Messaggioda tenente Drogo » 09 nov 2011 14:54
il grande Massimo Zampini
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Cari amici, cari familiari,
mettetevi comodi, che devo dirvi una cosa seria.
Ora, certe cose non è facile affrontarle di persona, e allora ve le scrivo qui, su un forum di tifosi. Ebbene, sapete come va la vita, uno si trova per caso a contatto con nuove persone, non sa bene chi siano, non capisce in che giri sia finito, e alla fine scopre la verità. Devo dirvelo: ho conosciuto, minimamente frequentato e molto difeso dei criminali, degli associati a delinquere. No, non sono casalesi, non hanno ammazzato (così pare), ma da ieri sono per il Tribunale di Napoli dei membri di una pericolosa associazione a delinquere.
Sì, non è un modo di dire, e non vi arrabbiate: non sapevo bene cosa avessero combinato.
Certo, ascoltando le radio, qui a Roma, avrei dovuto capirlo: ne parlavano spesso, ladri, drogati e compagnia.
Ma io non mi fidavo: uno dei temibili delinquenti era un dirigente della Juve, e sapete quanto la tifo.
Le sentenze del 2006. Già allora non ero convinto. Anche Enzo Biagi, mica Paolo Liguori, aveva detto che erano sentenze basate sul nulla, che Moggi era stato dato in pasto al topolino, piuttosto che farci pensare all'incredibile caso Telecom.
Anche Enzo Biagi, quindi, mi ha portato fuori strada. Avrei dovuto seguire Liguori, lo sapevo.
Quindi niente, gli amici antijuventini e le radio romane mi dicevano di avere finalmente scoperto le nostre magagne, e io negavo, perchè le partite di quell'anno le avevo viste, e gli arbitri non mi erano sembrati certo teneri. Alcuni, potendo, qualcuno lo avrei anche chiuso nello spogliatoio. Dico così per dire eh, non sia mai.
Ma poi il clima era strano, nell'anno sotto inchiesta, non certo a nostro favore: a poche giornate dalla fine un nostro giocatore molto forte era stato qualificato grazie a Mediaset, per esempio. A proposito, piccolo inciso, lo sapete che Mediaset non c'entra niente con il Milan? Lo ha detto quello che ha fatto le indagini, e, a giudicare dalla sentenza di ieri, pare sia un tipo molto serio e scrupoloso. Pure bello, almeno nelle docufiction.
Comunque, dicevo, ci squalificano quello più forte, e negli stessi giorni esce un filmato vecchio di una vita su un nostro difensore che si faceva le flebo, anni prima, quando giocava in un'altra squadra. Anni prima, in un'altra squadra. Ma quelli esperti, quelli che avevano ragione, mi ricordavano il processo per l'abuso di farmaci e allora fai due più due, insomma, siete scorretti come Ibra e sotto flebo come Cannavaro.
Intanto, Paparesta a Reggio Calabria ci negava due rigori e un gol regolare, De Santis a Parma e Palermo due rigori nitidi. Ma non importa, ora ho scoperto che lo facevano per aiutarci.
Ero tifoso, cari familiari, cercate di capirmi.
Che ne sapevo io che per aiutare Ibrahimovic e Trezeguet a fare finalmente un gol ci adoperavamo in tutti i modi per eliminare gli arcigni Petruzzi e Nastase in vista del big match di Bologna? Che poi Petruzzi qualche giorno fa l'abbiamo intervistato e ci ha detto che la sua ammonizione era giusta, vallo a capire. Sarà un amico degli associati.
E Jankulovski, la settimana dopo? Espulso solo per avere dato un pugno a un avversario. Allora, se si espelle per un pugno, tutte le partite finirebbero in otto contro otto. Ma lì per lì mi pareva normale. Ed ero felice, così Nedved poteva provare ad avanzare senza doversi preoccupare delle temibili scorribande del fuoriclasse suo connazionale.
Che ne sapevo, che avremmo dato delle schede svizzere a degli arbitri per organizzare delle sconfitte?
