CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 mag 2011 18:05

gp ha scritto:Le mie due schede del Brunello 1999 "base" di Casanova di Neri, frutto di assaggi alla cieca risalenti a 6-7 anni fa, parlano entrambe di evidente legno e parquet incerato al naso e corrispondenti note galliche al gusto, quindi il discorso va riferito ad anni precisi.
Legno a parte, dalla tua scheda mi è sembrato che risultasse abbastanza chiaro il profilo di un vino da sangiovese in purezza: da qui il mio riferimento ai noti fatti giudiziari, che anche se non del tutto definiti in quanto ai contorni (il patteggiamento c'è stato, non è ancora stato possibile chiarire cosa precisamente sia stato patteggiato), per me sono fatti e non rumors.

Per sgombrare subito il campo da malintesi, parto dal fondo e concordo con te che, tra indagine, patteggiamenti e notizie varie non servono sentenze di terzo grado per persuasi che vi sia stato un tentativo fraudolento da parte di alcuni produttori.
Secondo me è acnor più grave a livello etico e comportamentale, che una parte dei media e di addetti abbiano tentato di sminuire un atto scorretto, rinvigorendo proprio in contemporanea di "brunellopoli", la discussione sulla proposta di rinnovare il disciplinare. Viene quasi il sospetto che sia tutto costruito apposta per ottenere un secondo fine.

I miei riferimenti con i vini di Casanova di Neri sono abbastanza risicati, eccetto i base fino a metà anni '90 che ho bevuto spesso, non la '99 però. Delle notorie critiche dei tradizionalisti ai suoi cru, ne ho potuto verificare una parte assaggiando un inchiostroso e sweet cherry Tenuta Nuova 1999, non un cattivo vino, sia chiaro, ma non il brunello che bevo per numero di statistica personale. Di Cerretalto ho avuto pochi assaggi ma impressioni migliori, soprattutto sulla freschezza in generale.
Sul 2005 (presa sottocosto e portata da un amico) come ho scritto, l'intensità dei profumi era poco percettibile, a volume basso, ma non ho sentito peperoni, prugne mature, marmellata di viole di matrice internazionale e la morbidezza/dolcezza del palato mi è sembrata imputabile più al legno e alla maturazione del frutto che ad altro. Percezione ovviamente personale..
Era ovviamente infinitamente più banale di un Soldera, più scuro di un Biondi Santi, più gallico di un Macioche, meno spontaneo di un Poggio di Sotto, meno infernale di un Lisini, meno maschio di un Mastrojanni, meno scintillante di un Franco Pacenti, meno dritto di un Altesino, meno austero di un Sesta di Sopra, meno bevibile di un Gianni Brunelli, meno legato al millesimo di un Ragnaie....
Per contestualizzarlo al positivo però direi che "dava la paga" ai pari annata di Pian delle Vigne e di Banfi che ho bevuto lo scorso inverno.
Sorriso.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda gp » 12 mag 2011 19:31

l'oste ha scritto:Era ovviamente infinitamente più banale di un Soldera, più scuro di un Biondi Santi, più gallico di un Macioche, meno spontaneo di un Poggio di Sotto, meno infernale di un Lisini, meno maschio di un Mastrojanni, meno scintillante di un Franco Pacenti, meno dritto di un Altesino, meno austero di un Sesta di Sopra, meno bevibile di un Gianni Brunelli, meno legato al millesimo di un Ragnaie...

Notevole questo confronto multiplo! Dato che sono 11 nomi, si capisce qual'è la formazione della squadra Brunello che tu invieresti al campionato Mondiale dei vini, se esistesse...
l'oste ha scritto:Per contestualizzarlo al positivo però direi che "dava la paga" ai pari annata di Pian delle Vigne e di Banfi che ho bevuto lo scorso inverno.

Altri due casi di aziende per cui la pena, per quanto patteggiata, avrebbe dovuto avere una funzione rieducativa...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 12 mag 2011 23:33

gp ha scritto:
l'oste ha scritto:Era ovviamente infinitamente più banale di un Soldera, più scuro di un Biondi Santi, più gallico di un Macioche, meno spontaneo di un Poggio di Sotto, meno infernale di un Lisini, meno maschio di un Mastrojanni, meno scintillante di un Franco Pacenti, meno dritto di un Altesino, meno austero di un Sesta di Sopra, meno bevibile di un Gianni Brunelli, meno legato al millesimo di un Ragnaie...

Notevole questo confronto multiplo! Dato che sono 11 nomi, si capisce qual'è la formazione della squadra Brunello che tu invieresti al campionato Mondiale dei vini, se esistesse...

Non avevo fatto caso che fossero undici come una formazione di calcio, non sono in ordine di preferenza e tra quelli del cuore mancano Conti Costanti, Cerbaiona e Baricci ma tanto c'è spazio che ai mondiali serve una rosa di 23, magari un "anziano" marpione come Col d'Orcia, una giovane promessa come Pian delle Querci, un talentuosissimo ma a volte incostante come Salvioni e avanza ancora posto...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 23 mag 2011 02:18

Con una giornata di sole, un antipasto di tempura vegetariana (fiori di zucca, cipollotti, asparagi) e una bella grigliata mista, dal manzo e maiale fino al galletto, tante verdure dall'orto, qualche buon vino sincero, due parole di corsa:

Colli di Luni Vermentino Sarticola 2006 magnum - Lambruschi , profumi di agrumi e floreali, anche di erbe fini, in bocca si sente la sapidità e la freschezza del frutto; di bianco bevo poco ma questo mi sembra un bel vino. Piaciuto

Gevrey Chambertin Aux Echezeuax 2005 - Fourrier, colore luminoso, c'è ancora frutto ma non solo, è pulito, fresco, uno Gevrey in riassunto; al palato ha quel filo di ciccia tanto sexy sui fianchi, di medio volume, un vino succoso e discretamente pieno, con un sentore minerale che rinfresca. Piaciuto.

