Bollettino AVR - " Never Ending Tour "

Uno spazio per tutti, esperti o meno, appassionati o semplicemente incuriositi dall'affascinante mondo del vino: domande, idee, opinioni...
vittoxx
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 13:30

gabriele succi ha scritto:
arnaldo ha scritto:...La cosa che mi dispiace,e tanto, è che invece, quando si aprono vini della Borgogna, che hanno storture, o che sono muti come un pesce, o,o,o, eccetera, allora si cercano mille scuse possibili per promuoverli lo stesso, dato pure la cifra che sono state pagate...

Meno male che qualcuno lo dice...

...anche se,pe spezzare una lancia a favore degli AVR (facciamo 2 lance....) i ragazzi sono abbastanza oggettivi....quando devono bastonare,bastonano. Spesso ho letto FABRIZIO dire : questo è deludente, punto e basta.
E questo va riconosciuto.

E meno male pure qui...

Hai proprio la sindrome d'accerchiamento :P 8)
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gabriele succi
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda gabriele succi » 03 giu 2012 14:17

vittoxx ha scritto:Hai proprio la sindrome d'accerchiamento :P 8)

:roll: :?:

Si spiegasse meglio...

Anche in pvt eh...

:)
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
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il chiaro
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda il chiaro » 03 giu 2012 14:46

Wineduck ha scritto:
il chiaro ha scritto:Applausi!
Le ultime pagine del bollettin AVR dovrebbero entrare in un thread tipo: storia del forum GR. :D :D :D

Non riesco a smettere di ridere. Maledetti!!!


Lo so, lo so.... :oops: questo forum senza di me sarebbe una noia mortale... :mrgreen:


No Ale, non averne a male, mi ha fatto morire il giochino del punteggio fino-sopraffino. Una genialata.

Scusami, ma pur apprezzando spesso i tuoi contributi sia nel drunk next che altrove, il tuo intervento in questa discussione mi ha ricordato certe entrate scomposte e al limite del regolamento di Bruno o di Montero quando giocavano contro avversari più dotati tecnicamente.
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davidef
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda davidef » 03 giu 2012 14:58

Signori buongiorno e bentrovati dopo un paio di settimane di forzosa assenza,

posso permettermi un paio di considerazioni senza aver bevuto l’annata di ES in questione ma piuttosto ragionando per concetti ? magari dirò un paio di boiate ma tanto una più o una meno…

parto da una mia certa esperienza di approccio e valutazione di vini strutturati, Amarone e simili, e quando leggo di vini tipo ES 2010 e delle relative polemiche trovo degli spunti di ragionamento pensando a quanto accade in zona VR.

Il primo ragionamento mi porta a pensare con cosa voglio confrontare un vino di tale stampo, ovvero molto estratto (per surmaturazione, per appassimento, per vendemmia tardiva, per vite millenaria, ecc. ecc.), molto carico con un potenziale grado alcolico svolto elevato e con un possibile residuo zuccherino in agguato, molto giovane.

Su vini di questo tipo la componente fruttata fresca spesso non è assolutamente nelle prerogative del prodotto e non lo può essere d’altronde, la bocca stupefacente è spesso controbilanciata da un naso poco ampio ma anzi piuttosto stretto, la potenza e l’incisività in bocca giocano a scapito della complessità; partendo da queste basi il confronto con vini che invece giocano con la fruttuosità fresca (Borgogna per esempio?) o con sfaccettature olfattive/gustative molto espresse (Soldera per stare nel tema della bevuta ?) è già perso in partenza e pure è andata la carta della finezza e della eleganza intese nello stampo bordolese nobile per capirci, questi sono vini che hanno tanta e tanta ciccia, hanno pressione e violenza sul palato, sono fatti per colpire la bocca (e lo fanno) ma non hanno potenzialità per lottare sul fronte della cerebralità, danno tanto ma te lo buttano subito fuori tutto e forse sono per questo semplici, la prerogativa per farli “complessare” per assurdo sarebbe ridurre l’impatto dell’appassimento o del calore o dell’estrazione (per sintetizzare intendiamoci) ovvero snaturare l’idea del vino di cui si sta parlando.

Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Quindi per gli amanti dei vini complessi la debacle è in agguato e per gli amanti dei vini “cerebrali” il risultato sarà simile, per lo stesso motivo i 98 punti da Diamondave sono comprensibilissimi visto la preferenza verso certi profili che emerge spesso dalle sue note (ricordo una descrizione dell’Oracolo 2000 di Inama) ma è chiara e certamente giustificabilissima la versione di Palma….sono potenzialmente vini “di bocca” per chi ama quel tipo di carne, estremi nelle loto tipologie ma appunto collocati “all’estremo” pure dell’idea di vino di qualità complessiva.

Io stesso, sempre ragionando per Amaroni per esempio, difficilmente tolto alcune cose assolute di Quintarelli riuscirei a tirare fuori più di 5 vini su tutta la denominazione che possano superare i 93 punti, per quanto tifoso possa essere, se invece contestualizzo nella tipologia allora tutto cambia.



