Kalosartipos ha scritto:il chiaro ha scritto:Ma l'errore non è il postare le foto, ma scrivere "l'immancabile monte rossa".
Ho i brividi.
Standing ovation!

Kalosartipos ha scritto:il chiaro ha scritto:Ma l'errore non è il postare le foto, ma scrivere "l'immancabile monte rossa".
Ho i brividi.
Standing ovation!
paperofranco ha scritto:Roussane v.v. 2005 Chateau de Beaucastel.
Giallo oro carico. Profumi di burro, vaniglia, miele, frutti tropicali, anche frutta secca, con un'impronta più da vino liquoroso che passito ed un profilo leggermente ossidativo, in una sequenza di stucchevolezza esemplare. In bocca è grasso, con poca acidità, di tenore alcolico percepibile oltre il titolo, ed un finale appena amaro, senza un vero allungo sapido, senza eleganza.
Saranno le mie palle girate per altri motivi, ma questo, considerato il prezzo, è uno dei peggiori bianchi che ricordi.
zampaflex ha scritto:paperofranco ha scritto:Roussane v.v. 2005 Chateau de Beaucastel.
Giallo oro carico. Profumi di burro, vaniglia, miele, frutti tropicali, anche frutta secca, con un'impronta più da vino liquoroso che passito ed un profilo leggermente ossidativo, in una sequenza di stucchevolezza esemplare. In bocca è grasso, con poca acidità, di tenore alcolico percepibile oltre il titolo, ed un finale appena amaro, senza un vero allungo sapido, senza eleganza.
Saranno le mie palle girate per altri motivi, ma questo, considerato il prezzo, è uno dei peggiori bianchi che ricordi.
Ecco qui chi ha preso la seconda boccia di Renzoio la mia l'ho aperta il mese scorso con impressioni identiche. Un vino così fa rivalutare tutta la produzione bianchista italiana. E non è questione di annata o produttore, è che proprio nel Sud della Francia i bianchi vengono male!
PS: RVF gli diede mi pare 19/20. Alla faccia del caxxo.
paperofranco ha scritto:zampaflex ha scritto:paperofranco ha scritto:Roussane v.v. 2005 Chateau de Beaucastel.
Giallo oro carico. Profumi di burro, vaniglia, miele, frutti tropicali, anche frutta secca, con un'impronta più da vino liquoroso che passito ed un profilo leggermente ossidativo, in una sequenza di stucchevolezza esemplare. In bocca è grasso, con poca acidità, di tenore alcolico percepibile oltre il titolo, ed un finale appena amaro, senza un vero allungo sapido, senza eleganza.
Saranno le mie palle girate per altri motivi, ma questo, considerato il prezzo, è uno dei peggiori bianchi che ricordi.
Ecco qui chi ha preso la seconda boccia di Renzoio la mia l'ho aperta il mese scorso con impressioni identiche. Un vino così fa rivalutare tutta la produzione bianchista italiana. E non è questione di annata o produttore, è che proprio nel Sud della Francia i bianchi vengono male!
PS: RVF gli diede mi pare 19/20. Alla faccia del caxxo.
Se questo è, come immagino, molto rappresentativo del Rodano Sud, direi proprio di sì.
Però Zampa, starei attento a generalizzare "Sud". Ad esempio, hai mai sentito niente del Languedoc-Roussillon? Io ho bevuto tempo fa un vino di Olivier Pithon, Cotes Cathalanes "D18", e secondo me era un grande bianco.
paperofranco ha scritto: Io ho bevuto tempo fa un vino di Olivier Pithon, Cotes Cathalanes "D18", e secondo me era un grande bianco.
de magistris ha scritto:paperofranco ha scritto: Io ho bevuto tempo fa un vino di Olivier Pithon, Cotes Cathalanes "D18", e secondo me era un grande bianco.
e a volte è grandissimo, come un po' tutti i bianchi da grenache e maccabeu dell'enclave di Calce - Catalogna Francese - Roussillon. (Gauby, Domaine de l'Horizon, Matassa e qualcun altro)
delta ha scritto:Kalosartipos ha scritto:il chiaro ha scritto:Ma l'errore non è il postare le foto, ma scrivere "l'immancabile monte rossa".
Ho i brividi.
Standing ovation!
diamonddave ha scritto:delta ha scritto:Kalosartipos ha scritto:il chiaro ha scritto:Ma l'errore non è il postare le foto, ma scrivere "l'immancabile monte rossa".
Ho i brividi.
Standing ovation!