Brunello di Montalcino 2006 - Le Ragnaie, aperto più di un'ora prima, naso impattante da subito, cambia spesso registro aromatico, dalle spezie e terriccio ai fiori, con il frutto fruttino che torna in bocca saporito, molto piacevole, appena dolce ma dritto, acidità equilibrata e una bella rotondità nonostante la giovane età, finale abbastanza lungo. Piaciuto proprio.

Pesquera reserva 1998 - A. Fernandez, colore scuro, profumi forse appena meno complessi del solito, già liberati dal legno, solo un po' di dolcezza del cacao, del tabacco, poi una leggera cannella e un frutto estremamente "spagnolo", come se le ciliege fossero diverse da nazione a nazione. In bocca c'è un discreto volume, prende bene il palato senza sbavature, lasciando i ritorni di frutto e una sensazione di dolcezza morbida. Piaciuto proprio.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 29 mag 2011 19:30

Ieri, un festoso raduno di amici, con focacce e bruschette, insalata di pollo, salamelle e verdure ortolane grigliate, tagliata di albese alla griglia che si scioglieva in bocca, crostate di frutta.
Festeggiando con gioia un immenso Barcelona, si è bevuto:

Champagne Henriot, piacicchiato
Champagne Fallet-Gourron. piaciuto
Riesling Kabinett 2007 - Dr. Loosen, piaciutino
Belguardo 2006 - Mazzei, piacicchiato
Barolo Acclivi 2001, Burlotto, piaciuto
Brunello di Montalcino 2006 magnum - il Poggione, n.g.
Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Gevrey Chambertin GC Griotte-Chambertin 2006 - Fourrier, piaciuto un bel po'
Gevrey Chambertin 1er Clos St. Jacques 2006 - Fourrier, piaciuto molto
Clos du Pelerin 1988 - Pomerol, piaciuto proprio
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto
Vega Sicilia Unico 1987, piaciuto moltissimo
Jurançon Sinfonie du novembre 2003 - Domaine Cahuapè, piaciuto abbastanza
Tal Luc 2005, Lis Neris, piaciuto un bel po'
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 29 mag 2011 20:02

l'oste ha scritto:Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto


Con tutto che il Brunello 2006 di Baricci mi ha convinto anche al riassaggio del secondo giorno, a Benvenuto Brunello, non me lo ricordo della stessa categoria di quel mostracchione zitto-zitto che è il Pichon Baron 1990.

Se dovessi tradurre in centesimi i punteggi dei vini, o collocare sulla medesima scala la classe di merito "piaciuto molto", da che parte staremmo? Perché così non riesco a capire se tiu è piaciuto più di quanto mi aspettassi il Brunello, meno il Pauillac, entrambi in un senso, entrambi nell'altro... insomma, solo con i piaciutesimi non ci arrivo... :oops:
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 30 mag 2011 03:22

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto


Con tutto che il Brunello 2006 di Baricci mi ha convinto anche al riassaggio del secondo giorno, a Benvenuto Brunello, non me lo ricordo della stessa categoria di quel mostracchione zitto-zitto che è il Pichon Baron 1990.

Se dovessi tradurre in centesimi i punteggi dei vini, o collocare sulla medesima scala la classe di merito "piaciuto molto", da che parte staremmo? Perché così non riesco a capire se tiu è piaciuto più di quanto mi aspettassi il Brunello, meno il Pauillac, entrambi in un senso, entrambi nell'altro... insomma, solo con i piaciutesimi non ci arrivo... :oops:

Stessa categoria, grandi vini. La differenza sta nel fatto che Pichon è al suo apice, poco più poco meno, questo è il vino, compiuto, ancora tannicamente vivo, ma difficile possa aggiungere altro a quanto già ha e non è poco. Un naso di vari strati, altamente didattici, ribes, tabacco, amarene al cacao, più tosto che delicato, più scuro che chiaro, come al palato, Pauillac di gran nerbo, persistente in crescendo.
Baricci lo avevo già bevuto, recentemente anche la riserva 2004 e mi è sempre piaciuto. In questo 2006 ci ho trovato parecchio equilibrio in più oltre alla pulizia e varietà di profumi, la rosa con la terra, spezie delicate, un frutto giovane ben bilanciato tra aspro e dolce. In bocca è pieno e ampio, struttura e persistenza ben presenti, si riascolta il frutto, una vena balsamica candita. In più è un vino con un'armonia splendida, sa essere veemente ed elegante allo stesso tempo, è un "tipo" di brunello molto nelle mie corde, austero ma fresco. Con tutta la tara della giovane età.
Insomma, Pichon è stato bello come me lo aspettavo, Baricci un po' di più.
Oggi a parità di prezzo prenderei Baricci, perchè ha sicuramente più tempo davanti.

PS: se invece di tutta 'sta pappardella avessi detto un + di differenza a favore del brunello, si capiva prima?
Probabilmente in un forum interessa maggiormente la sintesi numerica, ma in una piccola osteria virtuale è ancora in uso quella pruderia lenta del perdersi tra le parole...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda alexer3b » 30 mag 2011 11:26

l'oste ha scritto:PS: se invece di tutta 'sta pappardella avessi detto un + di differenza a favore del brunello, si capiva prima?

Ce piaceno le pappardelle e più so' condite e meglio è.

Alex
Oggi, in latino...l'ha pijata ar culo. (Romano ad honorem 08-10-2008)

... a Nossiter (come ai suoi compaesani) bisognerebbe spiegare che quando avrà capito l’importanza di usare il bidet sarà sempre troppo tardi… :lol: (anonimo 07-02-2012)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 30 mag 2011 12:08

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto


Con tutto che il Brunello 2006 di Baricci mi ha convinto anche al riassaggio del secondo giorno, a Benvenuto Brunello, non me lo ricordo della stessa categoria di quel mostracchione zitto-zitto che è il Pichon Baron 1990.