Il secondo ragionamento invece riguarda la politica di messa in commercio di questi vini, sono prodotti “violenti” nella prima fase di vita, la polpa bilancia spesso quote di legno da assorbire un po’ alla volta, l’equilibrio tra le parti molto spiccanti del vino non è di facile mediazione e non c’è la fase fruttata alla borgognona a muovere il bicchiere, se penso sempre stando in zona da me a dei vini importanti noto che minimo ci sono almeno due anni di differenza con le annate di uscita in commercio di ES per non parlare di prodotti di punta dove si sale, perché questo ? perché si corre il rischio di mettere in commercio dei monoliti ancora più stretti di quello che saranno, impuntati su picchi disequilibranti il vino e dotati di poca complessità…il legno può essere pure invadente (pure se verrà riassorbito probabilmente meglio che in altri vini e più in fretta) e l’alcol deve trovare una sua amalgama con il tutto, il tutto è molto probabilmente scomposto nella prima fase (ricordo un ES 2004 aperto poco dopo la messa in commercio IMBARAZZANTE per quanto era disarticolato)

Ed allora perché un prodotto così esce molto (troppo) presto ? non lo so, per me è un errore ma il produttore avrà sicuramente altri ragionamenti in testa…ma se lo mette in commercio significa che è pronto per lui, io ritengo che 3-4 anni possano solo che fare bene a questa impostazione di vini ma se li bevo ora posso anche capire certe bastonate nelle valutazioni se si hanno in mente dei modelli di vino dove l’eleganza comanda, purtroppo la messa in uscita di un vino può fare la fortuna o il danno di un prodotto e quando si vuole stare in determinate fasce qualitative i modelli di riferimento devono necessariamente guardare non solo nell’ambito della zona di produzione e questo penso sia un limite di molti produttori in genere.

Chiudendo ho comperato anche io dell’ES 2010, 5 bottiglie su commissione per amici incuriositi da questo vino dalla bellissima etichetta ed “estremo” (come piace questa parola…) ed 1 per me, mi sa che questa la stapperò molto ma molto più avanti
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda Pigigres » 03 giu 2012 15:14

Oh, finalmente un intervento che senza insultare nessuno esprime dei concetti, condivisibili o meno, su cui si possa discutere.

Sinteticamente vorrei dire 3 cose:

- Io non conosco bene la tipologia primitivo, ne ho bevuti troppo pochi per potermi esprimere con una conoscenza adeguata del modello (perché è questo che tutti voi state dicendo, per giudicare bene un vino bisogna conoscerne bene il modello). Tuttavia mi sento di rifiutare l'accusa di non amare la tipologia. Il 17 2008 di Polvanera, messo a fianco all'ES 2010, mi è piaciuto da matti! Anch'esso è un primitivo, con tutto il suo fruttone e con tutto il suo alcol, però mi è piaciuto immensamente di più.

- Lo stesso discorso vale per altri intervenuti: ad esempio, di fronte ai miei dubbi, l'altra sera Dedalus mi confessava che secondo lui invece il primitivo è un vitigno fikissimo e che l'ES in genere è un buon/ottimo vino: solamente, secondo lui (e tanti altri che ho sentito privatamente) la 2010 è un'edizione assolutamente infelice.

- Discorso sulla gioventù di stappatura: dico solo che venerdì sera abbiamo sentito l'ES stappato la domenica precedente, dopo opportuna chiusura. Ebbene, il vino era identico, tranne per una leggerissima nota di ossidazione (perfettamente comprensibile dopo 5 giorni di bottiglia aperta). Il che mi fa ipotizzare che possa essere un vino che possa andare avanti ancora per un buon numero di anni, ma anche che quella barca di legno sarà difficile che se ne vada del tutto.
Ultima modifica di Pigigres il 03 giu 2012 15:28, modificato 1 volta in totale.
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda Wineduck » 03 giu 2012 15:28

il chiaro ha scritto:... Bruno o di Montero ...


Esatto!
Due giocatori mitici, due veri uomini con gli attributi come pochi altri sulla Terra.
Sul fatto che altri siano più dotati tecnicamente è conclamato e fuori discussione: però sbagli a pensare che siano per me avversari. Io non sono nemmeno in gara, sono fuori dalle qualifiche, non sono in competizione proprio con nessuno. Per me il vino è puro edonismo, un "divertissment" per il fine settimana, uno strumento per stare meglio in compagnia con amici e clienti. Io non potrei mai prendere il vino sul serio come molti di voi o come te che sei un professionista del settore.
Dal punto di vista tecnico, in questo forum ci sono degustatori inarrivabili, gente con un talento ed una costanza di applicazione da far invidia a Federer o Sampras. Dal punto di vista delle capacità degustatorie in non potrei fare nemmeno il "raccattapalle" al loro cospetto. Il loro unico limite è la presunzione: si fanno prendere la mano dalla loro bravura finendo per "pisciare fuori dal vaso", talvolta.
Farglielo notare con metodi alla "Montero" è perlomeno un "dovere morale" (in senso kantiano). Dopo, per molte settimane, si torna a leggere note interessantissime dove ogni talento si applica sulla propria materia specifica.
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 18:17

Wineduck ha scritto:
il chiaro ha scritto:... Bruno o di Montero ...


