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gianluca1975
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda gianluca1975 » 22 set 2010 15:09

l'oste ha scritto:Purtroppo, come ripeto, per chi non è proprio nuovo del forum, la ripetitività di alcune "discussioni-posizioni-litigi" probabilmente va a finire sotto la voce repetita rugant (dal verbo dialettale lombardo rugare, trad. annoiare).

Ma non era repetita gnurant? E non era Conterno ad usare i lieviti killer? Queste sono le domande a cui dobbiamo dare risposta...
P.S. Vado OT ma, avendo bevuto qualche decina di Sorì di Gaja, posso dire che i suoi cru hanno veramente bisogno di tempo per essere apprezzati al meglio, molto più tempo della maggioranza dei vini di langa.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda marwine » 22 set 2010 15:22

paolo7505 ha scritto:No, anche perchè vorrei far notare che non c'è stato un commento uno alle note di degustazione prima di Francesco e poi mie, se non questo di Palma


di marwine il lun set 20, 2010 12:22 pm

...e grazie Francesco



Eppure questo mio mi pareva un commento così denso di significato... :wink:
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 16:31

Ma ecco, questi indefessi bevitori dei cru di Gaja, vignadelmar che ne abbatte come birilli al bowling, gianluca 75 che ne fa fuori a decine, perché non ci raccontano loro nel dettaglio ogni cosa da un punto di vista strettamente degustativo, visto che evidentemente ne hanno l'opportunità molto più di altri?
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Wineduck » 22 set 2010 16:45

Dedalus ha scritto:Ma ecco, questi indefessi bevitori dei cru di Gaja, vignadelmar che ne abbatte come birilli al bowling, gianluca 75 che ne fa fuori a decine, perché non ci raccontano loro nel dettaglio ogni cosa da un punto di vista strettamente degustativo, visto che evidentemente ne hanno l'opportunità molto più di altri?


Rosssano, per favore, posso chiederti una moratoria unilaterale fino a quando non avremo definito la questione per cui ti ho scritto? In serata risponderò a tutti.
Ognuno rimanga delle proprie opinioni ma allo stesso tempo cerchiamo di ritrovare il senso della nostra presenza su questo forum: confronto di visioni e arricchimento di conoscenze in materia di vino.
Quando però si entra in questo vortice non mi sembra che si possa creare molto valore aggiunto.
(te lo dice un esperto... :mrgreen: :wink: )
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda gianluca1975 » 22 set 2010 17:14

Dedalus ha scritto:Ma ecco, questi indefessi bevitori dei cru di Gaja, vignadelmar che ne abbatte come birilli al bowling, gianluca 75 che ne fa fuori a decine, perché non ci raccontano loro nel dettaglio ogni cosa da un punto di vista strettamente degustativo, visto che evidentemente ne hanno l'opportunità molto più di altri?

Francamente mi sono ritrovato a berne con regolarità in quanto mi ero fatto nel tempo delle belle verticali (pagate il loro valore di mercato ma perfette con la garanzia del cambio in caso di bottiglie problematiche, unico fornitore che acquista da decenni direttamente dal produttore). L'idea era quella di condividere con altri forumisti le varie verticali, poi, considerato che Gaja sembra non essere ricercato da nessun forumista (a parte Luciano) e soprattutto che nel compra/vendi vengono svendute a prezzi incomprensibili (poi ci si lamenta della variabilità di bottiglia), ho deciso di bermele per conto mio, dedicando ad ogni bottiglia dai 2 ai 4 giorni. Le annate erano variavano dal 1990 ad oggi. Con le annate più recenti, maledivo il giorno in cui aprivo la bottiglia, nel senso che il vino evidenziava la propria grandezza ma ancor di più evidenziava la propria precocità, un infanticidio. Ad un certo punto mi ero quasi convinto (dopo l'ennesima 2001) che non fosse questione di gioventù, anche se a livello sensoriale quella era, ma che quelli fossero i vini di Gaja, cioè degli eterni giovani. Poi però, negli ultimi tempi, annate come la 2000 e la 1998 mi hanno fatto cambiare completamente idea, cioè che la fase di gioventù nei Sorì di Gaja fosse molto più lunga degli altri vini di langa. Non voglio dire che i 1998 e 2000 siano pronti, ma oggi sono già passati nella fase adolescenziale, cioè hanno avuto uno step, con il legno quasi riassorbito (di quello buono), splendidi tannini setosi, una vena acida che promette lunga vita, un bouquet esplosivo, vini che trasudano il terroir dal quale provengono. Intendiamoci, non siamo al punto di massima espressione, ma sono già godevolissimi con una lunga lunga vita davanti, tenete presente che dopo 4 giorni dall'apertura non mostravano il minimo cedimento. Conseguentemente le annate migliori richiedono un tempo ancor più lungo.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 17:45