Se dovessi tradurre in centesimi i punteggi dei vini, o collocare sulla medesima scala la classe di merito "piaciuto molto", da che parte staremmo? Perché così non riesco a capire se tiu è piaciuto più di quanto mi aspettassi il Brunello, meno il Pauillac, entrambi in un senso, entrambi nell'altro... insomma, solo con i piaciutesimi non ci arrivo... :oops:

Stessa categoria, grandi vini. La differenza sta nel fatto che Pichon è al suo apice, poco più poco meno, questo è il vino, compiuto, ancora tannicamente vivo, ma difficile possa aggiungere altro a quanto già ha e non è poco. Un naso di vari strati, altamente didattici, ribes, tabacco, amarene al cacao, più tosto che delicato, più scuro che chiaro, come al palato, Pauillac di gran nerbo, persistente in crescendo.
Baricci lo avevo già bevuto, recentemente anche la riserva 2004 e mi è sempre piaciuto. In questo 2006 ci ho trovato parecchio equilibrio in più oltre alla pulizia e varietà di profumi, la rosa con la terra, spezie delicate, un frutto giovane ben bilanciato tra aspro e dolce. In bocca è pieno e ampio, struttura e persistenza ben presenti, si riascolta il frutto, una vena balsamica candita. In più è un vino con un'armonia splendida, sa essere veemente ed elegante allo stesso tempo, è un "tipo" di brunello molto nelle mie corde, austero ma fresco. Con tutta la tara della giovane età.
Insomma, Pichon è stato bello come me lo aspettavo, Baricci un po' di più.
Oggi a parità di prezzo prenderei Baricci, perchè ha sicuramente più tempo davanti.

PS: se invece di tutta 'sta pappardella avessi detto un + di differenza a favore del brunello, si capiva prima?
Probabilmente in un forum interessa maggiormente la sintesi numerica, ma in una piccola osteria virtuale è ancora in uso quella pruderia lenta del perdersi tra le parole...


Non è questione della solita schermaglia fra punteggisti e commentisti, è che da come ricordo questi due vini c'è una bella differenza a favore di Pichon Baron, e senza le note, solo dai piaciutesimi, che pur verbali da soli sempre "punteggi" sono, non riuscivo a capire che sensazione avessi potuto avere.

Dalle tue note deduco che è stato Pichon Baron a dare qualcosa in meno sulla tua tavola rispetto a quanto non diede qualche anno fa sulla mia.

Sul mio tabellino il Brunello di Baricci 2006 sta a 89-90, Pichon Baron 1990 a 92-93, tanto per dire.

I punteggi creano un sacco di problemi e di equivoci, come si vede anche in questi giorni più d'uno è convinto che se arrivi ad un numero esso deve essere per forza il frutto di un'operazione matematica, su questo siamo d'accordo e credo che lo saremo sempre più. Rimane però che i punteggi continuano ad offrire un'indicazione sintetica e precisa del livello di gradimento del vino inaccessibile ad altri strumenti. Almeno, io non ne conosco.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 30 mag 2011 13:28

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto


Con tutto che il Brunello 2006 di Baricci mi ha convinto anche al riassaggio del secondo giorno, a Benvenuto Brunello, non me lo ricordo della stessa categoria di quel mostracchione zitto-zitto che è il Pichon Baron 1990.

Se dovessi tradurre in centesimi i punteggi dei vini, o collocare sulla medesima scala la classe di merito "piaciuto molto", da che parte staremmo? Perché così non riesco a capire se tiu è piaciuto più di quanto mi aspettassi il Brunello, meno il Pauillac, entrambi in un senso, entrambi nell'altro... insomma, solo con i piaciutesimi non ci arrivo... :oops:

Stessa categoria, grandi vini. La differenza sta nel fatto che Pichon è al suo apice, poco più poco meno, questo è il vino, compiuto, ancora tannicamente vivo, ma difficile possa aggiungere altro a quanto già ha e non è poco. Un naso di vari strati, altamente didattici, ribes, tabacco, amarene al cacao, più tosto che delicato, più scuro che chiaro, come al palato, Pauillac di gran nerbo, persistente in crescendo.
Baricci lo avevo già bevuto, recentemente anche la riserva 2004 e mi è sempre piaciuto. In questo 2006 ci ho trovato parecchio equilibrio in più oltre alla pulizia e varietà di profumi, la rosa con la terra, spezie delicate, un frutto giovane ben bilanciato tra aspro e dolce. In bocca è pieno e ampio, struttura e persistenza ben presenti, si riascolta il frutto, una vena balsamica candita. In più è un vino con un'armonia splendida, sa essere veemente ed elegante allo stesso tempo, è un "tipo" di brunello molto nelle mie corde, austero ma fresco. Con tutta la tara della giovane età.
Insomma, Pichon è stato bello come me lo aspettavo, Baricci un po' di più.
Oggi a parità di prezzo prenderei Baricci, perchè ha sicuramente più tempo davanti.

PS: se invece di tutta 'sta pappardella avessi detto un + di differenza a favore del brunello, si capiva prima?
Probabilmente in un forum interessa maggiormente la sintesi numerica, ma in una piccola osteria virtuale è ancora in uso quella pruderia lenta del perdersi tra le parole...


Non è questione della solita schermaglia fra punteggisti e commentisti, è che da come ricordo questi due vini c'è una bella differenza a favore di Pichon Baron, e senza le note, solo dai piaciutesimi, che pur verbali da soli sempre "punteggi" sono, non riuscivo a capire che sensazione avessi potuto avere.

Dalle tue note deduco che è stato Pichon Baron a dare qualcosa in meno sulla tua tavola rispetto a quanto non diede qualche anno fa sulla mia.

Sul mio tabellino il Brunello di Baricci 2006 sta a 89-90, Pichon Baron 1990 a 92-93, tanto per dire.

I punteggi creano un sacco di problemi e di equivoci, come si vede anche in questi giorni più d'uno è convinto che se arrivi ad un numero esso deve essere per forza il frutto di un'operazione matematica, su questo siamo d'accordo e credo che lo saremo sempre più. Rimane però che i punteggi continuano ad offrire un'indicazione sintetica e precisa del livello di gradimento del vino inaccessibile ad altri strumenti. Almeno, io non ne conosco.

