Champagne, il thread definitivo

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frapiant
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda frapiant » 02 set 2010 15:20

Bevuta due giorni fa

CONTRASTE sboccatura 2006 - Selosse
Giallo dorato. Bolle nel bicchiere quasi invisibili, per poi riverlarsi in bocca fraganti, croccanti, persistenti e finissime. Al naso non sono riuscito ad inquadrarlo bene, per ovvie carenze da parte mia, mentre in bocca e' dritto, ottima acidita', sferzata minerale ben bilanciata dal legno che credo faccia. Potente direi, con retrogusti molto giocati sempre sul contrasto minerale e la struttura simile ad un bianco importante, finale di frutta bianca.
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gremul
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda gremul » 03 set 2010 14:32

Allen ha scritto:Millesimati Pierre Moncuit.

Cerco conforto o confutazioni.

Non mi ci ritrovo più !

Li ho assaggiati spessissimo in questi ultimi anni, a partire dal 1999 e seguenti, sia in giro che in azienda, e non mi ci ritrovo proprio più.
Sono prodotti ben fatti, proprio ben fatti, ma non riesco più a trovare quel quid, quel lampo, quel di più che trovai per esempio nella Couvèe Nicole Moncuit 1996.
Nel conto metto anche la Nicole Moncuit 2002 assaggiata e trovata ancora oggi assolutamente cruda, non pronta, da attendere ancora del tempo.

Possono essere in fase attuale di chiusura i millesimati ?

Altrimenti non riesco a spiegarmi la fase olfatto/degustativa che percepisco in questi momenti.

Paradossalmente trovo molto più equilibrato, gradevole ed espressivo il Delos


Ciao Caro, mah guarda l'annata 2002 secondo me fa molto storia a se, è annata davvero, e non solo per Moncuit, per quel poco che finora ho assaggiato veramente ma veramente indietro, dura e incazzata, cruda come bene dici. Credo appunto sia un discorso generale della zona, soprattutto per quanto riguarda i BdB
Per le altra annate di Moncuit post 96 (splendidi) dovrei fare mente locale perchè non ricordo cosa e se ho assaggiato
La diversità di ognuno di noi non è un'arma per discriminare, etichettare, ma una ricchezza (P.P. Pasolini)
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Luca Mazzoleni » 04 set 2010 20:58

ospiti oggi chez l'Ingegnere, qualche antemprima Champagne e un brillante Chavignol Rosé 2009
http://picasaweb.google.it/butinone/Caf ... Champagne#

Petitbogho metterà le note.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda diego » 04 set 2010 21:05

le sfogliatelle del Cafè Morlacchi sembrano molto buone!
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda Luca Mazzoleni » 05 set 2010 09:12

diego ha scritto:le sfogliatelle del Cafè Morlacchi sembrano molto buone!


non siamo capitati lì per caso, è stato un sopralluogo mirato. il laboratorio di pasticceria nel retro (completamente a vista dall'esterno del locale) impressiona per ampiezza, pulizia e organizzazione. la parte di caffetteria e di 'salon de thé' è curata da Riccardo Schiavi de La Pasqualina di Almenno (http://www.lapasqualina.it/tea.htm / il miglior 'salon de thés' d'Italia? con molta probabilità si per me, e le recensioni online osannanti dei molti blog dedicati al té valgono assai più delle interessanti 'dimenticanze' operate dalle varie guide nostrane di Bar e Caffé...).
da scoprire anche i pani naturali ai grani antichi, di pasta e lievito madre con lunga lievitazione di qual panettiere dentro al supermercatino di Carate Brianza...
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda petitbogho » 05 set 2010 09:35

iniziamo con un immenso grazie a Dario.
Segue la lista dei vini, in ordine di servizio:

Selection - Jeauneax Robin
Color giallo manto di cammello, naso che si muove molto nei primi minuti, inizio su note di lievito e crema pasticcera, poi vira sul fungo champignon fresco. In bocca sapido e disteso, manca di polpa ma è un buon prodotto "base".
Cuvèe Blanche 2006 - Henri Chauvet
Giallo paglierino, uno champagne piuttosto marcato da note dolci di pesche sciroppate e frutta candita e senza privo di spinta acida.
Cuvèe Noire 2006 - Henri Chauvet
Richiama molto, pur essendo fatto da uve PN 100%, il precedente rispetto al quale presenta un maggior corpo e qualche nota pannosa. Entrambi piaciuti poco.
Chetillons 2002 - Pierre Peters
Andiamo su colori più accesi e carichi, su bollicine più aggrazziate e profumi più fini e definiti. Mineral gessoso, asciutto essenziale ed elegante in bocca, manca leggermente di persistenza.
Vigne d’Antan 2000 - Benoit Tarlant
Da vigneto chardonnay 100% a piede franco. Naso molto interessante ed intenso, propopoli e cera d'api, a cui si associa un frutto mediterraneo caldo ed anche una sciafresca balsamica e mentolata. In bocca è dritto, tagliente, e solca il palato come un piccolo aratro, veramente lungo il finale. Questa sua acida e severa persistenza gustativa può dividere, ma sicuramente non si dimentica.
Prestige 1998 - Benoit Tarlant
Dopo soli 11 anni sui lieviti….naso ricco, metallico, fruttato candito, bocca pulita e salivante, leggermente amaro in chiusura.
Vigne d’Or 2002 - Benoit Tarlant
Scorze d'arancio caramellato, pesca bianca e spezia chiara. Chiusura anche qui leggermente pungente ma bocca più ricca e polposa.
Cuvèe Louis  (1998-1997-1996) - Benoit Tarlant
Naso complesso, con parecchie note di evoluzione. Fungo, crosta di parmigiano, qualche nota dolce - speziata. In bocca equilibrato, acido, sapido e lungo con una bolla cremosa. Bello.
Les Grands Nots 2002 - Jeauneax Robin
Mah. Al naso c'è del tartufo, dello sciroppo alla liquerizia, ha una bella bollicina fine e carezzevole, ma risulta piuttosto impegnativo alla beva e se non pesantuccio.
Rosè - Jeauneax Robin
Les Beaudieres Rose Saignè - Laherte Freres
Sancerre rosè Chavignol 2009 - P. Cotat
Rosé Prestige 1999 - Benoit Tarlant
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 05 set 2010 12:29

gremul ha scritto:
Allen ha scritto:Millesimati Pierre Moncuit.

Cerco conforto o confutazioni.

Non mi ci ritrovo più !

Li ho assaggiati spessissimo in questi ultimi anni, a partire dal 1999 e seguenti, sia in giro che in azienda, e non mi ci ritrovo proprio più.
Sono prodotti ben fatti, proprio ben fatti, ma non riesco più a trovare quel quid, quel lampo, quel di più che trovai per esempio nella Couvèe Nicole Moncuit 1996.
Nel conto metto anche la Nicole Moncuit 2002 assaggiata e trovata ancora oggi assolutamente cruda, non pronta, da attendere ancora del tempo.
Possono essere in fase attuale di chiusura i millesimati ?
Altrimenti non riesco a spiegarmi la fase olfatto/degustativa che percepisco in questi momenti.
Paradossalmente trovo molto più equilibrato, gradevole ed espressivo il Delos


Ciao Caro, mah guarda l'annata 2002 secondo me fa molto storia a se, è annata davvero, e non solo per Moncuit, per quel poco che finora ho assaggiato veramente ma veramente indietro, dura e incazzata, cruda come bene dici. Credo appunto sia un discorso generale della zona, soprattutto per quanto riguarda i BdB
Per le altra annate di Moncuit post 96 (splendidi) dovrei fare mente locale perchè non ricordo cosa e se ho assaggiato