Esatto!
Due giocatori mitici, due veri uomini con gli attributi come pochi altri sulla Terra.

Bruno l'unica virtù degna di menzione fu la sua attitudine allo zerbino quando Van Basten gli ballò sopra facendoglieli vedere lui gli attributi :mrgreen:
Conserva i falli da tergo per occasioni piú adeguate, sull'Es 2010 sono gratuiti 8)
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 18:25

gabriele succi ha scritto:
vittoxx ha scritto:Hai proprio la sindrome d'accerchiamento :P 8)

:roll: :?:

Si spiegasse meglio...

Anche in pvt eh...

:)

Niente di particolare: noto che è il tuo terzo post in 3 thread diversi in cui tieni a difendere i vini italiani come fossero soggetti a trattamenti differenziati rispetto ai francesi. Non credo sia così, per me no di certo e se ho pagato molto un vino è un motivo per essere più critico e non il contrario. Allo stesso modo sono stufo di chi vuol far passare per grandi vini robe a volte trascurabili, altre indecenti. Italiane francesi o turcomanne.
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 20:08

davidef ha scritto:Signori buongiorno e bentrovati dopo un paio di settimane di forzosa assenza,

posso permettermi un paio di considerazioni senza aver bevuto l’annata di ES in questione ma piuttosto ragionando per concetti ? magari dirò un paio di boiate ma tanto una più o una meno…

parto da una mia certa esperienza di approccio e valutazione di vini strutturati, Amarone e simili, e quando leggo di vini tipo ES 2010 e delle relative polemiche trovo degli spunti di ragionamento pensando a quanto accade in zona VR.

Il primo ragionamento mi porta a pensare con cosa voglio confrontare un vino di tale stampo, ovvero molto estratto (per surmaturazione, per appassimento, per vendemmia tardiva, per vite millenaria, ecc. ecc.), molto carico con un potenziale grado alcolico svolto elevato e con un possibile residuo zuccherino in agguato, molto giovane.

Su vini di questo tipo la componente fruttata fresca spesso non è assolutamente nelle prerogative del prodotto e non lo può essere d’altronde, la bocca stupefacente è spesso controbilanciata da un naso poco ampio ma anzi piuttosto stretto, la potenza e l’incisività in bocca giocano a scapito della complessità; partendo da queste basi il confronto con vini che invece giocano con la fruttuosità fresca (Borgogna per esempio?) o con sfaccettature olfattive/gustative molto espresse (Soldera per stare nel tema della bevuta ?) è già perso in partenza e pure è andata la carta della finezza e della eleganza intese nello stampo bordolese nobile per capirci, questi sono vini che hanno tanta e tanta ciccia, hanno pressione e violenza sul palato, sono fatti per colpire la bocca (e lo fanno) ma non hanno potenzialità per lottare sul fronte della cerebralità, danno tanto ma te lo buttano subito fuori tutto e forse sono per questo semplici, la prerogativa per farli “complessare” per assurdo sarebbe ridurre l’impatto dell’appassimento o del calore o dell’estrazione (per sintetizzare intendiamoci) ovvero snaturare l’idea del vino di cui si sta parlando.

Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Quindi per gli amanti dei vini complessi la debacle è in agguato e per gli amanti dei vini “cerebrali” il risultato sarà simile, per lo stesso motivo i 98 punti da Diamondave sono comprensibilissimi visto la preferenza verso certi profili che emerge spesso dalle sue note (ricordo una descrizione dell’Oracolo 2000 di Inama) ma è chiara e certamente giustificabilissima la versione di Palma….sono potenzialmente vini “di bocca” per chi ama quel tipo di carne, estremi nelle loto tipologie ma appunto collocati “all’estremo” pure dell’idea di vino di qualità complessiva.

Io stesso, sempre ragionando per Amaroni per esempio, difficilmente tolto alcune cose assolute di Quintarelli riuscirei a tirare fuori più di 5 vini su tutta la denominazione che possano superare i 93 punti, per quanto tifoso possa essere, se invece contestualizzo nella tipologia allora tutto cambia.



