Messaggioda gremul » 07 ott 2008 11:36
Interessante giornata ieri all’ex palazzo del ghiaccio di Milano nonostante la pessima organizzazione: pezzi di pane con il contagocce, ma a questo ormai siamo abituati, buttafuori rissaioli modello discoteca di quart’ordine, file lunghissime per l’accredito dopo che era già stato mandato il fax giorni prima e, dulcis in fundo, come bicchiere la peggiore delle flutes, quella da baretto di periferia, ma si può?. Inutile dire che tutti, espositori e bevitori, erano assolutamente inorriditi della cosa…
A parte questo location molto bella e una sessantina di produttori con 3 vini a testa. Piacevoli saluti a qualche forumista qua e la con una Valentina e uno Schigi in gran spolvero.
Vado subito senza indugi ai due Champagne della giornata:
Charles Heidsieck Blanc des Millenaires 1995 e Henriot Cuvée des Enchanteleurs 1995. Benissimo ha fatto la guida 2009 della RVF a valutarli rispettivamente 19,5 e 19 ventesimi. Grandi vini senza se e senza ma, più su note di pasticceria finissima Heidsieck, più su sentori speziati e quasi terrosi Henriot. Grandissima complessità per entrambi. Molto buoni anche i base di queste due Maison con una pietra focaia sorprendente e nettissima sul Brut Reserve di Heidsieck.
Subito dietro bella conferma per Jacquesson che presentava la sua affidabilissima Cuvée base (in questo caso la 732, maggior parte annata 2004), l’Avize Grand Cru 2000 e uno splendido, per finezza e territorialità, Rosè 1997 dal colore pallidissimo. Non è certo uno stile per tutti, stilizzato e acidissimo, agli antipodi rispetto a Heidsieck e Henriot, ma a me fa ugualmente impazzire.
Belle conferme da Paul Bara, uno dei migliori base della giornata e un ottimo Special Club 04 su note di anice e grande cremosità in bocca, Pierre Gimonnet con due vini splendidi per mineralità, finezza e precisione, com’è nel suo stile, il Cuis BdB e il Fleuron 2002, Champagne purissimi, non hanno la materia di Jacquesson ma la definizione si, gran produttore questo. Sulla stessa falsariga il sempre ottimo Agrapart con un elegantissimo Mineral 2002 e un pulito Les 7 Crus, anche qui terroir e stop, zero fronzoli. Su sensazioni più citrine e agrumate gli ottimi prodotti di Henri Goutorbe con uno special club 2000 già godibilissimo grazie all’annata più pronta. Tornando su registri più classici, della cremosità e pasticceria fine, l’ottimo millesimato 1999 di Joseph Perrier e l’opulento e complesso Cuvée Orpale Grand Cru 1996 di De Saint Gall, nota cooperativa di Champagne.
Gradevole e ben fatto il 2002 di Deutz e interessante, su sensazioni di ananas e frutti tropicali, il 2002 di Guy Charlemagne. Bello anche il 2002 di Legras & Haas. Solite conferme da Leclerc Briant, che già ben conosciamo tutti, e dal perfetto Maurice Vesselle con un base e un 2000 in forma splendida, grande rigore stilistico anche in questo caso. Citrino e dalla beva coinvolgente il gradevolissimo Special Club 99 di Champion Roland. Da seguire anche Paul Gobillard con un 96 in stile lievemente ossidativo con un fungo porcino in primo piano. Anice e bella complessità per il 1996 di Bruno Paillard. Sui generis com’è un pò nel suo stile Françoise Bedel con la mia preferenza per l’Entre Ciel et Terre, di classe cristallina; più giocati su sensazioni quasi terziarie il Comme Autrefois e il Robert Winer 1996
Da risentire i prodotti di Vilmart, un po’ troppo su note scure per i miei gusti, sia il Grand Reserve Premier Cru, molto torrefatto, sia il Grand Cellier d’Or 1991 nel quale forse l’anzianità gli dà troppa cupezza.
Sospendo il giudizio al momento su Salon 1997, la materia in bocca si sente ma ora è veramente ingiudicabile. Secondo me in tono minore comunque senz’altro, e non di poco, rispetto al 96, ma questo era ampiamente prevedibile.
Grande delusione per Perrier Jouet, prezzi assolutamente fuori dal mondo e dosaggi allucinanti, da panettone, non ci siamo proprio. Così così Henri Abelè con un 2000BdB un po’ strano e squilibrato, Nicolas Feuillatte con una Cuvée 225 1999 su sentori di spezie da legno piuttosto evidenti e Mailly Grand Cru con l’Intemporelle 2004 un po’ troppo dosato per i miei gusti e un base troppo sul frutto. Delusione anche per Mandois con il base che sembrava, giuro, un prosecco e Pol Roger con prodotti abbastanza anonimi, si salva il millesimato 1999 ma è estremamente semplice. Altra delusione per Pommery con una cuvée Louise 1998 dal naso sporco in maniera imbarazzante (bevuto da due bottiglie diverse), chi l’ha servito diceva che quelli sono proprio i suoi sentori tipici, mah…Poco di significativo anche da Delamotte con un 1999 piuttosto anonimo e Drappier con prodotti che non rispecchiano i miei gusti attualmente, la Grande Sendree 2002 è su un’opulenza scura, un po’ dolce in bocca, non è il mio genere.
In conclusione devo dire che è stata una giornata, nonostante qualche problema tecnico, molto interessante e che sostanzialmente ha confermato quelli che sono le note positive da parte dei “piccoli” produttori a me cari con anche in più le belle conferme dalle maison quali Charles Heidsieck (per me una novità) e Henriot, veramente sottoconosciute, almeno qui in Italia, rispetto al valore dei loro prodotti.
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