Che Il Delos sia al momento più espressivo non ci piove... :D
Per giudicare bene il 2002 bisogna però tener conto che Moncuit ha fatto uscire 97, 98, 99 e 00 prima del 96, che ha potuto quindi riposare dieci anni sui lieviti, un lusso che il 2002 non ha avuto visto che avevano esaurito tutti i millesimati e non avevano nulla di pronto. Io direi di riparlarne tra 2-3 anni...
Concordo che 99 (buono all'uscita ma adesso già in fase calante) e 00 (mai stato grande, sebbene piacevole) non sono manco parenti del 96, ma il 96 a Mesnil è stato ancor più che da altre parti una cosa pazzesca, forse irripetibile, specie per chi ha saputo raccogliere al momento giusto. In ogni caso il 2002 per i bdb sarà una delle due annate top del decennio assieme al 2008.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda gremul » 06 set 2010 10:51

Champagne Egly Ouriet Brut Millesime1996, sboccatura 2004, grandissima bottiglia in forma splendida, meglio di quella bevuta da Fabio l’anno scorso, forse sboccatura diversa, naso che parte con lievissima ossidazione per poi aprirsi su sentori minerali gessosi fortissimi, veramente da manuale, vira poi su sensazioni di panettone fresco, bocca di magnifica acidità, dritta, tagliente, sgrassante, completamente nelle mie corde, chapeau

Champagne Pierre Gimonnet BdB Cuvée Oenophile Extra Brut 2000, un po’ diverso dal solito stile essenziale e nervoso di Gimonnet, questo, complice credo proprio l’annata calda, è uno Champagne più da pasto, più ricco, con un naso maturo e una bocca comunque di buona acidità ma senza quella “droiture” e quel rigore che mi aspettavo, ad ogni modo con un tortino di porri e patate è risultato perfetto, se avete in casa l’annata 2000, non solo di Gimonnet, stappate senza attendere troppo
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 06 set 2010 11:34

gremul ha scritto:Champagne Egly Ouriet Brut Millesime1996, sboccatura 2004, grandissima bottiglia in forma splendida, meglio di quella bevuta da Fabio l’anno scorso, forse sboccatura diversa, naso che parte con lievissima ossidazione per poi aprirsi su sentori minerali gessosi fortissimi, veramente da manuale, vira poi su sensazioni di panettone fresco, bocca di magnifica acidità, dritta, tagliente, sgrassante, completamente nelle mie corde, chapeau

Attenzione attenzione!!! Ma com'è che ti sei convertito ai produttori seri? Niente più bdb efebici??? :lol: :lol:
Cmq quando Ambonnay è in stato di grazia siamo su di una categoria superiore, dove al massimo può giocare Mesnil. Per sti due dovrebbero inventare il grand grand cru...
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda gremul » 06 set 2010 11:44

ugc ha scritto:
gremul ha scritto:Champagne Egly Ouriet Brut Millesime1996, sboccatura 2004, grandissima bottiglia in forma splendida, meglio di quella bevuta da Fabio l’anno scorso, forse sboccatura diversa, naso che parte con lievissima ossidazione per poi aprirsi su sentori minerali gessosi fortissimi, veramente da manuale, vira poi su sensazioni di panettone fresco, bocca di magnifica acidità, dritta, tagliente, sgrassante, completamente nelle mie corde, chapeau

Attenzione attenzione!!! Ma com'è che ti sei convertito ai produttori seri? Niente più bdb efebici??? :lol: :lol:
Cmq quando Ambonnay è in stato di grazia siamo su di una categoria superiore, dove al massimo può giocare Mesnil. Per sti due dovrebbero inventare il grand grand cru...



questo era un bdn ma sempre efebico :D
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda pippuz » 06 set 2010 11:47

gremul ha scritto:
ugc ha scritto:
gremul ha scritto:Champagne Egly Ouriet Brut Millesime1996, sboccatura 2004, grandissima bottiglia in forma splendida, meglio di quella bevuta da Fabio l’anno scorso, forse sboccatura diversa, naso che parte con lievissima ossidazione per poi aprirsi su sentori minerali gessosi fortissimi, veramente da manuale, vira poi su sensazioni di panettone fresco, bocca di magnifica acidità, dritta, tagliente, sgrassante, completamente nelle mie corde, chapeau

Attenzione attenzione!!! Ma com'è che ti sei convertito ai produttori seri? Niente più bdb efebici??? :lol: :lol:
Cmq quando Ambonnay è in stato di grazia siamo su di una categoria superiore, dove al massimo può giocare Mesnil. Per sti due dovrebbero inventare il grand grand cru...



questo era un bdn ma sempre efebico :D

:lol:

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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda slow ciccio » 06 set 2010 14:14

petitbogho ha scritto:Les Grands Nots 2002 - Jeauneax Robin
Mah. Al naso c'è del tartufo, dello sciroppo alla liquerizia, ha una bella bollicina fine e carezzevole, ma risulta piuttosto impegnativo alla beva e se non pesantuccio.