Il secondo ragionamento invece riguarda la politica di messa in commercio di questi vini, sono prodotti “violenti” nella prima fase di vita, la polpa bilancia spesso quote di legno da assorbire un po’ alla volta, l’equilibrio tra le parti molto spiccanti del vino non è di facile mediazione e non c’è la fase fruttata alla borgognona a muovere il bicchiere, se penso sempre stando in zona da me a dei vini importanti noto che minimo ci sono almeno due anni di differenza con le annate di uscita in commercio di ES per non parlare di prodotti di punta dove si sale, perché questo ? perché si corre il rischio di mettere in commercio dei monoliti ancora più stretti di quello che saranno, impuntati su picchi disequilibranti il vino e dotati di poca complessità…il legno può essere pure invadente (pure se verrà riassorbito probabilmente meglio che in altri vini e più in fretta) e l’alcol deve trovare una sua amalgama con il tutto, il tutto è molto probabilmente scomposto nella prima fase (ricordo un ES 2004 aperto poco dopo la messa in commercio IMBARAZZANTE per quanto era disarticolato)

Ed allora perché un prodotto così esce molto (troppo) presto ? non lo so, per me è un errore ma il produttore avrà sicuramente altri ragionamenti in testa…ma se lo mette in commercio significa che è pronto per lui, io ritengo che 3-4 anni possano solo che fare bene a questa impostazione di vini ma se li bevo ora posso anche capire certe bastonate nelle valutazioni se si hanno in mente dei modelli di vino dove l’eleganza comanda, purtroppo la messa in uscita di un vino può fare la fortuna o il danno di un prodotto e quando si vuole stare in determinate fasce qualitative i modelli di riferimento devono necessariamente guardare non solo nell’ambito della zona di produzione e questo penso sia un limite di molti produttori in genere.

Chiudendo ho comperato anche io dell’ES 2010, 5 bottiglie su commissione per amici incuriositi da questo vino dalla bellissima etichetta ed “estremo” (come piace questa parola…) ed 1 per me, mi sa che questa la stapperò molto ma molto più avanti

Stappala invece stasera e credo che troveresti ottimi conforti al tuo ragionamento. Ti sostituisco io la bottiglia :lol: 8)
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda gabriele succi » 03 giu 2012 20:54

vittoxx ha scritto:Niente di particolare: noto che è il tuo terzo post in 3 thread diversi in cui tieni a difendere i vini italiani come fossero soggetti a trattamenti differenziati rispetto ai francesi. Non credo sia così, per me no di certo e se ho pagato molto un vino è un motivo per essere più critico e non il contrario. .

Vittorio,
io non difendo nessun vino...
se leggi attentamente, qualche tempo fa scrissi che davanti al Monfo '90 da magnum Chateau Palmer '89 era decisamente meglio (bevuti uno accanto all'altro).
Venerdì scorso, alla bevuta organizzata dal Conte, Soldera '02 per me era meglio di Leroy ma non perchè italiano, ma perchè meglio e basta.
Oggi ho bevuto il Ch. Cl. '07 di val delle corti (e tutti sappiamo com'è e quanto costa) e mi tengo ancora quello e Leroy te lo lascio...ma non perchè è Francese, ma perchè il vino di Val delle Corti mi ha emozionato ben più di Leroy che mi è sembrate freddo e distaccato.
Ma non è una novità; a me il Pinot Nero non emoziona per niente...mi tengo sempre un buon nebbiolo o un buon sangiovese o anche un buon bordeaux o un rodano (specie se è syrah)...chettedevodì...anzi, quando bordeaux è in forma, non ce n'è per nessuno...e questo lo dico oggettivamente...

...ma io bevo sangiovese da quando ho 13 anni e quando è buono per me non c'è niente al mondo che mi dà la stessa emozione...
Come hai scritto tu sono senz'altro io; ma non è che se ad una persona piace più Monica Bellucci piuttosto che Eva Herzigova (per citarne 2 a casaccio) capisce di più di un altro che pensa il contrario...
O no?

Allo stesso modo sono stufo di chi vuol far passare per grandi vini robe a volte trascurabili, altre indecenti. Italiane francesi o turcomanne.

Esempi?
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda paperofranco » 03 giu 2012 21:13

gabriele succi ha scritto:
vittoxx ha scritto:Niente di particolare: noto che è il tuo terzo post in 3 thread diversi in cui tieni a difendere i vini italiani come fossero soggetti a trattamenti differenziati rispetto ai francesi. Non credo sia così, per me no di certo e se ho pagato molto un vino è un motivo per essere più critico e non il contrario. .

Vittorio,
io non difendo nessun vino...
se leggi attentamente, qualche tempo fa scrissi che davanti al Monfo '90 da magnum Chateau Palmer '89 era decisamente meglio (bevuti uno accanto all'altro).
Venerdì scorso, alla bevuta organizzata dal Conte, Soldera '02 per me era meglio di Leroy ma non perchè italiano, ma perchè meglio e basta.
Oggi ho bevuto il Ch. Cl. '07 di val delle corti (e tutti sappiamo com'è e quanto costa) e mi tengo ancora quello e Leroy te lo lascio...ma non perchè è Francese, ma perchè il vino di Val delle Corti mi ha emozionato ben più di Leroy che mi è sembrate freddo e distaccato.
Ma non è una novità; a me il Pinot Nero non emoziona per niente...mi tengo sempre un buon nebbiolo o un buon sangiovese o anche un buon bordeaux o un rodano (specie se è syrah)...chettedevodì...anzi, quando bordeaux è in forma, non ce n'è per nessuno...e questo lo dico oggettivamente...

