broccolomeo ha scritto:Il drinking context, in casa mia, non è mai professionale:
bevitori non capenti, non bevitori giudicanti, bambini ululanti, bicchieri non conformi, incursioni di vicini impiccioni....una mezza bolgia.
Ciononostante questa, bevuta due sere fa, mi è sembrata una bottiglia di buon livello e, esponendomi con un giudizio quanto mai generico, mi ha ricordato un pò il Serra Fiorese però in versione più sottile.
Complice forse l'annata favorevole mi ha incuriosito e sicuramente lo rivaluterò con più calma e tra un pò di tempo.
Ma per ora sarei orientato a giudicarla decisamente bene anche se probabilmente è ancora giovane.
Dopo Palma che mi ha bruciato il Bernardoni 2006, ecco Broccolomeo che mi brucia l'Apicus 2010.
Oramai non vi si può nasconder nulla a voi del Forum!
Quello è un grandissimo verdicchio, un must have assoluto.
Ho seguito la sua progressione nel tempo ed è stata spettacolare: assaggiato lo scorso anno era muto e scontroso. Del resto quando fai un lungo affinamento sulle fecce fini ci può stare che appena svegliato sei...intorpidito.
Quest'anno aperto come un fiore a primavera: erbe aromatiche, una leggera nota balsamica tra la menta e l'eucalipto, bocca elegante, sapido e complessa.
L'azienda è piccolina, ha solo 6 ettari e la cantina in costruzione (vinificano presso terzi) ma la vigna dell'Apicus ha 30 anni.
Dimanticavo: il 4% del prodotto fa barrique di secondo passaggio, il resto acciaio. Secondo me nel Fiorese la componente empireumatica (ma si può ancora dire empireumatica?) è molto più presente ma per struttura ed eleganza concordo con te.
La tradizione è la custodia del fuoco, non l'adorazione della cenere. [Gustav Mahler]