Pichon Baron l'ho bevuto più volte, anche il '90, mi piace lo stile netto, da Pauillac esemplare, quasi latouriano . Bordeaux è una delle tipologie che amo in generale, nello specifico più la riva sinistra e più quelli del nord (Pauillac, St.Jlulien). A voler per forza metterci un però iper specifico, preferisco di un quid i bordeaux in cui oltre alle classiche note di frutto "scuro", tabacco e spezie, vi sia quella vena balsamica-esotica-candita stile Mouton per intenderci.
Pichon 1990 è un grande vino, per quanto aleatori possano essere i punteggi ed incapace io di esprimerli, direi che concordo con il tuo numeretto più alto.
E' stato Baricci a fare di più, non Pichon a dare di meno, del resto con tutti i distinguo (tipologie e millesimi diversi), la vicinanza delle due bottiglie non ha infatti evidenziato differenze di piacere enormi, se non quel + a favore del brunello per la sua inaspettata definizione aromatica seppur così giovane.
Non intendo creare un nuovo "caso Macioche", ma fossi in te riproverei Baricci in un'occasione più rilassata di Benvenuto Brunelllo, anzi me ne metterei almeno un paio in cantina (fatto!)...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 30 mag 2011 14:28

Se mi capita l'occasione non me la lascio sfuggire, anche perché il prezzo non rappresenta un grosso problema.

Essendomi soffermato piuttosto a lungo da Baricci sia sul Rosso sia sul Brunello, sia la domenica sia il lunedì, sarei un po' sorpreso di trovarmi un vino da 93-94 punti nel bicchiere, ma ovviamente non dispiaciuto... :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda marcolandia » 30 mag 2011 14:44

l'oste ha scritto:In questo 2006 ci ho trovato parecchio equilibrio in più oltre alla pulizia e varietà di profumi, la rosa con la terra, spezie delicate, un frutto giovane ben bilanciato tra aspro e dolce. In bocca è pieno e ampio, struttura e persistenza ben presenti, si riascolta il frutto, una vena balsamica candita.


Che è secondo me una bella descrizione di parecchi Brunello del 2006. Il frutto croccante e bilanciato tra aspro e dolce. Annata che a me piace assaje!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 30 mag 2011 15:06

Dedalus ha scritto:Se mi capita l'occasione non me la lascio sfuggire, anche perché il prezzo non rappresenta un grosso problema.

Essendomi soffermato piuttosto a lungo da Baricci sia sul Rosso sia sul Brunello, sia la domenica sia il lunedì, sarei un po' sorpreso di trovarmi un vino da 93-94 punti nel bicchiere, ma ovviamente non dispiaciuto... :wink:

Ha sorpreso anche me che mi "piacesse molto", calcola che il brunello è stato bevuto prima di Borgogna e Bordeaux, ma conservatone un mezzo bicchiere, una volta di fianco al Pichon e al CSJ (pure meglio del Griotte), si stava sugli stessi livelli, sebbene di tipologie diverse, ma tutti e tre i vini erano rappresenttivi di un alto livello territoriale.
Poi possono esserci immancabili punteggi di vista ma, proprio a proposito di vista, Baricci lo metterei senza dubbio in quelli da non perdere di.
Peccato le sue riserve siano abbastanza rare da trovare.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 31 mag 2011 01:33

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Brunello di Montalcino 2006 - Baricci, piaciuto molto
Château Pichon-Longueville Baron 1990 - Pauillac, piaciuto molto


Con tutto che il Brunello 2006 di Baricci mi ha convinto anche al riassaggio del secondo giorno, a Benvenuto Brunello, non me lo ricordo della stessa categoria di quel mostracchione zitto-zitto che è il Pichon Baron 1990.

Se dovessi tradurre in centesimi i punteggi dei vini, o collocare sulla medesima scala la classe di merito "piaciuto molto", da che parte staremmo? Perché così non riesco a capire se tiu è piaciuto più di quanto mi aspettassi il Brunello, meno il Pauillac, entrambi in un senso, entrambi nell'altro... insomma, solo con i piaciutesimi non ci arrivo... :oops:

Stessa categoria, grandi vini. La differenza sta nel fatto che Pichon è al suo apice, poco più poco meno, questo è il vino, compiuto, ancora tannicamente vivo, ma difficile possa aggiungere altro a quanto già ha e non è poco. Un naso di vari strati, altamente didattici, ribes, tabacco, amarene al cacao, più tosto che delicato, più scuro che chiaro, come al palato, Pauillac di gran nerbo, persistente in crescendo.
Baricci lo avevo già bevuto, recentemente anche la riserva 2004 e mi è sempre piaciuto. In questo 2006 ci ho trovato parecchio equilibrio in più oltre alla pulizia e varietà di profumi, la rosa con la terra, spezie delicate, un frutto giovane ben bilanciato tra aspro e dolce. In bocca è pieno e ampio, struttura e persistenza ben presenti, si riascolta il frutto, una vena balsamica candita. In più è un vino con un'armonia splendida, sa essere veemente ed elegante allo stesso tempo, è un "tipo" di brunello molto nelle mie corde, austero ma fresco. Con tutta la tara della giovane età.
Insomma, Pichon è stato bello come me lo aspettavo, Baricci un po' di più.
Oggi a parità di prezzo prenderei Baricci, perchè ha sicuramente più tempo davanti.

PS: se invece di tutta 'sta pappardella avessi detto un + di differenza a favore del brunello, si capiva prima?
Probabilmente in un forum interessa maggiormente la sintesi numerica, ma in una piccola osteria virtuale è ancora in uso quella pruderia lenta del perdersi tra le parole...


Non è questione della solita schermaglia fra punteggisti e commentisti, è che da come ricordo questi due vini c'è una bella differenza a favore di Pichon Baron, e senza le note, solo dai piaciutesimi, che pur verbali da soli sempre "punteggi" sono, non riuscivo a capire che sensazione avessi potuto avere.

