Palma ha scritto:pippuz ha scritto:de magistris ha scritto:Palma ha scritto:L'ultima che poi ho da fare: è l'opposto, cioè se pensassi che qualcuno sbaglia per mancanza di esperienza coi grandi vini non mi permetterei mai di prenderlo in giro, se uno non li ha bevuti ci sta che non li conosca. Se invece li hai bevuti e non ti accorgi che non assomigliano a Rossese, Es, Barabcarlo, ecc. allora si che è preoccupante![]()
messa così, è veramente impossibile controbattere..![]()
e però ancora uno spiraglio lo intravedo, perché in quel "non assomigliano" c'è secondo me la chiave. Io non voglio che un Rossese, un Es, un Barbacarlo ASSOMIGLINO nella forma e nella sostanza ad un Latour, un Musigny, un Monfortino e compagnia.
Ooooooh ecco diGiamolo. Cazzo quello che ha quasi rovinato il vino italiano è stato proprio questo, il rincorrere un modello (giusto o sbagliato, ma sempre un modello) altrui. Da li vengono le CAGATE supertuscan al cabernet e le CAGATE legnose allo sciardonnè de noartri. Pure nell'oltrepò si insegue il pinot nero che fa schifoarcazzo. Guardate che se così fosse vi dimenticate pure il Monfortino che va a finire com il Granbussia.
Mi sembrano i discorsi Noma vs Trattoria da Giggi er trojone, mentre si sta parlando del Celler de can Roca vs Uliassi o Don Alfonso.
Questa mi era sfuggita.
Non ci assomigliano come grandezza, ma sono certo che lo avevate capito, altrimenti vi faccio un esempio facile, facile: Maldini non assomigliava a Van Basten, ma erano due grandissimi giocatori, Pasquale Bruno meno, ma non perché non rispondesse al modello Van Basten.
Questa tua frase mi ha dato un'illuminazione immediata e mi verrebbe da fare un paragone tipo: "il balletto che il Cigno fece sventolando i suoi maroni sulla ghigna di quel cane di bruno, è quello che fa Latour quando lo si beve con..." ma mi astengo


