CRONACHE D'OSTERIA

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l'oste
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.45 - Bel compleanno

Messaggioda l'oste » 27 lug 2009 14:03

I vini

Franciacorta Cavalleri Collezione Brut 2001, piacicchiato

Champagne La Grande Dame Veuve Clicquot 1998 piaciuto

Champagne Diebolt-Vallois BdB Cramant Brut Mise en Cave 1983, piaciuto pochino

Chablis 1er Cru Mont de Milieu Billaud-Simon 2001 piaciuto

Sancerre (rosso) La Belle Dame, Domaine Vacheron 2006 piaciutello

Riesling Auslese Jos. Christoffel Jr. Urziger Wurzgarten 1988 piaciuto proprio

Volnay 1er cru Les Fremiets 2005 Voillot piaciuto

Nuit St. Georges 1er cru Les Cailles 2006 Chevillon piaciuto

Bonnes Mares 2000 d. Laurent piaciuto un bel po'


Peccato per lo Chambolle Musigny 2006 di Fourrier, tappato senza speranza.


Il menu (chef Gianluca, sous chef Greg)

Salmorejo ("zuppetta" fredda andalusa tipo gazpacho con aggiunta di jamon e bianco d'uovo sodo), piaciuta abbastanza

Torta salata di verdure "mama made", piaciuta molto (come sempre)

Tagliatelle al nero di seppia con ragù di pesce e guarnizione di polipetti e pomodorini saltati, piaciute molto

Involtino di maiale con verdure croccanti e contorno di cereali saltati, piaciuto l'involtino, piaciuto un bel po' il contorno
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marcolandia
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda marcolandia » 28 lug 2009 17:17

Prima di tutto grazie mille a Greg e al grande Gianluca, veramente ispirato ai fornelli. Livello di sbattimento tra l'alto e l'altissimo per cucinare tutto quello che ci siamo scofanati.

Franciacorta Cavalleri Collezione Brut 2001

Un po' molle in bocca, corto, senza grandi slanci. Italiano e si sente. Prezzo sconsiderato.

Champagne La Grande Dame Veuve Clicquot 1998

Ha fatto la sua porca figura, abbastanza definito, una bella bocca, gessoso al punto giusto senza particolari cedimenti nemmeno da caldo. Stile classico, bello.

Champagne Diebolt-Vallois BdB Cramant Brut Mise en Cave 1983,

Come il '79 bevuto qualche mese fa, un piede nella fossa, l'altro su una buccia di banana...

Chablis 1er Cru Mont de Milieu Billaud-Simon 2001

Mi devo ricredere su B-S dopo l'opaca prestazione da Sundek: gli ultimi due assaggi mi hanno fatto un'ottima impressione. Questo forse è meno preciso e incazzato rispetto al Les Preuses 2002 di Parma, ma è sempre un grandissimo bere.

Sancerre (rosso) La Belle Dame, Domaine Vacheron 2006

Atipico e più austero rispetto ai Borgogna, un po' più chiuso e meno espresso. Temo abbia solo bisogno di un po' di tempo per completarsi, a me è piaciuto proprio per la sua diversa eleganza e stile meno consueto. Vacheron, IMHO, grandissimo manico.

Riesling Auslese Jos. Christoffel Jr. Urziger Wurzgarten 1988

Bello e buono forte, un giovanottone bello pimpante con una spina acida dappaura. Da berne a secchi.

Volnay 1er cru Les Fremiets 2005 Voillot

Buonino, mi ha un po' spiazzato per la sua "scurezza", quando invece Voillot mi piace proprio per la luce che traspare dai suoi vini.

Nuit St. Georges 1er cru Les Cailles 2006 Chevillon

Bel manico come sempre, decisamente indetro rispetto ai pari annata che dovrebbero essere più leggibili. Ma Nuits è Nuits.

Bonnes Mares 2000 d. Laurent

Veramente cangiante, un vino "pieno" con una buona struttura dove -come in una macedonia di qualità- trovi dentro di tutto: fiori e frutta, spezie, cuoio (ok, nella macedonia questo non c'è...). All'apice, dubito duri più di così, ma chissene.