...ma io bevo sangiovese da quando ho 13 anni e quando è buono per me non c'è niente al mondo che mi dà la stessa emozione...
Come hai scritto tu sono senz'altro io; ma non è che se ad una persona piace più Monica Bellucci piuttosto che Eva Herzigova (per citarne 2 a casaccio) capisce di più di un altro che pensa il contrario...
O no?

Allo stesso modo sono stufo di chi vuol far passare per grandi vini robe a volte trascurabili, altre indecenti. Italiane francesi o turcomanne.

Esempi?


....13 anni? Scusa, e a 6 anni che bevevi?.... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 21:31

gabriele succi ha scritto:
vittoxx ha scritto:Niente di particolare: noto che è il tuo terzo post in 3 thread diversi in cui tieni a difendere i vini italiani come fossero soggetti a trattamenti differenziati rispetto ai francesi. Non credo sia così, per me no di certo e se ho pagato molto un vino è un motivo per essere più critico e non il contrario. .

Vittorio,
io non difendo nessun vino...
se leggi attentamente, qualche tempo fa scrissi che davanti al Monfo '90 da magnum Chateau Palmer '89 era decisamente meglio (bevuti uno accanto all'altro).
Venerdì scorso, alla bevuta organizzata dal Conte, Soldera '02 per me era meglio di Leroy ma non perchè italiano, ma perchè meglio e basta.
Oggi ho bevuto il Ch. Cl. '07 di val delle corti (e tutti sappiamo com'è e quanto costa) e mi tengo ancora quello e Leroy te lo lascio...ma non perchè è Francese, ma perchè il vino di Val delle Corti mi ha emozionato ben più di Leroy che mi è sembrate freddo e distaccato.
Ma non è una novità; a me il Pinot Nero non emoziona per niente...mi tengo sempre un buon nebbiolo o un buon sangiovese o anche un buon bordeaux o un rodano (specie se è syrah)...chettedevodì...anzi, quando bordeaux è in forma, non ce n'è per nessuno...e questo lo dico oggettivamente...

...ma io bevo sangiovese da quando ho 13 anni e quando è buono per me non c'è niente al mondo che mi dà la stessa emozione...
Come hai scritto tu sono senz'altro io; ma non è che se ad una persona piace più Monica Bellucci piuttosto che Eva Herzigova (per citarne 2 a casaccio) capisce di più di un altro che pensa il contrario...
O no?

Allo stesso modo sono stufo di chi vuol far passare per grandi vini robe a volte trascurabili, altre indecenti. Italiane francesi o turcomanne.

Esempi?

Beh, messa così mi piace di più. È che avevi detto che i franzosi ti stanno sulle balle e mi pareva che partissi da lì. Poi c'è italiano e italiano e francese e francese: forse anch'io (forse) tra soldera e l'Enfant prendo il primo.
X il resto non mi riferivo a te. Esempi dici? Di uno stiamo parlando...
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 21:34

paperofranco ha scritto:
gabriele succi ha scritto:
vittoxx ha scritto:Niente di particolare: noto che è il tuo terzo post in 3 thread diversi in cui tieni a difendere i vini italiani come fossero soggetti a trattamenti differenziati rispetto ai francesi. Non credo sia così, per me no di certo e se ho pagato molto un vino è un motivo per essere più critico e non il contrario. .

Vittorio,
io non difendo nessun vino...
se leggi attentamente, qualche tempo fa scrissi che davanti al Monfo '90 da magnum Chateau Palmer '89 era decisamente meglio (bevuti uno accanto all'altro).
Venerdì scorso, alla bevuta organizzata dal Conte, Soldera '02 per me era meglio di Leroy ma non perchè italiano, ma perchè meglio e basta.
Oggi ho bevuto il Ch. Cl. '07 di val delle corti (e tutti sappiamo com'è e quanto costa) e mi tengo ancora quello e Leroy te lo lascio...ma non perchè è Francese, ma perchè il vino di Val delle Corti mi ha emozionato ben più di Leroy che mi è sembrate freddo e distaccato.
Ma non è una novità; a me il Pinot Nero non emoziona per niente...mi tengo sempre un buon nebbiolo o un buon sangiovese o anche un buon bordeaux o un rodano (specie se è syrah)...chettedevodì...anzi, quando bordeaux è in forma, non ce n'è per nessuno...e questo lo dico oggettivamente...

...ma io bevo sangiovese da quando ho 13 anni e quando è buono per me non c'è niente al mondo che mi dà la stessa emozione...
Come hai scritto tu sono senz'altro io; ma non è che se ad una persona piace più Monica Bellucci piuttosto che Eva Herzigova (per citarne 2 a casaccio) capisce di più di un altro che pensa il contrario...
O no?

