Bollettino AVR - " Never Ending Tour "

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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:11

Batteria Langa 1995-96:

Langhe Nebbiolo Sorì Tildin ’95 – Gaja: naso abbastanza classico, legno gestito bene, sicuramente non ha la forma del “turbo moderno”. Semmai gli manca polpa e sviluppo in bocca, resta un po’ insapore e “cortino”: capiamoci, è un bel vino, ma le becca da tutti gli altri ’95.

Barolo Granbussia ’95 – Conterno Aldo: si sale in complessità e stratificazione aromatica, radici chiare ed erbe insieme al frutto fresco e mentolato. Anche qui manca un plus di materia nel centro bocca per contrastare a pieno il profilo verticale ed austero, un filo rigido ma di grande autorevolezza. Viene ridimensionato un po’ dagli altri due, ma è tranquillamente over 90.

Barolo Monprivato Cà d’ Morissio ’95 – Mascarello Giuseppe: purezza e trasparenza, tutta in sottrazione, frutto rossissimo pieno di sfumature iodate e officinali. Il tannino morde, anche per effetto di uno sorso sottile e progressivo, giocato sul nerbo, la fibra, più che sulle ossa portanti e i muscoli. Il Mascarello che adoriamo.

Barolo Monfortino Ris. ’95 – Conterno Giacomo: riecco il cannibale, entra in campo e spazza via tutto e tutti (nella sua categoria). Inconfondibile, cuore di cocomero rosso all’inizio che poi si sposta verso la parte bianca e verde, stratificazioni di china e noce moscata, bocca di splendida tessitura, l’unica che fa quasi “dimenticare” la rigida sottigliezza dell’annata. Il tannino fa la differenza, ma soprattutto la persistenza. Si conferma per me il miglior ’95 piemontese.

Barolo Brunate Vecchie Viti dei Capalot ’96 – Voerzio (magnum): quasi irriconoscibile come nebbiolo, frutto maturo rigoglioso, tanto sottobosco, alloro, macchia, sembra quasi un brunello. Anche la bocca è indietrissimo, sembra quasi che gli abbiamo rotto le scatole aprendolo. Iper iper giovane, con stile “giudizioso”, una bella via di mezzo tra classico e moderno, manca comunque per me la scintilla e non mi coinvolge fino in fondo.
Ultima modifica di de magistris il 14 ott 2013 19:25, modificato 1 volta in totale.
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Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:14

I vecchiotti:

Barbaresco Pajorè ’71 – Giovagnini Moresco: vino della giornata e non solo, per me. Fascino che non ha nulla a che vedere col crepuscolo e la decadenza, il frutto è rossissimo e intatto, con tanto floreale, erbe di montagna, pepe rosa. Manca solo la parte radicosa e minerale per essere veramente assoluto e perfetto, tiene nel bicchiere senza calare mai, la bocca ha un’energia, un succo, una finezza ammalianti, i tannini sono splendidi, nessuna impuntatura o scissione, emozionante. Vino per il cervello e il cuore.

Brunello di Montalcino ’91 – Il Marroneto: bella bottiglia, leggermente diversa da quella delle verticale ma altrettanto caratterizzata. Erbe medicinali combinate al frutto di bosco leggermente nebbioso, con radici e terra, tabacco netto, senza mai diventare autunnale. Bocca leggera, come ti aspetti dall’annata, ma senza impuntature e crudezze. Per essere grandissimo manca volume a centro bocca e ultima spinta finale. Anima.

Barolo Cerequio ’82 – Marengo Marenda: bottiglia troppo evoluta
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:16

Dopo la pausa di dieci minuti che separa formalmente il pranzo dalla cena, arriva il momento della bicchierata random aperta dalle olive ascolane francviniane.

Dom Pérignon Rosé ’96: bevuto altre volte, qui sono stato meno attento, so solo che era buonissimo. Ginger, rose, agrumi, carbonica perfetta, vino da "piacevole compagnia", un po' diversa da quella di sabato quanto a taglia di reggiseno..

Chateauneuf du Pape Hommage à Jacques Perrin ’05 – Beaucastel: tappo

Il Rosso di Enrico Vallania ’88 – Vigneto delle Terre Rosse: scavallato

Etna Rosso Aetneus ’07 – I Custodi delle Vigne dell’Etna: bella bella sorpresa, fa pensare ad un vino nettamente più nordico (tra le varie fesserie sparo nebbiolo di Valtellina, ma penso anche a un sangiovese d’altura e a un pinot nero “strano”). Soprattutto sembra un vino molto più giovane: è tutto sul frutto fresco, quasi primario ma non banale o semplice, in bocca ha vivacità e forza nonostante la struttura da peso medio-leggero. Da seguire.

