Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

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piergi
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda piergi » 12 gen 2025 11:52

vinogodi ha scritto:- Franciacorta "Orfano" Brut Nature Terre Rosse 2014 Riserva Corte Fusia ( finalmenten un Franciacorta bevibile :lol: ) :D :D :D :)
ne molto bello ...

Per me azienda top della zona, bevuto da poco un saten 014 veramente finissimo e gustoso
Strane luci di pioggia...splende il sole,fa' bel tempo...nell'era democratica.

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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda piergi » 12 gen 2025 12:30

Taurasi poliphemo 2008- LUIGI TECCE
al naso la pungenza volatile si avverte abbastanza, anche dopo una decisa aerazione, quindi si susseguono note di china, rabarbaro, rosmarino. Il tutto da l'idea di tanta materia scalpitante. E la bocca non tradisce le attese, tanta frutta rossa sotto spirito, arancia sanguinella, ancora china e tocchi balsamici, il tutto in un quadro di estrema dinamicità. Il tannino colpisce ancora duro le gengive lasciandoti una sensazione di freschezza e gioventù del vino quasi irreale. Persistenza lunghissima e di aerea freschezza.
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda l'oste » 12 gen 2025 12:36

Ieri con una torta di pasta fillo con camembert e zucca ed un semplice ramen fatto in casa (brodo di verdure, lonza a striscioline arrostita, soja, cipollotti, zenzero, alghe, uovo, noodles ecc).
In tre beventi era l'occasione per fare ordine in cantina stappando qualcosa pre 2000 incrociando le dita ma due bottiglie su tre in forma (Montiano 1997 defunto, scollinato)

Montsclapade 1999 Dorigo, dimostra almeno cinque anni di meno già dal colore, ancora con profumo di ribes, mirtillo, speziato tendente al curry (!), in bocca tannino carezzevole, percezione di rotondità, frutto scuro e persistenza media. Piaciuto

Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda arnaldo » 13 gen 2025 11:45

vinogodi ha scritto:...bella bevuta
- Tinto Valbuena 1991 Vega Sicilia :D :D :D :D :) ++
...


Questa una vera bomba. second vin ?? Si vabbe'. Risentito il giorno dopo, è rimasto li', perfetto, senza evoluzioni verso ossidazioni...macche'. Lo paragono alle grandi Valpo di Romano anni 80...quando i suoi vini erano da lacrime pure
follow my tasting notes and pics on http://instagram.com/ARNALDO2262/
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda ferrari federico » 13 gen 2025 13:44

Negli anni ‘90, quando vivevo a Sondrio e bazzicavo il mondo del vino molto più di oggi, tra i tanti incontri interessanti avevo conosciuto questo Marcel Zanolari, svizzero poschiavino che proprio allora iniziava con la sua casa vinicola La Torre un percorso per l’epoca assolutamente inedito di sperimentazioni con vitigni internazionali (ricordo che aveva cominciato con Merlot e Syrah) in terra di nebbiolo come sono i terrazzamenti valtellinesi e quei pochi restati all’inizio della Val Poschiavo, già in territorio elvetico).
Recentemente ho letto in qualche vecchio messaggio del forum note positive su questo Pinot Nero Alpi retiche Igt che Zanolari produce in Italia (ma imbottigliato in Svizzera) in biodinamica e mi sono incuriosito, per cui mi sono fatto spedire questo 2017.
Colore e profumo parlano chiaramente di una fase terziaria già iniziata: granato chiaro con luci mattone, un po’ diluito non solo all’unghia; il bouquet, che a bottiglia appena aperta faceva meglio sperare, con una intensa “botta” di frutto (ribes rosso e fragoline di bosco), con pochi minuti nel bicchiere ha virato decisamente sul sottobosco, sulla limatura di ferro e su una nota esotica a sfondo amaro che ricorda il patchuly (ma il frutto è svanito del tutto…). Areando il vino con movimenti di bicchiere esce fuori la prugna secca californiana ma si accentua purtroppo anche la sensazione amara.
La beva richiama, fortunatamente in modo più sommesso rispetto all’olfatto, la punta amara. Corpo e grado alcolico esili, persistenza media.
Il vino appare quasi alla fine del suo percorso e, dati i tannini quasi inesistenti, si sostiene - forse ancora per non più di uno o due anni - con una discreta acidità. Non so se la bottiglia fosse stata ben conservata, certo il Pinot è difficile…
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda vinogodi » 13 gen 2025 13:45

