Dolceacqua: com'è andata

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Palma
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Palma » 20 apr 2011 12:21

Pigigres ha scritto:
meursault ha scritto:ps: per il poker prego ripassare quando sarete in grado......pigigres la prossima volta che mi scomodi per due buzzurri che manco sanno cos'è un blind e mi fai pure rimanere senza posto letto te prendo e te corco......


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Cioè se no ho capito male, il Conte ha giocato a Texas Hold'em con gente che manco sapeva come si giocasse ed ha perso tutto, anche il posto letto?
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Francvino » 20 apr 2011 12:25

Palma ha scritto:
Pigigres ha scritto:
meursault ha scritto:ps: per il poker prego ripassare quando sarete in grado......pigigres la prossima volta che mi scomodi per due buzzurri che manco sanno cos'è un blind e mi fai pure rimanere senza posto letto te prendo e te corco......


Non farmici pensà! :mrgreen:

Cioè se no ho capito male, il Conte ha giocato a Texas Hold'em con gente che manco sapeva come si giocasse ed ha perso tutto, anche il posto letto?


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Dedalus
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Dedalus » 20 apr 2011 12:30

l'oste ha scritto:
Dedalus ha scritto:
Quando vorrete giocare a poker e non a quella parodia isterica e tele-dipendente del Texas Hold'em, fatevi sentire.

Poker : Texas Hold'em = C'era una volta il West : AmiciconMariaDeFilippi

Assolutamente d'accordo con il paragone, il "teresina" all'americana è una sveltina se confrontato ad una serata completa di poker.



Ollà, siamo almeno in tre, con andrea. Manca il quarto e siamo a posto... :wink:

Stavo anche io per chiamarlo "teresina" (ché quello è!), la qual cosa disvela in un amen la questione. Non lo facessero vedere in tv 24h con tutto il glamour lasvegassiano di cui infarciscono ogni puntata, rimarrebbe il gioco frenetico e senza sale che tutti conoscono da sempre, e giocano quando hanno voglia di fare caciara, tenendosi il poker vero per le seratone con gli amici più fidati, quelle che si ricordano, quelle in cui c'è il tempo per ricordare, anche per bere vino come si deve.

E infatti sabato è finita in caciara... 8) :mrgreen: :lol:
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gremul » 20 apr 2011 15:15

Beh ma se il paragone con Valentini è il più azzeccato quali sono allora, perdonate l'OT, gli altri Montepulciano d'Abruzzo che possono stare alla pari con quello di Valentini al netto dell'affinamento, dell'invecchiamento e delle tempistiche d'immissione sul mercato?
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Dedalus » 20 apr 2011 15:56

gremul ha scritto:Beh ma se il paragone con Valentini è il più azzeccato quali sono allora, perdonate l'OT, gli altri Montepulciano d'Abruzzo che possono stare alla pari con quello di Valentini al netto dell'affinamento, dell'invecchiamento e delle tempistiche d'immissione sul mercato?


Ma anfatti in questo senso non è appropriato nemmeno il paragone con Valentini!

Le singole meraviglie come certe annate vecchissime di Testalonga o il caso della vigna degli amici 2004 di cui si sa sono una cosa. Peraltro non sono quelle le uniche bottiglie di Dolceacqua a raggiungere quelle vette, ricordo ancora una volta il Bricco Arcagna 1996 di Terre Bianche e il Pian del Vescovo 1988 di Biamonti, nonché il Curli 1978 di Coresi assaggiato dal Guardiano del Faro. Quattro vette, quattro produttori, quattro decenni diversi.

Il Rossese di Dolceacqua di Testalonga regolarmente commercializzato si piazza variamente, a seconda dell'annata, quando meglio quando peggio, fra i migliori produttori della zona, ma dire o pensare che sia il leader indiscusso della denominazione con gran vantaggio sul secondo, come fa Valentini nel Montepulciano d'Abruzzo o Giacomo Conterno (ovvero il Monfortino) nel Barolo è una cosa che pur volendo enormemente bene allo squisito personaggio che è Antonio Perrino non risponde semplicemente al vero, e credo che nemmeno Antonio stesso sottoscriverebbe una simile affermazione.