Al mio unico assaggio, non più di un mese fa, mi si è parato di fronte uno Champagne mirabilmente in equilibrio tra ricchezza, compostezza e mobilità.
Certo non un peso leggero, eppure coordinato e profondo, con un'incoraggiante chiusura nel bicchiere man mano il tempo passava. Di certo non stancante, col foie gras ma anche da solo.

Urgerebbe riassaggio.

In ogni caso, complimenti per la bellissima giornata (m'avete fatto venire sete... :lol: ).
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda gremul » 06 set 2010 14:23

petitbogho ha scritto:iniziamo con un immenso grazie a Dario.
Segue la lista dei vini, in ordine di servizio:

Selection - Jeauneax Robin
Color giallo manto di cammello, naso che si muove molto nei primi minuti, inizio su note di lievito e crema pasticcera, poi vira sul fungo champignon fresco. In bocca sapido e disteso, manca di polpa ma è un buon prodotto "base".
Cuvèe Blanche 2006 - Henri Chauvet
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Chetillons 2002 - Pierre Peters
Andiamo su colori più accesi e carichi, su bollicine più aggrazziate e profumi più fini e definiti. Mineral gessoso, asciutto essenziale ed elegante in bocca, manca leggermente di persistenza.
Vigne d’Antan 2000 - Benoit Tarlant
Da vigneto chardonnay 100% a piede franco. Naso molto interessante ed intenso, propopoli e cera d'api, a cui si associa un frutto mediterraneo caldo ed anche una sciafresca balsamica e mentolata. In bocca è dritto, tagliente, e solca il palato come un piccolo aratro, veramente lungo il finale. Questa sua acida e severa persistenza gustativa può dividere, ma sicuramente non si dimentica.
Prestige 1998 - Benoit Tarlant
Dopo soli 11 anni sui lieviti….naso ricco, metallico, fruttato candito, bocca pulita e salivante, leggermente amaro in chiusura.
Vigne d’Or 2002 - Benoit Tarlant
Scorze d'arancio caramellato, pesca bianca e spezia chiara. Chiusura anche qui leggermente pungente ma bocca più ricca e polposa.
Cuvèe Louis  (1998-1997-1996) - Benoit Tarlant
Naso complesso, con parecchie note di evoluzione. Fungo, crosta di parmigiano, qualche nota dolce - speziata. In bocca equilibrato, acido, sapido e lungo con una bolla cremosa. Bello.
Les Grands Nots 2002 - Jeauneax Robin
Mah. Al naso c'è del tartufo, dello sciroppo alla liquerizia, ha una bella bollicina fine e carezzevole, ma risulta piuttosto impegnativo alla beva e se non pesantuccio.
Rosè - Jeauneax Robin
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Sancerre rosè Chavignol 2009 - P. Cotat
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complimenti per la giornata, quoto la bontà del Tarlant vigne d'antan, in effetti era proprio il 2000 quello che bevemmo lo scorso anno
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda gremul » 06 set 2010 14:28

a proposito tempo fa avevo bevuto anche io la Cuvée Chetillons di Peters ma la 99 e non ho mica capito di che Cuvée si tratta esattamente, voi avete info in più?