l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
...uno dei più grandi Sirah mai prodotti in Italia... 8)
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda zampaflex » 13 gen 2025 19:20

ferrari federico ha scritto:Negli anni ‘90, quando vivevo a Sondrio e bazzicavo il mondo del vino molto più di oggi, tra i tanti incontri interessanti avevo conosciuto questo Marcel Zanolari, svizzero poschiavino che proprio allora iniziava con la sua casa vinicola La Torre un percorso per l’epoca assolutamente inedito di sperimentazioni con vitigni internazionali (ricordo che aveva cominciato con Merlot e Syrah) in terra di nebbiolo come sono i terrazzamenti valtellinesi e quei pochi restati all’inizio della Val Poschiavo, già in territorio elvetico).
Recentemente ho letto in qualche vecchio messaggio del forum note positive su questo Pinot Nero Alpi retiche Igt che Zanolari produce in Italia (ma imbottigliato in Svizzera) in biodinamica e mi sono incuriosito, per cui mi sono fatto spedire questo 2017.
Colore e profumo parlano chiaramente di una fase terziaria già iniziata: granato chiaro con luci mattone, un po’ diluito non solo all’unghia; il bouquet, che a bottiglia appena aperta faceva meglio sperare, con una intensa “botta” di frutto (ribes rosso e fragoline di bosco), con pochi minuti nel bicchiere ha virato decisamente sul sottobosco, sulla limatura di ferro e su una nota esotica a sfondo amaro che ricorda il patchuly (ma il frutto è svanito del tutto…). Areando il vino con movimenti di bicchiere esce fuori la prugna secca californiana ma si accentua purtroppo anche la sensazione amara.
La beva richiama, fortunatamente in modo più sommesso rispetto all’olfatto, la punta amara. Corpo e grado alcolico esili, persistenza media.
Il vino appare quasi alla fine del suo percorso e, dati i tannini quasi inesistenti, si sostiene - forse ancora per non più di uno o due anni - con una discreta acidità. Non so se la bottiglia fosse stata ben conservata, certo il Pinot è difficile…


Ne ho bevute diverse, di annate (06/08/09/13/15/16), e hanno sempre, quasi tutte, retto il tempo passato, qualche anno. Però la conservazione deve essere buona; il mio sospetto è che sia un prodotto delicato e facilmente vittima di sbalzi e maltrattamenti.
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda l'oste » 13 gen 2025 22:02

vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
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Non dirlo ad alta voce che finché non arriverà il Parker di turno a mollare un 100/100, i vini di Isole e Olena si possono ancora comprare a cassetta da sei senza svenarsi, sono buoni da giovani (al netto dell'uso e dell'assorbimento del legno) e durano parecchio. Questo Syrah alla cieca dimostrerebbe una decade in meno. Ho memoria anche di più annate bevute con soddisfazione notevole del Cabernet e dei Chianti. Paolo De Marchi secondo me è stato uno dei principali "modernizzatori" del Chianti Classico dopo Sergio Manetti.
Curioso che questa azienda qui nel forum non se la fili quasi nessuno. Il Cepparello poi secondo me è un'interpretazione moderna ma tipica della zona di Barberino Val d'Elsa che tendenzialmente offre vini freschi con accenni minerali, frutto leggero, fragoline di bosco, sentori di viola e quasi mai di grande struttura, anche se i cambiamenti climatici li hanno un pelino "ingrassati".
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda Ludi » 14 gen 2025 09:31

l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
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Curioso che questa azienda qui nel forum non se la fili quasi nessuno. Il Cepparello poi secondo me è un'interpretazione moderna ma tipica della zona di Barberino Val d'Elsa che tendenzialmente offre vini freschi con accenni minerali, frutto leggero, fragoline di bosco, sentori di viola e quasi mai di grande struttura, anche se i cambiamenti climatici li hanno un pelino "ingrassati".