Chambolle Musigny 2006 Fourrier

Tappo infame, ci sono rimasto piuttosto male.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 29 lug 2009 15:08

Generalmente non bevo durante la settimana, nè preparo piatti elaborati a meno di cene speciali con amici o ricorrenze. Al limite, se fa caldo una birra (Saison Dupont, Blanc des Honnelles, Orval, Menabrea, Isaac...).
Mi piace "soffrire" dal lunedì al giovedì per poi iniziare il venerdì sera cucinando e stappando qualcosa, magari di supposta sfiziosità. Però, capita che andando dal macellaio per prendere due petti di tacchino per un'insalata, l'occhio cada su un taglio di manzo, dove la costata esibisce anche il filetto, succolenti e irrestistibili entrambi. Quindi una volta acquistati, anche se è martedì si deve sostenere il trionfo della carne in padella-grill con un vino che ne accondiscenda la struttura ed esalti il sapore.
Tutto questo "carnegirico" per dire che il Pergole Torte 2001 - Montevertine è in un momento di grazia, distinzione, rotondità e ricchezza olfattiva da ovazione dei sensi. Piaciuto molto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda gremul » 29 lug 2009 15:10

l'oste ha scritto:Tutto questo "carnegirico" per dire che il Pergole Torte 2001 - Montevertine è in un momento di grazia, distinzione, rotondità e ricchezza olfattiva da ovazione dei sensi. Piaciuto molto.


apperò, per un martedì sera e per di più di fine luglio devo dire niente male!! :D
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 29 lug 2009 15:22

gremul ha scritto:
l'oste ha scritto:Tutto questo "carnegirico" per dire che il Pergole Torte 2001 - Montevertine è in un momento di grazia, distinzione, rotondità e ricchezza olfattiva da ovazione dei sensi. Piaciuto molto.


apperò, per un martedì sera e per di più di fine luglio devo dire niente male!! :D

Beh la bottiglia era già in piedi (era la "riserva" di Voillot sabato da te), poi sono in vacanza, volevo festeggiare i trionfi delle ragazze ai mondiali di nuoto e poi conosci la temperatura serale da noi: parafrasando quella pubblicità..."Gregò, fa fresco..."
Per la cronaca sulla bevibilità, Laura ed io, ci siamo forzati per lasciare un bicchiere abbondante, che finiremo stasera per aperitivo.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda mbrown » 29 lug 2009 15:33

l'oste ha scritto:Generalmente non bevo durante la settimana, nè preparo piatti elaborati a meno di cene speciali con amici o ricorrenze. Al limite, se fa caldo una birra (Saison Dupont, Blanc des Honnelles, Orval, Menabrea, Isaac...).


A proposito, ti sono poi piaciute quelle che ti avevo consigliato?
Forse ho sbagliato a giudicare Stromberg. Un uomo che beve Dom Perignon del '52 non può essere cattivo. (Bond)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 30 lug 2009 01:35

mbrown ha scritto:
l'oste ha scritto:Generalmente non bevo durante la settimana, nè preparo piatti elaborati a meno di cene speciali con amici o ricorrenze. Al limite, se fa caldo una birra (Saison Dupont, Blanc des Honnelles, Orval, Menabrea, Isaac...).


A proposito, ti sono poi piaciute quelle che ti avevo consigliato?

Grazie mille, mi sono piaciute e alcune pure un bel po'...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 08 ago 2009 13:54

Ieri sera serata di saluti prevacanze tra amici con tante bottiglie antisnob, ma anche un paio di bianchi da paura con le linguine agli scampi, una batteria tra alcune tipologie rosse spesso accostate (pinot noir, rossese, St.Laurent) in sfida di abbinamento con tonno alle erbe appena scottato.
Menzione anche per i bocconcini di pollo al dragoncello con purea di cipolle rosse, accompagnati da bistrattate barbera. C'erano anche delle superbe crostatine di frutta fatte in casa con un muffato centroitaliota.
Appena riesco a mettere insieme due neuroni e se riesco a leggere i vuoti di bottiglia, proverò a mettere la lista.
Che abbiocco, ho dormito 9 ore filate...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 09 ago 2009 01:20

Ricostruita la lista, poi qualche bottiglia mi sa che la dimentico, a parte l'età ci sarà un motivo...
Comuqnue, a parte che quando si è in buona compagnia è sempre bello, ma si beve bene anche antisnob.

