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- Castello di Neive: veniamo accolti in azienda da una dipendente e poi interloquirà con noi anche l'enologo dell'azienda. Ci vengono fornite alcune preziose informazioni su zone, vigneti e metodologie di produzione del vino. Purtroppo ci viene stappato solo il barbaresco 2006, per carità un prodotto molto buono, ma che non ha e probabilmente non può avere quella complessità che compoete alle riserve e delle quali ci interessava la 2004. Abbiamo comunque comprato qualche bottiglia e magari tra poco una ce la stappiamo.
- Mauro Sebaste: grandissima accoglienza e grandissimi vini, davvero oltre le più rosee aspettative. questo è un produttore che davvero coniuga alla perfezione modernità e tradizione, cioè utilizza botti grandi e macerazioni medio lunghe, ma supportato dalla milgior tecnologia, trovando quindi un perfetto equilibrio tra tipicità e pulizia estrema. Ottimo il Brunate, ancora meglio il Prapò. Davvero complimenti.
- Luigi Oddero: separatosi dalla Oddero F.lli nel 2006, è assolutamente da andare a trovare, anche per i prezzi davvero convenienti. Abbiamo assaggiato alcuni buoni vini entry level barbaresco e tre barolo (base, Rocche Rivera e Vigna Rionda 2004). Da notare che i vini sono stati realizzati ed hanno iniziato la vinificazione quando la cantina era una sola, quindi ancora manca la possibilità di capire quale sarà la strada di questa nuova realtà. Di certo il base è un signor Q/P, del Rocche Rivera mi sono quasi innamorato ed il Rionda, pur se con la presenza di un lieve sentore di legno, sembra proprio un cavallo di razza, di di certo finora il 2004 che sembra poter meglio affronatere il tempo (il crù direi che aiuta parecchio in questo senso). Da segnalare la presenza anche di bottiglie di VR 1999 e 2001 direi ad ottimi prezzi.
- Sobrero: storica cantina di Castiglione nella quale ci riceve un giovane e preparatissimo membro della famiglia del quale ora non ricordo il nome (forse manichi lo sa) che molto gentilmente ci guiderà nella degustazione dei vini e ci spigherà parecchie cose tecniche. Molto buoni tutti i vini base, dolcetto e barbera Villero in primisi. Notevoli anche i barolo, in particolare mi sembra il Pernanno 2004, ma per i nomi, non avendo voglia di andare a vedere le bottiglie riposte in cantina meglio aspettare che si svegli manichi. Bell'esperienza anche questa, purtroppo non c'è stato modo di convincerlo a venderci un 1982, ma di certo ritenteremo.
- Brezza: cantina decisamente più conosciuta e che ancora una volta regala una bellissima accoglienza. Stavolta ci ha accolti la sorella (il nome stranamente non lo ricordo

) e ci è stata fatta assaggiare quasi tutta la linea prodotta (ciò che non è stato aperto è perchè abbiamo rinunciato noi). Sarà che a me i barolo 2004 piaccionoparecchio, ma sono rimasto colpito molto favorevolmente. Bene Sarmassa e molto bene Bricco direi, ma dovrò riassaggaire con calma. Di livello inferiore, seppur piacevole, mi è parso il Castellero 2001. Non assaggiato Cannubi, ma ce ne è stato dato un campine omaggio.
- Franco Conterno - Cascina Sciulun: un Conterno ci tenevamo a farlo e quindi è stata selezionata questa cantina di Monforte. Ancora dei bei vini, davvero ottima la barbera 2006 (esaurita), ma molto buono mi è parso anche il dolcetto. Molto diversi tra loro i due barolo 2004, più immediato, di minor struttura e dalla bevilità incredibile il Vigna Pugnane, molto più potente e completo, con un lievissimo sentore di legno il Bussia Munie, certamente bisognoso di molto tempo, ma che promette parecchio bene.
- Schiavenza: almeno uno dei tre grandi di Langa lo dovevamo pur fare e certamente le attese non sono state deluse. La mia prefernza va al Prapò di stretta misura sul Ceretta, di grande impatto, ma di minor complessità e bevibilità il Broglio. Esco molto soddisfatto anche per aver avuto due bottiglie autografate da Luciano Pira, anche se molto probabilmente mi ha preso per matto.