da amante del Rodano concordo: il Syrah Collezione De Marchi rappresenta quanto di meglio l'Italia possa ottenere da questo vitigno.
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda zampaflex » 14 gen 2025 13:34

Ludi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
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Non dirlo ad alta voce che finché non arriverà il Parker di turno a mollare un 100/100, i vini di Isole e Olena si possono ancora comprare a cassetta da sei senza svenarsi, sono buoni da giovani (al netto dell'uso e dell'assorbimento del legno) e durano parecchio. Questo Syrah alla cieca dimostrerebbe una decade in meno. Ho memoria anche di più annate bevute con soddisfazione notevole del Cabernet e dei Chianti. Paolo De Marchi secondo me è stato uno dei principali "modernizzatori" del Chianti Classico dopo Sergio Manetti.
Curioso che questa azienda qui nel forum non se la fili quasi nessuno. Il Cepparello poi secondo me è un'interpretazione moderna ma tipica della zona di Barberino Val d'Elsa che tendenzialmente offre vini freschi con accenni minerali, frutto leggero, fragoline di bosco, sentori di viola e quasi mai di grande struttura, anche se i cambiamenti climatici li hanno un pelino "ingrassati".


da amante del Rodano concordo: il Syrah Collezione De Marchi rappresenta quanto di meglio l'Italia possa ottenere da questo vitigno.


Chiedo a tutti e tre: questa considerazione vale anche per le annate recenti?
Ci sono dei tempi minimi da attendere per poterlo bere con soddisfazione?
Io di loro bottiglie vecchie ne avrò bevute un paio, anni fa, e con conservazioni non garantite, perciò il mio vissuto potrebbe essere inesatto.
Però i due vini di Amerighi nella 2020, sia base che Apice, sono stati veramente di alto livello. Solo la 2020, il resto è molto toscano.
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda Nexus1990 » 14 gen 2025 14:47

zampaflex ha scritto:Solo la 2020, il resto è molto toscano.

https://youtu.be/y1OkCqKT-Cg?si=i20ug-oeZEhUq2FG
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda Ludi » 14 gen 2025 15:41

zampaflex ha scritto:
Chiedo a tutti e tre: questa considerazione vale anche per le annate recenti?
Ci sono dei tempi minimi da attendere per poterlo bere con soddisfazione?
Io di loro bottiglie vecchie ne avrò bevute un paio, anni fa, e con conservazioni non garantite, perciò il mio vissuto potrebbe essere inesatto.
Però i due vini di Amerighi nella 2020, sia base che Apice, sono stati veramente di alto livello. Solo la 2020, il resto è molto toscano.


anche io non ho assaggi di annate recenti, quindi non saprei dirti.
Amerighi lo trovo discontinuo, almeno nella mia esperienza: alcune bottiglie eccellenti, altre banali.
gmi1
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda gmi1 » 14 gen 2025 16:39

Ziliovino ha scritto:Immagine

Immagine
Faro 2015 - Palari. E' come bere un nebbiolo anni 90, tutto sottobosco, cortecce, balsami ed incensi. Bisognoso di aria per aprirsi, dopo un oretta arriva anche qualche nota più fruttata. indubbiamente di fascino. Abbinamento: nebbia, il freddo di gennaio, una singolare polenta viola e formaggi a volontà...

un paio di mesi fa ho bevuto una bottiglia di 2009, ritrovo praticamente tutto quello che dici, in particolar modo la finezza di un grande nebbiolo, austero ma con qualche concessione, piacevolissima, al suo essere vino del sud, di grande classe....
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda littlewood » 15 gen 2025 18:24

zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
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Chiedo a tutti e tre: questa considerazione vale anche per le annate recenti?
Ci sono dei tempi minimi da attendere per poterlo bere con soddisfazione?
Io di loro bottiglie vecchie ne avrò bevute un paio, anni fa, e con conservazioni non garantite, perciò il mio vissuto potrebbe essere inesatto.
Però i due vini di Amerighi nella 2020, sia base che Apice, sono stati veramente di alto livello. Solo la 2020, il resto è molto toscano.

