gp ha scritto:In pratica però la ricetta “più Rosso per tutti” si scontra con un ostacolo: se è vero che quasi tutte le aziende fanno solo un Rosso, parecchie invece fanno più di un Brunello, o quantomeno un Brunello e una Riserva. Quindi come ha raccontato qui Nelle Nuvole riguardo all’annata 2009 per la sua azienda, l’annata scarsa in pratica si riflette più sulla riduzione della gamma di Brunelli aziendali che sullo spostamento sostanzioso da Brunello a Rosso (se poi lei ci volesse dare qualche informazione anche su questo aspetto, rispetto all’annata 2009, ci farebbe un bel piacere!).
Questo però nelle annate più sfavorevoli dà origine a vini che non reggono bene ai 4 anni di invecchiamento previsti dal disciplinare, che sono molto più lontani dall’anno scarso previsto dal disciplinare del Rosso di quanto non lo siano dai 5 anni della Riserva che viene saltata. C’è quindi un problema di mentalità: se il Brunello va saltato (o almeno drasticamente selezionato a favore del Rosso) solo in un’annata come la 2002, per dire, mi sembra che non se ne esce. Poi naturalmente c’è sempre chi riesce a fare un buon vino anche nell’annata scarsa, per una serie di ragioni (terroir e età delle vigne come si è detto, magari anche selezione a monte delle uve migliori): ma questa minoranza si può permettere scelte che non devono essere copiate dalla maggioranza che non può, mettendo a rischio la reputazione di tutta la denominazione (e tenendo sotto costante pressione il disciplinare).
Lo stesso concetto di Brunello da bere presto o addirittura subito, come alcuni hanno già detto a proposito del 2009, quando non è un eufemismo per dire "Brunello/Rossello che si sarebbe dovuto bere quando era in affinamento", è un po' un ossimoro (tipo "sole freddo", per intenderci): come categoria, il Brunello è un vino da invecchiamento. Oltretutto, se anche questo dovesse succedere -- ci sono annate promettenti all'inizio dell'invecchiamento che alla fine deludono -- non basterebbe segnalarlo qua e là a voce, ci vorrebbe un segnale tangibile di mercato come un prezzo più basso rispetto all'annata "regolare", alla francese.
Mi dispiace, non ho assaggiato alcun Rosso di Montalcino 2012 ancora.
Vorrei precisare che il disciplinare del BdM richiede che questo non venga messo in vendita prima di 5 anni legali dalla vendemmia. Che in pratica si riducono a 4 e un quarto. Vendemmia ottobre 2009 - inizio vendita gennaio 2014. In questi 4,15 anni si richiede un minimo di almeno 2 anni di affinamento in rovere e 4 mesi di imbottigliamento.
Per il BdM Riserva l'uscita sul mercato è posticipata di 1 anno, il minimo di affinamento in legno rimane lo stesso, 2 anni, e i mesi di bottiglia salgono a 6.
Pr il Rosso di Montalcino non c'è l'obbligo del legno e per metterlo in vendita basta aspettare 1 anno e 1 giorno dall'inizio della vendemmia.
L'azienda per la quale lavoro nel 2009 aveva quasi 40 ha classificati Brunello di Montalcino e circa 3.5 ha come rosso di Montalcino. Le vigne non sono tutte accorpate nello stesso posto. La vendemmia non avviene in contemporanea. Da sempre una parte di quello che potrebbe rientrare tranquillamente nella denominazione superiore viene declassificato ed imbottigliato come RdM. Ma certo ci possiamo permettere di produrre BdM anche in annate meno glamour come il 2009.
Altri produttori hanno solo vigne a Brunello, tipo Fattoi. E' chiaro che quando possono producono principalmente Brunello.
Per il ribasso dei prezzi, tranquillo gp, ci pensa il mercato