Quello che c'è di eccezionale di Antonio Perrino è la sua splendida umanità che si traduce come sempre in un vino vero, autentico, testimone ed interprete d'eccellenza nella sua terra, e la cantina ancora fornita di vecchie bottiglie in cui si può sperimentare il miracolo altrimenti assai raro di assaggiare un Dolceacqua, maturo, espressivo, comprensibile. Il punto sta nella "mancanza" degli altri, nelle bottiglie messe in commercio, vendute e nel 95% dei casi BEVUTE dal ricco turismo locale PRIMA CHE I VINI COMPIANO UN SOLO DANNATISSIMO ANNO DI VITA! Si evitasse la strage erodiaca degli innocenti, il Dolceacqua di Testalonga apparirebbe come è in realtà: in ottima e qualificatissima compagnia.
Ultima modifica di Dedalus il 20 apr 2011 16:09, modificato 1 volta in totale.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda l'oste » 20 apr 2011 16:01

gremul ha scritto:Beh ma se il paragone con Valentini è il più azzeccato quali sono allora, perdonate l'OT, gli altri Montepulciano d'Abruzzo che possono stare alla pari con quello di Valentini al netto dell'affinamento, dell'invecchiamento e delle tempistiche d'immissione sul mercato?

Aldilà dei paragoni, affascinanti magari in superfice ma spesso poco applicabili nello specifico.
I vini, non solo il rosso, di Valentini restano in un mondo meraviglioso a sè, ma altri che mi vengono in mente con un buon numero di esperienze personali positive, sono due agli antipodi come il Villa Gemma e il montepulciano di Pepe.
Ma sul forum ho letto nomi meno celebrati, teramani e non che a mio gusto non sono malaccio, oltre naturalmente ai montepulciano delle Marche (Kurni, Visions of J.).
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Aramis » 20 apr 2011 16:59

l'oste ha scritto:
gremul ha scritto:Beh ma se il paragone con Valentini è il più azzeccato quali sono allora, perdonate l'OT, gli altri Montepulciano d'Abruzzo che possono stare alla pari con quello di Valentini al netto dell'affinamento, dell'invecchiamento e delle tempistiche d'immissione sul mercato?

Aldilà dei paragoni, affascinanti magari in superfice ma spesso poco applicabili nello specifico.
I vini, non solo il rosso, di Valentini restano in un mondo meraviglioso a sè, ma altri che mi vengono in mente con un buon numero di esperienze personali positive, sono due agli antipodi come il Villa Gemma e il montepulciano di Pepe.
Ma sul forum ho letto nomi meno celebrati, teramani e non che a mio gusto non sono malaccio, oltre naturalmente ai montepulciano delle Marche (Kurni, Visions of J.).

Io ricordo uno splendido 2003 di Nicola Santoleri, più buono di qualsiasi Villa Gemma abbia io mai bevuto.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Deruj » 20 apr 2011 17:00

Dedalus ha scritto:Quello che c'è di eccezionale di Antonio Perrino è la sua splendida umanità che si traduce come sempre in un vino vero, autentico, testimone ed interprete d'eccellenza nella sua terra.

amen.
Jadis, si je me souviens bien, ma vie était un festin où s’ouvraient tous les cœurs, où tous les vins coulaient.Un soir, j’ai assis la Beauté sur mes genoux. — Et je l’ai trouvée amère. — Et je l’ai injuriée...
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gp » 20 apr 2011 17:14

in altro thread, spectator ha scritto:..Rossese di Dolceacqua. 2010, az Terre Bianche. Mah, nn vi ho trovato nulla delle belle cosine lette su questo forum , tranne un bellissimo colore rosso/ciclamino. Vino dal sapore quasi metallico e dai profumi inesistenti . Troppo giovane ? Nn lo so , quel che so , e' che il mio primo e agognato...incontro con il Rossese e' stato deprimente


Sarebbe saggio aspettare il secondo assaggio stasera per parlarne, ma preferisco farlo subito (e poi magari riparlarne).
Aperto ieri, aspettandomi un vino ovviamente troppo giovane ma bevibile, magari con il “sentore di fragoline di bosco, ciliegia, rosa appassita” di cui parla il sito* fin troppo evidente, ci sono rimasto male: per almeno un quarto d’ora il profumo non si è smosso da un’imitazione riuscitissima della composta di marroni. Col passare del tempo, il sentore “nebbioloso” di cui sopra non è arrivato, sono uscite invece note balsamiche (però apolidi, cioè molto più menta che macchia mediterranea) e un’acciuga che di per sé mi piacerebbe anche, se non fosse che col tempo ho imparato ad associarla alla solforosa.
Sapore duro, contratto, con ritorni di castagna secca (come da leggero appassimento e/o apporto di legni) e balsamici: il tratto migliore e più promettente è la sapidità seria, che però al momento non è ben incastonata. Anche qui acciuga in crescita.