Azzardo un'interpretazione, delta: la Monte Rossa non è immancabile, eccetto che a casa tua?
paperofranco ha scritto:trikki ha scritto:diamonddave ha scritto:Oblivio 2008 - Nicola Ferri![]()
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Un vino bellissimo, dal colore, vivace con i suoi riflessi violacei, ai profumi, con una nota di pepe e spezie che al secondo giorno lascia il primo piano alle note fruttate e floreali e torna a giocare un ruolo di amalgama complessiva piacevolissima. Anche la bocca si conferma elegante e rigorosa, caratteristica di un vitigno con cui difficilmente si ottengono vini ruffiani, e piacevolissima. Forse gli manca un pelo di persistenza, altrimenti per me le cinque faccine piene erano certe.
Vai Nicola, che è il tuo momento.
Non oso cambiare nemmeno una virgola alla descrizione degustativa di Diamonddave;
Nicola stà sfornando davvero bei vini.
Ma resta purtroppo il fatto, aimè, che siamo in Puglia, e che purtoppo per altri forumisti (ma non per noi) Nicola Ferri non produce Barolo, Amarone, Brunello, Bianchi Francesi etc etc
Scusa, non credo che In Italia ci sia un qualche problema a reperire vini di regioni diverse da quella di appartenenza, se uno vuole, no? Oppure ho capito male quello che volevi dire?
delta ha scritto:diamonddave ha scritto:delta ha scritto:Kalosartipos ha scritto:il chiaro ha scritto:Ma l'errore non è il postare le foto, ma scrivere "l'immancabile monte rossa".
Ho i brividi.
Standing ovation!
Azzardo un'interpretazione, delta: la Monte Rossa non è immancabile, eccetto che a casa tua?
mah anche il dubbio "immancabile / inmancabile" ci potrebbe anche stare![]()
attendo con ansia la risposta de il chiaro e eventualmente di Kalosartipos in modo da poter dipanare questa annosa questione
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eventualmente anche in mp
de magistris ha scritto:paperofranco ha scritto: Io ho bevuto tempo fa un vino di Olivier Pithon, Cotes Cathalanes "D18", e secondo me era un grande bianco.
e a volte è grandissimo, come un po' tutti i bianchi da grenache e maccabeu dell'enclave di Calce - Catalogna Francese - Roussillon. (Gauby, Domaine de l'Horizon, Matassa e qualcun altro)
il chiaro ha scritto:
Fuochino.
Sono sicuro che Kalosartipos vorrà svelarti l'arcano.![]()
trikki ha scritto:paperofranco ha scritto:trikki ha scritto:diamonddave ha scritto:Oblivio 2008 - Nicola Ferri![]()
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Un vino bellissimo, dal colore, vivace con i suoi riflessi violacei, ai profumi, con una nota di pepe e spezie che al secondo giorno lascia il primo piano alle note fruttate e floreali e torna a giocare un ruolo di amalgama complessiva piacevolissima. Anche la bocca si conferma elegante e rigorosa, caratteristica di un vitigno con cui difficilmente si ottengono vini ruffiani, e piacevolissima. Forse gli manca un pelo di persistenza, altrimenti per me le cinque faccine piene erano certe.
Vai Nicola, che è il tuo momento.
Non oso cambiare nemmeno una virgola alla descrizione degustativa di Diamonddave;
Nicola stà sfornando davvero bei vini.
Ma resta purtroppo il fatto, aimè, che siamo in Puglia, e che purtoppo per altri forumisti (ma non per noi) Nicola Ferri non produce Barolo, Amarone, Brunello, Bianchi Francesi etc etc
Scusa, non credo che In Italia ci sia un qualche problema a reperire vini di regioni diverse da quella di appartenenza, se uno vuole, no? Oppure ho capito male quello che volevi dire?
Intendevo dire solo che Nicola Ferri non produce Barolo, Amarone o vini francesi e quindi non è spesso menzionato. Se gli avesse prodotti (trovandosi in altra regione), sicuramente, sul forum e nelle varie discussioni, sarebbe più citato, lui e i suoi vini; e non soltanto da chi è vicino (geograficamente parlando) alla sua azienda.
Discorso logico.
Cià
Ziliovino ha scritto:Toscana “Vigorello” 1999 – San Felice. Colorone compatto, l’eleganza la fa da padrona, tanta spezia, frutti rossi freschi e bocca di bell’allungo, saporito. Vino che non avevo mai assaggiato, prospettive di vita per il 1998 che ho in cantina?
delta ha scritto:il chiaro ha scritto:
Fuochino.