cambiando argomento, Paolo, e gli altri, quindi il 2006 confermata annata molto minore?
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 06 set 2010 14:35

petitbogho ha scritto:iniziamo con un immenso grazie a Dario.
Segue la lista dei vini, in ordine di servizio:
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Da vigneto chardonnay 100% a piede franco. Naso molto interessante ed intenso, propopoli e cera d'api, a cui si associa un frutto mediterraneo caldo ed anche una sciafresca balsamica e mentolata. In bocca è dritto, tagliente, e solca il palato come un piccolo aratro, veramente lungo il finale. Questa sua acida e severa persistenza gustativa può dividere, ma sicuramente non si dimentica.
Prestige 1998 - Benoit Tarlant
Dopo soli 11 anni sui lieviti….naso ricco, metallico, fruttato candito, bocca pulita e salivante, leggermente amaro in chiusura.
Vigne d’Or 2002 - Benoit Tarlant
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Cuvèe Louis  (1998-1997-1996) - Benoit Tarlant
Naso complesso, con parecchie note di evoluzione. Fungo, crosta di parmigiano, qualche nota dolce - speziata. In bocca equilibrato, acido, sapido e lungo con una bolla cremosa. Bello.
Rosé Prestige 1999 - Benoit Tarlant

Complimenti per la bevuta! Deduco che la visitina chez Tarlant sia stata proficua :wink:
Mooolto bene :D
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda slow ciccio » 06 set 2010 15:01

petitbogho ha scritto:Sancerre rosè Chavignol 2009 - P. Cotat

Ah, e questo? 8)
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda pippuz » 06 set 2010 15:08

slow ciccio ha scritto:
petitbogho ha scritto:Sancerre rosè Chavignol 2009 - P. Cotat

Ah, e questo? 8)

Arriva ... 8)
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda esorciccio79 » 06 set 2010 16:02

ALL'INIZIO DEL NOVECENTO IL CONTENITORE PESAVA 1,3 CHILI, ORA 835 GRAMMI
Bottiglie più slanciate e leggere
Debutta lo Champagne «verde»
Anche la forma è più slanciata, ma non si vede a occhio nudo. Così si riduce l'impatto ambientale



PARIGI - A dieci giorni della vendemmia dello champagne, le grandi case produttrici si preparano a un altro dei piccoli impercettibili cambiamenti che hanno fatto la grandezza del «vino del diavolo»: una bottiglia più leggera di 65 grammi, grazie a un vetro leggermente più sottile e a una forma (impossibile accorgersene a occhio nudo) appena più slanciata. All'inizio del Novecento il contenitore standard pesava 1,3 chili; un fardello degno della nobiltà del contenuto, ma poco pratico. Per via di aggiustamenti successivi (il penultimo nel 1973), la bottiglia si è alleggerita fino alla nuova soglia, fissata in 835 grammi.
«In questo modo riusciremo a trasportare più bottiglie consumando meno carburante. Un doppio vantaggio, per l'ambiente e per i nostri bilanci», dice Daniel Lorson, portavoce del Civc (Comitato interprofessionale del vino di Champagne), l'organismo che raggruppa coltivatori, produttori e distributori del vino. La fabbrica della Saint Gobain a Épernay è riuscita nella sfida di realizzare una bottiglia che rispondesse a molte necessità: fondo uguale all'attuale, per non costringere tutta la filiera a cambiare macchinari e dimensione delle casse; aspetto quasi identico, per non infastidire i consumatori e mantenere la sensazione di prestigio; vetro più sottile, per ridurre il peso; spalla leggermente allungata, per non offrire una goccia in più dei consueti 75 cl; capacità di sopportare comunque l'eccezionale pressione di 6 chilogrammi per centimetro quadrato (il prosecco e altri vini frizzanti di solito ne generano la metà).

Dopo la raccolta dei grappoli tra pochi giorni, l'imbottigliamento ad aprile e tre anni di fermentazione, la spedizione delle nuove bottiglie di champagne in tutto il mondo comporterà emissioni di carbonio inferiori del 25 per cento rispetto alle attuali 200 mila tonnellate l'anno. Secondo i calcoli del Civc, sarà come togliere dalle strade 4 mila piccole automobili. I primi a sperimentare le bottiglie più leggere sono stati, con grande discrezione, già a partire dal 2003, i marchi Pommery e Heidsieck; stavolta il cambiamento dovrebbe riguardare tutte le case produttrici. Il passaggio allo «champagne verde» è stato deciso in parte per rispondere all'offensiva ecologica della California, dove il Wine Institute ha messo a punto una lista di 230 tecniche per produrre vino a basso impatto ambientale.