Allo stesso modo sono stufo di chi vuol far passare per grandi vini robe a volte trascurabili, altre indecenti. Italiane francesi o turcomanne.

Esempi?


....13 anni? Scusa, e a 6 anni che bevevi?.... :mrgreen:

Biberon di trebbiano, ma bolliti chiaramente... :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda gabriele succi » 03 giu 2012 22:03

paperofranco ha scritto:....13 anni? Scusa, e a 6 anni che bevevi?.... :mrgreen:

Non è che me lo trangugiavo a cannella...
Mio nonno me lo versava nel bicchiere in mezzo all'H2O...

Appena nato mi bagnò le labbra con dello sciampàgn...non mi chiedere cosa; non me lo ricordo... :lol:

vittoxx ha scritto:Beh, messa così mi piace di più. È che avevi detto che i franzosi ti stanno sulle balle e mi pareva che partissi da lì. Poi c'è italiano e italiano e francese e francese: forse anch'io (forse) tra soldera e l'Enfant prendo il primo.

I galletti mi stanno sui maroni molto, ma molto molto...
si credono il n. 1 in ogni cosa che fanno a prescindere;
E te lo dico perchè mia moglie (sicuramente l'ho già scritto) ha parenti là...e io ci ho avuto a che fare con la gente di là; a torto o a ragione, ci considerano terzo mondo e non solo enologico...chissà com'è che quando ho portato il mio sangiovese in alsazia le bocce finivano...così cagare cagare non faceva poi a loro... :roll:

...e poi avessero loro il Parmigiano Reggiano, costerebbe 50 €/kg.
Ma si va troppo OT e questo è il mio ultimo post anti-galletti...forse... :)

vittoxx ha scritto:Esempi dici? Di uno stiamo parlando...

In casa ho il '09 e aspetto il '10; poi un'idea me la farò...
Fino ad ora ho bevuto solo il 2007...
Anche un orologio rotto, due volte al giorno segna l'ora precisa (Anonimo)
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 22:23

Sono insopportabili, non solo a noi Italiani. Qualche ragione (forse più di qualche) purtroppo ce l'hanno
paolo7505
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda paolo7505 » 03 giu 2012 22:48

vittoxx ha scritto:ma bolliti chiaramente... :mrgreen:


Cappello del prete, lingua, musetto e piedini di maiale?? :wink: :mrgreen:
Quindici contro quindici, e una palla ovale. Non c'è bisogno d'altro, neanche dell'arbitro.

Ci arrabbiamo se vinciamo senza stile. E non prendiamo neppure in considerazione l'eventualità di perdere.
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vittoxx
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 03 giu 2012 23:04

paolo7505 ha scritto:
vittoxx ha scritto:ma bolliti chiaramente... :mrgreen:


Cappello del prete, lingua, musetto e piedini di maiale?? :wink: :mrgreen:

A beh, lo sai che dalle nostre parti i biberon non si fanno, si insaccano :mrgreen:
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda l'oste » 03 giu 2012 23:06

davidef ha scritto:Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Per sintesi estraggo solo questo passaggio perchè mi sembra che -seppur inconsapevolmente e diplomaticamente- contenga una grande verità:
il punteggio centesimale assoluto è una cagata pazzesca.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda Dedalus » 03 giu 2012 23:28

l'oste ha scritto:
davidef ha scritto:Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Per sintesi estraggo solo questo passaggio perchè mi sembra che -seppur inconsapevolmente e diplomaticamente- contenga una grande verità:
il punteggio centesimale assoluto è una cagata pazzesca.


Io penso che il punteggio su scala assoluta, non necessariamente centesimale, se ben inteso abbia tanto senso quanto l'idea di stabilire se un vino ti piace di più, di meno o a pari di un altro.

L'incomparabilità può essere ed anzi sta nella qualità del vino, ma poiché il punteggio misura un'altra cosa, ovvero il gradimento personale suscitato dal vino in chi lo assaggia, non vedo grossi problemi.

Ovviamente non è una necessità, se non per chi lo debba fare per lavoro, e se ne può fare serenamente a meno...
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda l'oste » 03 giu 2012 23:51

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
davidef ha scritto:Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Per sintesi estraggo solo questo passaggio perchè mi sembra che -seppur inconsapevolmente e diplomaticamente- contenga una grande verità:
il punteggio centesimale assoluto è una cagata pazzesca.


Io penso che il punteggio su scala assoluta, non necessariamente centesimale, se ben inteso abbia tanto senso quanto l'idea di stabilire se un vino ti piace di più, di meno o a pari di un altro.

L'incomparabilità può essere ed anzi sta nella qualità del vino, ma poiché il punteggio misura un'altra cosa, ovvero il gradimento personale suscitato dal vino in chi lo assaggia, non vedo grossi problemi.