Cioe'.. il 99 di de marchi e' stata la piu' grande versione mai prodotta di quel vino...mai piu' superata ne tanto neno eguagliata
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda supersonic76 » 16 gen 2025 12:38

L’attuale Collezione Privata li vale gli 80 euri?
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda littlewood » 16 gen 2025 15:38

supersonic76 ha scritto:L’attuale Collezione Privata li vale gli 80 euri?

No
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda kubik » 16 gen 2025 16:32

zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:
l'oste ha scritto:Syrah 1999 Collezione De Marchi colore scuro come i profumi, c'è ancora frutto leggermente "sciroppato" poi un mulinello notevole di pepe e spezie. Il palato è subito scosso da un'acidità serpigna, tannino "gessato", ritorna il pepe e un finale medio lungo. Abbinamento al ramen perfetto. Piaciuto proprio
...uno dei più grandi Sirah mai prodotti in Italia... 8)

Non dirlo ad alta voce che finché non arriverà il Parker di turno a mollare un 100/100, i vini di Isole e Olena si possono ancora comprare a cassetta da sei senza svenarsi, sono buoni da giovani (al netto dell'uso e dell'assorbimento del legno) e durano parecchio. Questo Syrah alla cieca dimostrerebbe una decade in meno. Ho memoria anche di più annate bevute con soddisfazione notevole del Cabernet e dei Chianti. Paolo De Marchi secondo me è stato uno dei principali "modernizzatori" del Chianti Classico dopo Sergio Manetti.
Curioso che questa azienda qui nel forum non se la fili quasi nessuno. Il Cepparello poi secondo me è un'interpretazione moderna ma tipica della zona di Barberino Val d'Elsa che tendenzialmente offre vini freschi con accenni minerali, frutto leggero, fragoline di bosco, sentori di viola e quasi mai di grande struttura, anche se i cambiamenti climatici li hanno un pelino "ingrassati".


da amante del Rodano concordo: il Syrah Collezione De Marchi rappresenta quanto di meglio l'Italia possa ottenere da questo vitigno.


Chiedo a tutti e tre: questa considerazione vale anche per le annate recenti?
Ci sono dei tempi minimi da attendere per poterlo bere con soddisfazione?
Io di loro bottiglie vecchie ne avrò bevute un paio, anni fa, e con conservazioni non garantite, perciò il mio vissuto potrebbe essere inesatto.
Però i due vini di Amerighi nella 2020, sia base che Apice, sono stati veramente di alto livello. Solo la 2020, il resto è molto toscano.

Per quanto vale, bevuta solo la 2003 poco tempo fa senza nessuna aspettativa, anzi, siamo rimasti meravigliati dalla bontà e integrità di questo syrah, chapeau.
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda vinogodi » 16 gen 2025 17:36

...divertente e originale bevuta ieri sera al Marconi 7 di Boretto , con bella compagnia . Tema : un random del sud Italia...
Premetto : tutti quasi esaltati dal valore medio dei vini , assolutamente sopra le aspettative e , nei casi dei bianchi, quasi impressionati e , soprattutto favorevolmente colpiti . Rossi davvero di grande impatto sensoriale , potenti , veri Bue Wines...
Aperitivo :
confronto fra
- Salento Metodo Classico Bianco d'Alessano e Fiano Minutolo Masseria Jorche millesimato 2013 ( 10 anni sui lieviti) :D :D :D :)
- Salento Bianco d'Alessano e Fiano Minutolo Masseria Jorche 2019 :D :D :D ++

Bianchi : sorprendenti
- Calabria Appianum Bianco 2021 ( Montonico , Greco Bianco ecc) Spiriti Ebbri :D :D :D :) ++
- Etna Bianco 2017 Giovanni Rosso :D :D :D :) +++
- Greco di Tufo Vigna Cicogna Benito Ferrara 2016 :D :D :D :D