Neromaccarj ’04 – Gulfi: così così, si riconosce come vino del sud ma non è netto, qualche traccia surmatura e vegetale allo stesso tempo, alcol un po’ staccato ma soprattutto mancante della completezza sapida che ti aspetti da un vino di questa forma.

Brunello di Montalcino ’04 – Biondi Santi: molto più in beva del previsto, montalcinese fino al midollo, una bella connotazione autunnale con linfa, energia, sapore, tannino maturo, senza crudezze fini a sé stesse. Goduto in un amen.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:18

E poi ancora:

Barbaresco Asili Et. Rossa ’00 – Giacosa: me lo riconoscono in un secondo per quel leggero pomodoro vesuviano che diventa fragolina in confettura, ma trova anche tanto altro. E’ in forma, lontano dallo scavallamento, gli esce una bella liquirizia e la bocca è molto equilibrata, senza picchi né in un verso né in un altro, tutto da godere senza pensieri-

Mazis-Chambertin ’07 – Tortochot: naso splendido, fa pensare a Borgogna seria, di quelli tradizionalmente materici con tanta frutta rigogliosa, legno giusto, spezie come se piovesse ma con molta grazia e definizione. Bocca un po’ meno completa, esce un filino di calore e manca l’ultimo pezzettino, vino assolutamente promosso comunque, uno dei migliori 2007 bevuti.

Barolo Monprivato ’01 – Mascarello Giuseppe: riconoscibilissimo per quel colore trasparente e luminoso, il naso di oliva verde in salamoia, il fruttino rosso acerbo tendente al bianco, le nette note di risacca. Tutte le impressioni confermate in bocca, vino tutto di scheletro e ossa, con una mancanza di nettezza che fa pensare ad un qualcosa che non si sa come chiamare. Non è brett, non è tappo, è come se fosse un lievito/batterio che ha una parte centrale nell’espressività del vino. Divide molto, io non ci faccio follie, ma è comunque di gran lunga la migliore bottiglia di Monprivato '01 che mi sia capitata.

Barolo Villero ’04 – Fenocchio: forma classica, da Barolo tradizionale con frutto quasi bianco, erbe fresche, una spruzzata di terra bagnata, non particolarmente ampio e profondo ma con rustica eleganza. Bocca sottile, non molto saporita e continua, resta un po’ scoperto un tannino da cru duro, “gessoso”. Penso a Serralunga ma non mi torna la “magrezza” strutturale, dopo un po’ penso a Villero.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:19

E infine:

Margaux Rausan Ségla ’82 – Rausan Ségla: fruttino rosso dolce con pirazina in forma di erbe, approfondimenti di tabacco dolce, poco petrolio e terra dei riva sinistra maturi, quasi borgognone. La bocca non ha la profondità dei grandissimi, un tocco crudo e “magretto” ma grande fascino, non è ancora all’apice

Grange des Pères Rouge ’10 - Grange des Pères: alla cieca dico cabernet franc della Loira, ha molto quel profilo lì, scuro turgido e affumicato, con fieno bello, poi gli esce un po’ più di densità e materia. Vino embrionale, che soffre solo la compagnia, molto nelle mie corde, dotato di dinamismo, non certo uno sterotipo "sudista".

Solaia ’94 – Antinori: più ricco rispetto al Sassicaia pari annata, si individua come bordolese e come toscano, bella versione un po’ mancante di sfumature con alcol che gli esce fuori per leggera diluizione strutturale.

Saint Emilion Angelus ’98 – Chateau Angelus: impianto finemente materico, pirazina leggera su frutto scuro, polposo, un po’ mancante di chiaroscuri. Fa pensare ad un bordolese toscano, sicuramente buono ma non straordinario

Harlequin – Zymè: mi ricordo che era buono ma qui ero arrivato. Peccato che questi vini si stappano sempre alla fine quando le facoltà mentali sono compromesse, mi sembrava avesse diverse cose da dire.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 14 ott 2013 18:21

Prima del frizzantino rosé hai dimenticato un bianco di cui vale la pena spendere due parole...
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:22

Francvino ha scritto:Prima del frizzantino rosé hai dimenticato un bianco di cui vale la pena spendere due parole...


l'avevo rimosso...
ma in ogni caso non mi azzarederei mai a parlare di un vino paradigma del più grande bianco del mondo: tocca a te.. :P
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 14 ott 2013 18:25

Mi ritrovo in tutto, in alcuni vini alla lettera, eccezion fatta per due casi.