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Spatlese Trocken 1999 - Schloss Vollrads
Vermentino la Cala 2007 - Sella e Mosca
Lagrein Gurnzan 2007 - Martini & Sohn
Cabernet Sauvignon ris. 2005 - Wilhem Walch
RdM 2004 - Poggio di Sotto
Rossese Poggio Pini 2006 - Tenuta Anfosso
NSG les St.Georges 2006 - Chicotot
Haideboden 2006 - Umathum
Bricco della Bigotta 2004 - Braida
Bricco delle Viole 2003 - Vajra
Muffato della Sala 1999 - Castello della Sala
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda Bart » 09 ago 2009 11:53

l'oste ha scritto:Ricostruita la lista, poi qualche bottiglia mi sa che la dimentico, a parte l'età ci sarà un motivo...
Comuqnue, a parte che quando si è in buona compagnia è sempre bello, ma si beve bene anche antisnob.

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Curioso di sapere la tua opinione sul Poggio pini 2006, di cui ho bevuto un paio di bottiglie negli ultimi mesi con risultati discordanti, ma comunque inferiori alla versione del 2007 bevuta settimana scorsa.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 09 ago 2009 13:56

Bart ha scritto:
l'oste ha scritto:
Rossese Poggio Pini 2006 - Tenuta Anfosso


Curioso di sapere la tua opinione sul Poggio pini 2006, di cui ho bevuto un paio di bottiglie negli ultimi mesi con risultati discordanti, ma comunque inferiori alla versione del 2007 bevuta settimana scorsa.

Non ho bevuto altre annate di Anfosso per fare paralleli. Se gli amici liguri volessero provvedere...
Il 2006 bevuto era di grande pulizia olfattiva, fine, elegante, a parte i canonici fruttini "à la bourguignonne" a me è piaciuta più quella linea aromatica floreale, di acqua di rose e quella delicata mineralità che tendeva al balsamico. La percezione dei profumi è completa fin da subito, nelle ore non aumentano i registri, si accentua solo il sentore sapido-minerale. Manca invece un po' di "cattiveria" e polpa al palato che per me limita l'equilibrio tra le qualità di naso e bocca; per polpa intendo ricchezza di volume e presenza a tutta bocca, a me è sembrato quindi tra il delicato e l'esile, nonostante la persistenza media. Piaciuto proprio il naso piaciuta abbastanza la bocca. In sintesi, piaciuto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 18 ago 2009 14:29

Osteria chiusa per Borgogna.


Ici, je suis dans un bistrot a Nuits St.Georges...
Sorriso e saluti a tutti.

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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 15 set 2009 21:51

Mi scuso con gli avventori dell'osteria per averla tenuta "inattiva" tanto tempo.
Purtroppo di questi tempi devo scrivere di più per lavoro e d'estate tra vacanze e gite vinicole ho trascurato l'aggiornamento delle "Cronache". Tralascia di aggiornare oggi, tralascia domani, ora la lista dei vini bevuti in un paio di mesi è lunghetta, non prendendo appunti farò uno sforzo di memoria, notevole per l'età, scrivendo di quelli che mi hanno impressionato maggiormente e appena ho un attimo anche una ricetta nuova per farmi perdonare.
Tanti pinot noir e sangiovese, ma anche parecchi bianchi per le mie abitudini passate, ma la colpa è degli Chablis: ne apri uno ben abbinato e il giorno dopo vorresti berne ancora...

Grands-Echezeaux 1996 - Engel

Chambolle-Musigny 1er ler Amoureuses 2000 - Roumier

Echezeaux 1995 - Engel

Pommard Les Rugiens 1985 - De Montille

Pommard Les Rugiens 1995 - Voillot

Pergole Torte 1995 - Montevertine

Trebbiano 2002 - Valentini

Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat

Chablis Les Forets 2004 - Moreau-Naudet

e tanti altri, mannaggia alla memoria...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda meursault » 15 set 2009 22:10

Pergole Torte 1995 - Montevertine

Trebbiano 2002 - Valentini


Di questi che impressione hai avuto ?
...non può superare un certo delta, altrimenti, scusassero, uno dei due non ci ha capito un cazzo di quel vino(vinogodi)
La valutazione è oggettiva a meno di un delta (limitato, diciamo circa 5 punti) dovuto alla inevitabile componente soggettiva(fufluns)
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda pippuz » 15 set 2009 22:47

l'oste ha scritto:Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat.