Dalle tue note deduco che è stato Pichon Baron a dare qualcosa in meno sulla tua tavola rispetto a quanto non diede qualche anno fa sulla mia.

Sul mio tabellino il Brunello di Baricci 2006 sta a 89-90, Pichon Baron 1990 a 92-93, tanto per dire.

I punteggi creano un sacco di problemi e di equivoci, come si vede anche in questi giorni più d'uno è convinto che se arrivi ad un numero esso deve essere per forza il frutto di un'operazione matematica, su questo siamo d'accordo e credo che lo saremo sempre più. Rimane però che i punteggi continuano ad offrire un'indicazione sintetica e precisa del livello di gradimento del vino inaccessibile ad altri strumenti. Almeno, io non ne conosco.

Pichon Baron l'ho bevuto più volte, anche il '90, mi piace lo stile netto, da Pauillac esemplare, quasi latouriano . Bordeaux è una delle tipologie che amo in generale, nello specifico più la riva sinistra e più quelli del nord (Pauillac, St.Jlulien). A voler per forza metterci un però iper specifico, preferisco di un quid i bordeaux in cui oltre alle classiche note di frutto "scuro", tabacco e spezie, vi sia quella vena balsamica-esotica-candita stile Mouton per intenderci.
Pichon 1990 è un grande vino, per quanto aleatori possano essere i punteggi ed incapace io di esprimerli, direi che concordo con il tuo numeretto più alto.
E' stato Baricci a fare di più, non Pichon a dare di meno, del resto con tutti i distinguo (tipologie e millesimi diversi), la vicinanza delle due bottiglie non ha infatti evidenziato differenze di piacere enormi, se non quel + a favore del brunello per la sua inaspettata definizione aromatica seppur così giovane.
Non intendo creare un nuovo "caso Macioche", ma fossi in te riproverei Baricci in un'occasione più rilassata di Benvenuto Brunelllo, anzi me ne metterei almeno un paio in cantina (fatto!)...


pure io do un 93 punti circa a Pichon 1990 di cui, ahimè, ho una sola ultima bottiglia....di Baricci ricordo un bel Brunellino (nel senso buono e goloso del termine grazie anche ad una facilità di approccio apprezzabile), mio giudizio un 87 e annotato un gran Q/P.

pur apprezzando entrambe le boccie per me non c'è storia tra le due bottiglie ma penso che questo parallelo mi sia servito per meglio comprendere le dinamiche di apprezzamento di un vino da parte dell'Oste (profilo, tipo di comportamento, modo di esprimere la propria complessità) e di conseguenza posso anche comprendere il suo discorso.

io Baricci non lo ho preso più che altro ragionando sulla rotazione dei vini nella mia cantina ma non per demerito del prodotto/produttore, come Q/P e come Brunello di fascia gli ho preferito nettamente Sesti ancora più goloso, poi ho deciso di dare tutto il sangue alla coppia di vicini Cerbaiona e Cerbaiola veri fuoriclasse dell'annata per me
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 31 mag 2011 05:43

davidef ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Non è questione della solita schermaglia fra punteggisti e commentisti, è che da come ricordo questi due vini c'è una bella differenza a favore di Pichon Baron, e senza le note, solo dai piaciutesimi, che pur verbali da soli sempre "punteggi" sono, non riuscivo a capire che sensazione avessi potuto avere.

Dalle tue note deduco che è stato Pichon Baron a dare qualcosa in meno sulla tua tavola rispetto a quanto non diede qualche anno fa sulla mia.

Sul mio tabellino il Brunello di Baricci 2006 sta a 89-90, Pichon Baron 1990 a 92-93, tanto per dire.

I punteggi creano un sacco di problemi e di equivoci, come si vede anche in questi giorni più d'uno è convinto che se arrivi ad un numero esso deve essere per forza il frutto di un'operazione matematica, su questo siamo d'accordo e credo che lo saremo sempre più. Rimane però che i punteggi continuano ad offrire un'indicazione sintetica e precisa del livello di gradimento del vino inaccessibile ad altri strumenti. Almeno, io non ne conosco.

Pichon Baron l'ho bevuto più volte, anche il '90, mi piace lo stile netto, da Pauillac esemplare, quasi latouriano . Bordeaux è una delle tipologie che amo in generale, nello specifico più la riva sinistra e più quelli del nord (Pauillac, St.Jlulien). A voler per forza metterci un però iper specifico, preferisco di un quid i bordeaux in cui oltre alle classiche note di frutto "scuro", tabacco e spezie, vi sia quella vena balsamica-esotica-candita stile Mouton per intenderci.
Pichon 1990 è un grande vino, per quanto aleatori possano essere i punteggi ed incapace io di esprimerli, direi che concordo con il tuo numeretto più alto.
E' stato Baricci a fare di più, non Pichon a dare di meno, del resto con tutti i distinguo (tipologie e millesimi diversi), la vicinanza delle due bottiglie non ha infatti evidenziato differenze di piacere enormi, se non quel + a favore del brunello per la sua inaspettata definizione aromatica seppur così giovane.
Non intendo creare un nuovo "caso Macioche", ma fossi in te riproverei Baricci in un'occasione più rilassata di Benvenuto Brunelllo, anzi me ne metterei almeno un paio in cantina (fatto!)...


pure io do un 93 punti circa a Pichon 1990 di cui, ahimè, ho una sola ultima bottiglia....di Baricci ricordo un bel Brunellino (nel senso buono e goloso del termine grazie anche ad una facilità di approccio apprezzabile), mio giudizio un 87 e annotato un gran Q/P.

pur apprezzando entrambe le boccie per me non c'è storia tra le due bottiglie ma penso che questo parallelo mi sia servito per meglio comprendere le dinamiche di apprezzamento di un vino da parte dell'Oste (profilo, tipo di comportamento, modo di esprimere la propria complessità) e di conseguenza posso anche comprendere il suo discorso.