Ovviamente non è una necessità, se non per chi lo debba fare per lavoro, e se ne può fare serenamente a meno...

Sono d'accordo, l'ultima frase poi mi piace molto, soprattutto per l'uso dell'avverbio "serenamente".
Ho evidenziato alcune tue parole, fondamentali.
Ma che purtroppo non sono così scontate, vedendo quanti credono che i punteggi dati o letti, siano incrollabili verità scolpite sulla bottiglia.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Wineduck
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda Wineduck » 03 giu 2012 23:58

Dedalus ha scritto:, e se ne può fare serenamente a meno...


Proprio di questo ho cercato di parlare.
Perché degli appassionati dilettanti ma preparatissimi e volenterosi come dei novelli Stachanov del calice, si mettono a sbeffeggiare un altro forumista che sull'onda emotiva di una passione non certo inferiore alla loro, ha attribuito all'ES un punteggio chiaramente soggettivo e ampiamente passionale? L'apertura dell'ES alla fine della settimana in cui se n'è parlato sul forum era un chiaro tentativo di denigrare il povero ragazzo, di sbeffeggiare il punteggio che gli è stato attribuito e di farsi scherno della sua "ingenuità" di fronte alla loro "smaliziata esperienza e competenza" (tutto virgolettato per mettere in evidenza che non è proprio il mio pensiero).
Al di là di quelle che possono essere state le reali intenzioni, un gesto del genere può legittimamente essere interpretato così ed è giusto che una parte della comunità si ribelli contro questo atteggiamento che definire infantile è certamente riduttivo.
Di dare punteggi assoluti se ne può fare tranquillamente a meno. Stavolta concordo in pieno con Dedalus. Visto che il rispetto dei gusti e delle capacita' di degustazione di tutti gli iscritti dovrebbero essere alla base di una comunità di appassionati di vino, evitare di mettere in relazione i Bonnes Mares con gli ES dovrebbe essere il minimo, no?
"Woke up this morning with a wine glass in my hand - Whose wine? What wine? - Where the hell did I dine? - Must have been a dream - I don't believe where I've been - Come on, let's do it again"
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda vittoxx » 04 giu 2012 00:21

Wineduck ha scritto:
Dedalus ha scritto:, e se ne può fare serenamente a meno...


Proprio di questo ho cercato di parlare.
Perché degli appassionati dilettanti ma preparatissimi e volenterosi come dei novelli Stachanov del calice, si mettono a sbeffeggiare un altro forumista che sull'onda emotiva di una passione non certo inferiore alla loro, ha attribuito all'ES un punteggio chiaramente soggettivo e ampiamente passionale? L'apertura dell'ES alla fine della settimana in cui se n'è parlato sul forum era un chiaro tentativo di denigrare il povero ragazzo, di sbeffeggiare il punteggio che gli è stato attribuito e di farsi scherno della sua "ingenuità" di fronte alla loro "smaliziata esperienza e competenza" (tutto virgolettato per mettere in evidenza che non è proprio il mio pensiero).
Al di là di quelle che possono essere state le reali intenzioni, un gesto del genere può legittimamente essere interpretato così ed è giusto che una parte della comunità si ribelli contro questo atteggiamento che definire infantile è certamente riduttivo.
Di dare punteggi assoluti se ne può fare tranquillamente a meno. Stavolta concordo in pieno con Dedalus. Visto che il rispetto dei gusti e delle capacita' di degustazione di tutti gli iscritti dovrebbero essere alla base di una comunità di appassionati di vino, evitare di mettere in relazione i Bonnes Mares con gli ES dovrebbe essere il minimo, no?

Questa è una cazzata bella e buona e un'offesa. La responsabilità dell'apertura è solo mia che ho portato alla cieca l'Es 2010. L'intento era quello di 1 magari scoprire un gran vino, 2 cercare di capire cosa ne avrebbero pensato gli altri. Non c'era nessun intento di sbeffeggiare nessuno, ma solo di testare il vino e, ovviamente i giudizi su di esso, senza i quali ovviamente mai mi sarebbe venuto in mente di comprare nè l'Es nè cento altri vini. E so che vi ferirò, ma dato che se ho voglia di ritemprare lo spirito non leggo certo il forum, ma se lo faccio è, tra le altre cose, per avere qualche riferimento su vini da bere, e non sui tiramenti di figa indotti dal piacere puramente personale che uno trae dal bere questo o quello, se uno nessuno o centomila affibbiano 98 ad un vino non solo non rapportandolo alla tipologia, ma dicendo altresí che il pergole 2008 vale 10 punti di meno, beh costui si assume una responsabilità ed un rischio: che io facilmente possa restare deluso e lo dica.
E credo pure che se vuoi difendere l'Es fallo, magari prima bevendolo, lasciando che se c'è qualcuno che si sente offeso lo dica da sè magari evitando di pontificare su intenzioni ed atteggiamenti altrui specie se il proprio è tutto fuorchè scevro da pecche.
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda alexer3b » 04 giu 2012 00:31

Wineduck ha scritto:Stavolta concordo in pieno con Dedalus.