La prossima volta ti porto la mappa dei grand cru. :lol:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 16 set 2009 01:03

pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat.

La prossima volta ti porto la mappa dei grand cru. :lol:

L'errore è pure doppio, dato che per il Les Forets non ho indicato nulla.
In realtà credo di aver invertito e confuso i due vini nella lista.
Tieni conto poi che così su due piedi manco li saprei dire i grand cru e i premiere di Chablis a memoria. Che bianchista approssimativo...
Comunque, volevi scassare solo sul lignaggio del cru o interessava sapere qualcosa su questa meraviglia liquida?
Un vino che mi ha colpito molto, a parte i sentori da chardonnay original, frutta secca, polvere da sparo, erbe aromatiche, aveva anche un bellissimo mix di polpa chiara che non si identificava nettamente, come un frullato fresco con dentro però delle pietre a rendere tutto mineralmente non banale. In bocca credo sia ancora giovanissimo, per il grip del vino che prende tutto il palato. Bevibilità sconvolgente, in due lo abbiamo finito prima di arrivare al secondo (per fortuna che avevo previsto un pinot noir con il piccione). Piaciuto molto.

Per meursault invece, ho trovato nel Trebbiano di Valentini la solita "cangianza" notevole dei registri aromatici ma lenta ad uscire; aperto molto prima come di consueto, ha iniziato semplice, quasi troppo, su note di erba secca, leggera fioritura primaverile, poi invece è partita un'orchestra balsamica che non c'era poche settimane fa nello stesso vino (dallo stesso cartone, ormai quasi terminato). Balsamico fresco, a lambire ricordi di menta, non pungente ma tipo quando si apriva un pacchetto di chewing-gum Brooklyn alla peppermint: leggera, mischiata al floreale di cui prima. Bellissimo.
In bocca è devastante per piacevolezza e facilità di beva, minerale tanto da assomigliare quasi ad uno chablis. Piaciuto molto.

Il Pergole l'ho bevuto in una serata Montevertine style, dato che a fianco aveva il 2006 e i fratellini minori 2002 e 2005. E' risultato nettamente il più buono, con un naso di semplice perfezione, non stratificato ai massimi come intensità, pochi descrittori ma pulitissimi. Poi la bocca, appagante per consistenza, nè grosso nè esile, rotondo ma non morbido, dove l'acidità comandava il ritmo e il ritorno finale di fruttosa freschezza. Un vino in fasce sembrerebbe, nonostante i quasi 15 anni di etichetta. Piaciuto molto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda pippuz » 16 set 2009 10:14

l'oste ha scritto:
pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat.

La prossima volta ti porto la mappa dei grand cru. :lol:

Comunque, volevi scassare solo sul lignaggio del cru o interessava sapere qualcosa su questa meraviglia liquida?

Tutte e due le cose. :lol:
E' che a me Dauvissat piace tanto, ma tanto; siccome di 2004 ne ho anche io volevo sapere quanto fosse pronto vista la mezza chiusura del 1er pari annata di Raveneau di domenica.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 16 set 2009 10:30

pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:
pippuz ha scritto:
l'oste ha scritto:Chablis 1er les Clos 2004 - Dauvissat.

La prossima volta ti porto la mappa dei grand cru. :lol:

Comunque, volevi scassare solo sul lignaggio del cru o interessava sapere qualcosa su questa meraviglia liquida?

Tutte e due le cose. :lol:
E' che a me Dauvissat piace tanto, ma tanto; siccome di 2004 ne ho anche io volevo sapere quanto fosse pronto vista la mezza chiusura del 1er pari annata di Raveneau di domenica.