Dedalus ha scritto:Ma ecco, questi indefessi bevitori dei cru di Gaja, vignadelmar che ne abbatte come birilli al bowling, gianluca 75 che ne fa fuori a decine, perché non ci raccontano loro nel dettaglio ogni cosa da un punto di vista strettamente degustativo, visto che evidentemente ne hanno l'opportunità molto più di altri?


Per il futuro mi riprometto di farlo. Però detto da uno come te che di note di degustazione ne rende pubbliche veramente pochissime sembra paradossale.

E comunque, a volte, non è piacevole postare le note perchè è raro vengano prese in considerazione. Ad esempio nel topic sui bianchi di puglia ho scritto di aver degustato ogni anno parecchie decine di vini bianchi da autoctoni pugliesi (per aver partecipato come giurato a dei concorsi enologici) )ed un po' meno da non autoctoni. Ho scritto credo delle interessanti prospettive, dopo aver fatto una panoramica sulla realtà pugliese. Risultato nessuno mi ha chiesto niente e/o ha dibattuto le mie considerazioni.
Idem sui rossi e sui rosati pugliesi. Ne degusto decine e decine ogni anno, sia come giurato, sia come amatore, sia come ristoratore. Mai nessuna domanda.
Per carità, tutto è lecito e non mi lamento; dico soltanto che forse nessun altro forumista normalmente attivo è così aggiornato. E' solo per spiegare perchè le note a volte non si ha voglia di scriverle.

Comunque l'immagine dei birilli è corretta. La scorta attuale è ridotta a sole 11 bottiglie.....ma quando capita l'occasione compro !

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda gianluca1975 » 22 set 2010 18:04

vignadelmar ha scritto: ...

Luciano, anche tu hai avuto le mie stesse sensazioni con i Sorì di Gaja?
... Se l'insegnamento dell'enologia deve cominciare dalla degustazione, l'insegnamento della degustazione deve contemplare necessariamente delle lezioni sulla costituzione del vino e sulla sua elaborazione. ...
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 18:26

gianluca1975 ha scritto:
Luciano, anche tu hai avuto le mie stesse sensazioni con i Sorì di Gaja?


Si, son due giorni che lo scrivo. L'ho scritto anche in risposta a Pigigres ieri mattina quando ha scritto: "Cosa significa Nebbiolo moderno? Qual era (e qual è) l'obiettivo che taluni si prefiggevano? Lo sappiamo bene, quello di ottenere un vino più pronto, immediato, dolce con tannini levigati. Un vino mediamente più carico, di facile beva e che sia allo stesso tempo individuabile. Chi c'è riuscito veramente? Chi è stato capace di far vini nello stile professato dal manifesto del Nebbiolo moderno? Pochissimi; e tra essi io metto con convinzione Gaja. "

I Sorì di Gaja, al contrario di quello che afferma Pigigres sono vini che hanno bisogno di molto tempo per aprirsi. Molti anni. Almeno nella mia esperienza. Si capisce subito di quale stoffa siano fatti, ma per goderne appieno bisogna attendere.

Al contrario, trovo che altri barbaresco tradizionali, ad esempio alcune etichette rosse di Giacosa, pur nella mia limitata esperienza, siano mediamente pronte in minor tempo.

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Dedalus » 22 set 2010 18:46

vignadelmar ha scritto:
Dedalus ha scritto:Ma ecco, questi indefessi bevitori dei cru di Gaja, vignadelmar che ne abbatte come birilli al bowling, gianluca 75 che ne fa fuori a decine, perché non ci raccontano loro nel dettaglio ogni cosa da un punto di vista strettamente degustativo, visto che evidentemente ne hanno l'opportunità molto più di altri?


Per il futuro mi riprometto di farlo. Però detto da uno come te che di note di degustazione ne rende pubbliche veramente pochissime sembra paradossale.


