano 2011 in "base", Buri e Filip, ed a quanto pare in una quarta selezione, Gramogliano (così riporta Slow Wine 2013). Mentre per quanto riguarda il sauvignon ha prodotto, come da qualche anno ormai, le due selezioni Banel e Saurint.
Dell'annata 2012 sono andati in bottiglia un solo sauvignon e due friulano, il Filip ed un "base" che comprende vigne più giovani (tra cui quella detta delle Zitelle a Buttrio, piantata assieme a Paolo Meroi) oltre al Buri non prodotto.
...dimostrando un sense of marketing da vero stratega commerciale... perchè non tre Cru di Calvari? D'altronde, 300 bocce sono un'enormità e nell'area in cui viene coltivato vuoi che ogni metro quadrato non abbia una peculiarità ?
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in effetti sui bianchi Miani mi pare faccia troppi cru...
Domanda per i conoscitori perché non ne vedo in giro: ma quante bott fa Miani di Chardonnay Baracca ed è vero che il costo è quasi raddoppiato e che costa quasi sugli 80 eu, no perché se è così col ..... che mi metto a cercarlo.
vinogodi ha scritto:videodrome ha scritto:vinogodi ha scritto:...dimostrando un sense of marketing da vero stratega commerciale... perchè non tre Cru di Calvari? D'altronde, 300 bocce sono un'enormità e nell'area in cui viene coltivato vuoi che ogni metro quadrato non abbia una peculiarità ?![]()
in effetti sui bianchi Miani mi pare faccia troppi cru...
Domanda per i conoscitori perché non ne vedo in giro: ma quante bott fa Miani di Chardonnay Baracca ed è vero che il costo è quasi raddoppiato e che costa quasi sugli 80 eu, no perché se è così col ..... che mi metto a cercarlo.
...ma mica per lui, che può inventarsi qualsiasi amenità: è per il povero compratore che non ci capisce più un cazzo, quando deve comprare un vino di Miani...Ne facesse centinaia di migliaia, passi: ma ne fa uno sputo, che senso ha?
...sfondi una porta aperta, io lo metterei anche in buona parte di là dalle Alpi. E' che , davvero, la sua non è una politica di selezione ma più di enocaoscomunicativo: se io che ne sono estimatore indefesso da tempi non sospetti sono piuttosto frastornato, voglio proprio vedere un consumatore medio . Non che i suoi vini abbiano come target il "consumatore medio", ma più di una volta l'ho sentito personalmente lamentarsi della non facilità di piazzare commercialmente la massa dei suoi vini, soprattutto bianchi, quindi almeno un pò di chiarezza comunicativa di cosa esce anno per anno , non so con quale strumento, sarebbe per lo meno consigliato...Alberto ha scritto:vinogodi ha scritto:videodrome ha scritto:vinogodi ha scritto:...dimostrando un sense of marketing da vero stratega commerciale... perchè non tre Cru di Calvari? D'altronde, 300 bocce sono un'enormità e nell'area in cui viene coltivato vuoi che ogni metro quadrato non abbia una peculiarità ?![]()
in effetti sui bianchi Miani mi pare faccia troppi cru...
Domanda per i conoscitori perché non ne vedo in giro: ma quante bott fa Miani di Chardonnay Baracca ed è vero che il costo è quasi raddoppiato e che costa quasi sugli 80 eu, no perché se è così col ..... che mi metto a cercarlo.
...ma mica per lui, che può inventarsi qualsiasi amenità: è per il povero compratore che non ci capisce più un cazzo, quando deve comprare un vino di Miani...Ne facesse centinaia di migliaia, passi: ma ne fa uno sputo, che senso ha?
Più del fatto di differenziare gli imbottigliamenti per singolo vigneto nelle annate favorevoli, trovo invece che sia commercialmente più controproducente, con l'occhio al profitto, rinunciare ad uscire tutti gli anni con le due selezioni di merlot e/o col Calvari (esempio, niente merlot nel 2008, niente Calvari nel 2009, niente di niente e tutto nel Rosso nel 2007 e 2010...bottiglie che avrebbe in ogni caso esaurito in un battito di ciglia)...invece l'adesione completa di Pontoni ad un principio di ricerca della qualità assoluta l'ha portato a fare scelte diverse: il meglio possibile da ogni diversa annata, punto. D'altra parte Pontoni è il più grande vigneron al di quà delle Alpi mica per niente...
...personalmente preferisco Pontoni , soprattutto (anche se la cosa lo manderà in bestia) i rossi , che sono di valore universale. Il suo (suoi) Merlot sono fra i migliori al mondo e il suo Calvari uno dei vini più "emozionali" esistenti in circolazione, Borgogna e Rodano compresi... Gravner non sempre mi ha convinto, proprio per la sua svolta. Fino ai primi anni novanta era sommo , oggi produttore "per estimatori" pur nella sua filosofia sperimentatrice ... legata alle tradizioni ancestrali. Prendere o lasciare...paperofranco ha scritto:Domanda banale del venerdì sera, ma è solo per alimentare la discussione sui vini friulani: è più bravo Pontoni o Gravner? Essere grande vigneron coincide sempre col fare un grande vino, per chi beve alla fine?
Alberto ha scritto: un fenomenale Brunello 2009 de Le Chiuse, ma estremamente validi anche il Brunello 2009 di Sesti.
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