Ma le considerazioni climatiche fanno parte della storia dello champagne: la sua stessa nascita si deve alla piccola era glaciale del Seicento, quando il raffreddamento della regione decretò la fine dei suoi magnifici vini rossi: l'uva non riusciva più a maturare abbastanza. Si passò ai vini bianchi, all'inizio pessimi, poi migliorati - e di molto - con l'invenzione del metodo champenoise, cioè l'aggiunta di zuccheri e lieviti per la fermentazione in bottiglia. Oggi la preoccupazione è in senso contrario. Il riscaldamento climatico fa maturare bene i grappoli, provocando l'entusiasmo di Benoît Gouez, il capo della cantina di Moët et Chandon: «Lo champagne non è mai stato così buono». Ma più a sud, a Vouvray, l'uva è così matura che si è costretti a cambiare metodo, perché aggiungere altro zucchero porta spesso all'esplosione della bottiglia. L'attenzione per il clima fa guadagnare in immagine, risparmiare in spese di trasporto, e forse allontana i rischi di una catastrofica fine delle bollicine.

Dopo la crisi finanziaria e la riduzione dei consumi che hanno portato alle due disastrose annate 2008 e 2009 (lo scorso Natale a Parigi si trovavano bottiglie di champagne sotto i 10 euro), oggi i produttori sono molto ottimisti. Nei primi cinque mesi dell'anno le vendite sono aumentate del 20 per cento. Rompendo con la tradizione, che prevede contatti solo poche ore prima della vendemmia, le maison si sono già accordate per raccogliere tanta uva da riempire 301 milioni di (più lievi) bottiglie.


http://www.corriere.it/economia/10_sett ... aabe.shtml
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda fable_81 » 06 set 2010 16:54

esorciccio79 ha scritto:ALL'INIZIO DEL NOVECENTO IL CONTENITORE PESAVA 1,3 CHILI, ORA 835 GRAMMI
Bottiglie più slanciate e leggere
Debutta lo Champagne «verde»
Anche la forma è più slanciata, ma non si vede a occhio nudo. Così si riduce l'impatto ambientale



PARIGI - A dieci giorni della vendemmia dello champagne, le grandi case produttrici si preparano a un altro dei piccoli impercettibili cambiamenti che hanno fatto la grandezza del «vino del diavolo»: una bottiglia più leggera di 65 grammi, grazie a un vetro leggermente più sottile e a una forma (impossibile accorgersene a occhio nudo) appena più slanciata. All'inizio del Novecento il contenitore standard pesava 1,3 chili; un fardello degno della nobiltà del contenuto, ma poco pratico. Per via di aggiustamenti successivi (il penultimo nel 1973), la bottiglia si è alleggerita fino alla nuova soglia, fissata in 835 grammi.
«In questo modo riusciremo a trasportare più bottiglie consumando meno carburante. Un doppio vantaggio, per l'ambiente e per i nostri bilanci», dice Daniel Lorson, portavoce del Civc (Comitato interprofessionale del vino di Champagne), l'organismo che raggruppa coltivatori, produttori e distributori del vino. La fabbrica della Saint Gobain a Épernay è riuscita nella sfida di realizzare una bottiglia che rispondesse a molte necessità: fondo uguale all'attuale, per non costringere tutta la filiera a cambiare macchinari e dimensione delle casse; aspetto quasi identico, per non infastidire i consumatori e mantenere la sensazione di prestigio; vetro più sottile, per ridurre il peso; spalla leggermente allungata, per non offrire una goccia in più dei consueti 75 cl; capacità di sopportare comunque l'eccezionale pressione di 6 chilogrammi per centimetro quadrato (il prosecco e altri vini frizzanti di solito ne generano la metà).

