zampaflex ha scritto:bobbisolo ha scritto:bobbisolo ha scritto:zampaflex ha scritto:bobbisolo ha scritto:Raccontano balle e cambiano versione, senza mai fare ammenda... proprio come in una dittatura.
Visto che citi un filosofo, ti faccio una domanda da filosofo: preferisci vivere in una democrazia o sotto una dittatura?
preferisco il condizionatore acceso d'estate
Scherzi a parte, se guardiamo agli esempi noti che conosciamo bene (Iraq 2003, i dossier di Cambridge Analytica, le rivelazioni di Edward Snowden, la gestione mediatica della pandemia, persino la narrazione intorno al passaggio all’euro), troviamo esempi di manipolazione della narrazione anche nelle democrazie...
il vero problema non è scegliere tra democrazia e dittatura, ma capire fin dove, anche in occidente, la comunicazione politica e la spettacolarizzazione dei media si traformano in strumenti di controllo sociale.
Giusto che ci "armiamo" di consapevolezza nei confronti della propaganda russa e dei regimi autoritari, ma penso dovremmo allenarci SEMPRE a riconoscere le stesse tecniche di manipolazione ogni volta che le incontriamo, a prescindere dalla bandiera.
OGNI propaganda politica è una forma di manipolazione.
La differenza tra governo e regime è quando ci sono spazi e mezzi per la critica avversa per ribattere a tali affermazioni, oppure no.
Concordo in pieno: tutta la propaganda mira a modellare opinioni.
Il punto non è solo “chi racconta le storie”, ma chi ha il diritto e lo spazio per smontarle o contestarle.
Nelle democrazie, sebbene i media possano essere asserviti a interessi economici o partitici, esistono regole, tribunali, giornalisti indipendenti e piattaforme social in cui il dissenso, per quanto ostacolato, può esprimersi pubblicamente...
nei regimi autoritari, invece, il monopolio dell’informazione è affidato allo stato o a pochi privilegiati, e ogni voce critica viene censurata o perseguitata.
Dobbiamo difendere e ampliare quegli spazi di critica: non basta denunciare la disinformazione... dobbiamo anche praticare e rivendicare la libertà di replica, l’accesso trasparente ai fatti e il pluralismo delle fonti, a maggior ragione perchè ci troviamo in una democrazia... costa fatica e tempo. E bisogna farlo ovunque si annidi la manipolazione, sia sotto forma di propaganda straniera, sia nelle narrazioni confezionate “in casa nostra”