Rossi :
- Calabria Appianum Rosso 2018 Spiriti Ebbri :D :D :D :) +
- Isola dei Nuraghi Su Nighete Venas 2016 :D :D :D
- Jo Gianfranco Fino 2018 :D :D :D :D
- Sicilia Suber Daino 2010 :D :D :D :D
- AdMira 2013 Primitivo Nicola Ferri :D :D :D :D
- Terra di Lavoro Galardi 2003 :D :D :D :D + ( fino a 10 anni fa non mi piaceva, oggi monumentale)
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda l'oste » 16 gen 2025 18:31

kubik ha scritto:
zampaflex ha scritto:
Ludi ha scritto:
l'oste ha scritto:
vinogodi ha scritto:...uno dei più grandi Sirah mai prodotti in Italia... 8)

Non dirlo ad alta voce che finché non arriverà il Parker di turno a mollare un 100/100, i vini di Isole e Olena si possono ancora comprare a cassetta da sei senza svenarsi, sono buoni da giovani (al netto dell'uso e dell'assorbimento del legno) e durano parecchio. Questo Syrah alla cieca dimostrerebbe una decade in meno. Ho memoria anche di più annate bevute con soddisfazione notevole del Cabernet e dei Chianti. Paolo De Marchi secondo me è stato uno dei principali "modernizzatori" del Chianti Classico dopo Sergio Manetti.
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da amante del Rodano concordo: il Syrah Collezione De Marchi rappresenta quanto di meglio l'Italia possa ottenere da questo vitigno.


Chiedo a tutti e tre: questa considerazione vale anche per le annate recenti?
Ci sono dei tempi minimi da attendere per poterlo bere con soddisfazione?
Io di loro bottiglie vecchie ne avrò bevute un paio, anni fa, e con conservazioni non garantite, perciò il mio vissuto potrebbe essere inesatto.
Però i due vini di Amerighi nella 2020, sia base che Apice, sono stati veramente di alto livello. Solo la 2020, il resto è molto toscano.

Per quanto vale, bevuta solo la 2003 poco tempo fa senza nessuna aspettativa, anzi, siamo rimasti meravigliati dalla bontà e integrità di questo syrah, chapeau.

Non sono un patito di Syrah ma di De Marchi anche la 2016 bevuta durante il periodo Covid era giovanissima (per affinamento e irruenza) ma con stratificazione aromatica e pulizia notevoli.

Qualcuno ha chiesto se i Collezione De Marchi valgono gli 80€ ma a parte che si trovano anche a meno, secondo me il valore di un vino non dipende dal prezzo.
Il Masseto vale 800€?
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda supersonic76 » 17 gen 2025 10:19

l'oste ha scritto: secondo me il valore di un vino non dipende dal prezzo.
Il Masseto vale 800€?


Ma che cazzo c’entra? :lol:
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda ferrari federico » 17 gen 2025 15:43

Buono è buono… resta il dubbio del perché il produttore abbia voluto declassare questo Alpi retiche Igt Nebbiolo Clandestino 2020 a Igt, appunto, se poteva proporlo come Valtellina Superiore (da zone Valgella e Inferno) come recita la sua scheda di presentazione.
È vero che il 2020 in Valtellina non è stata una annata al top come la precedente, ad esempio, ma non si capisce - vista la indubbia qualità del prodotto - il perché di questa scelta. A meno che questo non implichi un “aiutino” - consentito dalla legge - di materie prime alloctone…
Comunque il vino è, come scritto sopra, buono, fine, soddisfacente, pronto da bere.
Colore rubino di media intensità con nuances granata, come da manuale del nebbiolo. Profumi intensi e sfaccettati che vanno dal fruttato maturo (piccoli frutti rossi, pesca) alle erbe aromatiche (dragoncello, mentuccia), con note di cuoio e tabacco.
Completamente risolto il tannino e perfettamente equilibrato con una acidità rinfrescante. Medio corpo e beva molto facile.
90/100 per me.
Il produttore è Società Agricola Pozzolo, un nome che sinceramente non conoscevo. Qualcuno mi sa dire qualcosa di più su questo produttore o sulla genesi di questo Igt?
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda maxer » 17 gen 2025 19:32

ferrari federico ha scritto:Alpi Retiche Igt Nebbiolo Clandestino 2020

Il produttore è Società Agricola Pozzolo, un nome che sinceramente non conoscevo. Qualcuno mi sa dire qualcosa di più su questo produttore ?

