vittoxx ha scritto:Comunque in effetti qualche aprioristica convinzione, dettata ovviamente dall'esperienza del bevuto e dal metodo che Lui ha imparato, ce l'ha anche il Conte

Ma le convinzioni di ognuno non sono affatto da buttare a mare, sarebbe strano se non ce ne fossero......
Il problema è vedere gli altri, le esperienze altrui come uno stimolo, un punto di vista differente e magari lontanissimo, ma comunque utile a conoscere, capire ed apprezzare il vino.
Si può continuare a non concordare con esse, a preferire le proprie impressioni ed a non fare proprie le esperienze altrui, ma non si può rifiturare il fatto che esse costituiscano un pezzo di realtà, una risorsa fondamentale e fondante per capire il vino.
Insomma, pensa di essere di fronte ad una statua e dalla tua prospettiva di poterne vedere solo una piccola porzione, quella è la tua visuale, la tua idea di vino, di un vino solamente magari, di tutti i vini; ma è solo un pezzettino della scultura......gli altri guardano tutti la stessa statua ma da un'altro punto, e comunicando e confrontandosi si riesce ad avere un'idea più precisa della completezza di ciò che si sta guardando.
E non è detto che il lato opposto ti piaccia, può anche farti ribrezzo ma sarà comunque un piccolo tassello che compone, anche se filtrato dall'altrui visione, un pezzettino del totale.
Tu invece Vittorio pensi che una volta che ti sei sforzato abbastanza, che hai passato abbastanza tempo davanti a quella statua, puoi capire qualcosa di certo, di vero, su quella statua, ed inizi a parlare con quello che sta dalla parte opposta dicendogli che sbaglia perchè così e perchè colà.....questo è il tuo errore concettuale di base e questo è il motivo per il fatto che impieghi assai più tempo e risorse a spiegare a quell'altro cosa sta sbagliando, invece di fermarti ad ascoltare un attimo cosa dice, ed eventualmente accettarlo anche se antitetico all'idea che ti sei fatto su quella statua.
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)