1) Mi è piaciuto decisamente di più rispetto a quanto traspare il Neromaccarj '04 che trovo abbia una bella succosità di fondo che imprimeva un bel tatuaggio con la scritta "sud" e un goloso ricordo di mora.

2) Mi è piaciuto decisamente di meno l'Angelus che non ha mai smesso di ricordare un piatto di fagioli e cicoria bollita, anche in bocca. O forse, dopo tutti quei mostri, non ne avevo più io.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 14 ott 2013 18:27

de magistris ha scritto:
Francvino ha scritto:Prima del frizzantino rosé hai dimenticato un bianco di cui vale la pena spendere due parole...


l'avevo rimosso...
ma in ogni caso non mi azzarederei mai a parlare di un vino paradigma del più grande bianco del mondo: tocca a te.. :P

Ma era un Fiano? Allora ho capito male io...
diciamo che, a mio modo di vedere, il varietale era in secondo piano rispetto al terroir... :roll:

non avrei mai detto Fiano riferendomi a quel vino....
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 18:34

Francvino ha scritto:
de magistris ha scritto:
Francvino ha scritto:Prima del frizzantino rosé hai dimenticato un bianco di cui vale la pena spendere due parole...


l'avevo rimosso...
ma in ogni caso non mi azzarederei mai a parlare di un vino paradigma del più grande bianco del mondo: tocca a te.. :P

Ma era un Fiano? Allora ho capito male io...
diciamo che, a mio modo di vedere, il varietale era in secondo piano rispetto al terroir... :roll:

non avrei mai detto Fiano riferendomi a quel vino....


no no, sai bene che il fiano è un vitigno di serie C... quelli da champions, anzi da coppa intercontinentale, stanno sull'Adriatico..

ps vero, Angelus c'aveva la fagiolata che Alex avrebbe preso per petit verdot..
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 14 ott 2013 18:42

de magistris ha scritto:
ps vero, Angelus c'aveva la fagiolata che Alex avrebbe preso per petit verdot..


al grido di "ammazza quanto so 'boni i vini de la piana de Latina. Me ricorda quann'ero ggiovane e de vino nun capivo un ca@@o"
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda JohnnyTheFly » 14 ott 2013 21:20

Sono contento di aver fatto aprire la bottiglia di Monprivato 2001 a Picard. Mossa coraggiosa (e se vogliamo spregiudicata) ma a mio avviso risultata vincente. Ne convenite?
" Parlando e piangendo appese la giacca al muro poi chiese una birra mettendosi al sicuro " - MASSIMO BUBOLA [tratto dall'incipit della canzone MARIA CHE CI CONSOLA, 1979]
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda de magistris » 14 ott 2013 21:41

JohnnyTheFly ha scritto:Sono contento di aver fatto aprire la bottiglia di Monprivato 2001 a Picard. Mossa coraggiosa (e se vogliamo spregiudicata) ma a mio avviso risultata vincente. Ne convenite?


Come un tiro all'incrocio dei pali in rovesciata da trenta metri all'ultimo secondo..
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Andyele » 14 ott 2013 22:20

de magistris ha scritto:Batteria Langa 1995-96:

Langhe Nebbiolo Sorì Tildin ’95 – Gaja: naso abbastanza classico, legno gestito bene, sicuramente non ha la forma del “turbo moderno”. Semmai gli manca polpa e sviluppo in bocca, resta un po’ insapore e “cortino”: capiamoci, è un bel vino, ma le becca da tutti gli altri ’95.

Barolo Granbussia ’95 – Conterno Aldo: si sale in complessità e stratificazione aromatica, radici chiare ed erbe insieme al frutto fresco e mentolato. Anche qui manca un plus di materia nel centro bocca per contrastare a pieno il profilo verticale ed austero, un filo rigido ma di grande autorevolezza. Viene ridimensionato un po’ dagli altri due, ma è tranquillamente over 90.