Chiudete la saracinesca, rimettete a posto i trojan e togliete la tavoletta di compensato da sotto i denti di De Castoris (la usa al posto dei poppicorni): possiamo spegne' il forum!

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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda manichi » 04 giu 2012 07:46

Qualcosa si è bevuto anche ieri , intanto metto l'elenco :
Champagne Brut 2005 Moussé Fils
Champagne 1985 Collard
Dr Loosen Erdener Treppchen Kabinett 2007
Eitelsbacher Karthauserhofberg Auslese Trocken 2002
Opera prima 1988 Roagna
Granbussia 1990 :evil:
Barbaresco Roncagliette 2009 Bondonio
Rauzan Segla 2004
Brunello 2004 Franco Pacenti
Barolo Riserva Gramolere 1995 Manzone
Collecapretta Il Galantuomo 2010
Chateau Beau Sejour Becot 2004
Chateau Climens 1998
Vernaccia di Cannara 2009 Di Filippo
Verdicchio Selezione G.Garofoli 2006
Barolo Prapò 2007 Sebaste
manca un riesling auslese 1994 di cui non ricordo il nome.
Finii con i campi alle ortiche
finii con un flauto spezzato
e un ridere rauco
ricordi tanti
e nemmeno un rimpianto.
paperofranco
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Re: Bollettino AVR - " I due Gianfranco " da pag.194

Messaggioda paperofranco » 04 giu 2012 09:10

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
davidef ha scritto:Ragionando su questo ad esempio non me la sentirei di confrontare un Amarone seppur nobile nella fase giovanile con un Borgogna o un Bordeaux, potrei magari ragionare sul confronto con uno Chateauneuf ad esempio, e per lo stesso motivo non me la sento di confrontare un ES con gli stessi perché se ragiono su tutti gli aspetti del vino (naso, bocca, equilibrio) lo stacco sarà sicuramente importante perché la sola bocca non può tenere su tutto, per questo motivo questi prodotti vanno contestualizzati nella valutazione altrimenti nella scala assoluta sono veramente rari i vini che possono andare oltre a spettri gusto/olfattivi e comportamenti complessivi nel bicchiere meno che prevedibili.

Per sintesi estraggo solo questo passaggio perchè mi sembra che -seppur inconsapevolmente e diplomaticamente- contenga una grande verità:
il punteggio centesimale assoluto è una cagata pazzesca.


Io penso che il punteggio su scala assoluta, non necessariamente centesimale, se ben inteso abbia tanto senso quanto l'idea di stabilire se un vino ti piace di più, di meno o a pari di un altro.

L'incomparabilità può essere ed anzi sta nella qualità del vino, ma poiché il punteggio misura un'altra cosa, ovvero il gradimento personale suscitato dal vino in chi lo assaggia, non vedo grossi problemi.

Ovviamente non è una necessità, se non per chi lo debba fare per lavoro, e se ne può fare serenamente a meno...



Chiedo scusa per l’intromissione, ma non riesco a stare zitto.
Faccio notare a Rossano che quando ho aperto, da un’altra parte, un 3ad che esprimeva pari pari uguale uguale questo concetto, sono stato in pratica massacrato. Questo non perché sia un tipo permaloso e che conserva tutte le bucce per tirarle fuori al momento opportuno, solo non mi piace passare da bischero. Fine della minipolemica, andiamo avanti.

Secondo me le cose sono molto semplici(almeno in questo caso). Ogni tanto scoppiano delle guerre sul forum e la scintilla che le fa scoppiare è più o meno sempre la stessa: un determinato punteggio dato ad un determinato vino. E’ inutile girarci intorno, è così. Ci si può chiedere il perché. E anche la risposta secondo me è molto semplice. Perché non serve a niente dire che il punteggio esprime soltanto l’indice di gradimento di quel vino da parte di chi lo dà, secondo il proprio gusto; sarà così senz’altro, ma con tutti i buoni propositi la realtà è che non viene percepito in quel modo. Quel numerino fetente posto alla fine del racconto dà l’idea di una classifica, di una categoria, di incasellare il vino ad un certo livello, c’ è poco da fare.
Faccio anche un esempio. Tempo fa postai le note di una bevuta in cui c’erano l’amarone ’98 di Quintarelli e il coetaneo di Dal Forno. Scrissi in modo inequivocabile che quei vini non mi erano piaciuti per niente, ovviamente motivando. Nacque una bella discussione, anche accesa, ma nessuna guerra. Se io avessi scritto le solite note e alla fine di quella di Dal Forno ci avessi messo un bell’80, come pensate che sarebbe andata?
Detto questo, non c'è alcuna vena censoria in ciò che ho scritto e chi lo desidera fa bene a continuare a dare i punteggi, ma le cose stanno semplicemente in questo modo.

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