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che sia l' amichetto del sottosegretario Delmastro, quel Pozzolo, deputato di Fratelli d' Italia, che a Capodanno '23 sparò (clandestinamente ...) con il suo pistolino ferendo un partecipante alla festa ? :mrgreen: 8) :mrgreen:
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ferrari federico
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda ferrari federico » 17 gen 2025 20:42

maxer ha scritto:
ferrari federico ha scritto:Alpi Retiche Igt Nebbiolo Clandestino 2020

Il produttore è Società Agricola Pozzolo, un nome che sinceramente non conoscevo. Qualcuno mi sa dire qualcosa di più su questo produttore ?

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che sia l' amichetto del sottosegretario Delmastro, quel Pozzolo, deputato di Fratelli d' Italia, che a Capodanno '23 sparò (clandestinamente ...) con il suo pistolino ferendo un partecipante alla festa ? :mrgreen: 8) :mrgreen:
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Spero di no! Quello credo sia di Vercelli…
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MrLuDac
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda MrLuDac » 18 gen 2025 18:29

Qualche appunto sparso delle bevute di inizio 2025:

Verduno Pelaverga 2023 - Burlotto.
Vino che ha sorpreso molti dei miei commensali, che non conoscevano la tipologia, con equanime divisione in entusiasti e scettici. Per me molto buono, frutto in primissimo piano, ampio e semplice al sorso, fresco ed aromatico nei limiti della piacevolezza.

White Rock 2022 - Vivallis
Piwi regalatomi da amico, cantina che non conoscevo, al naso risolve velocemente una leggerissima riduzione e tira fuori pompelmo e fiori, molto intrigante. Al sorso coerente, persistente e con l'agrume in primo piano. Vino molto interessante.

Selezione di Famiglia 2015 - Milazzo
Naso molto intrigante, note di frutta tropicale ed agrumi, lievissimi sentori di vaniglia, niente affatto stucchevoli. Al sorso molto equilibrato, pieno e lunghissimo. Sinceramente notevole.

Blanc de Blanc Integral 2015 - Mallol
Bottiglia evoluta splendidamente, non fa della complessità la sua arma principale, ma colpisce piuttosto per ampiezza e persistenza. Al naso leggerissime note tostate, ma agrume ancor ben presente, bolla fine e cremosa, davvero bella bevuta.
ferrari federico
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Re: Bevute grandi e piccole a gennaio 2025

Messaggioda ferrari federico » 19 gen 2025 01:14

Xisto Ilimitado 2022
Louis Seabra
Giallo dorato carico il colore, non dovuto a ossidazione o maturazione precoce, ma evidentemente esito dei vitigni autoctoni di questo Vinho Branco portoghese. Corpo leggero e basso grado alcolico ma eccellente concentrazione di profumi e sapori.
Frutto esuberante e maturo al naso: mela matura, pera Williams, pesca bianca.
Bellissimo equilibrio in bocca tra freschezza e rigogliosità di frutto.
91/100

Côtes du Jura Trousseau 2021
Domaine Frederic Lambert
Rosso giovane tutto sul frutto e sulla facilità di beva. Rubino chiaro e trasparente con brillanti riflessi. Piccoli frutti rossi e una gradevole e particolare speziatura caratterizzano il bouquet. La beva scivola via con pericolosa facilità: semplice ma equilibrato e del tutto godibile.
89/100

Gevrey-Chambertin premier cru La Perrière 2016
Domaine des Perdrix
Già pronto da bere ora, deve - secondo me - ancora maturare qualche anno per raggiungere l’apice. Austero e concentrato, come ci si aspetta da un Borgogna di questa denominazione, mostra un colore ammirevole, rubino - granato scuro di rara densità e consistenza. Il bouquet è da manuale ed è marcato da un cuoio evidente, a svettare sul frutto maturo e sul sottobosco umido.
In bocca il tannino si fa ancora sentire ma il grip sulla mucosa della bocca è assolutamente setoso e levigato. Equilibrio, finezza, superiore armonia.
94/100 imo.

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