Dopo la raccolta dei grappoli tra pochi giorni, l'imbottigliamento ad aprile e tre anni di fermentazione, la spedizione delle nuove bottiglie di champagne in tutto il mondo comporterà emissioni di carbonio inferiori del 25 per cento rispetto alle attuali 200 mila tonnellate l'anno. Secondo i calcoli del Civc, sarà come togliere dalle strade 4 mila piccole automobili. I primi a sperimentare le bottiglie più leggere sono stati, con grande discrezione, già a partire dal 2003, i marchi Pommery e Heidsieck; stavolta il cambiamento dovrebbe riguardare tutte le case produttrici. Il passaggio allo «champagne verde» è stato deciso in parte per rispondere all'offensiva ecologica della California, dove il Wine Institute ha messo a punto una lista di 230 tecniche per produrre vino a basso impatto ambientale.

Ma le considerazioni climatiche fanno parte della storia dello champagne: la sua stessa nascita si deve alla piccola era glaciale del Seicento, quando il raffreddamento della regione decretò la fine dei suoi magnifici vini rossi: l'uva non riusciva più a maturare abbastanza. Si passò ai vini bianchi, all'inizio pessimi, poi migliorati - e di molto - con l'invenzione del metodo champenoise, cioè l'aggiunta di zuccheri e lieviti per la fermentazione in bottiglia. Oggi la preoccupazione è in senso contrario. Il riscaldamento climatico fa maturare bene i grappoli, provocando l'entusiasmo di Benoît Gouez, il capo della cantina di Moët et Chandon: «Lo champagne non è mai stato così buono». Ma più a sud, a Vouvray, l'uva è così matura che si è costretti a cambiare metodo, perché aggiungere altro zucchero porta spesso all'esplosione della bottiglia. L'attenzione per il clima fa guadagnare in immagine, risparmiare in spese di trasporto, e forse allontana i rischi di una catastrofica fine delle bollicine.

Dopo la crisi finanziaria e la riduzione dei consumi che hanno portato alle due disastrose annate 2008 e 2009 (lo scorso Natale a Parigi si trovavano bottiglie di champagne sotto i 10 euro), oggi i produttori sono molto ottimisti. Nei primi cinque mesi dell'anno le vendite sono aumentate del 20 per cento. Rompendo con la tradizione, che prevede contatti solo poche ore prima della vendemmia, le maison si sono già accordate per raccogliere tanta uva da riempire 301 milioni di (più lievi) bottiglie.


http://www.corriere.it/economia/10_sett ... aabe.shtml



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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 06 set 2010 17:22

Mi complimento col corriere per il tradizionale articolo scopiazzato e pieno di chicche imperdibili...
esorciccio79 ha scritto: spalla leggermente allungata, per non offrire una goccia in più dei consueti 75 cl;

non sia mai, eh, con quel che costa... :wink: :D
Pensate che scoop, una bottiglia da 75cc che contiene proprio proprio...75cc!!! Non si era mai visto.
esorciccio79 ha scritto:
capacità di sopportare comunque l'eccezionale pressione di 6 chilogrammi per centimetro quadrato (il prosecco e altri vini frizzanti di solito ne generano la metà).

grazie per avercelo ricordato. Vini frizzanti per l'appunto...
esorciccio79 ha scritto:
la spedizione delle nuove bottiglie di champagne in tutto il mondo comporterà emissioni di carbonio inferiori del 25 per cento rispetto alle attuali 200 mila tonnellate l'anno.

:shock: :shock: se 65 grammi in meno riducono del 25% le emissioni...ma quante bottiglie si è bevuto il cronista??? :lol:
esorciccio79 ha scritto:Oggi la preoccupazione è in senso contrario. Il riscaldamento climatico fa maturare bene i grappoli, provocando l'entusiasmo di Benoît Gouez, il capo della cantina di Moët et Chandon: «Lo champagne non è mai stato così buono».

forse, ma non il suo... :lol:
esorciccio79 ha scritto: Ma più a sud, a Vouvray, l'uva è così matura che si è costretti a cambiare metodo, perché aggiungere altro zucchero porta spesso all'esplosione della bottiglia.

