Percorso enologico

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Dedalus
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Re: Percorso enologico

Messaggioda Dedalus » 20 nov 2013 01:09

Te lo do io un consiglio serio.

Tu prendi l'elenco di tutte le IGT, DOC e DOCG d'Italia.

Ti scarichi dal sito del Ministero tutti i disciplinari.

Li leggi uno per uno e ti fai una bella tabellina riportando i limiti minimi legali di grado alcolico, estratto secco e acidità fissa.

Chiedi consulenza a gp per individuare un algoritmo credibile che possa comporre in un unico indice questi parametri.

Riclassifichi tutte le denominazioni d'Italia secondo questo nuovo Indice di Struttura, in scala crescente.

A questo punto contatti l'Unione Italiana Vini e ti procuri i valori medi di vendita per ogni denominazione.

Dividi le denominazioni in quattro Fasce Enocensuarie, vini da pezzenti (fino a 15 euro), vini da medioman (da 16 a 50 euro), vini da fichetti (da 51 a 100 euro) e vini da enosboroni (da 150 euro in su, gli enosboroni docg non tollerano di stare a diretto contatto con le categorie inferiori, la terra di nessuno fra 100 e 150 euro è dovuta a questo).

Suddividi nelle cinque Fasce Enocensuarie i vini appena riclassificati secondo l'Indice di Struttura di cui sopra.

Ultimo passaggio, censisci tutte le guide nazionali dei vini e sempre attraverso la consulenza di gp ottieni un valore medio di punteggio in centesimi (gp è un drago a uniformare le diverse scale di valutazione, non ti preoccupare). Dividi per cento e ottieni un coefficiente da applicare ad ogni vino secondo la denominazione di appartenenza, il famoso Coefficiente di Lemming, anche noto nell'Italia insulare come Tasso del Pecorone.

A questo punto dovresti finalmente scegliere la tua Fascia Enocensuaria di appartenenza autocertificata (enopezzente, enomedioman, enofichetto, enoterradinessuno, enosborone), riordinata secondo l'Indice di Struttura e ponderata attraverso il Coefficiente di Lemming, quindi cominciare ad acquistare vini nell'enoteca sotto casa, o dovunque ti sia più congeniale, e finalmente darci dentro di cavatappi.

Ma tutte le persone normali sperano che tu ti sia chiesto un bel po' prima di arrivare a questo punto qualcosa del tipo "maccheccazzostofacendo", e piuttosto ti sia dato all'ippica, nobilissimo e degnissimo cavallino con cui passare il tempo libero e sperperare i denari della gioia che ti rimangono in tasca dopo aver fatto fronte alle necessità primarie della vita.

:mrgreen:

Ci vediamo giovedì sera... :wink:
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Re: Percorso enologico

Messaggioda l'oste » 20 nov 2013 01:51

Nella richiesta di Masciu trovo interessante la definizione di "vini chiave", che non significa solo i vini più buoni, più tradizionali, più quotati, più forumistici o punteggiati eccetera.
Credo che i vini chiave siano quelli che a prescindere da tipologia e altro abbiano "segnato" e siano stati seminali nel nostro panorama vinicolo.
Per esempio Tignanello e Sassicaia sono vini chiave, commercialmente ed enologicamente hanno dato lo start al supertuscanesimo. Così il Barbaresco di Angelo Gaja è stato il primo ad uscire dallo schema tradizionale e dopo di lui il diluvio di barriques in Langa.
Anche Monfortino è un vino chiave visto che apre le porte (dorate) del paradiso enologico.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Dedalus
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Re: Percorso enologico

Messaggioda Dedalus » 20 nov 2013 02:30

Giusta osservazione, anche se i "vini chiave" così intesi rischiano sempre di costruire un'ottica in qualche misura museale e retorica, che traccia le rotte del successo e non quelle del... gusto stesso del vino.
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Re: Percorso enologico

Messaggioda l'oste » 20 nov 2013 02:44

Dedalus ha scritto:Giusta osservazione, anche se i "vini chiave" così intesi rischiano sempre di costruire un'ottica in qualche misura museale e retorica, che traccia le rotte del successo e non quelle del... gusto stesso del vino.

E' vero la mia era una conisderazione dei vini chiave nella storia non per il loro gusto tout court. Pensa che e a volte ci sono stati "vini (presunti) chiave" persino senza grande successo. Senza dubbio l'ottica del bere buono per conoscere è un'altra.
Se fai assaggiare a Mascio qualche Gattinara fatto a modino, si farà una bella idea dell'Alto Piemonte senza svenarsi.
Altrimenti venite tutti e due a trovarmi che stappo una cosina...
Occhiolino.
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Re: Percorso enologico

Messaggioda easyrider » 20 nov 2013 09:29

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:Giusta osservazione, anche se i "vini chiave" così intesi rischiano sempre di costruire un'ottica in qualche misura museale e retorica, che traccia le rotte del successo e non quelle del... gusto stesso del vino.

E' vero la mia era una conisderazione dei vini chiave nella storia non per il loro gusto tout court. Pensa che e a volte ci sono stati "vini (presunti) chiave" persino senza grande successo. Senza dubbio l'ottica del bere buono per conoscere è un'altra.
Se fai assaggiare a Mascio qualche Gattinara fatto a modino, si farà una bella idea dell'Alto Piemonte senza svenarsi.
Altrimenti venite tutti e due a trovarmi che stappo una cosina...
Occhiolino.

Anch'io verrei volentieri a trovarti, se solo sapessi in che zona del lago hai aperto il locale,
si potrebbe fare una bevutina per conoscersi.
Farsi spiegare da un Genovese dove si trova un locale del varesotto non ha portato grandi frutti :D
Saluti
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Re: Percorso enologico

Messaggioda pippuz » 20 nov 2013 09:47

easyrider ha scritto:Farsi spiegare da un Genovese dove si trova un locale del varesotto non ha portato grandi frutti :D
Saluti

Vabbè, grazie. Quello si perderebbe pure a Genova. :lol:
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Re: Percorso enologico

Messaggioda Masciu » 21 nov 2013 01:21

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:Giusta osservazione, anche se i "vini chiave" così intesi rischiano sempre di costruire un'ottica in qualche misura museale e retorica, che traccia le rotte del successo e non quelle del... gusto stesso del vino.

E' vero la mia era una conisderazione dei vini chiave nella storia non per il loro gusto tout court. Pensa che e a volte ci sono stati "vini (presunti) chiave" persino senza grande successo. Senza dubbio l'ottica del bere buono per conoscere è un'altra.
Se fai assaggiare a Mascio qualche Gattinara fatto a modino, si farà una bella idea dell'Alto Piemonte senza svenarsi.
Altrimenti venite tutti e due a trovarmi che stappo una cosina...
Occhiolino.


Resto in ascolto, posso solo imparare da voi.Bell'idea quella del Gattinara!!! Accolgo, con piacere, il tuo invito, se Dedalus accetta....devo fare esperienza :D
KETTELODICOAFFARE!!!

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