Direi che si tratta di un esempio luminoso di quella “uscita follemente anticipata” dei Dolceaqua che dice dedalus: da non toccare nemmeno con le pinze prima dell’autunno, potrebbe cominciare a trovare un minimo di definizione tra un annetto.

Non so peraltro se chi ne ha parlato prima in questo thread (ma è rimasto un margine di dubbio sull’annata) l’avesse assaggiato dalla vasca o già in bottiglia, ed è anche possibile che la mia bottiglia fosse arrivata in enoteca da poco, e quindi scossa dal viaggio.

* http://www.terrebianche.com/Agricoltura ... ossese.htm
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Aramis » 20 apr 2011 17:27

Dire che questa descrizione del Rossese 2010 di Terre Bianche non c'entra un fico secco con il vino da me - e da altre 25 persone almeno - assaggiato al vinitaly in degustazione guidata la mattina di venerdì 8 aprile, è dire poco. Degustazione condotta da Maresa Besozzi, cui si potrebbe chiedere una conferma in un senso o nell'altro. Per cui, non saprei cosa dire, è come se tu leggessi da me che il Vigna Regina 1991 è un vino estrattivo, cosa si può rispondere? Castagna totalmente assente nel mio bicchiere, tutto meno che monolitico; per non dire di cose minimamente riconducibili all'uso di legni o della solforosa (la quale darebbe profumi... di acciuga?).
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gp » 20 apr 2011 17:40

Di acciuga sotto aceto, per essere più preciso. La ritrovo con una certa frequenza anche nei rossi altoatesini da uve Schiava.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Dedalus » 20 apr 2011 17:45

Propendo semplicemente per la bottiglia frastornata dal viaggio oppure semplicemente sfortunata.

I miei assaggi si riferiscono al vino in bottiglia, e non ricordano in nulla quello da te descritto.

L'uscita follemente anticipata che penalizza questo Rossese più di altri, perché più di altri fra quelli in acciaio (niente legno, mi risulta) offre struttura in bocca e profondità al naso, ricade in una compressione delle note speziate dentro al frutto ancora tutto da distendersi, e di quelle floreali dentro un linfatico molto netto e molto poco articolato.

Su questo vino riduzioni (l'acciuga la riconduco spesso a questo, alla solforosa in quanto magari vi si presenta associata, in prossimità dell'imbottigliamento, alzandone di tono le note) non pervenute, per quanto siano assai facili a manifestarsi con il Rossese, specie se molto giovane.

Consiglierei di lasciare lì la seconda bottiglia per un po', ma non fino a settembre. Il tempo di riprendersi eventualmente dal viaggio, insomma: un paio di settimane dovrebbero essere più che sufficienti.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gp » 20 apr 2011 17:59

La tua ipotesi naturalmente è plausibile (apposta avevo accennato a questa possibilità).

Sempre per restare nel campo delle ipotesi, credi invece che possiamo escluderne altre, tipo un preimbottigliamento qualche settimana fa per avere le bottiglie da fare assaggiare in azienda e poi al Vinitaly e un imbottigliamento vero e proprio a ridosso del Vinitaly per soddisfare i primi ordinativi?
Come si direbbe nel gergo del RIS, la mia descrizione “è compatibile” con quella di Spectator che ho citato, postata 5 giorni fa.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Dedalus » 20 apr 2011 18:15

gp ha scritto:La tua ipotesi naturalmente è plausibile (apposta avevo accennato a questa possibilità).

Sempre per restare nel campo delle ipotesi, credi invece che possiamo escluderne altre, tipo un preimbottigliamento qualche settimana fa per avere le bottiglie da fare assaggiare in azienda e poi al Vinitaly e un imbottigliamento vero e proprio a ridosso del Vinitaly per soddisfare i primi ordinativi?
Come si direbbe nel gergo del RIS, la mia descrizione “è compatibile” con quella di Spectator che ho citato, postata 5 giorni fa.