io Baricci non lo ho preso più che altro ragionando sulla rotazione dei vini nella mia cantina ma non per demerito del prodotto/produttore, come Q/P e come Brunello di fascia gli ho preferito nettamente Sesti ancora più goloso, poi ho deciso di dare tutto il sangue alla coppia di vicini Cerbaiona e Cerbaiola veri fuoriclasse dell'annata per me

C'è forse il rischio eventuale che bere i vini alle manifestazioni possa far percepire come "brunelllino" il 2006 di Baricci, come se non fosse il brunello ottimo che è, ma un fratello minore.
Aperto un paio d'ore prima (e abbinato ad una tagliata di albese alla griglia), quello che di questo vino a me ha colpito è la struttura aromatica ben complessa già da giovane e assolutamente non banale.
Ha toccato vari registri, crescendo nel bicchiere nelle ore, dal frutto croccante, al terriccio di bosco, alle spezie, con una sensazione balsamica ad avvolgere. Al palato riesce già ad avere un bell'equilibrio, alcool controllato, chiude con un finale medio lungo anche se un po' amarognolo e sul'acidità, ma l'età è quella; infatti solo in bocca Pichon è stato sicuramente "meglio" di Baricci, oggi, ma il tempo in bottiglia ha certamente giocato a favore del Pauillac.
Comunque è anche per questo che non assegno i numerini, perchè nella lettura di una bottiglia mi interessa capire e valutare globalmente anche le potenzialità nel tempo, che inevitabilmente cambia ogni vino e quindi ogni punteggio relativo ad esso. Infatti il primo giudizio all'assaggio di Baricci era stato "piaciuto un bel po'" poi riassaggiatolo dopo un'ora abbondante si era guadagnato la promozione.
Dire piaciuti molto tutti e due (anzi tutti e tre con il CSJ) genererà anche meno sintesi dei numerini ma anche meno discussioni, che personalmente trovo piuttosto sterili. Sono tre vini che hanno rappresentato ad alto livello la loro tipologia e soprattutto il territorio da cui provengono.
Che poi capita, magari raramente, che anche i vini "di fascia" sappiano tirare fuori qualcosa di più in un'annata particolare, avvicinandosi al vino di "grande fascia".
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda davidef » 31 mag 2011 10:24

l'oste ha scritto: C'è forse il rischio eventuale che bere i vini alle manifestazioni possa far percepire come "brunelllino" il 2006 di Baricci, come se non fosse il brunello ottimo che è, ma un fratello minore.

Comunque è anche per questo che non assegno i numerini, perchè nella lettura di una bottiglia mi interessa capire e valutare globalmente anche le potenzialità nel tempo, che inevitabilmente cambia ogni vino e quindi ogni punteggio relativo ad esso. Infatti il primo giudizio all'assaggio di Baricci era stato "piaciuto un bel po'" poi riassaggiatolo dopo un'ora abbondante si era guadagnato la promozione.

Dire piaciuti molto tutti e due (anzi tutti e tre con il CSJ) genererà anche meno sintesi dei numerini ma anche meno discussioni, che personalmente trovo piuttosto sterili. Sono tre vini che hanno rappresentato ad alto livello la loro tipologia e soprattutto il territorio da cui provengono.

Che poi capita, magari raramente, che anche i vini "di fascia" sappiano tirare fuori qualcosa di più in un'annata particolare, avvicinandosi al vino di "grande fascia".



ho sintetizzato le parti che mi interessavano.

può essere che sentire un Brunello ad una manifestazione sia riduttivo se si frequenta sporadicamente una zona, sentire qualche decina di brunelli a due manifestazioni, fare alcune visite mirate in cantina e rifare alcuni assaggi in privato (e questo iter da circa un paio di lustri) direi invece che permette di farsi una idea più completa della situazione, in questo quadro va la mia valutazione del Brunello di Baricci che non vuole essere riduttiva, il produttore poi è di una cordialità unica ed è addirittura uscito dalla manifestazione per darci un cartone di Brunello in cantina, fai te se non si può apprezzare uno così :D

in generale io ho trovato l'annata 2006 madre di molti buoni vini, molti dei quali giocati sui registri "chiari" che ho capito piacere molto a te, però è anche una annata a mio avviso che crea degli stacchi elevati tra alcuni prodotti dove alla golosità si unisce pure la struttura e l'allungo, se assaggi Molinari 2006 capisci cosa voglio dire e poi ne riparliamo con cognizione di causa.
in questa ottica ho preferito Sesti come prodotto "normale" (passatemi il termine) perchè al registro "chiaro"ed al frutto goloso univa quel filo di struttura minerale più pronunciata rispetto ad altri vini, ma sono dettagli e gusti personali.

sulla tua preferenza e messa alla pari di tutte e due (tre) i vini nulla da eccepire, se inquadrati per tipologia il discorso può filare anche perchè è frutto di gusti personali che vanno aldilà della mera analisi e quindi va tutto bene, anzi, il tuo è un modo di bere e confrontare i vini che (probabilmente) ha una componente di pancia e di emotività accentuate e legate in vario modo e quindi esprimi forse preferenze ma non giudizi assoluti, come tali non ci trovo nulla di criticabile.

mi permetto solo una osservazione sulla parte sottolineata, tu vedi la cosa in modo negativo (anche se ben sai da bravo pubblicitario che la diversità nell'esprimersi crea innegabilmente discussione, mal che si vuole non duole :lol: :wink: ), io la vedo così:

discussione = confronto
confronto = analisi
analisi = ragionamento
ragionamento = crescita delle informazioni
crescita delle informazioni = sviluppo di scienza e coscienza

ergo

discussione = sviluppo di scienza e coscienza


io preferisco mille volte un intervento critico (anche aspro chissenefrega) ad uno tutto faccine, quotature, apprezzamenti e vogliamoci bene tutti a fica* :lol:

(* che poi la cosa comunque male non fa 8) )
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda arnaldo » 31 mag 2011 10:32

davidef ha scritto:discussione = confronto
confronto = analisi
analisi = ragionamento
ragionamento = crescita delle informazioni
crescita delle informazioni = sviluppo di scienza e coscienza

ergo

discussione = sviluppo di scienza e coscienza


)


Acc.....sei stato colpito anche tu dalla Sindrome di Rossano......chiamo il dottore..... :cry: :cry:

ps Hai visto che avevo ragione io con Baricci..... :lol: :lol:
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 31 mag 2011 14:47

davidef ha scritto:
l'oste ha scritto: C'è forse il rischio eventuale che bere i vini alle manifestazioni possa far percepire come "brunelllino" il 2006 di Baricci, come se non fosse il brunello ottimo che è, ma un fratello minore.