Al naso nessuna chiusura evidente, forse da un Grand Cru ci si aspetta più strati e intensità di profumi, ma quelli che ho descritto erano immediati e puliti. Per la bocca invece credo che quelle che hai in cantina potrà berle con piacere anche la tua bimba al suo diciottesimo compleanno...
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - La mia annata preferita

Messaggioda l'oste » 18 set 2009 15:40

La mia annata preferita. Non quella migliore per questa o quella zona/vino, abbiamo già la stampa specializzata ad informarci con roboanti annunci quasi ogni anno.
Ma quella che raramente, facendo un tour trasversale tra le zone, mi ha dato delusioni.
Se penso agli anni '80 ho un grande amore per la 1989, ma più recentemente e più vistosamente, pensando anche ai recenti piaceri provati, non ho dubbi a scegliere il 1995.
Penso che pur con tutti i distinguo, ogni terroir abbia ricevuto quell'anno come dono della natura, un segno costante parecchio comune, ovvero la longevità e la finezza. Penso ai tanti bordeaux di globale bontà, alle fini eleganze di langa, alle acidità fresche e conservative nei sangiovese e nei blend toscani, ai minerali e pulitissimi pinot noir della Cote, ai campioni di grande annata in tutto il Rodano, ai pieni e strutturati spagnoli, a quella decina di champagne bevuti, nonchè agli "outsider" italiani, Turriga, Valentini, Montevetrano, Villa Gemma.
Sarebbe divertente organizzare con criterio una "sfida" tra annate, prendendo i meglio riusciti dei vari terroir e metterli in batteria in confronto ad altre due annate.
Così su due piedi mi verrebbe in mente il terzetto 1995-1996-1999 per restare all'ultimo decennio del secolo scorso.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - La mia annata preferita

Messaggioda gremul » 18 set 2009 15:51

l'oste ha scritto:La mia annata preferita. Non quella migliore per questa o quella zona/vino, abbiamo già la stampa specializzata ad informarci con roboanti annunci quasi ogni anno.
Ma quella che raramente, facendo un tour trasversale tra le zone, mi ha dato delusioni.
Se penso agli anni '80 ho un grande amore per la 1989, ma più recentemente e più vistosamente, pensando anche ai recenti piaceri provati, non ho dubbi a scegliere il 1995.
Penso che pur con tutti i distinguo, ogni terroir abbia ricevuto quell'anno come dono della natura, un segno costante parecchio comune, ovvero la longevità e la finezza. Penso ai tanti bordeaux di globale bontà, alle fini eleganze di langa, alle acidità fresche e conservative nei sangiovese e nei blend toscani, ai minerali e pulitissimi pinot noir della Cote, ai campioni di grande annata in tutto il Rodano, ai pieni e strutturati spagnoli, a quella decina di champagne bevuti, nonchè agli "outsider" italiani, Turriga, Valentini, Montevetrano, Villa Gemma.
Sarebbe divertente organizzare con criterio una "sfida" tra annate, prendendo i meglio riusciti dei vari terroir e metterli in batteria in confronto ad altre due annate.
Così su due piedi mi verrebbe in mente il terzetto 1995-1996-1999 per restare all'ultimo decennio del secolo scorso.


sarebbe molto interessante, sopratutto considerando gli Champagne 95 e 96, grandissime annate, qualcosa di bello ho a casa
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - La mia annata preferita

Messaggioda MCSE » 18 set 2009 15:54

l'oste ha scritto:La mia annata preferita. Non quella migliore per questa o quella zona/vino, abbiamo già la stampa specializzata ad informarci con roboanti annunci quasi ogni anno.
Ma quella che raramente, facendo un tour trasversale tra le zone, mi ha dato delusioni.
Se penso agli anni '80 ho un grande amore per la 1989, ma più recentemente e più vistosamente, pensando anche ai recenti piaceri provati, non ho dubbi a scegliere il 1995.
Penso che pur con tutti i distinguo, ogni terroir abbia ricevuto quell'anno come dono della natura, un segno costante parecchio comune, ovvero la longevità e la finezza. Penso ai tanti bordeaux di globale bontà, alle fini eleganze di langa, alle acidità fresche e conservative nei sangiovese e nei blend toscani, ai minerali e pulitissimi pinot noir della Cote, ai campioni di grande annata in tutto il Rodano, ai pieni e strutturati spagnoli, a quella decina di champagne bevuti, nonchè agli "outsider" italiani, Turriga, Valentini, Montevetrano, Villa Gemma.
Sarebbe divertente organizzare con criterio una "sfida" tra annate, prendendo i meglio riusciti dei vari terroir e metterli in batteria in confronto ad altre due annate.
Così su due piedi mi verrebbe in mente il terzetto 1995-1996-1999 per restare all'ultimo decennio del secolo scorso.