Te lo potrò dire con una certa sicurezza non appena avrò stappato una delle bottiglie regolarmente in commercio che mi sono portato a casa da Dolceacqua.

Nel frattempo propenderei per l'esclusione di questa ipotesi, non perché non potrebbere essere stato un imbottigliamento ad hoc quello di Vinitaly, ma perché la bottiglia sentita sabato in azienda era uguale a quella di Verona, ed era della partita attualmente commercializzata.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Pigigres » 20 apr 2011 18:20

Secondo me l'acciuga è semplicemente riduzione, cosa di cui il Rossese soffre moltissimo (se qualcuno ha avuto esperienza di assaggi da vasca sa cosa intendo). Nei primi mesi di imbottigliamento è assolutamente normale avvertirla. Poi però mi pare che quel sentore evolva in un gradevole salmastro, di olivastro, e che quindi mi pare corretto attribuire all'interno del registro della macchia mediterranea. Le castagne giuro non le ho mai sentite, però avendo grande stima delle capacità degustative di gp, è plausibile che si tratti di un semplice shock da bottiglia chilometrata...
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda pippuz » 20 apr 2011 18:26

Pigigres ha scritto:Secondo me l'acciuga è semplicemente riduzione

Ma no, è un pesce (Engraulis encrasicolus).

http://it.wikipedia.org/wiki/Engraulis_encrasicolus

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Pigigres » 20 apr 2011 18:30

pippuz ha scritto:
Pigigres ha scritto:Secondo me l'acciuga è semplicemente riduzione

Ma no, è un pesce (Engraulis encrasicolus).

http://it.wikipedia.org/wiki/Engraulis_encrasicolus

:mrgreen: :mrgreen: :mrgreen:


Ah, ecco.

:lol:
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Deruj » 20 apr 2011 18:37

Pigigres ha scritto:Secondo me l'acciuga è semplicemente riduzione, cosa di cui il Rossese soffre moltissimo (se qualcuno ha avuto esperienza di assaggi da vasca sa cosa intendo).

la prossima gita la facciamo sul dolcetto e riduzioni.

Pigigres ha scritto:Nei primi mesi di imbottigliamento è assolutamente normale avvertirla.


io sul classico 2010 di terre bianche e maccario non l'ho avvertita quindi, o sono "starato", o è possibile avvertirla, non che sia assolutamente normale avvertirla
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Pigigres » 20 apr 2011 18:46

Deruj ha scritto:
Pigigres ha scritto:Nei primi mesi di imbottigliamento è assolutamente normale avvertirla.


io sul classico 2010 di terre bianche e maccario non l'ho avvertita quindi, o sono "starato", o è possibile avvertirla, non che sia assolutamente normale avvertirla


Certo, è possibile avvertirla, non volevo dire che sia la norma. Però ti ricorderai ad esempio da Anfosso, il Poggio Pini (a onor del vero era da vasca, non da bottiglia).
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Deruj » 20 apr 2011 18:56

Pigigres ha scritto:
Deruj ha scritto:
Pigigres ha scritto:Nei primi mesi di imbottigliamento è assolutamente normale avvertirla.


io sul classico 2010 di terre bianche e maccario non l'ho avvertita quindi, o sono "starato", o è possibile avvertirla, non che sia assolutamente normale avvertirla


Certo, è possibile avvertirla, non volevo dire che sia la norma. Però ti ricorderai ad esempio da Anfosso, il Poggio Pini (a onor del vero era da vasca, non da bottiglia).

cosa tu potessi intedere, lo intendo; cosa possa intendere chi legge, no.
inteso?
:D
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Pigigres » 20 apr 2011 18:57

Deruj ha scritto:
Pigigres ha scritto:
Deruj ha scritto:
Pigigres ha scritto:Nei primi mesi di imbottigliamento è assolutamente normale avvertirla.


io sul classico 2010 di terre bianche e maccario non l'ho avvertita quindi, o sono "starato", o è possibile avvertirla, non che sia assolutamente normale avvertirla


