Messaggioda frapiant » 02 mar 2011 13:27
Ecco un primo reportage da Avize, spero di avere tempo per postare gli altri. prendetelo piu' come un racconto delle emozioni che questa terra regala agli appassionati. per le note di degustazione i riferimenti qui sul forum sono certamente altri (gremul ed ugc, per fare i primi due nomi)
Sabato pomeriggio fresco e con vento ad Avize, cielo grigio e nuvole non raccontano niente di buono. Tutti ci dicono di venire qui in primavera, ma non ho resistito e cosi’ eccoci qui in un piovoso week end di fine febbraio. Il navigatore ci porta di fronte la cave di Bouquin-Dupont in Place Charles de Gaulle 1. Entrati nel piccolo cortile, mi dirigo verso una porta: ad aprirla e a darci il benvenuto un signore sui 70 anni con la moglie. Ci fanno sedere nella sala degustazione, al piano terreno della loro bellissima casa antica. Gentilissimi, sempre sorridenti, molto ospitali e cordiali: sembrano felici di avere sei rompiballe in casa il sabato pomeriggio. Credo siano felici di quella felicita’ mista ad orgoglio: siamo qui perche’ fanno champagne buonissimi e quel sorriso e’ il loro orgoglio. “Dominique arriva subito” mi dice il padre. Dopo poco infatti entra Dominique. Ad essere sincero, mi aspettavo una donna: ho preso appuntamento ed ho fatto tutto quanto via email e Dominique per me era una donna. Spalle larghe, mani che lavorano la terra, grandi due volte la mie, sorriso in volto: sara’ lui il nostro Cicerone, sara’ lui che dopo un paio di ore ci aprira’ un grande champagne.
Giro in cantina, per conoscere meglio la sua produzione da 12.000 bottiglie annue. Lo champagne qui non e’ grandi case, visite guidate, biglietti d’ingresso ed opere d’arte alle pareti, ma terra, sudore e fatica e le spalle larghe di Dominique lo sanno e lo raccontano. Casa e cantina sono un tutt’uno, i miei amici, alla prima visita, quasi non ci credono.
Al ritorno, ci accomodiamo in sala. I genitori di Dominique sono ancora la’, facciamo spazio e prendiamo sedie anche per loro: fate come foste a casa vostra, diciamo noi scherzando e tra le prime risate la degustazione ha inizio. Brut base, 8gr per litro, che mi spiazza. Fresco, minerale, troppo dosato per me, che preferisco i bassi dosaggi, ma ne berrei a mestoli. Il gesso che tanta magia regala a queste cuvee pero’ gia’ si sente. Non posso dire sia un vino dritto, il dosaggio lo imbastardisce un po’... ma firmerei per avere una cosa del genere in Italia. In una parola: ad avercene di vini cosi’!
Il secondo vino e’ un capolavoro, mi ha rapito impedendomi di andare oltre con i miei appunti. La degustazione avrebbe potuto finire la’, avrei comprato tutto il resto lo stesso sulla fiducia. Millesimato 2002 pas dose’. Una sola bottiglia: lo faccio solo su richiesta, in due settimane e’ pronto mi dice Dominique, la prossima volta che vieni te ne preparo 6 bottiglie. Mare, minerale, sapido, cupo al naso, dritto dritto ed ancora dritto, affilatissimo. Gesso, che qui fa miracoli. Pochi fiori bianchi, finale di nocciola dice il padre di Dominique, ma mai amaro. Bolle finissime che nel bicchiere quasi non esistono, ma in bocca si sentono leggere e mordibe. O lo ami o lo detesti. Ma se e’ amore e’ di quelli travolgenti.
Francesco