Barolo Monprivato Cà d’ Morissio ’95 – Mascarello Giuseppe: purezza e trasparenza, tutta in sottrazione, frutto rossissimo pieno di sfumature iodate e officinali. Il tannino morde, anche per effetto di uno sorso sottile e progressivo, giocato sul nerbo, la fibra, più che sulle ossa portanti e i muscoli. Il Mascarello che adoriamo.

Barolo Monfortino Ris. ’95 – Conterno Giacomo: riecco il cannibale, entra in campo e spazza via tutto e tutti (nella sua categoria). Inconfondibile, cuore di cocomero rosso all’inizio che poi si sposta verso la parte bianca e verde, stratificazioni di china e noce moscata, bocca di splendida tessitura, l’unica che fa quasi “dimenticare” la rigida sottigliezza dell’annata. Il tannino fa la differenza, ma soprattutto la persistenza. Si conferma per me il miglior ’95 .


Innanzi tutto grazie per le belle note su tutti i vini e complimenti per la bevuta.

Questi quattro li ho bevuti anche io nella stessa giornata. Tildin e Granbussia me li ricordo sullo stesso livello ma entrambi sotto i 90 punti, il primo un po' troppo dolcino e tutti e due comunque accomunati da un profilo troppo cupo e scuro con bocca aggressiva e tannino abbastanza scomposto.
Mi ritrovo molto nella descrizione del Ca d'Morissio con un naso molto bello dove oltre al bel frutto emergevano foglie secche ed un bellissimo floreale. La bocca bella e lunga ma anche qui il tannino non è perfetto.
Quoto anche il giudizio sul Monfortino come miglior 1995 forse l'unico ad avere dei tannini sicuramente vivi ma finalmente ben integrati.

La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 14 ott 2013 23:17

Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Andyele » 15 ott 2013 11:24

Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.


Certo, hai perfettamente ragione. Può essere una fase del vino oppure una bottiglia un po' storta. Per me a volte è difficile capire quale sia delle due, in questo caso visto che qualche mese fa avevo trovato questo vino splendido potrei pensare più alla seconda, ma potrebbe benissimo anche non essere così.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Palma » 15 ott 2013 11:24

Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.

Io invece, almeno in parte lo discuto eccome. Non è certo un riferimento per Bordeaux in generale, ma neppure per St. Emilion, pensare che sia stato equiparato a Cheval è un'autentica comica. Penso che quella bottiglia sia stata portata per convincermi della bontà di quel vino che avevo già criticato in passato, ma odio aver sempre ragione :mrgreen: Mi dispaice Andy, ma qualsiasi Angelus il Monfortino 95 lo vede col binocolo :D
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Andyele » 15 ott 2013 11:47

Palma ha scritto:Mi dispaice Andy, ma qualsiasi Angelus il Monfortino 95 lo vede col binocolo


Oicchè ti devo dì?...il mio Angelus sarà stato dopato perchè al Monfortino 1995 gli stava quasi a braccetto :D
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Palma » 15 ott 2013 11:53

Andyele ha scritto:
Palma ha scritto:Mi dispaice Andy, ma qualsiasi Angelus il Monfortino 95 lo vede col binocolo


Oicchè ti devo dì?...il mio Angelus sarà stato dopato perchè al Monfortino 1995 gli stava quasi a braccetto :D

Per me ti avevan fatto uno scherzo, sostituendoti l'Angelus con del Rocca di Frassinello... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Francvino » 15 ott 2013 12:25

Palma ha scritto:
Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.

Io invece, almeno in parte lo discuto eccome. Non è certo un riferimento per Bordeaux in generale, ma neppure per St. Emilion, pensare che sia stato equiparato a Cheval è un'autentica comica. Penso che quella bottiglia sia stata portata per convincermi della bontà di quel vino che avevo già criticato in passato, ma odio aver sempre ragione :mrgreen: Mi dispaice Andy, ma qualsiasi Angelus il Monfortino 95 lo vede col binocolo :D