Bella ANdrea ....mi stai mettendo molta curiosità su questa "sfida" su quali saranno i "campioni e sfidanti" e su quali criteri verranno create le "battaglie".....discorso da approfondire :wink:
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 21 set 2009 14:13

Riporto anche qui il resoconto del Vosne Tour da vinogodi, per non correre il rischio che nel tempo il 3ad non resti in memoria della piattaforma. In aggiunta i "voti" da osteria.

Bella panoramica sulla zono più "chic" della Cote de Nuits. Tante bottiglie, poche delusioni, vini da buoni a ottimi con un paio di piaciuti molto.
Aldilà dell'uso dei legni, delle tecniche e del lignaggio tutti i pinot noir hanno avuto un filo aromatico comune, quel sentore vosniano che sta tra le erbe aromatiche (e vagamente psicotrope), sbuffini esotici, frutti rosso scuro e la radice dolce.
Una nota di plauso speciale per il culatello magistralis e gli ottimi formaggi.

Tra i vini, dopo lunga riflessione, ho preferito di un micro quid il RSV 2002 di DRC, più intenso e intrigante al naso di quello di Leroy che sfoggiava invece una bocca più succosa, invertendo in parte la nomea della frase sentita anche ieri (Leroy è naso, DRC è bocca). Comunque fare un distinguo tra due così belle bottiglie è masturbatio formicorum. Davvero vicino ai grandi Rouget, produttore che mi piace sempre, con un naso da massimi livelli, poi la semplicità complessa e disarmante di Engel, alla cieca è come senza stagnola (cool); equilibrato e con evoluzione perfettamente parallela di naso e bocca, ogni volta con bottiglie di questo Domaine è un grande piacere e un rammarico.
Serrata, ricca e piena come poche altre nella giornata la bocca del Cros Parantoux di Meo, peccato un filo duro e monocorde al naso, ma credo ancora indietro come bottiglia.
Beaux Monts di Madame meno eccitante di altre volte, ma aveva competitors di livello e ieri mi è sembrato un po' troppo schiacciato sul frutto, forse l'annata. L'Echezeaux di DRC molto bello, soprattutto olfattivamente, uno dei loro Echezeaux più buoni bevuti, dolcino ma credo sia proprio il cru, mai invadente e stancante, bevibilità altissima.
Solito effetto con i vini di Gros Frere e Soeur: per me è la faccia "pop" di Vosne. E' un produttore di cui compricchio poco, ma che apro furbescamente quando qualche amico con nessuna conoscenza enoica, capita a trovarmi e mi dice "oh, adesso mi fai assaggiare uno di 'sti borgogna che mi hai sfrancicato la testa...". Con i vini di questo produttore l'effetto è assicurato, sono impattanti, piaciottoni, dolci, ma senza essere eccessivamente caricaturali. Peccato che secondo me si leggano poco i cru, ieri le due bottiglie erano abbastanza sovrapponibili, si sentiva molto Gros Frere et Soeur, meno Richebourg e Grands-Echezeaux.
Grandissima figura di Soldera, tra i top del lotto, ringrazio molto Marco dato che l'ho richiesto esplicitamente come ringer; ieri l'ho azzardatamente definito il più buon borgogna d'Italia, ma nonostante le ovvie diversità di terroir e vitigno, come finezze aromatiche e acidità non sono lontanissimi.
Peccato per il RSV 1974 di DRC, ancora vivo in bocca, evoluto e decadente nei profumi, terroso ma senza nobiltà di funghi o altro. Poteva essere la bottiglia memorabile che purtroppo questa volta è mancata, al contrario delle altre occasioni in bue house.
Una nota di stupore personale negativo per quel bianchetto iniziale, il Silex, capisco la passione per chi ama delicatezze estreme, ma togli togli, poi resta pochino nella bottiglia che mi dicono costare come due Trebbiano di Valentini. Non ho dubbi su cosa comprerei, ma a me il sauvignon blanc proprio non fa impazzire.