Certo, è possibile avvertirla, non volevo dire che sia la norma. Però ti ricorderai ad esempio da Anfosso, il Poggio Pini (a onor del vero era da vasca, non da bottiglia).

cosa tu potessi intedere, lo intendo; cosa possa intendere chi legge, no.
inteso?
:D


sissignore! :D
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gp » 20 apr 2011 19:04

Certo che comunque il solito dannato tappo di plastica (del Rossese di D Terre Bianche 2010) alla riduzione le può solo dare una mano... :evil:
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Dedalus » 20 apr 2011 19:48

gp ha scritto:Certo che comunque il solito dannato tappo di plastica (del Rossese di D Terre Bianche 2010) alla riduzione le può solo dare una mano... :evil:


Ma tanto quel vino di riduzione non ne ha, mi sbilancerei sin da ora.

Certo un vino così buono e verosimilmente assai longevo meriterebbe un tappo di sughero, anche se i problemi con il sughero sono tanti.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda gp » 21 apr 2011 13:35

Rossese di D 2010 Terre Bianche, doc 13° (lotto A111R): secondo giorno (per il primo, vedi sopra).

Ritocco intanto il referto del primo giorno, che avevo scritto a memoria senza avere sotto mano la mia scheda.
Tra i descrittori principali del profumo, aggiungo una nota dolce-aranciata che si era affacciata al partire dal secondo bicchiere (all’inizio più confettura di pesca, poi albicocca secca).
Devo invece correggere il sapore: avevo scritto “duro, contratto”, ma in realtà avrei dovuto dire “impressione di vino contratto/“zippato”, manca almeno un inizio di fusione delle diverse componenti (soprattutto acidità, dolcezza, sapidità), che appaiono sovradimensionate rispetto a un vino d’annata (cosa positiva in prospettiva, meno adesso)”.

Al secondo giorno (inizio alla cieca), il profumo è partito in parziale continuità col primo giorno (cenni di castagna, confetture arancioni e soffio balsamico, ma anche fichi maturi) per poi prendere una strada in parte diversa: sempre in evidenza la balsamicità, assai più montagnina (ginepro) che marina (forse qualche lampo di mirto), in crescita a partire da 2/3 della bottiglia le note rosse (anguria, un cenno di karkadé, aromaticità di fruttini di bosco tipo Schiava dell’AA) e qualche cenno minerale (gas), in un contesto comunque sempre un po’ intermittente / enigmatico / irrisolto.
Il sapore si è confermato ancora da comporre. Rispetto al primo giorno, nella giostra si sono affacciati anche un cenno vegetale da un lato, un leggero sbuffo alcolico dall’altro. L’acidità si è confermata di natura “citrosodica” (cosa che potrebbe derivare da una leggera carbonica e/o da una peculiare interazione con la componente salina). Data per scontata l’estrema gioventù, si lascia certamente bere, non discuto, però al momento non è ancora propriamente godibile.

Riguardo alla possibile solforosa, confermo l’impressione che per il momento si fa sentire (forse perché è “fresca”): niente acciuga esplicita ieri (il che per inciso potrebbe confermare l'ipotesi che si tratti di un sentore in parte collegato alla riduzione), ma un po’ di irritazione delle mucose oggi.
Confermerei anche le indicazioni di “beva” (sempre al netto della possibilità di essermi imbattuto in una bottiglia problematica, magari perché sballottata da un viaggio): farei passare in bottiglia l’estate prima di aprirla.

Riguardo al lotto: dalla rivista italo-svizzera “Merum” (n. 4 2010) risulta che del Rossese di D 2009 Terre Bianche sono state prodotte 22.000 bottiglie e che l’imbottigliamento è avvenuto in più lotti. Dal confronto tra il lotto del 2009 riportato dalla rivista e quello della mia bottiglia si capisce che 1 è il numero di ordine e 11 l’anno, R sta per Rossese. Immagino che per il momento questo sia l’unico lotto in commercio.
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Re: Dolceacqua: com'è andata

Messaggioda Alberto » 21 apr 2011 15:26

gp ha scritto:Certo che comunque il solito dannato tappo di plastica (del Rossese di D Terre Bianche 2010) alla riduzione le può solo dare una mano... :evil:

Eh...casomai è il contrario, invece... :roll:
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