Ho appena finito di scriverne una dozzina sui Pecorino dell'altro giorno, ti dice male... :lol:
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Pigigres » 22 set 2010 18:52

vignadelmar ha scritto:
gianluca1975 ha scritto:
Luciano, anche tu hai avuto le mie stesse sensazioni con i Sorì di Gaja?


Si, son due giorni che lo scrivo. L'ho scritto anche in risposta a Pigigres ieri mattina quando ha scritto: "Cosa significa Nebbiolo moderno? Qual era (e qual è) l'obiettivo che taluni si prefiggevano? Lo sappiamo bene, quello di ottenere un vino più pronto, immediato, dolce con tannini levigati. Un vino mediamente più carico, di facile beva e che sia allo stesso tempo individuabile. Chi c'è riuscito veramente? Chi è stato capace di far vini nello stile professato dal manifesto del Nebbiolo moderno? Pochissimi; e tra essi io metto con convinzione Gaja. "

I Sorì di Gaja, al contrario di quello che afferma Pigigres sono vini che hanno bisogno di molto tempo per aprirsi. Molti anni. Almeno nella mia esperienza. Si capisce subito di quale stoffa siano fatti, ma per goderne appieno bisogna attendere.

Al contrario, trovo che altri barbaresco tradizionali, ad esempio alcune etichette rosse di Giacosa, pur nella mia limitata esperienza, siano mediamente pronte in minor tempo.

Ciao

.


Bho, non so. Io certamente ho minore esperienza con i cru di Gaja rispetto a te, però qualcuno l'ho bevuto e l'esperienza che ho fatto sul Tildin '01 è stata emblematica. L'ho subito riconosciuto, alla cieca in mezzo a altri nebbioli, essere un nebbiolo di stampo moderno, fatto molto bene. Poi ho avuto pochi altri assaggi che hanno più o meno confermato quell'idea che mi ero fatto. Tutt'altra storia invece con quel mostro del '78.
Comunque sono pronto a cambiare idea, non ho alcun motivo di vantaggio a pensarla così. Certo non mi va di passare come un marziano quando non sono l'unico a pensarla in questa maniera, come è uscito chiaramente anche da questa discussione.

vinogodi ha scritto:Nel corso degli ultimi decenni non penso ci sia stata una grande rivoluzione , se non nel garbare un pelino maggiormente il mercato oltreoceano , quindi qualche leggera morbidezza in più , qualche strizzatina d'occhio più compromissuale alla cromaticità e alla struttura
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 19:02

Dedalus ha scritto:Ho appena finito di scriverne una dozzina sui Pecorino dell'altro giorno, ti dice male... :lol:

Immagine

:P :P :P :P :P
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 19:10

Pigigres ha scritto:Bho, non so. Io certamente ho minore esperienza con i cru di Gaja rispetto a te, però qualcuno l'ho bevuto e l'esperienza che ho fatto sul Tildin '01 è stata emblematica. L'ho subito riconosciuto, alla cieca in mezzo a altri nebbioli, essere un nebbiolo di stampo moderno, fatto molto bene. Poi ho avuto pochi altri assaggi che hanno più o meno confermato quell'idea che mi ero fatto. Tutt'altra storia invece con quel mostro del '78.
Comunque sono pronto a cambiare idea, non ho alcun motivo di vantaggio a pensarla così. Certo non mi va di passare come un marziano quando non sono l'unico a pensarla in questa maniera, come è uscito chiaramente anche da questa discussione.


Comunque complimenti, ti sei meritato di esser citato nella mia firma !!!

:P :P :P :P :P :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Ciao

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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda Pigigres » 22 set 2010 19:17

vignadelmar ha scritto:
Pigigres ha scritto:Bho, non so. Io certamente ho minore esperienza con i cru di Gaja rispetto a te, però qualcuno l'ho bevuto e l'esperienza che ho fatto sul Tildin '01 è stata emblematica. L'ho subito riconosciuto, alla cieca in mezzo a altri nebbioli, essere un nebbiolo di stampo moderno, fatto molto bene. Poi ho avuto pochi altri assaggi che hanno più o meno confermato quell'idea che mi ero fatto. Tutt'altra storia invece con quel mostro del '78.
Comunque sono pronto a cambiare idea, non ho alcun motivo di vantaggio a pensarla così. Certo non mi va di passare come un marziano quando non sono l'unico a pensarla in questa maniera, come è uscito chiaramente anche da questa discussione.