Dom Perignon Oenoteque '95 piaciutino

Silex '07 - Dagueneau piaciuto pochino

Au Beaux Monts '01 - Grivot - piaciuto poco
Echezeaux '01 - Jayer Gilles - piaciuto
Le Chaumes '99 - Meo Camuzet - piaciutello
Echezaux '02 - Engel - piaciuto un bel po'
Echezeaux '02 - Dujac - piaciuto poco
Grand Echezeaux '02 - Gros Frere - piacione
Echezeaux '01 - Domaine Romanée Conti - piaciuto un bel po'
Richebourg '01 - Gros Frere - piaciuto abbastanza
Richebourg '99 - A.F. Gros - NC
Cros Parantoux '04 - Meo Camuzet - piaciuto proprio
Cros Parantoux '04 - Emmanuel Rouget - piaciuto molto
Les Beaux Monts '00 - Leroy - piaciuto proprio
Romanée St. Vivant '02 - Domaine Romanée Conti - piaciuto moltissimo
Romanée St. Vivant '00 - Leroy - piaciuto molto
Romanée St. Vivant '74 - Domaine Romanée Conti - NC
Brunello di Montalcino Riserva '01 - Soldera - piaciuto molto
Non importa chi sarà l'ultimo a spegnere la luce. E' già buio.


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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.46 - Bevuta estiva nel bosco

Messaggioda l'oste » 22 set 2009 02:20

Brindando al tempo che passa, mah, per consolarsi si prova a cercare piacere con le gioie della vita e qualche amico (uno che prende un aereo per stare in compagnia), quindi stappare la bottiglia delle grandi occasioni, per farsi un regalo; è uno dei pregi di questa terribile passione. Con bruschetta di pomodorini e calamaretti, cosciotto d'agnello al forno con patata cotte sullo sgocciolìo del grasso ovino, formaggio molle di capra e pecorino sardo stagionato due anni, in sequenza, dopo un pigato Cygnus credo 2008 (bevuto distrattamente dato che cucinavo):

Giulio Ferrari 1992 - Lunelli bottiglia trovata un mese fa, in uno scaffale polveroso di un salumiere, presa con timore ma ad un bel prezzo. Inizia pirotecnico, bello, scintillando i profumi di fiori secchi, frutta esotica poi come facendosi serio, escono note minerali. In bocca tornano sentori quasi "metallici" ma in una sciarpa morbida, avvolgente, solo non lunghissimo di persistenza e manca anche un pelo di grinta in bocca dove è morbido ma più lento che nervoso. Piaciuto proprio.

Pesquera Reserva 1997 - Bodegas Fernandez parte con una nota tostata insieme ad una amarena fresca, poi una spolverata di cacao, ma meno persistente del solito, complice l'annata la '97 che in Spagna proprio grande non è stata, anzi. Riassaggiato pochi minuti fa, il naso era un po' in cedimento, fisso sul frutto scuro. In bocca è stato più piacevole, succoso, piuttosto bordolese, dato l'apporto di qualcosina di migliorativo. Bella e pulita la permanenza sul palato, dolce ma con una acidità ben pronunciata. Piaciutello.

[Chateau Haut Brion 2000 - Pessac Leognan Grande, maledettamente grande, Vino. Una scia stroboscopica di profumi eleganti, mai marcati, tanto puliti e ordinati da sembrare solidi. Una perentorietà di lignaggio che si afferma con dolcezza, senza aggredire, fine in ogni momento.
Può un vino essere consapevole della propria grandezza? Apri una bottiglia pensando di bere un gran vino e invece va in scena una pièce musicale, ecco HB è un vino musicale, è geniale, è Coltrane in bottiglia. In bocca fa venire voglia di chiudere gli occhi, per gustarlo in privato. Vino sontuoso in modo netto, senza barare, diretto ma con un genere di classe che insegnano in pochi angoli della terra. Sono ancora rapito con un misero avanzino con leggero fondo a salutare. Piaciuto assoluto.
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Buonissimo compleanno

Messaggioda gremul » 22 set 2009 11:39

Tanti cari auguri anche qui "in chiaro" caro Andrea e vivi complimenti per HB 2000!!!
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Re: CRONACHE D'OSTERIA pag.47 - Buonissimo compleanno

Messaggioda diego » 22 set 2009 14:04

gremul ha scritto:Tanti cari auguri anche qui "in chiaro" caro Andrea e vivi complimenti per HB 2000!!!


Auguri Andrea, credo in ritardo...
Esiste una finestra specifica per esprimere compiutamente il carattere del territorio: sopra una certa resa per ettaro tale carattere si spegne, ma lo stesso accade anche sotto una certa resa per ettaro.
(Lalou Bize Leroy)

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