ZEL WINE ha scritto:Ma di che cazzo state parlando??!!
Se uno nel suo intimo pensa che hitler sia stato un grande uomo di pace e' accettabile, se lo dice ad un suo amico un po' meno, se lo dice al bar e' discutibile, il disastro solo se lo urla in piazza.
Le convinzioni e i pensieri non sono plasmati dai SM ma dalla mente.
Continuare a difendere l'indecenza oltre ad essere palesemente risibile ottiene il risultato opposto.
Parto da questa tua considerazione Massimo, come al solito arguta ed intelligente, per rispondere a Luca Panzy, che considero un amico e per lui voglio spendere alcune parole.
Allo stesso tempo cerco di rispondere a quelli che non hanno una vaga idea di cosa si stia parlando, ma vogliono per forza dire la loro.
Questione privacy: passi che fb è un mezzo estremamente sofisticato, probabilmente rubato dalla NASA agli alieni presso area 51, ma vi svelo alcuni segreti, innanzitutto è un mezzo di comunicazione e si usa per comunicare, strano quindi che comunicare pensieri dementi violenti razzisti sia nocivo per l’immagine personale ed aziendale, veramente strano! Poi chiariamo la questione riservata agli “amici”: MM avrà su fb quanti “amici”? 1.500? più o meno avrà quelli, direi che è un bel pubblico, non sono le 4 mura domestiche. È un comizio e chi non lo sa è un idiota. Poi cosa vogliamo dire? Che le bestialità si possono dire ma bisogna tenerle nascoste? Grande, complimenti!
MM ha 44 anni ed è il responsabile di una importante azienda, ha delle responsabilità, con quelle frasi, reiterate per mesi, ha deluso tanta gente, me per primo. Lui sa di essere sotto i riflettori, sa che c’è chi lo guarda e lo prende ad esempio, facile avere onori senza oneri. Io non sono suo amico, nel senso vero del termine, ma quelli che adesso si riempiono la bocca di “io sono suo amico” dove erano? Glielo hanno detto che stava sbagliando? Chi lo sa... (Diciamo pure che pensare che abbia bisogno di un tutore è abbastanza avvilente, ndr) E quelli che vomitavano (giustamente) insulti verso il fascismo di Bressan, perché adesso tacciono i vigliacchi?
A quelli che parlano (il 90% a vanvera) di ricerca di popolarità attraverso questa triste vicenda, voglio sottolineare che per quel che mi riguarda è stata estremamente sofferta e dolorosa, che montevertine e pergole erano dei miei miti, che proprio per questo la delusione è stata ancor più cocente.
Chi parla di preconcetti (nel mio caso) vada a leggersi quello che ho scritto in occasione di un evento con Manetti presente, lì è scritto tutto, passione e successiva delusione.
Un’ultima cosa, a chi dice che tanto era uno “scherzo”, ricordo che Arlecchino scherzando si confessò.