Comunque complimenti, ti sei meritato di esser citato nella mia firma !!!

:P :P :P :P :P :lol: :lol: :lol: :lol: :lol:

Ciao

.


Bene, ne sono orgoglioso.
Ed è bene anche per te, così puoi continuare a postare messaggi a raffica senza portare alcun contributo significativo alla discussione, come stai facendo da quando hai cominciato a scrivere in questo thread; tanto qualcosa di buono salterà sempre fuori, se non nel post, perlomeno nella firma.
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Re: In Piemonte si beve bene (due grandi barbareschi)

Messaggioda vignadelmar » 22 set 2010 19:20

Pigigres ha scritto: Bene, ne sono orgoglioso.
Ed è bene anche per te, così puoi continuare a postare messaggi a raffica senza portare alcun contributo significativo alla discussione, come stai facendo da quando hai cominciato a scrivere in questo thread; tanto qualcosa di buono salterà sempre fuori, se non nel post, perlomeno nella firma.


Ahhhhhhhhhhhhhhhh, che bella risposta piccata !!!

Bravo, bravo.

Ciao

.
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Baroloonline » 01 ott 2010 12:26

Ieri a pranzo un bellisimo e trasparentissimo Barolo Broglio 2006 Schiavenza, bevuto sulla terrazza del loro ristorante in una gionata di sole, proprio sopra la vigna.
Luminoso, marino, intrigante e femminile al naso. In bocca invece è un maschiaccio, tannino da brividi, abbastanza concentrazione, bella salatura.
Magari non un fuoriclasse, ma trasudava Serralunga.

Qualche ora dopo la seconda visita in quindici giorni da Maria teresa Mascarello, accompagnando un losco forumista in pellegrinaggio.
Di nuovo assaggiati il Barolo 2005 e il Barolo 2006. Splendido il primo, ipnotico, marino, con un po' di idrocarburo gentile. Straordinario il secondo, che si conferma il miglior vino da me assaggiato da lei in cantina. Potente, concentrato, fruttato ma nebbiolesco. Tannino duro, arrabbiato, che deve ancora calmarsi con un po' di bottiglia. La prima volta che ero andato ne ho preso 6 bottiglie, questa volta ero ritentato di riprenderne altre sei...grande vino ad un prezzo ridicolo per la qualità.
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda manichi » 01 ott 2010 13:05

Baroloonline ha scritto:Qualche ora dopo la seconda visita in quindici giorni da Maria teresa Mascarello, accompagnando un losco forumista in pellegrinaggio.
Di nuovo assaggiati il Barolo 2005 e il Barolo 2006. Splendido il primo, ipnotico, marino, con un po' di idrocarburo gentile. Straordinario il secondo, che si conferma il miglior vino da me assaggiato da lei in cantina. Potente, concentrato, fruttato ma nebbiolesco. Tannino duro, arrabbiato, che deve ancora calmarsi con un po' di bottiglia. La prima volta che ero andato ne ho preso 6 bottiglie, questa volta ero ritentato di riprenderne altre sei...grande vino ad un prezzo ridicolo per la qualità.

La mia impressione è che il salto qualitativo dei vini di Maria Teresa nelle ultime annate sia abbastanza netto , oggi i suoi Barolo sono tra le migliori espressioni di Langa in senso assoluto .
Questo dopo alcuni passaggi a vuoto post 98 ( ultimo anno seguito in cantina da Alessandro Fantino ) , in particolare da 1999 e 2001 era lecito attendersi di più .
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Dedalus » 01 ott 2010 18:57

manichi ha scritto:
Baroloonline ha scritto:Qualche ora dopo la seconda visita in quindici giorni da Maria teresa Mascarello, accompagnando un losco forumista in pellegrinaggio.
Di nuovo assaggiati il Barolo 2005 e il Barolo 2006. Splendido il primo, ipnotico, marino, con un po' di idrocarburo gentile. Straordinario il secondo, che si conferma il miglior vino da me assaggiato da lei in cantina. Potente, concentrato, fruttato ma nebbiolesco. Tannino duro, arrabbiato, che deve ancora calmarsi con un po' di bottiglia. La prima volta che ero andato ne ho preso 6 bottiglie, questa volta ero ritentato di riprenderne altre sei...grande vino ad un prezzo ridicolo per la qualità.