Angelus è uno dei Bordeaux che ho bevuto e assaggiato di più.
Piaceva molto a un mio amico (che ora non c'è più) e lo abbiamo stappato più volte. Come più volte mi è capitato di assaggiarlo ripetutamente ai banchi dell'Union Grand Cru de Bordeaux a Merano (ho fatto tutte le edizioni dal 2000 al 2006 e mi pare che fosse sempre presente). Inoltre ce l'avevano anche a Le Case a un prezzo allettante quindi, quando si andava a bisbocciare (all'epoca c'era ancora il mitico Paparello) lo si prendeva.
E' un vino che ha una sua cifra personale riconoscibile, fatta di morbidezze, intensità fruttata, levigatezza apportate anche dalla generosa quota di merlot e cabernet franc sul cab.sauvignon che è presente in percentuale risicatissima.
Può non incontrare i gusti di tutti, specie per palati che amano altre finezze e dettagli quindi ci sta che a Palma possa non piacere in assoluto.
Però, e qui convengo, ritengo che Cheval sia un altro pianeta. Per lo meno quelle (sin troppo poche) volte che l'ho bevuto io.
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda kubik » 15 ott 2013 13:55

E che è !?! L'Armageddon della buta ??
Complimenti per l'ennesima bevuta memorabile e la coriacea fibra fisica che dimostrate nell'affrontare
con lucidità (posso affermarlo? ) tutte queste bute insieme o quasi !! Sana invidia...
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda paperofranco » 15 ott 2013 14:41

Andyele ha scritto:
Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.


Certo, hai perfettamente ragione. Può essere una fase del vino oppure una bottiglia un po' storta. Per me a volte è difficile capire quale sia delle due, in questo caso visto che qualche mese fa avevo trovato questo vino splendido potrei pensare più alla seconda, ma potrebbe benissimo anche non essere così.......


.....o può essere, molto semplicemente, che di vino un tu ci capisci nulla....... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda Andyele » 15 ott 2013 14:55

paperofranco ha scritto:
Andyele ha scritto:
Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.


Certo, hai perfettamente ragione. Può essere una fase del vino oppure una bottiglia un po' storta. Per me a volte è difficile capire quale sia delle due, in questo caso visto che qualche mese fa avevo trovato questo vino splendido potrei pensare più alla seconda, ma potrebbe benissimo anche non essere così.......


.....o può essere, molto semplicemente, che di vino un tu ci capisci nulla....... :mrgreen:


è proprio quello che volevo dire :lol:
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andrea
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda andrea » 15 ott 2013 15:04

paperofranco ha scritto:
Andyele ha scritto:
Francvino ha scritto:
Andyele ha scritto:
La bottiglia di Angelus 1998 di cui parlate dopo forse non era proprio perfetta. Io l'avevo trovato buonissimo (sui livelli di Monfortino 95 per capirci) con naso affascinante,agrumato su toni di frutta piuttosto chiara. Bocca vellutata, morbida, succosa e goduriosa.


Nessuno discute l'Angelus, uno dei Bordeaux più setosi e "smooth", anche dal lato olfattivo. Ma anch'esso, come tutti i vini, vive di fasi e quella di ieri era proprio sbagliata.


Certo, hai perfettamente ragione. Può essere una fase del vino oppure una bottiglia un po' storta. Per me a volte è difficile capire quale sia delle due, in questo caso visto che qualche mese fa avevo trovato questo vino splendido potrei pensare più alla seconda, ma potrebbe benissimo anche non essere così.......


.....o può essere, molto semplicemente, che di vino un tu ci capisci nulla....... :mrgreen:

il bue che dice cornuto all'asino??? :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
Ti amo Licia!!!
mangè mangè nu sèi chi ve mangià

Spedisco entro 5 giorni lavorativi, sempre che riesca a trovare i vini nel casino della mia cantina
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arnaldo
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Re: Bollettino AVR - " Never Ending Tour " da pag. 290

Messaggioda arnaldo » 15 ott 2013 15:12

de magistris ha scritto:
Harlequin – Zymè: mi ricordo che era buono ma qui ero arrivato. Peccato che questi vini si stappano sempre alla fine quando le facoltà mentali sono compromesse, mi sembrava avesse diverse cose da dire.


Massi' Paolo.....maddai..non ti sei perso niente... :D :D era una bottiglietta da poco....roba che si beve tutti i giorni....... :D :D
fai conto che mentre leggevo le tue note su questa sfilza infinita di bottiglie....la mia faccia era :shock: :shock: :shock: e dentro di me continuavo a dirmi " ma io tutta sta roba in un colpo solo : 1) non riuscirei a berla 2) a meta' o forse prima della lista non riuscirei piu' a capirne una beneamata mazza 3) verso la fine dovrei anche prenotare l'ambulanza.
Sara' la vecchiaia o altro..........comunque,ragazzi, chapeau.....sempre tante belle bottiglie....e grazie Paolo per le belle note.....!
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