Comunque è anche per questo che non assegno i numerini, perchè nella lettura di una bottiglia mi interessa capire e valutare globalmente anche le potenzialità nel tempo, che inevitabilmente cambia ogni vino e quindi ogni punteggio relativo ad esso. Infatti il primo giudizio all'assaggio di Baricci era stato "piaciuto un bel po'" poi riassaggiatolo dopo un'ora abbondante si era guadagnato la promozione.

Dire piaciuti molto tutti e due (anzi tutti e tre con il CSJ) genererà anche meno sintesi dei numerini ma anche meno discussioni, che personalmente trovo piuttosto sterili. Sono tre vini che hanno rappresentato ad alto livello la loro tipologia e soprattutto il territorio da cui provengono.

Che poi capita, magari raramente, che anche i vini "di fascia" sappiano tirare fuori qualcosa di più in un'annata particolare, avvicinandosi al vino di "grande fascia".



ho sintetizzato le parti che mi interessavano.

può essere che sentire un Brunello ad una manifestazione sia riduttivo se si frequenta sporadicamente una zona, sentire qualche decina di brunelli a due manifestazioni, fare alcune visite mirate in cantina e rifare alcuni assaggi in privato (e questo iter da circa un paio di lustri) direi invece che permette di farsi una idea più completa della situazione, in questo quadro va la mia valutazione del Brunello di Baricci che non vuole essere riduttiva, il produttore poi è di una cordialità unica ed è addirittura uscito dalla manifestazione per darci un cartone di Brunello in cantina, fai te se non si può apprezzare uno così :D

in generale io ho trovato l'annata 2006 madre di molti buoni vini, molti dei quali giocati sui registri "chiari" che ho capito piacere molto a te, però è anche una annata a mio avviso che crea degli stacchi elevati tra alcuni prodotti dove alla golosità si unisce pure la struttura e l'allungo, se assaggi Molinari 2006 capisci cosa voglio dire e poi ne riparliamo con cognizione di causa.
in questa ottica ho preferito Sesti come prodotto "normale" (passatemi il termine) perchè al registro "chiaro"ed al frutto goloso univa quel filo di struttura minerale più pronunciata rispetto ad altri vini, ma sono dettagli e gusti personali.

sulla tua preferenza e messa alla pari di tutte e due (tre) i vini nulla da eccepire, se inquadrati per tipologia il discorso può filare anche perchè è frutto di gusti personali che vanno aldilà della mera analisi e quindi va tutto bene, anzi, il tuo è un modo di bere e confrontare i vini che (probabilmente) ha una componente di pancia e di emotività accentuate e legate in vario modo e quindi esprimi forse preferenze ma non giudizi assoluti, come tali non ci trovo nulla di criticabile.

mi permetto solo una osservazione sulla parte sottolineata, tu vedi la cosa in modo negativo (anche se ben sai da bravo pubblicitario che la diversità nell'esprimersi crea innegabilmente discussione, mal che si vuole non duole :lol: :wink: ), io la vedo così:

discussione = confronto
confronto = analisi
analisi = ragionamento
ragionamento = crescita delle informazioni
crescita delle informazioni = sviluppo di scienza e coscienza

ergo

discussione = sviluppo di scienza e coscienza


io preferisco mille volte un intervento critico (anche aspro chissenefrega) ad uno tutto faccine, quotature, apprezzamenti e vogliamoci bene tutti a fica* :lol:

(* che poi la cosa comunque male non fa 8) )

Baricci è davvero una persona dalla gentilezza splendida, concordo.
Apprezzo anche che tu capisca la mia "tara" di valutazione, legata a percorso personale e maturazione di scelte attraverso il tempo. Indubbiamente preferisco il registro "chiaro" del sangiovese e anche con gli amati pinot noir -vini chiari per definizione- preferisco quelli meno "concentrati" (semplifico per sintesi).
In questo Baricci '06 ha sicuramente incontrato il mio gusto personale, anche se è un vino che sa unire la golosità e la nitidezza aromatica con una struttura più che discreta. PEr averlo seguito, penso che sia un produttore che è cresciuto molto nell'ultimo periodo. Sarà molto interessante riassaggiare il 2006 tra qualche anno.
Secondo me è un brunello abbastanza diverso dai "tutto frutto" alla Palmucci, opposto ai profondi e cupi Uccelliera e Lisini, meno maschio di Mastrojanni e Ragnaie ed è più vicino, non solo geograficamente, ad Altesino, altro produttore che a me è piaciuto spesso (il 1995 bevuto un paio d'anni fa era davvero molto buono).
La Cerbaiona 2006 che citavi e che ho bevuto, per esempio secondo me ha uno stile ancora diverso, che posso apprezzare senza dubbio per la struttura "monstre" e per altre caratteristiche indubbie del vino, ma che sulla parte aromatica prende a volte un registro "profondo" ed ematico che mi esalta di meno (anche se il 2006 ha mostrato anche note floreali chiare, quindi è relativo anche qui).
Infine è evidente che uso la "scala del piacere" non per dare giudizi assoluti ma per indicare le mie preferenze.
E' sempre interessante confrontare le proprie diversità gustative e di percorso per approfondire le conoscenze e capire di più le varie interpretazioni e gusti, come è bello che si trovino molte persone con gusti simili ai propri.