Sono sicuro che Kalosartipos vorrà svelarti l'arcano.![]()
Già fatto in mp
Grazie
paperofranco ha scritto:trikki ha scritto:diamonddave ha scritto:Oblivio 2008 - Nicola Ferri![]()
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Un vino bellissimo, dal colore, vivace con i suoi riflessi violacei, ai profumi, con una nota di pepe e spezie che al secondo giorno lascia il primo piano alle note fruttate e floreali e torna a giocare un ruolo di amalgama complessiva piacevolissima. Anche la bocca si conferma elegante e rigorosa, caratteristica di un vitigno con cui difficilmente si ottengono vini ruffiani, e piacevolissima. Forse gli manca un pelo di persistenza, altrimenti per me le cinque faccine piene erano certe.
Vai Nicola, che è il tuo momento.
Non oso cambiare nemmeno una virgola alla descrizione degustativa di Diamonddave;
Nicola stà sfornando davvero bei vini.
Ma resta purtroppo il fatto, aimè, che siamo in Puglia, e che purtoppo per altri forumisti (ma non per noi) Nicola Ferri non produce Barolo, Amarone, Brunello, Bianchi Francesi etc etc
Scusa, non credo che In Italia ci sia un qualche problema a reperire vini di regioni diverse da quella di appartenenza, se uno vuole, no? Oppure ho capito male quello che volevi dire?
Sydney ha scritto:Kalosartipos ha scritto:paperofranco ha scritto:In bocca è grasso, con poca acidità, di tenore alcolico percepibile oltre il titolo, ed un finale appena amaro, senza un vero allungo sapido, senza eleganza.
Saranno le mie palle girate per altri motivi, ma questo, considerato il prezzo, è uno dei peggiori bianchi che ricordi.
E' il Rodano bianco, Papero...
Sono vini che non riesco a capire ed ancora meno i punteggioni che gli danno le riviste francesi.
Wineduck ha scritto:Per i più coraggiosi in programma una degustazione (che potremmo intitolare "Bere alto - bianco - fuori dalla Borgogna") per constatare quello che sto scrivendo.
Wineduck ha scritto:Sydney ha scritto:Kalosartipos ha scritto:paperofranco ha scritto:In bocca è grasso, con poca acidità, di tenore alcolico percepibile oltre il titolo, ed un finale appena amaro, senza un vero allungo sapido, senza eleganza.
Saranno le mie palle girate per altri motivi, ma questo, considerato il prezzo, è uno dei peggiori bianchi che ricordi.
E' il Rodano bianco, Papero...
Sono vini che non riesco a capire ed ancora meno i punteggioni che gli danno le riviste francesi.
Due brevi commenti sulla questione dei "vini bianchi del Rodano".
Per valutare con un minimo di obiettività questi vini è scontato che non li si debba mettere a confronto con gli Chablis o i Montrachet: non perchè valgano oggettivamente meno ma perchè sono prodotti con caratteristiche completamente diverse. Se la buttiamo sui gusti personali il dibattito finisce in attimo: i faccio fatica a bere vini che definirei "anoressici" mentre Kalos li definirebbe "freschi e goduriosi"; l'inverso per i bianchi a base Marsanne, Roussanne o Viognier che per me sarebbero "profumatissimi, voluttuosi e ricchi", per lui "pesanti, pastosi e difficilmente deglutibili".
Inoltre è necessario fare qualche opportuna precisazione sul tipo di Rodano bianco di cui si sta parlando: premetto di non aver mai bevuto i VV di Beaucastel ma, più in generale, non ricordo di aver mai bevuto Chateaneuf bianchi che mi abbiano fatto sobbalzare, con l'unica eccezione di Rayas bianco che è di un'altra categoria (come d'altronde vale anche per il rosso). La denominazione ha in effetti qualche difficoltà a dare snellezza e sinuosità ai bianchi: se ovviamente non si persegue una linea di raccolta anticipata su terreni così caldi come quelli pietrosi di CdP, il risultato è difficile che possa essere caratterizzato da acidità anche solo minimamente auspicabili.
Il ragionamento cambia totalmente se si sale a nord: Hermitage, Saint-Peray, Condrieu, sono tutta un'altra musica. Sempre nel campo dei vini ricchi, glicerici e talvolta alcolici ma dotati anche di acidità e soprattutto mineralità che vanno dal notevole al, talvolta, eccellente. Qui si possono trovare punte di altissimo livello che potrebbero tranquillamente competere con i migliori borgogna: Hermitage blanc di Chave, le selezioni parcellari di Chapoutier, La Dorianne di Guigal e soprattutto i Coteau de Vernon e Les Chaillèe de l'Enfer di Vernay sono vini assoluti (se bevuti senza le sciarpe da tifosi ed i mortaretti inseriti nell'asta delle bandiere...).
Per i più coraggiosi in programma una degustazione (che potremmo intitolare "Bere alto - bianco - fuori dalla Borgogna") per constatare quello che sto scrivendo.
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