Ma checciazzecca Vouvray con lo champagne? E cosa dicono in puglia da D'Araprì allora?
esorciccio79 ha scritto: L'attenzione per il clima fa guadagnare in immagine, risparmiare in spese di trasporto, e forse allontana i rischi di una catastrofica fine delle bollicine.

:shock: rischi di catastrofica fine??? È la maledizione Maya? :lol:
esorciccio79 ha scritto:
(lo scorso Natale a Parigi si trovavano bottiglie di champagne sotto i 10 euro)

e allora?
esorciccio79 ha scritto: Nei primi cinque mesi dell'anno le vendite sono aumentate del 20 per cento.

Questo invece è vero ed infatti i prezzi hanno ricominciato a salire :x
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda petitbogho » 06 set 2010 17:24

gremul ha scritto:
petitbogho ha scritto:Vigne d’Antan 2000 - Benoit Tarlant
Da vigneto chardonnay 100% a piede franco. Naso molto interessante ed intenso, propopoli e cera d'api, a cui si associa un frutto mediterraneo caldo ed anche una sciafresca balsamica e mentolata. In bocca è dritto, tagliente, e solca il palato come un piccolo aratro, veramente lungo il finale. Questa sua acida e severa persistenza gustativa può dividere, ma sicuramente non si dimentica.


complimenti per la giornata, quoto la bontà del Tarlant vigne d'antan, in effetti era proprio il 2000 quello che bevemmo lo scorso anno


... in realtà Greg credo che che questo appena bevuto abbia una sboccatura più recente, ti faccio sapere.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda pippuz » 06 set 2010 17:25

ugc ha scritto:Mi complimento col corriere per il tradizionale articolo scopiazzato e pieno di chicche imperdibili...
esorciccio79 ha scritto: Ma più a sud, a Vouvray, l'uva è così matura che si è costretti a cambiare metodo, perché aggiungere altro zucchero porta spesso all'esplosione della bottiglia.

Ma checciazzecca Vouvray con lo champagne? E cosa dicono in puglia da D'Araprì allora?

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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda petitbogho » 06 set 2010 17:35

pippuz ha scritto:
slow ciccio ha scritto:
petitbogho ha scritto:Sancerre rosè Chavignol 2009 - P. Cotat

Ah, e questo? 8)

Arriva ... 8)


... buongustai. vado OT.
Un rosato color cipolla dorata, con olfatto ovviamente caratterizzato dalla componente fruttata (gelato di fragola e lamponi), in bocca si sente l'annata calda, il vino risulta polposo, rotondo e sapido, e già godibile. I 13,5% sono ben gestiti.
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 06 set 2010 17:38

Approposito delle emissioni, trovato articolo più serio (si fa per dire) dove si dice:
La regione della Champagne, si legge in una nota, e' stata la prima a varare nel 2002 un piano per la sostenibilita' ambientale per tutta la filiera fissando con l'obiettivo di ridurre le emissioni di CO2 del 25% entro il 2020. La nuova bottiglia leggera rientra nelle azioni che contribuiranno a raggiungere questo obiettivo.

http://www.adnkronos.com/IGN/Sostenibilita/Csr/Il-nuovo-standard-per-le-bottiglie-di-champagne-taglia-le-emissioni-di-Co2_135300448.html
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Re: Champagne, il thread definitivo

Messaggioda ugc » 06 set 2010 17:41

pippuz ha scritto:
ugc ha scritto:Mi complimento col corriere per il tradizionale articolo scopiazzato e pieno di chicche imperdibili...
esorciccio79 ha scritto: Ma più a sud, a Vouvray, l'uva è così matura che si è costretti a cambiare metodo, perché aggiungere altro zucchero porta spesso all'esplosione della bottiglia.

Ma checciazzecca Vouvray con lo champagne? E cosa dicono in puglia da D'Araprì allora?

Zona nota per i vini spumantizzati. :lol:

eh già! E poi da noi mica si aggiunge zucchero come quegli "zozzoni" francofoni!! Noi, abbiamo cambiato metodo... :lol: :lol:
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