JohnnyTheFly ha scritto:Riapre quando Tom Waits saprà cantare.
P.S. E' da 14 anni che ho questo CD tuttora nuovo di pacca:

Merita ascoltarlo?
Tom Waits non canta, comunica.
Ma non voglio stoccare frecciatine verso i conservatori, sulla differenza sostanziale con le armonie di quegli impeccabili & intonati coretti, pennellanti, negli spensierati testi, le tonalità pastello di effimere vite da cartolina
uestcost.
Tom Waits rugge immagini poco nitide, sospese tra gioia e fallimento, narra persone più propense al dubbio che alla certezza, ex belle donne, gentaglia di fatto ma con
er core tenero, beoni che stanno a guardare poco i pochi
bucks nelle tasche, ma offrono sempre un bicchiere ad un amico.
Conosco il disco della canadese Holly Cole, comprato alla sua uscita dieci abbondanti anni fa. Non ne ha fatti e non ne fa molti, ma li fa con pulizia e ricerca d'atmosfera. Ottime soundrack per un locale ma anche tra le lenzuola.
In sintesi, disco ben fatto, ben cantato, ben suonato, daccordo con vignadelmar, aggiungo solo che è si confezionato, ma con autentica passione (della cantante) per Tom Waits. Not only for business. Piaciuto abbastanza.
Questo disco è importante, secondo me, perchè è una delle prove empiriche della grandiosità artistica e musicale di Tom Waits.
Per chi rifugge e rimbalza istintivamente le rigurgitanti sonorità esofagee di Tom, questo disco permette di capire a fondo l'inestimabile poesia musicale delle sue composizioni. Paradossalmente, proprio perchè le sue canzoni ci giungono mondate da ogni asperità dalla voce della Cole. Come un dolce passaggio in botte piccola per un nebbiolo tradizionalista. Tac.
Mi piace molto anche la scelta non banale delle cover del cd, nel quale oltre a grandi classici "hits" waitsiani come
Heart of Saturday Night, Jersey girl, I don't wanna grow up, Tango til they sore, vengono riproposte vere chicche uscite dal fumo e acool del pianoforte di Tom Waits. Penso allo struggente blues disperato di
Falling down, con quell'armonica straziante come un'addio o alla dolcezza adolescenziale che esce da
I want you, una semplice canzone d'amore, preziosa e sgorgante di contagiosa voglia di vivere quello stato, quelle sensazioni. Semplici, ma sublimi.
L'originale TomWaits è tutta un'altra dimensione, che lambisce l'esistenziale, senza anestesie nè ipocrisie di forma.
Ma, comprensibile peraltro, che per i puristi del bel canto e della spensieratezza musicale e di vita, possa risultare impegnativo e forse poco stimolante, voler capire anche le ombre, quando si ascolta.