La mia impressione è che il salto qualitativo dei vini di Maria Teresa nelle ultime annate sia abbastanza netto , oggi i suoi Barolo sono tra le migliori espressioni di Langa in senso assoluto .
Questo dopo alcuni passaggi a vuoto post 98 ( ultimo anno seguito in cantina da Alessandro Fantino ) , in particolare da 1999 e 2001 era lecito attendersi di più .


Difficile andare molto distanti da questo quadro, credo. E assai contento di leggere di questo 2006 da chiunque l'abbia assaggiato. Non vedo l'ora.
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Baroloonline » 10 ott 2010 23:55

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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Baroloonline » 10 ott 2010 23:57

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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda vinogodi » 11 ott 2010 00:06

Baroloonline ha scritto:Immagine

... purtroppo pure a me era capitata una '34 di Yquem di quel colore ... :evil:
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda vinogodi » 11 ott 2010 00:07

Baroloonline ha scritto:Immagine

...com'era il Claude Dugat?
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Nebbiolino » 11 ott 2010 00:12

Com'era il CF '99?
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda vinogodi » 11 ott 2010 00:17

Nebbiolino ha scritto:Com'era il CF '99?

... buono ...
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Baroloonline » 11 ott 2010 00:27

Allora, due veloci note. Non era serata da stare dietro ai nasi, ma da bere in ottima compagnia ridendo e scherzando.

Charmes Chambertin 2000 Claude Dugat: ho assaggiato diverse annate di Charmes Chambertin e devo dire che questa è quella che mi è piaciuta di piu' forse perche' meno concentrata delle altre. Il frutto è scuro, tanta mora, ma anche cenni di florealità dolci, con un impostazione di terroso di Gevrey in sottofondo. Bocca tutto sommato equilibrata tra acidità e corpo notevole, con alcool non percettibile nonostante il 13.6% in etichetta. Non male, anche se la mia idea di Borgogna è molto lontana da queste tipologie. Bottiglia molto giovane comunque, da rivedere tra una decina di anni per vedere se si alleggerisce e si sublima olfattivamente. Va giu' bene. Da tre bicchieri senza problemi.

Cascina Francia 1999 Giacomo COnterno: bottiglia un po' sballottata, scambiata in un autogrill mentre andavo giu' a Firenze (che strani tipi si incontrano all'autogrill!! :lol: ) quindi non in perfetto stato di servizio (anche un pelo calda). Il naso è inesistente, acqua fresca. Non l'abbiamo fatto ossigenare a sufficienza, visto che al tavolo le bottiglie doravano una quindicina di minuti. La bocca è un capolavoro di durezze: acidità a mille, tannino duro e puro, sale a iosa. Da amanti del genere (e io lo sono)

Chateauneuf du pape Veilles Vignes Janasse 2007: 100 punti di roberto per questo mirto (ahemmm...vino) decisamente immenso nella concentrazione e nella dolcezza al naso. 15.5% in etichetta (alemno 17% secondo me) Alcolico, fruttoso macerato, ma comunque con una buona bevibilità (almeno nel campo dei mirti) che fa abbastanza finire il bicchiere. Sarà magari interessante tra 250 anni, quando perde un po' di corpo, capisco comunque chi lo puo' apprezzare, perche' nel suo genere è veramente un bel vino. Da amanti del genere (e io non lo sono)
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Re: In Piemonte si beve bene ( in giro per le Langhe)

Messaggioda Baroloonline » 11 ott 2010 00:32

Chateau d'Yquem 1934: gentilmente offertoci da Francesco (grazie!!!) ha effettivamente un colore poco rassicurante. Il tappo finisce giu' in frettissima nella bottiglia, amen diciamo. Versiamo, naso dentro. Qualcosa da sentire c'è, mmmmmhhhhhh.....viene fuori una leggera cote ossidativa, non preponderante (molto minore di tanti champagne di 10 anni), poi un albicocchina croccate, un po' di miele, dello zafferano. In bocca si fa piu' interessante, l'ossidazione non si sente, vi è un perfetto equilibrio (tipo Mosella) tra acidità e zucchero. La beva è snella, non è enorme nella concentrazione, ma la tessitura delle componenti tattili è ben fusa, matura. Forse era piu' in beva un trentennio fa, ma comunque la bottiglia è finita in fretta e non perche' era un vino di 76 anni...
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