Sull'osservazione finale, c'è un malinteso: la mia noia non è legata alle discussioni approfondite come questa con te che sono il sale e la ricchezzza del forum. Mi annoio e un po' mi cadono le braccia quando leggo discussioni e precisazioni infinite su "un paio di punti in più o in meno", con accapigliamenti verbali tra degustatori, come se il numerino abbia più importanza dell'approfondimento sul vino, mentre per me non sarà mai così.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 08 giu 2011 20:05

Prossimamente in uscita alla modica cifra di 1,99/100 di €:

IL DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE

(continua)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 09 giu 2011 03:39

l'oste ha scritto:Prossimamente in uscita alla modica cifra di 1,99/100 di €:

IL DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE

(continua)


Fiiiicoooo!!! Lo compro!

Epperò voglio le royalties sul titolo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:
“La cultura è organizzazione, disciplina del proprio io interiore; è presa di possesso della propria personalità, e conquista di coscienza superiore, per la quale si riesce a comprendere la propria funzione nella vita, i propri diritti e i propri doveri.”
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 giu 2011 05:29

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Prossimamente in uscita alla modica cifra di 1,99/100 di €:

IL DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE

(continua)


Fiiiicoooo!!! Lo compro!

Epperò voglio le royalties sul titolo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Sulle royalties ti aspettavo ma il nome è diverso. Avevi denominato il Grande Degustatore Forumista, il cui acronimo diventava GDF e l'assonanza con l'arma mette sempre paura nel mondovino.
Quindi ho invertito le ultime due parole ed ora l'acronimo è GFD, che ricorda anche Gran Fijo De..., il che, parlando del Grande Forumista Degustatore mi pare pure appropriato.
Niente royalties baby, forse posso omaggiarti del decalogo ma solo al raggiungimento delle 1000 copie vendute...
Bisiniss is bisiniss.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 09 giu 2011 14:05

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Prossimamente in uscita alla modica cifra di 1,99/100 di €:

IL DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE

(continua)


Fiiiicoooo!!! Lo compro!

Epperò voglio le royalties sul titolo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Sulle royalties ti aspettavo ma il nome è diverso. Avevi denominato il Grande Degustatore Forumista, il cui acronimo diventava GDF e l'assonanza con l'arma mette sempre paura nel mondovino.
Quindi ho invertito le ultime due parole ed ora l'acronimo è GFD, che ricorda anche Gran Fijo De..., il che, parlando del Grande Forumista Degustatore mi pare pure appropriato.
Niente royalties baby, forse posso omaggiarti del decalogo ma solo al raggiungimento delle 1000 copie vendute...
Bisiniss is bisiniss.


...non ci sono più gli osti di una volta... :roll:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 09 giu 2011 22:47

Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
l'oste ha scritto:Prossimamente in uscita alla modica cifra di 1,99/100 di €:

IL DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE

(continua)


Fiiiicoooo!!! Lo compro!

Epperò voglio le royalties sul titolo... :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:


Sulle royalties ti aspettavo ma il nome è diverso. Avevi denominato il Grande Degustatore Forumista, il cui acronimo diventava GDF e l'assonanza con l'arma mette sempre paura nel mondovino.
Quindi ho invertito le ultime due parole ed ora l'acronimo è GFD, che ricorda anche Gran Fijo De..., il che, parlando del Grande Forumista Degustatore mi pare pure appropriato.
Niente royalties baby, forse posso omaggiarti del decalogo ma solo al raggiungimento delle 1000 copie vendute...
Bisiniss is bisiniss.


...non ci sono più gli osti di una volta... :roll:

E' vero, sono diventati tutti scrittori...
Sorrisone.
Però occhio che l'oste di una volta e della canzone "ar vino c'ha messo l'acqua", vatti a fidare...

Sul decalogo manca sistemare il punto 9 e il punto 10 poi lo pubblico aggratis come l'oste di una volta.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda l'oste » 10 giu 2011 18:18

DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE


1. Il GFD non ha inventato il vino solo per impedimento cronologico.
2. Il GFD non dice mai che un vino è buono anche se a lui non piace. Solo il vino che piace al GFD è quello buono.
3. Il GFD è così oggettivo che spesso sembra un oggetto e nessuno lo caga.
4. Il GFD riconosce ogni vino e anche i vini riconoscono lui. Spesso provano invano a fuggire.
5. Il GFD non beve grandi vini a priori. Diventano grandi dopo che lui li ha bevuti.
6. Il GFD è il profeta di vini e tipologie a volte sconosciute persino ai produttori stessi.
7. Il GFD ha bevuto tutti i vini del pianeta, non i soliti 100.000 a casaccio.
8. Il GFD non ha amici ma seguaci che lo citano in ogni occasione.
9. Il GFD non conserva le bottiglie in cantina. Le tiene in ostaggio.
10. Il GFD non discute mai per capire ma per spiegare.
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA

Messaggioda Dedalus » 10 giu 2011 23:34

l'oste ha scritto:DECALOGO DEL GRANDE FORUMISTA DEGUSTATORE


1. Il GFD non ha inventato il vino solo per impedimento cronologico.
2. Il GFD non dice mai che un vino è buono anche se a lui non piace. Solo il vino che piace al GFD è quello buono.
3. Il GFD è così oggettivo che spesso sembra un oggetto e nessuno lo caga.
4. Il GFD riconosce ogni vino e anche i vini riconoscono lui. Spesso provano invano a fuggire.
5. Il GFD non beve grandi vini a priori. Diventano grandi dopo che lui li ha bevuti.
6. Il GFD è il profeta di vini e tipologie a volte sconosciute persino ai produttori stessi.
7. Il GFD ha bevuto tutti i vini del pianeta, non i soliti 100.000 a casaccio.
8. Il GFD non ha amici ma seguaci che lo citano in ogni occasione.
9. Il GFD non conserva le bottiglie in cantina. Le tiene in ostaggio.
10. Il GFD non discute mai per capire ma per spiegare.


Cencelliano.

Potressi fa mejo... :wink:
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