Insomma, alla fine ho difeso questi delinquenti pure in tv, per tanti anni. Lo so, scusatemi, non alzate la voce, cercate di capirmi: ogni settimana le accuse perdevano fiato, scolorivano, di fronte a quanto emergeva in dibattimento. Noi avevamo un piccolo programma, nessuno cercava di ascoltare le ragioni di questi tipi, e allora ci siamo messi noi. Sono venuti tutti: Bergamo, Moggi, De Santis. Oddio, oggi mi vergogno anche a fare i loro nomi, ma quando venivano lì, al di là di quello che dicevano in diretta, poi restavano dopo la trasmissione, e ci raccontavano che parlavano con tutti, mica solo con i presunti associati di cui si conoscevano le telefonate. Noi ci credevamo, ma tutti ci prendevano per pazzi, ci irridevano: e certo, sono imputati, che altro possono dire?
Franco Melli, poi. Uno che ha subito diverse umiliazioni e perso un contratto di lavoro perchè parlava con Moggi della trasmissione cui partecipava. Lo incontro, ci parlo, e mi racconta che lo chiamavano tutti, dicendogli le stesse cose. Mi raccomando, stasera dì questo, fai notare quest'altro. Anche l'inter. E addirittura l'uomo del ribaltone, il prode Baldini. Ma niente, quelle telefonate non potevano esserci, loro non erano intercettati. E allora anche Melli, anche Scardina (romanista incallito, peraltro) erano tutti uomini di Moggi. Ci credo, pensavo, se intercettate solo lui..
Un giorno, ora ve lo posso dire, quando vi ho detto che uscivo solo per comprare le sigarette e sono tornato il giorno dopo (e voi tutti preoccupati, visto che non fumo), sono andato a Napoli, ad assistere a un'udienza chiave, quella della testimonianza del responsabile delle indagini. Cavolo, credetemi, sembrava un pasticcione, nella migliore delle ipotesi: diceva di avere fatto le verifiche alle intercettazioni solo sui tabellini della Gazzetta, che poteva essere scappato qualche errore nelle informative, che poteva essere scappata qualche telefonata, che insomma alla fine si era fidato delle voci e allora ero ancora più convinto della loro innocenza.
Poi, tutto a un tratto, un giudice apparantemente imparziale subisce due richieste di ricusazione da parte dei pm. Hey, pensavo, qui sta succedendo qualcosa di grosso. Non solo. Il giudice dice espressamente di avere subito pressioni dal Procuratore capo di Napoli, esimio Dott. Lepore. Era meglio che abbandonasse calciopoli, il messaggio era chiaro.
Intanto, venivano fuori i dettagli dell'incredibile caso Telecom, nell'indifferenza generale. Questi avevano spiato mezza Italia, tra politici, personaggi pubblici, rivali sportive della società gemella nerazzurra, arbitri e compagnia, e nessuno seguiva adeguatamente quel processo. Boh, saremo strani noi, che ci indigniamo anche se ci intercettano senza motivi giudiziari.
E il procuratore sportivo Palazzi, eroe dei giustizialisti del 2006, affermava che se avesse conosciuto le chiamate sparite ("qualche chiamata sarà sparita", ricordate?) avrebbe chiesto anche per quelli con lo smoking bianco la condanna per illecito sportivo, diventando ora il nemico dei garantisti del 2011 (che erano sempre i giustizialisti del 2006, peraltro).
Capite, insomma? La situazione era intricata, vivevo un momento di confusione, e ho frequentato gente sbagliata. Avrei dovuto cercare Moratti, Tronchetti Provera, Oriali, Baldini, Carraro, Abete (che ne sapevano loro, che erano a capo della Federazione), l'ottimo Galliani, tutta gente che ora è più in auge che mai, pulita, specchiata, gente che può farci la morale.
Perchè io ho scelto i cavalli sbagliati, nel paese sbagliato.
E nello scusarmi ancora per il disagio che vi ho procurato, cari amici e familiari, vi confesso subito una mia debolezza, la mia fatica a uscire dal tunnel di queste pericolosissime frequentazioni.
Da domani, piaccia o non piaccia, continuerò a cercare la verità, a costo di frequentarli ancora.
Forse, a mio rischio e pericolo, anche più di prima.
Forza Juve. I love football.